Monumento funebre di Marco Virgilio Eurisace e di sua moglie Atistia, detta dai romani "tomba del fornaio.
IL MONUMENTO OGGI |
- le bocche del forno e i recipienti in cui veniva impastata la farina,
- con i bassorilievi della panificazione,
- dalla pesatura del grano alla molitura,
- alla setacciatura della farina,
- alla preparazione dell'impasto,
- alla pezzatura
- e infine all'infornata del pane per la cottura,
fasi non molto cambiate nei secoli, rappresentate lungo tutto il fregio decorativo che scorre alla sommità del monumento.
Su tre lati del sepolcro è posta la stessa epigrafe "Est hoc monimentum Marcei Vergilei Eurysacis pistoris, redemptoris, apparet", cioè:
"Questo sepolcro appartiene a Marco Virgilio Eurisace, fornaio, appaltatore, apparitore", da cui si comprende che il fornaio lavorava per lo Stato, al quale forniva i suoi prodotti, e che era pure un ufficiale subalterno (apparitore) di qualche personaggio di alto rango (un magistrato o un sacerdote).
Nel bassorilievo operai in tunica, probabilmente schiavi, macinano il grano, impastano, cuociono e pesano pagnotte di medie dimensioni, sotto il vigile controllo di uomini togati che sembrano presiedere alle varie fasi della lavorazione.
BASSORILIEVO DELLA TOBA |
IL MONUMENTO OGGI |
Sul lato orientale del piccolo edificio funebre, ora perduto, trovava probabilmente posto il rilievo con i due coniugi, che attualmente è visibile ai Musei Capitolini.
Si suppone trattarsi du liberto, molti schiavi risparmiando denaro sui loro magri salari, si comprarono la libertà, oppure la ottenevano per benevolenza dei padroni, Ottaviano e sua moglie Livia ne liberarono ben 3500, come risulta dai colombari per loro costruiti dalla coppia imperiale. I liberti crearono molte attività commerciali e artigianali, fino a diventare la spina dorsale dell’economia romana.
RICOSTRUZIONE DEL MONUMENTO |
IL MONUMENTO OGGI |
La facciata principale, rivolta ad est, è completamente perduta ma in essa doveva inserirsi il grande rilievo con i due coniugi, il cui il rilievo, reimpiegato nella torre di Onorio, è oggi conservato nei Musei Capitolini.
Nel podio della costruzione c'è una cavità per la deposizione delle ceneri. La struttura era completamente rivestita in travertino e presentava una decorazione su diversi registri.
Dal basso verso l'alto:
- una zona con elementi cilindrici disposti verticalmente tra listelli,
- una fascia orizzontale dove è incisa l'iscrizione,
- una zona liscia con lesene ed elementi cilindrici, cavi e con la faccia rivolta verso l'esterno, forse copia dei recipienti nei quali si impastava la farina;
- un fregio figurato;
- una cornice a mensole.
- La sommità doveva essere coronata da un elemento piramidale.
RICOSTRUZIONE DEL MONUMENTO (PARTICOLARE) |
Fu scoperto nel corso della demolizione, disposta nel 1838 da papa Gregorio XVI, delle torri difensive costruite da Onorio su Porta Maggiore a Roma, al fine di ripristinare l’antico assetto risalente all'epoca aureliana.
LA TOMBA DI UN FORNAIO di Andrea Carandini
Subito oltre il limite della regione V augustea, dove in seguito sorgerà la porta Praenestina e Labicana delle mura Aureliane, è la tomba del fornaio Eurisace e di sua moglie Antistia (30-20 a.C.). A illustrare i due sono un rilievo con i defunti stanti, due iscrizioni e tre fregi.
Questi ultimi mostrano la consegna del grano, la macinazione e la setacciatura della farina, l’impasto e la cottura e la pesatura dei pani. Fin qui nulla d’insolito, basti ricordare il finale della cena di Trimalcione (Petronio Arbitro, Satyricon, 27-31).
Ma in questo monumento vi è qualcosa di più ed è la trasformazione in decorazione architettonica dello strumento ritenuto principale per fare il pane: l’impastatrice. Al livello iii del sepolcro si notano 9 + 15 + 6 = 30 impastatrici.
Il pane deve aver reso bene a Eurisace, che è vissuto e morto per e nel suo mestiere, che lo ha soddisfatto al punto da tradurlo in scrittura, in figurazioni, in rappresentazioni delle impastatrici e in monumento alla panificazione.
(Andrea Carandini)
- Paola Ciancio Rossetto - Il sepolcro del fornaio Marco Virgilio Eurisace a Porta Maggiore - Roma - Ist. Nazionale di Studi Romani - 1973 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Verona - Arnoldo Mondadori Editore - 1984 -
- J. Bodel - Death on display: looking at Roman funerals - in The art of ancient spectacle - eds. B. Bergmann, C. Kondoleon - Washington - 1999 -
- Rodolfo Lanciani - Roma pagana e cristiana - 1893 -
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