La Villa dei Gordiani a Roma è situata al terzo miglio della via Prenestina, su entrambe i lati della via, parliamo della Villa degli imperatori romani Gordiano I, che diventò imperatore a 80 anni, Gordiano II e Gordiano III.
Oggi è un parco archeologico di Roma, che contiene i resti di una vasta villa patrizia, della famiglia imperiale dei Gordiani, che diede ben tre imperatori romani del III secolo.
Le fonti
Giulio Capitolino, III-IV sec. d.c nella "Storia Augusta" la cita, spiegando che la splendida villa, già proprietà dei Gordiani fu da Gordiano III semplicemente abbellita:
"si vede ancora la villa dei Gordiani, che lo stesso Gordiano III ornò con magnificenza. E’ sulla via Prenestina e possiede:
- un portico con duecento colonne delle quali cinquanta di cipollino, cinquanta di porfido, cinquanta di pavonazzetto, cinquanta di giallo antico, tutte di uguale misura.
- Nella villa ci sono tre basiliche lunghe cento piedi e tutto il resto in proporzione con un simile complesso e terme quali fuori della città di Roma non si possono trovare in nessun luogo del mondo".
Una struttura così importante, una villa suburbana che era praticamente una reggia, non stupisce che si sia protratta dall'età repubblicana alla imperiale fino a Costantino I, abitata e restaurata fra vari proprietari. Giulio Capitolino aggiunge poi che accanto alla villa vi erano ben tre basiliche di cento piedi ciascuna.
Tor de'Schiavi
All'interno del complesso venne costruita, a metà del XIII secolo, Tor de' Schiavi, che poggia su strutture antiche. Nel 1422, la zona divenne possedimento dei Colonna.
Il Parco archeologico di Villa Gordiani, istituito nel 1938 e restaurato nel 1960, si divide in due settori separati dalla via Prenestina. Tor de' Schiavi e il Mausoleo dei Gordiani sono sul lato sinistro.
La Cisterna
Sul lato destro della strada Prenestina si notano i ruderi di una grande cisterna a pianta quadrata, II sec. d.c., di m. 21,80 per lato. Ha due piani, con sei ambienti ciascuno. Lungo la strada sorgevano alcune tombe, come il colombario all’angolo con via Olevano Romano, dell’inizio I sec. d.c.
Di epoca successiva alla villa, databili tra il II ed il IV secolo, sono il colombario, le cisterne piccole e il vestibolo. L'ingresso monumentale alla villa, che dà su via Prenestina, è un'aula ottagona, probabilmente del periodo Diocleziano-Costantino I, fine III sec.- inizi IV.
La cisterna, del II sec., è a due piani, con due serbatoi e soffitti a volta. La villa patrizia, tutt'ora interrata nella quasi interezza per motivi di preservazione, sembra il nucleo più antico del parco archeologico, precedente all'insediamento della famiglia imperiale dei Gordiani.
L' aula absidata.
A poca distanza dalle cisterne si trovano i resti di un’aula, coeva alla cisterna, probabilmente una parte delle terme. Mentre il lato esterno, esposto ad ovest, è rettilineo, quello interno, rivolto ad oriente, è curvilineo e conserva tre nicchie. L’aula conserva buona parte della volta, a forma di conchiglia e decorata a stucco.
Aula Ottagonale
L' aula ottagonale, del III sec. d.c., è l’ambiente più caratteristico di tutto il complesso per la pianta ottagonale, di cui resta in piedi solo la parte orientale, su cui nel Medioevo fu costruita una torre, ancora in piedi.
Le pareti interne contenenti nicchioni rettangolari e curvilinee, uno per ogni lato, decorati con stucchi che formano cerchi intrecciati con animali fantastici al centro.
I nicchioni quadrangolari erano aperti e mettevano in comunicazione con ambienti esterni, mentre quelli curvi erano ornati da statue.
La parte superiore dell’edificio, attraverso grandi archi di scarico sopra le nicchie, da ottagonale diventava circolare, con una cupola a tutto sesto, realizzata con un sistema frequente nel II e III sec.: la muratura era alleggerita con l’inserimento di anfore vuote di terracotta.
L’ambiente prendeva aria e luce da otto oculi circolari posti sul tamburo della volta in corrispondenza dei sottostanti nicchioni. L’edificio era illuminato da grandi occhi circolari, probabilmente un ninfeo o un ambiente termale. Comunque somiglia a quello degli Orti Liciniani, il cosiddetto Tempio di Minerva Medica.
In epoca medioevale, quando l’edificio fu scelto per far da base ad una robusta ed alta torre che riuscisse a dominare la campagna circostante, la volta fu rinforzata da un pilastro centrale, in parte conservato. L’Aula Ottagonale era circondata da alcuni ambienti con pavimenti a mosaico, di uno dei quali resta un’abside con la volta a conchiglia.
IL MAUSOLEO |
Il Mausoleo
Altro importante monumento è il mausoleo rotondo, detto Tor de’ Schiavi, simile al sepolcro di Romolo sulla via Appia, studiato anche da Pirro Ligorio e Giovanni Antonio Bosio e molto raffigurato dai pittori dell’Ottocento.
Il mausoleo si presenta a due piani, di cui quello inferiore, semisotterraneo, è un vasto ambiente coperto da volta a botte retta da un pilastro centrale.
Sulle pareti si aprivano nicchie alternativamente semicircolari e rettangolari, nelle quali erano sistemati i sarcofagi. L’accesso al piano superiore, riservato ai riti in onore dei defunti, avveniva attraverso un pronao rettangolare, con quattro colonne sulla fronte e tre sui lati, preceduto da una scalinata.
La cupola poggia su un anello in cui si aprono finestre rotonde. Quasi completamente perduta è la sua decorazione con fregi dipinti, dove restano i segni di un medaglione centrale con Giove in trono, corredato di fulmine e l’aquila, oltre a vari soggetti in altrettanti riquadri, per lo più marini.
I bolli impressi sui mattoni della costruzione fanno datare il monumento all’età costantiniana, cioè inizio IV sec.. Certamentenuna sepoltura per personaggi di alto rango, della famiglia di Costantino imperatore, venuto in possesso di un vastissimo territorio tra la Prenestina e la Labicana, fino al Mausoleo di Sant’Elena (Tor Pignattara).
TOR DE SCHIAVI |
La Basilica
Una vicina basilica, di poco posteriore al mausoleo, è stata rinvenuta nel restauro del 1960, di 67 m. per 33 con la tipica forma "a circo", in cui le due navate laterali avvolgono quella centrale, creando un deambulatorio continuo. Tutte le costruzioni di questo tipo presentano all’interno un susseguirsi di sepolture, una specie di cimiteri coperti.
Conclusioni
Purtroppo, come moltissime antiche costruzioni romane, la Villa Gordiani è quasi interamente interrata, per cui tutta da scoprire, nell'interno e nei reperti. Speriamo che un giorno, come lo stesso Umberto Eco ha auspicato, ci si decida a scoprire le aree archeologiche, fornendole di giardini, di bar e magari di ristoranti esterni, che invoglino visitatori e turisti.
BIBLIO
- Carla Sfameni - Ville residenziali nell'Italia tardoantica - Bari - Edipuglia - 2006 -
- Aldo Colonna - Borgata Gordiani - Milano - Skira - 2012 -
- Rodolfo Lanciani - Rovine e scavi di Roma antica - Roma - Quasar - 1985 -
- Rodolfo Lanciani - La distruzione dell'antica Roma - Roma - A. Curcio - 1986 -
- Patrizio Pensabene - Provenienze e modalità di spoliazione e di reimpiego a Roma tra tardoantico e Medioevo - in O.Brandt - Ph. Pergola - Marmoribus Vestita - Miscellanea - F. Guidobaldi - Città del Vaticano - 2011 -
- Rodolfo Lanciani - La distruzione dell'antica Roma - Roma - A. Curcio - 1986 -
- Patrizio Pensabene - Provenienze e modalità di spoliazione e di reimpiego a Roma tra tardoantico e Medioevo - in O.Brandt - Ph. Pergola - Marmoribus Vestita - Miscellanea - F. Guidobaldi - Città del Vaticano - 2011 -
2 comment:
Bellissima, bisogna farla conoscere e rispettare
Investire soldi per gli scavi porterebbe risorse e turismo di cui tutta la zona ne trarrebbe giovamento
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