Vitruvio, "le dimensioni del Foro dovrebbero adattarsi al pubblico, per evitare che lo spazio sia troppo ristretto rispetto all'uso cui è adibito... la pianta sarà rettangolare e la disposizione verrà adattata a fini spettacolari".
Nell'area immediatamente adiacente a Piazza Venezia, oltre il Vittoriano, si sviluppa una delle zone archeologiche più importanti del mondo, il Foro Romano, detto anticamente anche Forum Magnum, situato nella valle tra il Palatino ed il Campidoglio.
Plauto (Il Gorgoglione):
"in qual luogo sia più facile
Rinvenir chicchessia trovar vogliate;
Vizioso o senza vizi, probo od improbo.
Chi vuol trovare uno spergiuro, vada
Nel Comizio; chi cerca un gabbamondo
Vada al tempio di Vener Cloacina;
Cerca nella Basilica i mariti
Ricchi e scialacquatori; ivi si trovano
Le donnacce già fruste e i lor mezzani.
Nel mercato del pesce gli scrocconi;
Passeggiano nel fondo i galantuomini
Ed i ricchi, e nel mezzo al Foro presso
Il canale stan quelli che si mostrano
Quel che non sono; i baldanzosi, garruli
E maldicenti stan più in su del Lago
Di Curzio, i quali per nonnulla dicono
Sfacciatamente contumelie a un altro,
Ed hanno tanto in sè da poter dirgliene
Tante con verità. Dalle botteghe
Vecchie stanno color che danno, oppure
Ricevono ad usura. Dietro il tempio
Di Castore v' è gente, a cui se credi
A prima giunta te ne torna male.
Nel vico Tusco trovi i giovinastri
Che di sè fan mercato; nel Velabro
Fornai, beccai, aruspici e una folla
Di venditori e rivenditori.
Il Foro era il centro commerciale, religioso e politico di Roma. Non solo il centro della capitale, ma di tutto l'Impero, dove folle immense si radunavano per i comizi, per i tribunali, gli affari e la politica, o per assistere ai cortei trionfali dei condottieri che sfilavano coi prigionieri incatenati alle ruote dei cocchi, e dove si prendevano decisioni che coinvolgevano il dominio di Roma.
Era la celebrazione e la manifestazione dell'ordine, della razionalità, della giustizia, della efficienza e della civiltà romana, per altri versi oscura, la Roma crudele dei giochi circensi per esempio, ma nel resto del mondo andava anche peggio.
Il Foro era la piazza centrale dell'insediamento urbano, dove si raccoglievano le funzioni amministrative, giuridiche, commerciali e religiose. Un po' come l'agorà dei Greci.
Ma il foro romano, da piazza, col tempo divenne un quartiere, ma ben progettato, sempre pianificato all'interno di un progetto generale, insomma duemila anni fa i Romani avevano già il loro piano urbanistico.
Vi erano la curia dove si riuniva il senato, i templi, tribunali, sale di consiglio e piazzali circondati da monumentali porticati, dove gli oratori arringavano le folle, in luogo dunque ombroso e ventilato, o, in caso di maltempo, nei saloni o nelle basiliche.
La basilica romana addetta alle funzioni commerciali e all'amministrazione della giustizia, poteva accogliere qualsiasi congregazione, come avvenne nel cristianesimo. Chiunque poteva salire su un podio e arringare la folla, con qualsiasi scopo, purchè non attentasse alla sicurezza dello stato.
UNDICI FORI
Nella Roma imperiale, seguendo le liste dell'epoca, esistevano undici Fori: Romanum Magnum, Caesaris, Augusti, Nervale, Traiani, Aenobarbi, Forum Boarium, Suarium, Pistorum, Gallorum et Rusticorum. I Fori Caesaris, Augusti, Nervale, Traiani costituiscono il complesso dei Fori Imperiali, il Forum Romanum Magnum era l'antico Foro repubblicano. Nelle liste delle guide mancano però il Forum Vespasiani o Pacis, il Forum Holitoriun e il Forum Vinarium.
Molti imperatori aggiunsero un nuovo foro o allargarono e migliorarono il vecchio, sempre nella stessa area, permettendo nuovi affari, più passeggio e traffico di gente, più negozi e bancarelle per fare spese, più riti religiosi, affari pubblici, processi, spettacoli, più verde, o semplicemente per incontrarsi come in un gigantesco salotto.
LA STORIA
La valle del Foro, un tempo paludosa, venne utilizzata tra il X e il VII sec. a.c. come necropoli dei primi villaggi arcaici. Secondo Tacito la piana del Foro e il colle del Campidoglio furono aggiunti alla Roma quadrata (Palatino) di Romolo da Tito Tazio. Solamente verso il 600 a.c., ad opera del re etrusco Tarquinio Prisco, venne drenata con la costruzione della Cloaca Massima creando una piazza rettangolare pavimentata in tufo.
La prima pavimentazione risale dunque al primo periodo etrusco, verso la fine del VII sec. a.c. In seguito la piazza venne lastricata più volte in epoca repubblicana. Qui si aprì il mercato, l'amministrazione politica e giudiziaria, e i templi, da qui si diramavano le strade, come la Via Sacra, che correva dalle pendici del Campidoglio fino all'Arco di Tito. Ancora oggi è visibile il suolo a giganteschi blocchi di tufo, come usava nella Roma arcaica, colle profonde tracce delle ruote dei carri.
Dopo la costituzione della Repubblica, nel 510 a.c., furono eretti parecchi santuari importanti. Le date delle loro fondazioni vennero registrate nella cronaca nella città, scritta dai Pontefici e conservata nella Regia. Nel 497 a.c. in cima al Foro fu dedicato il tempio di Saturno; tredici anni dopo, sul lato opposto, il tempio dei Castori. Allorché i Galli invasero Roma, nel 390 a.c., e assediarono il Campidoglio, pochi monumenti sfuggirono alla devastazione di Foro e Comizio.
Finite le contese fra patrizi e plebei, M. Furio Camillo, il vincitore di Vejo e dei Galli, dedicò un tempio alla Concordia sopra il Comizio, presso il Clivo Capitolino. L' architettura e la decorazione dei templi era semplice e primitiva; statue quasi esclusivamente di terracotta: tegole dipinte a colori per tetti e frontoni.
Le pareti delle celle, di tufo o peperino, erano coperte di stucco e variamente dipinte, alla moda etrusca. Infatti gli artisti vennero dall' Etruria e re Tarquinio dette loro il vicus Tuscus per abitazione.
I RE DI ROMA
Il Comizio romano, sede dell'attività politica, risale alla seconda metà del VI secolo a.c., in età regia.
Accanto c'era un'area pavimentata in pietra scura, il Lapis niger, tutt'ora visibile, secondo la leggenda dove morì Romolo, dove è stata rinvenuta la più antica iscrizione latina conosciuta.
Ma oggi la leggenda è sfatata, e si presume fosse un santuario di Cibele, dati i ritrovamenti di sculture di leoni e dato che la Dea era spesso rappresentata da una pietra nera.
Forse è la pietra nera che nell'oracolo sibillino fu raccomandato di portare a Roma ed onorare per scongiurare il pericolo di Annibale.
A ovest del Comizio verso le pendici del Campidoglio, accanto all'Umbilicus Urbis, c'era il Volcanale, antichissimo santuario di Vulcano, fondato da Tito Tazio.
Della stessa epoca la Regia, dove il Rex sacrorum o il Pontifex Maximus esercitavano i culti, e la Curia Hostilia costruita da Tullo Ostilio, il tempio di Vesta a pianta circolare ed altri santuari.
LA REPUBBLICA
Agli inizi del V secolo a.c. risalgono il tempio di Saturno, la sede dell'erario, il tempio dei Dioscuri e il Lacus Curtius del 485 ad opera del Console Gaio Curzio Filone.
Un'area trapezoidale vicino all'iscrizione di Surdunus ha una pavimentazione a livello più basso, di epoca cesariana e, in alcuni punti, quella più antica in blocchi di tufo.
Verso est, ancora oggi, un dodecagono in tufo sorregge un basamento circolare, con un'apertura al centro, che doveva essere un pozzo, molto probabilmente il Lacus Curtius.
Al IV secolo a.c. il tempio della Concordia, per l'accordo tra patrizi e plebei, e alla tribuna del Comizio furono aggiunti i Rostra, i rostri delle navi vinte nella battaglia di Anzio.
Davanti ai Rostri si trova una zona quadrata non pavimentata, con gli alberi simbolici del fico, olivo e vite, come dimostrato dai mosaici rinvenuti nonchè dagli storici.
Queste piante, emblematiche mitiche del primo pomoerium romano, in questa precisa zona, sono stati recentemente ripiantati.
Qui poteva trovarsi anche la statua di Marsia, rappresentata al centro del Foro nei rilievi traianei dentro la Curia Iulia.
Nel II secolo a.c. Silla costruì il Tabularium e intorno alla piazza edificò quattro basiliche, per l'amministrazione della giustizia e degli affari: Porcia, Emilia, Sempronia, Opimia. L'unica conservata è la Basilica Emilia, mentre la Porcia e la Sempronia furono sostituite dalla Basilica Giulia, costruita per ordine di Cesare e terminata sotto Augusto.
Sempre sotto Cesare la Curia Giulia, cambiò orientamento secondo gli assi del contiguo Foro di Cesare, mentre la tribuna dei Rostra venne spostata verso il Campidoglio.
Il pavimento attualmente visibile risale a una data vicina al 12 a.c. con iscrizione in cui è citato L. Naevius L. f. Surdinus pr., incaricato di dirimere i giudizi tra Romani e stranieri e finanziatore della nuova pavimentazione, dopo l'incendio che aveva distrutto gran parte del Foro, la basilica Emilia, la basilica Giulia, il tempio di Vesta e quello dei Dioscuri.
DISLOCAZIONE DEI FORI: TRAIANO, AUGUSTO, CESARE, NERVA, DELLA PACE |
I FORI IMPERIALI
I Fori Imperiali costituiscono una serie di piazze monumentali edificate nel corso di un secolo e mezzo (tra il 46 a.c. e il 113 d.c.). La sistemazione dei Fori, avviata da Cesare e completata da Augusto ingrandì la piazza con la costruzione delle due grandi basiliche Emilia e Giulia sui lati lunghi, i nuovi Rostra sul lato della piazza in direzione del Campidoglio e il nuovo tempio del Divo Giulio, dedicato nel 29 a.c. da Augusto a Cesare, sul lato breve a sud-ovest con l'Arco partico di Augusto e il portichetto dell'Arco di Gaio e Lucio Cesari.
Tra i Rostri e il Lacus Curtius si possono notare ampie tracce della pavimentazione di epoca cesariana, e degli accessi a una serie di gallerie che si estendono sotto tutto il Foro, anche questa opera di Cesare.
Negli scavi sono venuti alla luce resti di montacarichi di legno, probabile uso del Foro per spettacoli di gladiatori in epoca repubblicana.
Le aperture vennero chiuse dalla pavimentazione di Surdinus e venne costruito il primo anfiteatro stabile nel Campo Marzio, l'anfiteatro di Statilio Tauro.
Vennero inoltre ricostruiti il tempio della Concordia da Tiberio nel 10 a.c. e dei Castori nel 7 a.c.. Al 2 d.c. risale l'iscrizione dedicatoria per Lucio Cesare, figlio ed erede designato di Augusto, nella Basilica Emilia: i portici antistanti la basilica stessa erano già dedicati a Lucio e al fratello Gaio Cesare.
Di epoca flavia è la costruzione del Tempio di Vespasiano, vicino a quello della Concordia. Al di fuori del Foro, sulla Via Sacra verso la Velia, Domiziano fece costruire l'arco di Tito. Accanto Vespasiano fece edificare i grandi magazzini, gli Horrea Vespasiani, i mercati generali di oggi, di cui rimangono solo alcuni resti.
Del II sec. sono il Tempio di Antonino e Faustina, costruito da Antonino Pio, poi inglobato dalla chiesa di San Lorenzo in Miranda, e Il Tempio di Venere e Roma, costruito da Adriano sulla distrutta Domus Aurea.
Agli inizi del III sec. fu eretto sul percorso della via Sacra l'arco di Settimio Severo.
Diocleziano fece aggiungere quattro colonne su alti basamenti in muratura, con statue sacre alla sommità, che dovevano celebrare la Tetrarchia.
Nel IV sec. fu costruita la basilica di Massenzio, terminata da Costantino I. Sotto Massenzio venne riadattato un ingresso rotondo per il Tempio della Pace, per farne il tempio del Divo Romolo, dedicato al figlio Valerio Romolo, morto prematuramente. A seguito della sconfitta dell'usurpatore Magnenzio (352), il praefectus urbi Nerazio Cereale dedicò una statua a Costanzo II, la cui base è ancora visibile a fianco dell'arco di Settimio Severo.
Di epoca flavia, ma restaurato nel 367, è il portico degli Dei Consenti, a ridosso del Campidoglio, e la ricostruzione del tempio di Saturno.
Nel V sec. la facciata dei Rostra fu prolungata verso nord-est. Una epigrafe riporta la costruzione da parte del praefectus urbi, Giunio Valentino, sotto gli imperatori Leone I ed Antemio, nel 470, per la vittoria navale contro i Vandali, detta perciò Rostri vandalici.
Al 608 risale l'ultimo monumento eretto nei Fori: la Colonna di Foca, posta per ordine del Senato romano, con lo stesso livello di calpestio dell'età augustea.
MEDIOEVO
Con l'avvento del Cristianesimo molti dei monumenti vennero trasformati in chiese, altri vennero smontati e depredati per trasformare i marmi in calce, mentre i marmi colorati furono frammentati e utilizzati in nuovi disegni, come i pavimenti cosmateschi, per le chiese cattoliche.
Molti dei monumenti e delle mura romane furono riadoperati per nuove costruzioni, o inglobati come fondamenta e mura di edifici nuovi.
L'arco di Tito e quello di Settimio Severo sono giunti fino a noi in buone condizioni in quanto inglobati in fortificazioni medioevali.
Il foro si andò lentamente interrando e durante il Medioevo, utilizzato come pascolo per gli animali domestici e terreno seminativo, prese il nome di "Campo Vaccino", tra il Campidoglio ed il Colosseo, dove emergevano alcune rovine.
RINASCIMENTO
Di nuovo i fori vennero depredati o utilizzati come gigantesche cave di materiali, ma la scoperta di alcuni capolavori, come la Domus Aurea, influenzò l'arte rinascimentale rivalutando quella antica.
Da Raffaello a Michelangelo e a tanti altri vi fu un ritorno al classico arricchito di interpretazioni personali. In mezzo a una società papalina che distruggeva le antiche opere per sfoggiare i palazzi di potere, vi furono Papi illuminati come Giulio II che incoraggiarono le arti salvando antichi monumenti.
I MODERNI
Il Foro fu riscoperto a partire dal XVI sec. nell'area, ancora conosciuta a quel tempo come Campo Vaccino, finché si avviò nel '700 e nell'800 il processo di recupero che portò in luce questo immenso patrimonio barbaramente depredato e dimenticato per secoli. Gli scavi più approfonditi si ebbero agli inizi del XX secolo.
Negli anni 1980, per la prosecuzione delle campagne di scavo, fu eliminata la via della Consolazione, che passava tra le pendici del Campidoglio e il tempio di Saturno.
I monumenti
- Tabularium
- Basilica Emilia
- Sacello di Venere Cloacina
- Tempio di Giano
- Basilica Porcia
- Comizio
- Rostri
- Lapis Niger
- Curia
- Curia Hostilia
- Curia Iulia
- Basi di monumenti onorari nel Foro romano
- Base dei Decennalia
- Arco di Settimio Severo
- Rostra
- Colonna Menia
- Colonna rostrata di Gaio Duilio
- Umbilicus Urbis
- Miliario aureo
- Volcanal
- Tempio di Saturno
- Arco di Tiberio
- Portico degli Dei Consenti
- Tempio di Vespasiano e Tito
- Tempio della Concordia
- Basilica Opimia
- Carcere Tulliano o Mamertino
- Colonna di Foca
- Lacus Curtius
- Cavità della statua equestre di Domiziano
- Basilica Giulia
- Tempio di Augusto
- Tempio dei Castori
- Fonte di Giuturna
- Statio aquarum (ufficio degli acquedotti)
- Oratorio dei Quaranta Martiri
- Gruppo di edifici domizianei nel Foro Romano
- Chiesa di Santa Maria Antiqua
- Horrea Agrippiana
- Tempio del Divo Giulio
- Arco di Augusto
- Regia
- Arco di Gaio e Lucio Cesari
- Fornix Fabianus
- Tempio di Vesta
- Casa delle Vestali
- Tempio di Antonino e Faustina
- Necropoli del tempio di Antonino Pio e Faustina (Sepolcreto arcaico)
- "Carcere" repubblicano (non c'è prova che si trattasse di un carcere)
- Sacra via summa
- Tempio del Divo Romolo
- Portico medievale
- Horrea piperiana
- Basilica di Massenzio e Costantino
- Arco di Tito
- Tempio di Venere e Roma
- Tracce di una casa repubblicana
- Antiquarium del Foro
- Cloaca Massima
- La Curia
- Arco di Settimio Severo
- I Rostri
- Tempio di Vespasiano
- Via Sacra
- Tempio di Saturno
- Colonna di Foca
- Basilica Giulia
- Basilica Emilia
- Tempio di Giulio Cesare
- Tempio di Vesta
- Tempio di Castore e Polluce
- S. Maria Antiqua
- Tempio di Augusto
- Tempio di Antonino e Faustina
- Tempio Rotondo di Romolo
- Tempio di Venere e Roma
- Casa delle Vestali
- Basilica di Masenzio
- Colosseo
- Arco di Tito
- Palatino
Vedi anche: IL FORO ROMANO
BIBLIO
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Arnoldo Mondadori Editore -Verona - 1975 -
- Salvatore Settis - Civiltà dei Romani - Electa - Milano - 1990-1993 -
- Dario del Bufalo - Marmorari magistri romani - Ediz. illustrata - L'Erma di Bretschneider - 2010 -
- Carlo Fea - Discorso intorno alle belle arti in Roma - 1797 -
- Roberto Meneghini, Riccardo Santangeli Valenzani - I Fori Imperiali. Gli scavi del Comune di Roma (1991-2007) - Roma - Viviani Editore -, 2007 -
- Maria Paola Del Moro, Marina Milella, Lucrezia Ungaro, Massimo Vitti - Il Museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano - Milano - Mondadori Electa - 2007 -
- Italo Insolera, Francesco Perego - Storia moderna dei Fori di Roma: archeologia e città - Bari - Laterza - 1983-1999 -
Il fascino di Roma antica e' qualcosa di sublime.
RispondiElimina