RESTI DEL MAUSOLEO OGGI |
"Il Mausoleo si presenta come una torre quasi completamente integra. Alcuni marmi e colonne sono già stati smontati per la costruzione dell'altare maggiore della chiesa di San Pietro, mentre altri pezzi di cornici e colonne sono in terra semicoperti".
LA SPOLIAZIONE
Il fenomeno delle spoliazioni dei monumenti antichi romani è purtroppo la più grande vergogna del bel suolo italico. Alla decadenza dell'Impero Romano i patrizi si accorsero che non era più possibile arricchirsi diventando generali e guidando eserciti di legionari. La capacità guerriera con l'avvento del cristianesimo era tramontata, i romani non combattevano perchè era peccato, ma siccome occorreva combattere si fece uso dei soldati stranieri mercenari per difendere la patria.
Purtroppo questi soldati non avevano assolutamente nè il valore nè l'abilità dei legionari romani per cui le invasioni straniere non poterono essere più bloccate. Il nuovo potere fu invece quello ecclesiastico per cui i vecchi patrizi fecero la scalata al vescovato, al cardinalato e pure al papato. Il mondo si rinnovava cercando nuove forme di espressione artistica, senza però riconoscere il valore del vecchio che era di incomparabile e incomparata bellezza.
Così i nuovi palazzi e monumenti vennero edificati spogliando i bei monumenti romani delle loro bellezze: blocchi di marmo, architravi lavorati, colonne, capitelli, statue e bassorilievi. Tutto fu asportato senza un rimpianto, condannando all'oblio tanti bei monumenti. tra questi il Mausoleo di Lucullo a Frascati.
"Il prof. Mattei attribuisce all'anno 1598 la distruzione del cosiddetto mausoleo di Lucullo « massiccio in figura conica, vicino le mura della città di Frascati, nel Borgo, alla parte destra della Porta Nuova per la strada che conduce a' Cappuccini; e fu spogliato de suoi ornamenti circa l'anno 1598 de quali si servì la città nella fabrica della nuova catedrale; ma le cose migliori e più rare furono prese da diversi cavallieri Romani per adornarne le loro gallerie: ne si sa che vi fusse trovata alcuna iscrizzione . . . bensì nel farvi alcune cave ne tempi nostri, poco lungi si sono trovate molte tegole di terracotta, che servivano per coprire alcune ossa » . Mem. dell'antico Tusculo pp. 61-62.
Il MAUSOLEO
"Si passa sopra il ramo della Marrana, sopra un ponte, che si chiama di Vermicino da una osteria, che ivi dappresso trovavasi. Si trova poi un bivio, la strada a sinistra continua ad essere la moderna via di Frascati, quella a destra porta a Grotta Ferrata. Deviando un poco per questa seconda strada, si vede subito un magnifico mausoleo di forma rotonda, coperto di massi quadrati di pietra albana, o peperino, ben conservato, e di perfetta costruzione. Questo, mentre mostra l'epoca repubblicana per la sodezza, e la semplicità sua, può ancora attribuirsi a Lucullo con qualche verosimiglianza, giacchè si trova dentro i limiti delle possessioni Lucullane."
Sul principio della via Cappuccini a Frascati c'è un magnifico mausoleo di forma rotonda, privo di base quadra, detto Sepolcro di Lucullo, che morì nel 56 a.c., come informa Plutarco, narrando inoltre che il funerale fu eseguito a spesa pubblica e che il popolo romano, desideroso di onorarlo, avrebbe voluto seppellirlo a Campo Marzio, ma la famiglia, ed esattamente fratello e figlio, non accettarono avendo già un mausoleo che attendeva la spoglia.
Secondo alcuni la famiglia non voleva farsi carico di una cerimonia così impegnativa, ma secondo Plutarco la sepoltura probabilmente sarebbe stata predisposta dallo stesso Lucullo. Infatti il fratello Marco insisté molto per ottenere il permesso di seppellire Licinio nella sua tenuta.
LUCULLO |
"Ma ciò, che merita maggiormente di essere in questo luogo osservato, è un grandioso avanzo di villa Romana antica, chiamato le grotte di Lucullo, e consistente, secondo il solito delle ville antiche, in lunghi portici a più piani, con molte camere, ed inoltre ha un piano sotterraneo forse per ergastulo degli schiavi, il quale ricevea la luce dalle volte, come in altre fabbriche di questa natura si osserva.
Queste rovine occupano un lungo tratto, e per la loro situazione possono avere appartenuto alla villa di Lucullo, come il nome volgare le chiama. Che la sua villa si estendesse da questa parte, Frontino lo accenna.
E siccome da Frontino stesso rilevasi, che l'agro Lucullano si estendeva fino alle sei miglia lungi da Roma, sulla via Prenestina: "concipitur Appia in Agro Lucullano via Praenestina inter miliarium VI., et VIII", e le rovine indicate si trovano fra le otto, e le nove miglia distanti da Roma, sulla via Latina, e per conseguenza fra i due limiti accennati da Frontino, perciò con ogni probabilità alla sua villa sontuosissima appartengono, la cui grandezza cosi ci viene descritta da Plutarco nella sua vita, cap. 39.
LA VILLA A FRASCATI
Sembra dunque che Lucullo possedesse una villa a Frascati dove si rifugiava all'epoca del gran caldo romano, quando abbandonava i suoi splendidi Horti per rifugiarsi ai Castelli romani. Evidentemente, come scrive Plutarco, era abitazione di famiglia da lui ereditata.
Plutarco:
- (Lucullo) ...avea presso Tusculo abitazioni patrie, ed altissime vedette, e fabbriche di camere, e passeggi aperti. Nelle quali portatosi Pompeo, rimproverò a Lucullo, che avendo disposto molto bene la villa per l'estate, l'avea resa inabitabile l'inverno: al che colui sorridendo, disse; Così ti sembro di avere meno intendimento delle gru, e delle cicogne, che non cangi insieme colle stagioni anche le case? -
FOTO D'EPOCA DEL MAUSOLEO (PRIMI 900) |
FLAMINIO VACCA
- Un solo dubbio può farlo la costruzione, la quale sembra piuttosto appartenere ai secoli della decadenza. Ma chi può conoscere le vicende di una delizia così estesa, e cosi magnifica? Forse ella fu ristaurata in tempi meno remoti, ma il piano generale è ben degno de' tempi Romani.
Dietro, cioè verso settentrione, si veggono addossati alla villa degli avanzi di fortificazione de' tempi bassi; ciò mostra, che questo edificio, come tanti altri, fu ne' tempi della barbarie ridotto a fortezza, e forse in quella epoca fu risarcito tutto, e rivestito di selci di una forma quasi quadrangolare, che lo fanno comparire come fabbricato intieramente in quella epoca. -
E' la più antica tomba a tamburo di grandi dimensioni, con un diametro di 29 m, probabilmente ispirato alle tombe ellenistiche che Lucullo aveva visto nei suoi viaggi in Cirenaica e ad Alessandria.
Sembra che da allora sorgesse la moda architettonica di erigere mausolei di forma rotonda. Tuttavia poi il mausoleo rotondo verrà posto su una base quadra, come nella Mole Adriana o il monumento funebre di Cecilia Metella.
Il perchè Lucullo avesse scelto come collocazione il suolo della sua villa sulla Tuscolana anzichè sui magnifici Horti del Pincio ha dato luogo ad alcune congetture, tra cui il fatto che un mausoleo di tipo orientale non sarebbe stato gradito ai romani.
Di certo è poco credibile perchè i romani avevano già visto sull'Appia diversissimi modelli di tombe e mausolei, e ben accettarono pure le tombe a piramide, come quella di Caio Cestio. Roma era una metropoli internazionale e difficilmente si scandalizzava.
Purtroppo il bellissimo monumento venne depredato privandolo del travertino e dei marmi preziosi, infatti si sa che nella chiesa di San Pietro a Frascati l'altare maggiore fu realizzato con colonne in porfido e marmi preziosi provenienti dal Mausoleo di Lucullo.
BIBLIO
- McCracken - The villa and the tomb of Lucullus at Tusculum - AJA 46 - 1942 -
- Jochen Griesbach - Villa e mausoleo: mutamenti nel concetto della memoria nel suburbio romano -
- F. Fontana - Sepulcrum: L. Licinius Lucullus - in LTUR 4 - Roma - 1999 -
- N. Purcell - Tomb and Suburb - Gräberstraßen - 1987 -
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