VIA TIBERINA
Quando nel 396 a.c. Veio venne distrutta da Marco furio Camillo, venne poi sottomessa tutta l'rea dell’agro falisco-capenate durante il IV sec. a.c.
Tutta la zona venne riedificata dai Romani, insieme alla strada più antica e preesistente che risaliva la valle tiberina, per raggiungere la zona del Monte Soratte e inoltrarsi in Sabina fino in Umbria e riallacciarsi con la Flaminia: così nacque, sopra la via preesistente, la via Tiberina. Di essa resta invariato il percorso tra Scorano e Fiano, di cui resta anche la tagliata di Monte Bove.
Nel suo primitivo percorso urbano, dopo aver attraversato il ponte Sublicio, la Tiberina correva lungo la sponda destra del Tevere, seguendone la vallata.
Con la costruzione della Flaminia, il primo tratto da Roma sino Ad Rubras della via Tiberina era in comune con l'altra; soltanto dopo il ponte del fosso di Prima Porta, le due strade si divaricavano.
La strada moderna è tracciata sull'antica, di cui restano solo alcuni basoli, utilizzati purtroppo come paracarri lungo i muri dei casali adiacenti il percorso. Sorpassata Ponzano, la Tiberina traversava il Tevere per addentrarsi in Sabina e da qui raggiungere l’Umbria per terminare il suo percorso a sud di Otricoli, dove si riallacciava alla via Flaminia.
I MONUMENTI
Lasciata la Flaminia si imbocca la via Tiberina cingendo il cimitero Flaminio, dove furono rinvenuti i resti di una villa romana.
Oltre la Tiberina si scorgono i resti di due ipogei paleocristiani: il primo si estende su una lunga galleria, mentre il secondo è situato in un ambiente rettangolare scavato nel tufo.
Tufo Giallo Della Via Tiberina
Il Tufo Giallo della Via Tiberina (TGVT) è un prodotto del Distretto Vulcanico dei Sabatini affiorante a nord di Roma. Già cavato dagli Etruschi, è stato utilizzato nelle strutture di importanti monumenti della Roma Republicana ed Imperiale.
Come altri tufi prodotti dal vulcanismo alcalino-potassico della fascia peritirrenica, il TGVT è ricco di zeoliti derivate dalla trasformazione del vetro, che insieme alla calcite costituiscono il sistema cementante del tufo. Questo tufo giallino ha specifici caratteri che lo differenziano dagli altri tufi utilizzati dai Romani che lo hanno fatto apprezzare come materiale da costruzione fin dall’antichità.
Grotta della Regina
Al km. 5 si notano a mezza costa sulle collinette a sinistra della via, la Grotta della Regina, antica cisterna scavata nel tufo, e le cave sotterranee di Grotta Oscura.
Il tufo estratto da questa zona, di colore grigio-giallastro, fu utilizzato nel cosiddetto muro Romuleo sul Palatino, nelle mura più antiche di Ostia e nel restauro del muro Serviano.
Tra questa zona e la città di Capena, nella zona di Monte la Casetta, è situata una catacomba paleocristina scoperta nei primi del '900.
La Domus
Al km 9, nel casolare di Procoio Nuovo, nel 1878 furono trovati i resti di un antico edificio, con marmi scolpiti. Poco dopo il km. 9 è il moderno bivio per Riano, probabile traversa tra la Flaminia e la Tiberina di origine antica.
Ponte storto
Al km. 13 è Ponte Storto, importante nodo stradale della via Tiberina, in corrispondenza di uno scalo fluviale e di due antiche vie traverse: una che dirigeva a N.E. verso Capena, passando per Monte Canino e ponte della Madonna, l'altra con andamento ovest, andava verso S. Sebastiano attraverso Valle Chiarana sino a Castelnuovo di Porto e la Flaminia.
A nord di Ponte Storto è un altro complesso di arenari denominato Grotta Colonna: nella carta del Mattei del 1674, è indicato come Grotta Colonna locus thesauri. Qui si supponeva l'esistenza dell'antica Fidene, sembrando l'estensione di queste cave la prova sufficiente per la costruzione di una città in questo sito.
Sarcofago di Bacco
Passata la frazione moderna di Ponte Storto, è l'antico casolare di S. Marta, con annessa chiesa rurale, in cui fu rinvenuto un sarcofago raffigurante la nascita di Bacco, andato poi disperso.
LUCUS FERONIAE : APPROFONDIMENTO
Villa dei volusii
La villa dei Volusii a Lucus Feroniae è sita lungo la via Tiberina, su un poggio che domina la valle del Tevere nei pressi dell'antico e veneratissimo santuario della Dea Feronia. La sua scoperta risale agli anni '60.
La villa apparteneva all'influente famiglia senatoria dei Volusii Saturnini i cui membri rivestirono le più alte cariche della vita politica e religiosa durante i primi decenni dell'Impero.
Tra i personaggi di maggior prestigio spicca Lucio Volusio Saturnino, console del 3 d.c. e prefetto del pretorio per ben 16 anni, attestato unicamente dalle fonti letterarie sino alla scoperta del suo celebre elogio funebre, ritrovato tra i resti di uno degli ambienti della villa.
Il rinvenimento della villa avvenne come al solito fortuitamente, in occasione dei lavori di costruzione del tratto finale dell'Autostrda del Sole all'altezza del casello di Fiano, lavori che comportarono la distruzione di parte del complesso che venne, inoltre, tagliato in due dalla rampa di accesso all'autostrada.
Purtroppo in Italia non si scava e quasi tutto ciò che viene alla luce deriva da lavori di manutenzione o per nuovi edifici.
Al Km 19,3, si trovano i resti di una villa rustica scoperta negli anni '70. Ritornando verso Lucus Feroniae ci si può dirigere verso Capena o proseguire sulla Tiberina verso Fiano Romano e Civitella S.Paolo.
CAPENA
Capena risale ai tempi degli Etruschi, quando faceva parte del territorio dominato dalla tribù Capenate. Il sito archeologico di Lucus Feroniae si trova appena fuori dal villaggio vicino al bivio della via Tiberina.
La Rocca è un importante sito storico, essendo stato a sua volta una sepoltura sito etrusco, una roccaforte medievale e un monastero rinascimentale. Guardando attentamente i palazzi rinascimentali di Piazza del Popolo, si scorgono i pezzi di marmo romani prelevati dagli edifici precedenti.
Ulteriori esempi di cannibalismo architettonici, una fontana con testa di leone, che versa vino alla festa del vino, ora lontana dal sito originale nella Rocca, e un antichissimo fonte battesimale trasformato in fontana.
PONTE ROMANO
Al km 28,8, circa un km prima di Acquasparta, c'è la chiesa medievale di san Giovanni de Busis, già proprietà dei Cavalieri di Malta, costruita sopra due arcate di un ponte romano. Il ponte, databile II-I sec. a.c., e in gran parte interrato, è in opera quadrata di travertino, largo m 8.70 e lungo m 9. Le arcate hanno enormi cunei lievemente bugnati.
FIANO ROMANO
I bassorilievi dei gladiatori
La cittadina che dista una mezz’ora dalla capitale, ha recuperato importantissimi reperti relativi all’età dei gladiatori della Roma repubblicana. Le scene mostrano i combattenti vestiti con il tipico gonnellino detto subligaculum, che concedeva facili movimenti. Sulle lastre, ricomposte con le varie tessere che i clandestini avevano interrato, si nota la presenza di personaggi interessanti come il cornicen, ovvero colui che accompagnava gli scontri suonando la tromba ricurva, oppure altri musici detti Tubicines.
In altri reperti ritrovati si notano i vari abbigliamenti dei gladiatori, protetti all’inguine da un gonnellino chiamato apron, che narrano come in epoca repubblicana i ludi, in onore dei defunti, includessero scudi ed elmi assai accurati.
Anche l’armamento era assai vario, per lo più daghe ma con la lama in diverse fogge. Tutte queste opere facevano parte del mausoleo di Monte Bove che era stato probabilmente edificato alla memoria di un importante magistrato, il loro valore infatti è notevole e quindi la spesa era stata ingente.
Il monumento si è potuto datare distinguendo l’elmo privo di visiera, tipico proprio dell’età repubblicana, poco prima dell’avvento dell’età augustea.
Porto Fluviale di Fiano
Recenti scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale e dal Servizio Tecnico per l'Archeologia Subacquea lungo la riva del Tevere in proprietà D'Egidio, hanno portato in luce alcuni ambienti di età romana imperiale relativi agli impianti di un porto fluviale.
Villa "della standa"
Durante la costruzione del magazzino Standa, negli anni 1971-74 venne portata alla luce una villa rustica del II secolo a.c. con diverse fasi edilizie, i cui resti sono attualmente conservati in un cortile interno del complesso moderno.
Villa Del Sasso di Fiano
Sulle estreme pendici sud occidentali del Monte S.Lorenzo sono visibili i resti di un imponente complesso rustico romano insediato in età augustea ed abitato fino al II-III sec. d.c.
Villa del Casale di Meana
Nei pressi del Casale di Meana, circa due Km a nord di Fiano sulla via Tiberina, furono rinvenuti i resti di una grande villa romana con pavimenti a mosaico agli inzi di questo secolo.
Villa di Belvedere
Sulla collina di Belvedere dal 1881 furono individuati i resti di un vasto complesso romano con pavimenti a mosaico. La villa fu vissuta dal II a.c. al V d.c.
Villa in località Baciletti
Durante i lavori di costruzione del raccordo autostradale Fiano-Valmontone, vennero alla luce nel 1984 i resti di una villa rustica conservati a livello di fondazione. Il complesso nasce nel I sec. a.c. e viene abbandonato nel VI sec. d.c. e attualmente non è più visibile essendo stato reinterrato dopo la conclusione delle ricerche nel 1984. Diversi reperti delle ville sono conservati al museo del Lucus Feroniae.
Villa in località Prato La Corte
La villa venne alla luce nel 1983 e fu scavata a più riprese fino al 1987. Di dimensioni m.70x80, la villa fu fondata alla fine del II sec a.c. Un'altra villa, con pavimenti in mosaico, venne alla luce nel 1994.
BIBLIO
- G. Giacomo Pani & al. - Capena e il suo territorio - Centro regionale per la documentazione dei beni culturali e ambientali del Lazio - Edizioni Dedalo, 199 -
- Romolo A. Staccioli - Strade romane - L'Erma di Bretschneider -
- Anna Ferrari-Bravo (a cura di) - Le strade dell'Italia romana - Touring Editore - Milano - 2004 -
- Mario Luni (a cura di) - Le strade dell'Italia romana - DEA Store - Milano - 2004 -
- Samuel Ball Platner - Vici - A Topographical Dictionary of Ancient Rome - Oxford University Press - 1929 -
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