GENS IULIA

GIULIO CESARE

La gens Julia fu una delle più antiche famiglie patrizie romane, indubbiamente di origini albane, e secondo la tradizione aveva origini da Troia, vantando la sua discendenza da Iulo (o Ascanio), figlio di Enea e fondatore della città di Alba Longa sui Colli Albani (Castel Gandolfo). Fu infatti una delle gentes che Tullo Ostilio accolse a Roma dopo la distruzione di Albalonga. In considerazione della sua remota antichità dovrebbe essere ricompresa tra le gentes originarie di Roma ricordate dallo storico Tito Livio, mancanza che dovette pesare non poco a Caio Giulio Cesare che molto insistette sulle  fatali origini della sua gens.

ALBERO GENEALOGICO (zommabile)
Gli Iulii esisttettero anche in un primo periodo a Boville, come risulta dall'iscrizione di un altare posto nel teatro della città in cui si parla delle offerte sacrificali dei Iulii, in accordo con la Lege Albana e i riti albani. La connessione degli Iulii a Boville è implicata anche al sacrario, o cappella, che l'imperatore Tiberio dedicò alla gens iulia in quella città, e in cui venne posta la statua di Augusto.
Enea era il figlio di Venere e di Anchise e secondo alcune tradizioni Iulio era figlio di Enea e della sua moglie troiana, Creusa, mentre Ascanio sarebbe stato il figlio di Enea e di Lavinia, figlia del re dei Latini, chiamato Latino.

Diversi membri di questa gens ottennero le più alte dignità dello stato nei primi periodi della Repubblica e il primo membro che ottenne il consolato fu Gaius Julius Iulus nel 489 a.c.. La gens Giulia fu certamente una delle famiglie più illustri dalla repubblica; i suoi membri infatti ricoprirono la più alta magistratura, il consolato, per ben 29 volte, fino all'avvento di Cesare. La gens iulia fu nota soprattutto per Gaio Giulio Cesare, dittatore e zio nonchè padre adottante dell'imperatore Augusto. Da allora il nomen venne trasferito dando luogo alla dinastia Giulio - Claudia del I sec. d.c.

La gens Giulia diede anche il proprio nome alla via Giulia Augusta, costruita da Augusto nel 13 a.c., che partiva da Piacenza e passando per Tortona e Vado Ligure percorreva la riviera ligure di ponente verso la Gallia, giungendo ad Arelate (Arles), dove si congiungeva con la via Domizia. A Roma il portico dei Saepta Iulia, prendeva il nome da questa gens.



DINASTIA GIULIO CLAUDIA

I primi cinque imperatori romani, che governarono dal 27 a.c. al 68 d.c., quando l'ultimo della linea, Nerone, si suicidò, aiutato da un liberto.
La dinastia viene così chiamata dal nomen (nome di famiglia) dei primi due imperatori: Caio Giulio Cesare Ottaviano (l'imperatore Augusto), adottato da Cesare e pertanto della famiglia Giulia e Tiberio Claudio Nerone (l'imperatore Tiberio figlio di primo letto di Livia, moglie di Augusto), appartenente per nascita alla famiglia Claudia (gens Claudia).

Augusto  (27 ac. - 14 d.c.)
Tiberio   (14 dc. - 37 dc.)
Caligola  (37 dc. - 41 dc.)
Claudio  (41 dc. - 54 dc.)
Nerone  (54 dc. - 68 dc,)


GLI JULII CESARIS

Gli IULII CESARIS meritano un discorso a parte per aver dato vita a uno dei più arguti, abili e lungimiranti condottieri di tutti i tempi, nonchè al più grande e illuminato imperatore romano: Giulio Cesare e Ottaviano Augusto.

Cesare alluse frequentemente alle origini divine della sua gens, come nella commemorazione funebre di sua zia Julia, e come quando dette come motto di guerra ai suoi soldati "Venus Genetrix" durante le battaglie di Farsalo e Munda, cosicchè scrittori e poeti si affannarono ad esaltare questo mito che glorificava le origini della prima famiglia imperiale. Augusto ne fece poi la causa per la divinizzazione di Cesare e poi della sua. Eppure Gaio Giulio Cesare, ebbe origini nobili si ma piuttosto modeste, tanto che la sua famiglia aveva la propria residenza nella Suburra, quartiere molto popolare dell'antica Roma.

Secondo il racconto di Cesare i primi Julii vennero a Roma sotto il regno di Tullo Ostilio, e fu Proculus Julius che informò i romani, dopo la strana sparizione di Romolo dal mondo, che il loro re era disceso dal cielo e gli era apparso, incaricandolo di dire al popolo di onorarlo d'ora in poi come un Dio, col nome di Quirino.
- Infatti Giulio Proculo, mentre la popolazione era inquieta per il rimpianto e ostile ai senatori per la perdita del re, testimone autorevole, come si dice, sebbene di un fatto eccezionale, si avanza per parlare in assemblea e disse: 

“Quirite, padre di questa città, oggi all’alba, sceso all’improvviso dal cielo, mi si fece incontro essendomi fermato, pervaso da terrore e in atto di venerazione, chiesi con le preghiere di poterlo guardare in viso ed egli disse: “Va annuncia ai Romani che i celesti così vogliono, che la mia Roma sia capo del mondo, perciò coltivino l’arte militare e sappiano e trasmettano ai posteri che nessuna potenza umana può resistere alle armi Romane”. 

Dopo aver detto queste parole se ne andò in alto e straordinario quanto si prestò fede all’uomo che annunciava queste cose e quando si attenuò il rimpianto di Romolo presso la plebe e l’esercito una volta formatasi al convinzione della sua immortalità. -

Alcuni critici moderni lo hanno messo in dubbio, visto i pochi Julii che si erano stabiliti a Roma durante il I regno, considerando la vicenda una totale costruzione favolistica, origini di Roma comprese. Ma i più grandi archeologi hanno sempre creduto che doetro le leggende c'è sempre almeno una parte di verità, il che ha permesso di rintracciare Cartagine, il Palazzo di Cnosso, le capanne sul Palatino ecc. ecc.

Dopo la morte di Cesare ed il definitivo passaggio dalla repubblica al principato, la gens Giulia continuò a dominare la scena politica di Roma con gli imperatori Ottaviano Augusto, che adottò poi Tiberio Claudio Nerone (appartenente alla gens Claudia, famiglia di antichissima origine sabina) e quindi con Caligola. Dopo la soppressione di Caligola i pretoriani sostennero l'ascesa al potere dello zio Tiberio Claudio Nerone.
La dinastia giulio-claudia, si concluse così con Nerone (definito con riferimento alle origini troiane della gens Giulia come "l'ultimo degli Eneadi").

Nel tardo Impero la distinzione tra praenomen, nomen, e cognomen andò gradualmente perduta, e Julius fu considerato soprattutto come un nome personale, dando luogo a Giulio (Italian), Julio (Spanish), Jules (French), Júlio (Portuguese), Iuliu (Romanian) and Юлий (Russian).



PRAENOMINA

AQUILIA SEVERA
Gli Julii della Repubblica usavano i praenomina Lucius, Gaius, Sextus, e Vopiscus, quest'ultimo piuttosto raramente. All'inizio degli Julii appare invece il praenomen Proculus, sparito in seguito (almeno nelle notizie) e nella tarda Repubblica e durante l'impero, Vopiscus and Proculus compaiono talvolta usati come personali cognomina.

Questa gens narrò di discendere da un mitico personaggio Iulo (Iulus or Iullus), figlio di Enea (Aeneas); ma dietro ogni leggenda c'è qualcosa di vero ed è possibile che Iulus fosse un antico praenomen, caduto in disuso durante la prima repubblica, e che si sia conservato come un cognomen dal più antico ramo degli Julii. Il nome rivisse poi come praenomen di Marcus Antonius, il triunviro, che aveva un figlio e un nipote chiamati Iulus, o Julius, o Iulius, ognuno dei due.



COGNOMINA

I nomen degli Julii più frequenti durante la Repubblica sono Caesar, Iulus, Mento, e Libo, di cui i primi tre sono patrizi; ma le uniche familiae particolarmente celebrate furono quelle di Iulus e Caesar, e sulle monete appaiono i nomi di Caesar e Bursio.
Il primo Cesare di cui si ha notizia è Sextus Julius Caesar, pretore nel 208 a.c.. Le origini del nome sono incerte. Spartianus, nella sua Vita di Aelius Verus, menziona 4 origini differenti:

- La parola significa un elefante nel linguaggio dei Moors, e venne dato a uno dei Julii perchè uccise un elefante.
- Venne dato a uno dei Julii e in seguito agli altri perchè estratto dal corpo della madre morta con un cesareo.
- Venne dato a uno dei Julii e in seguito agli altri perchè nato con folti capelli (caesaries).
- Venne dato a uno dei Iulii e in seguito agli altri perchè nato con occhi azzurri (caesii) di un colore soprannaturale.

La terza opinione, di Festus, secondo molti studiosi sarebbe quella vera. 
Gli Julii Caesares si estinsero fisicamente in linea maschile, l'unica linea che tramandava il nome, con la morte di Cesare alle Idi di Marzo e con la morte di Caesarione, fatto assassinare da Ottaviano, ammesso che fosse figlio di Cesare. Legalmente il nome passò a un membro della gens Ottavia attraverso Augusto, figlio adottivo del dittatore, e poi a un membro della Gens Claudia attraverso Tiberio, il figlio adottivo di Augusto. Esso continuò ad essere adottato da Caligola, Claudio, e Nerone, in quanto adottati o in linea femminile discendenti da Cesare; ma sebbene la famiglia si estinse con Nerone, gli imperatori successivi continuarono ad usare i loro nomi, di Caesar e di Augustus, tanto era il plauso e la stima e il rimpianto che questi due uomini avevano lasciato nel popolo di tutto l'impero romano. Chiamarsi Cesare Augusto era una promessa di grandezza e di buon governo, anche se sovente l'aspettativa venne disattesa.
Durante l'impero vi furono molti che portarono il nome Julius, ma molti erano liberti che avevano assunto il nome degli ex padroni, come era consuetudine dell'epoca.

I PERSONAGGI FAMOSI 


Diversi personaggi femminili, sovente di spicco, sono appartenuti alla gens Iulia ma secondo le regole dell'onomastica romana per i personaggi femminili, si chiamavano tutte "Giulia" e come tali le riporteremo (o quasi). 


Proculus Julius -
JULIUS BRUSIO
Colui che annunciò l'apoteosi di Romolo al popolo romano nel 716 a.c.. Accadde dopo la morte strana di Romolo che scomparve in una tempesta di tuoni e fulmini. Tito Livio ricorda un Proculo Giulio, nobile di Alba Longa, nonché suo grande amico e lontano parente, che riferì all'assemblea dei romani di avere avuto una visione di Romolo che gli aveva predetto il grande destino di Roma, e spiegato la sua dipartita con la volontà degli Dei. Al popolo ancora sbigottito Proculus narrò che il re gli era apparso scendendo dal cielo, e l'aveva incaricato di avvertire i romani che ora lui apparteneva al mondo degli Dei e pertanto doveva d'ora in poi essere onorato col nome di Dio Quirinus (che era poi un Dio sabino). (Livio i. 16 ; Ovidio .Fast. ii. 499; Floriano. i. 1 ; Lactantio. i. 15 ; Dione Cass. Ivi. 46.)


- Lucius Julius Iulus -
C'è un salto di oltre due secoli, probabilmente per la perdita delle fonti, perchè la familia Iulia ebbe sempre in certo posto nella storia. Nel V sec. abbiamo notizia di Lucio, ma in quanto padre del console del 489 a.c.


- Gaius Julius Lucius -
figlio di Iulus, console nel 489 a.c.. insieme al collega Publius Pinarius Mamercinus Rufus, durante il cui consolato iniziò la guerra contro Roma, cioè i Volsci, comandati da Attio Tullio e da Coriolano, dichiararono guerra a Roma. Livio non cita nessuno dei due consoli di quell'anno.


- Gaius Julius Caius -
figlio di Lucius e nipote di Iulus, console nel 482 a.c., decemviro nel 451 a.c. Suo collega fu Quintus Fabius Vibulanus (console nel 485 ac). Fu eletto a causa di un violento contrasto scoppiato nei comitia consulari, per cui Iulius fu scelto come popolare e Fabius come aristocratico. Così narra Dionysius, ma Livio non la definì particolarmente violenta.. I consoli marciarono contro i Veienti ma il nemico non scese in campo, così tornarono a Roma non senza devastazioni nel territorio nemico.
Più tardi Iulio fu nominato primo decemviro nel 451 ac e si ricorda per una richiesta di moderazione, poichè, nonostante non ci fosse appello alla sentenza, Iulius, accusò un membro dei comitia centuriata, il patrizio  Publius Sestius, nella cui casa era stato trovato il corpo di del decenviro Gaius Julius Iulus, nel 451 ac; di poter essere l'autore dell'assassinio. Iulius è menzionato di nuovo nel 449 ac, come uno dei tre consoli inviati dal senato ai plebei quando questi si erano rivoltati in armi arms contro il secondo decemvirato accampandosi sull'Aventino.


- Vopiscus Julius Gaius - 
figlio di Lucius, nipote di Iulus, console nel 473 a.c. con il collega .Lucius Æmilius Mamercus, secondo altri fu Vopiscus Julius Iulluse per altri ancora Opiter Verginius.


- Spurius Julius Vopiscus -
figlio di Iulus.


- Gaius Julius Sextus  -
figlio di Vopiscus nipote di Iulus


- Lucius Julius Sextus -
figlio di Vopiscus nipote di Iulus, tribunus militum.


- Gaius Julius Julus -
eletto nel 451 a.c. a decemviro


- Gaius Julius Gaius -
figlio di Caius nipote di Iulus, console nel 447 e 435 a.c.. figlio del console Gaius Iulius Iullus del 482 ac. Fu console nel 447 ac,con Manius Geganius Macerinus, e nuovamente nel 435 ac, con Lucius Verginius Tricostus. Negli anni seguenti Roma fu devastata da una grave pestilenza, che rendeva i romani incapaci di marciare fuori del proprio territorio per contrastare i nemici, e che per giunta non riusciva ad opporre resistenza ai Fidenati e ai Veienti, che erano avanzati fino a Porta Collina. mentre Iulius difendeva le mura, ilo suo collega consultò il senato per la nomina di un dittatore. Si accordarono per Licinius Macer, Iulius fu eletto console per la III volta nell'anno seguente con il suo collega precedente, Altre fonti fanno altri nomi per il consolato di quell'anno, ed altri ancora parlano di tribuni consolari.


- Lucius Julius Julus -eletto nel 438 tribuno militare.


- Caius Julius Julus II -
eletto nel 435 tribuno militare.


- Gaius Julius Mento -
console nel 431 a.c..

- Gaius Julius Mento -
un retorico citato da Seneca


- Lucius Julius Vopiscus -
figlio di Caius e nipote di Iulus, tribunus militum consulari potestate nel 438 e console nel 430 a.c..


- Sextus Julius Iulus -
tribunus militum consulari potestate nel 424 a.c.


- Gaius Julius Lucius -
figlio di Vopiscus e nipote di Iulus, tribunus militum consulari potestate nel 408 e 405 a.c. Era nipote del console del 482 ac, fu tribuno consolare 408 ac con due colleghi e di nuovo nel 405 ac con cinque colleghi. Insieme al suo collega Cornelius Cossus si oppose con veemenza alla nomina di un dittatore e nell'ultimo anno prese parte con i suoi colleghi all'inizio dell'assedio di Veio. Fu censore nel 393 ac e morì in questo anno di ufficio.


GIULIO CESARE
- Lucius Julius Iulus -
tribunus militum consulari potestate nel 403 a.c., guerra contro i Veii.


- Lucius Julius Lucius -
figlio di Vopiscus e nipote di Iulus, tribunus militum consulari potestate nel 401 e 397 a.c.


- Caius Iulius Solinus - Scrittore latino del III/IV sec., autore dei "Collectanea rerum memorabilium", una raccolta di notizie storiche, naturali e soprattutto logistiche, derivata principalmente dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, di cui può riporta un compendio della parte geografica, arricchita da notizie tratte da Pomponio Mela, da Svetonio ecc.


- Lucius Julius Julus II -
eletto nel 397 ac.  tribunus militum consulari potestate insieme a 5 colleghi.


- Lucius Julius Iulus -
 tribunus militum consulari potestate nel 388 e 379 a.c.


- Gaius Julius Iulus -
nominato dictator nel 352 a.c., in nome di una pretesa guerra contro etruschi, ma in realtà per consentire l'elezione di due patrizi nei comizi consolari, in violazione  della lex Licinia Sextia.


- Lucius Julius Libo -
 nonno del console del 267 a.c.. Libo descendente degli Julii che fuggirono da Alba Longa, distrutta dal re romano Tullo Ostilio a Roma. I suoi antenati si dissero discendenti della Dea Venere e del I re romano Romolo. Egli ebbe un figlio con lo stesso nome, Lucius Julius Libo II, con Caecilia Metella Macedonica, figlia di Lucius Caecilius Metellus Denter e Barsine of Macedonia.. Suo figlio, con lo stesso nome, fu padre di Numerius Julius Caesar, nato nel 300 ac. Numerius fu nonno di Sextus Julius Caesar I.

- Lucius Julius Libo II -
figlio di Libo, padre del console del 267 a.c. Secondo i Fasti Triumphales celebrò un trionfo sui Sallentini il 23 gennaio del 266 ac.


- Sextus Julius Caesar
pretore nel 208 a.c., governatore della Sicilia. Sesto Giulio Cesare, fu il primo personaggio noto della gens Giulia che porta il cognome di Cesare. Suoi omonimi furono Sesto Giulio Cesare, console del 157 a.c. e un Sesto Giulio Cesare pretore del 123 a.c.


- Sextus Julius Caesar I -
Visse intorno al 200 ac. Fu tribuno militare sotto Lucius Aemilius Paulus e governatore della Liguria. Figlio di Lucius Julius Caesar I e nipote di Numerius Julius Caesar, ed ebbe come figli Gaius Julius Caesar I e Sextus Julius Caesar II.


- Lucius Julius Caesar -
nonno del console del 157 a.c., e forse padre del pretore del 183 e tribuno militare del 181.


- Lucius Julius Caesar II -
figlio di Lucio, pretore nel 183 a.c., governò la Gallia Cisalpina.


- Sextus Julius Caesar -
figlio di Lucio, tribunus militum nel 181 a.c.


- Sextus Julius Caesar II -
Figlio adottivo di Sextus Julius Caesar I, conosciuto come Sextus Julius Catulus Caesar. 
Come ambasciatore romano rimediò ai soprusi di alcuni magistrati romani, aiutò a riportare libertà di Abdera nel 169 ac. coinvolgendo il senato che ordinò la liberazione degl'infelici abitanti di Coronea e di Abdera,  proibendo inoltre ai funzionari romani di richiedere prestazioni dai confederati senza il suo permesso. Nominato console nel 157 ac, negoziò con la Lega Achea prima della dichiarazione di guerra del 146 ac.


- Lucius Julius Caesar III -
Figlio di Lucio e nipote di Lucio, pretore nel 166 a.c.


- Sextus Julius Sextus -
figlio di Lucio e nipote di Cesare, console nel 157 a.c..


- Sextus Julius Caesar -
figlio di Sextus e nipote di Sextus, pretore urbano nel 123 a.c..


Julia Gaia -
moglie di Gaio Mario (sposata intorno al 110 a.c.). Figlia di Gaio Giulio Cesare e Marcia (figlia di Quinto Marcio Rex, che ordinò l'acquedotto dell'Aqua Marcia);  suoi fratelli: Gaio Giulio Cesare, padre omonimo di Cesare e pretore nel 92 a.c. e Sesto Giulio Cesare, console nel 91 a.c. madre di Gaio Mario, console nell'82 a.c.


- Lucius Julius Sextus -
figlio di Sextus, nipote di Caesar, padre del console del 90 a.c., sposato a Popillia, vedova di Quintus Lutatius Catulus, e madre di Quintus Lutatius Catulus, console nel 102 a.c..


- Sextus Julius Caesar III -
Figlio di Gaius Julius Caesar II e Marcia. Fu un sostenitore, come narra Livio, di suo cognato Gaius Marius. Fu pretore nel 94, poi governatore e infine console nel 91 ac. Perse la battaglia conto il Sannio e morì nell'assedio di of Asculum (Ascoli Piceno). nel 90 o 89 ac.


- Julia Gaia -
 figlia di Caio, nipote di Sextus, zia del dittatore, sposata con Gaius Marius, figlio di Gaius Marius.


- Lucius Julius Caesar III -
(135 - 87 ac) figlio di Lucius Julius Caesar II, e fratello maggiore di Gaius Julius Caesar Strabo Vopiscus. Eletto console nel 90 ac, propose la cittadinanza romana ai popoli che non avevano partecipato alla Guerra Sopciale contro Roma, ovvero la Legge Giuliana. Comandò un esercito romano nella Guerra Sociale con alterne vittorie e sconfitte, ma riuscendo sempre a difendere il suo campo. Venne eletto censore nll'89 ac.
Insiema al fratello Lucius fu assassinato nell'87 ac agli inizi della Guerra Civile dai partigiani di Gaius Marius.
Ebbe come figli Lucius Julius Caesar IV e Julia Antonia.


- Lucius Julius Lucius -
figlio di Sextus e nipote di Caesar, console nel 90 ac, durante la Guerra Sociale, e censore nel 89 ac.


OTTAVIANO AUGUSTO
- Julia Caesaris -
Detta anche Iulia Antonia, sua madre è sconosciuta. Nacque e visse a Roma, figlia del console Lucius Iulius Caesar III e nipote di Lucius Iulius Caesar, a sua volta figlio di Julius Caesar, figlio di Lucius Julius Caesar, di Sextus Julius Caesar, di Sextus Julius Caesar, di Numerius Julius Caesar, di Lucius Julius, ancora di Lucius Julius, di Caius Julius Caesar, di Lucius Julius Caesar, di Numerius Julius Caesar, poi un intervallo di 1000 anni e si risale a Iulus Ascanius, a Aeneas, ad Anchises di Troia, ed a Capys di Troia. Sposò Marcus Antonius Creticus, figlio di Marcus Antonius. Fu madre di Marcus Antonius, il triumviro, sorella del console  Lucius Julius Caesar IV e cugina di Julius Caesar il dittatore.
Julia sposò Marcus Antonius Creticus, un uomo di rango senatoriale. Suoi figli furono il Triumviro Marco Antonio, Gaius Antonius pretore del 44 a.c e Lucius Antonius, console del 41 a.c. e Antonia, sposata a Publio Vatinio.
Tramite lei, Gaius Julius Caesar fu obbligato a promuovere le carriere politiche dei suoi figli, nonostante non avesse una grande considerazione delle loro abilità. Quando morì il primo marito di Iulia nel 74, ella sposò Publius Cornelius Lentulus (Sura), un politico che nel 63 ac, fu coinvolto nella congiura di Catilina. Condannato a morte Publius venne affidato fino alla condanna al console del 65 a.c. a Lucio Giulio Cesare, fratello di Iulia. Venne ucciso per ordine di Cicerone.
Julia allevò personalmente tutti i figli dei suoi matrimoni. Plutarco la descrive come "una delle più nobili e ammirevoli donne del suo tempo,". Plutarco narra che suo padre fu Antonio di Creta, non molto famoso, ma onesto e di ampie vedute, pertanto non troppo ricco. Un amico che aveva bisogno di soldi venne a chiedergli un prestito. Non avendo denaro chiamò un servo facendosi portare l'acqua in un bacino d'argento, con cui bagnò il suo volto, come volesse fare la barba, ma, mandando via il servo, dette il bacino all'amico. La moglie si accorse della sparizione e cominciò a indagare sui servi, per cui Antonio ammise ciò che aveva fatto implorando il suo perdono.
Del carattere di Julia Antonia scrisse Plutarco riguardo alle proscrizioni del 43 ac, durante il Secondo Triumvirato:
"Lucius Caesar, essendo perseguitato, si rifugiò da sua sorella, che, quando gli assassini irruppero in casa, li mise alla porta, battendo le mani e gridando.  - Voi non ucciderete Lucius Caesar finchè non avrete ucciso me che ho dato la vita al vostro generale! - Lo ripetè più volte finchè gli assassini non uscirono, salvando così la vita a suo fratello."
Durante la guerra di Perusian (Perugia) 41 - 40 ac, Julia lasciò Roma, benchè Octaviano (futuro Augustus) la trattasse con gentilezza. Non si fidò mai di Sextus Pompeius e quando questi era in Sicilia, Julia aveva inviato in Grecia per Antonio una nutrita scorta di triremi. Dopo la riconciliazione dei triunviri, Julia tornò in Italia con Antonio nel 39 ac e fu probabilmente presente all'incontro con Sextus Pompeius a Misenum. Morì intorno al 71 ac a Creta dove si era ritirata.


Lucius Julius Bursio -
triumvir monetalis nell'85 ac.


- Lucius Julius Caesar -
figlio di Lucius e nipote di Caesar, console nel 64 ac.


- Lucius Julius Lucius -
figlio di Lucius e nipote di Caesar, partigiano di Pompeo durante la Guerra Civile.


- Gaius Julius Caesar -
figlio di Sextus e nipote di Lucius, nonno di un dittatore, sposato con Marcia, sorella del console Quintus Marcius Rex. Fu il padre di Gaius Julius Caesar III, Sextus Julius Caesar III e Julia Caesaris, moglie di Gaius  Marius. Si dice che Caesar morisse improvvisamente una mattina a Pisa mentre si infilava le scarpe, mentre altre fonti sostengono sia morto di cancro alla gola.


Gaius Julius Caesar -
figlio di Caius e nipote di Sextus, pretore, padre del dittatore, sposato con Aurelia. Gaius Julius Caesar I. Fu figlio di Sextus Julius Caesar I, e padre di Gaius Julius Caesar II. Fu Pretore nel 166 ac sotto il nome di Lucius. Ebbe come fratello il Sesto Giulio Cesare che fu console nel 91 a.c. e come sorella Giulia, moglie di Gaio Mario.


Lucio Giulio Cesare -
Lucio Giulio Cesare, nato nel 135 a.c. circa, fratello del padre di Cesare, console nel 90 a.c. e autore della lex Iulia de civitate,  ucciso insieme al fratello nell'87 a.c., in occasione dei torbidi avvenuti a Roma a cui seguì la prima cacciata di Gaio Mario.


Lucio Giulio Cesare -
(110/108 - 43 a.c.), omonimo e figlio di Lucio Giulio Cesare, e di Giulia,  madre del triumviro  Marco Antonio. Fu eletto console del 90 a.c..e di nuovo nel 64 a.c.


 - Gaius Julius Lucius -
figlio di Sextus e nipote di Caesar Strabo Vopiscus, grande oratore e poeta, proscritto e messo a morte da Marius e Cinna nell'87 ac.


Gaius Julius Caesar Strabo Vopiscus -
(130 – 87 ac) era il figlio più giovane di Lucius Julius Caesar II e di sua moglie Poppilia (o Popilia), nonchè il fratello più giovane di Lucius Julius Caesar III. Il suo cognomen potrebbe indicare che fosse strabico. Nel 103 ac, fu supervisore della Lex frumentaria, proposta dal tribuno Lucius Appuleius Saturninus e nel 99 venne nominato pontefice; ottenne la carica di questore nel 96 e di edile nel 90 ac.
Nella guerra civile tra Mario e Silla Strabo parteggiò per i consoli, volendo ottenere la carica di pretore. Silla lo appoggiò ma i partigiani di Mario lo uccisero per strada insieme a suo fratello nell'87 ac., e secondo Livio le loro teste furono appese sulla tribuna.
Egli scrisse 3 tragedie con temi greci: Adrastus, Tecmesa e Teutras di cui restano solo alcuni frammenti. Secondo Cicerone fu un oratore bravo ed arguto e nel suo lavoro De Oratore, Cicerone fa spiegare a Strabo l'importanza dell'umorismo nei discorsi. Fu lo zio di Lucius Julius Caesar IV, Julia Antonia e prozio di Mark Antony, Gaius Antonius, Lucius Antonius e Lucius Julius Caesar V.


- Sextus Julius Caesar -
figlio di Caio e nipote di Sextus. console nel 91 ac, zio del dittatore.


- Sextus Julius Caesar IV -
Figlio di Sextus Julius Caesar III. Fu questore nel 48, amico intimo e seguace di suo cugino Gaius Julius Caesar il dictator che lo pose al comando di una delle sue legioni siriane nel 47 ac Venne assassinato in un ammutinamento nel 46 ac.


Sextus Julius Postumus -
Figlio di Sextus Julius Caesar I, nato probabilmente nell'89 ac, dopo la morte di suo padre. sua madre è sconosciuta, ma si suppone morta intorno all' 85 ac. Venne allevato da sua zia di 45 anni, Julia Caesaris. Fu cugino di primo grado e grande amico del dittatore Julius Caesar, e combattè per lui come comandante della legione siriana. partecipò alla Battaglia di Thapsus e alla guerra civile alessandrina. Marciò con Cesare nel suo trionfo e venne nominato console nel 46 ac. Venne avvelenato la mattina stessa dell'assassinio di Julius Caesar. Cassius e Brutus lo fecero assassinare pensando potesse essere stato nominato erede da Cesare, che invece aveva nominato segretamente Ottaviano.
Postumus aveva sposato Hortensia, la figlia di Quintus Hortensius Hortalus, grande oratore e rivale di Marcus Tullius Cicero. Hortensia stessa fu una grande oratrice, famosa per l'orazione che fece davanti al Secondo Triumvirato nel 42 ac, contro la legge che limitava il lusso alle donne. Dal suo matrimonio con Hortensia nacque Sextus Julius Caesar III.


- Gaius Julius Caesar -
figlio di Caio, nipote di Caio, console nel 59, 48, 46, 45, e 44 ac, dittatore nel 49, e dal 47 al 44 ac. VEDI


Julia Maior (Giulia maggiore)
figlia di Gaio e nipote di Gaio, sorella del dittatore, e moglie di Lucius Pinarius e Quintus Pedius. Ebbe come figli Lucio Pinario e Quinto Pedio, console nel 43 a.c.


Julia Minor (Giulia minore) (101 - 51 a.c.),  figlia di Gaio Giulio Cesare pretore nel 92 a.c. e Aurelia Cotta. Sorella di Gaio Giulio Cesare il dittatore. Dal marito Marco Azio Balbo ebbe Azia maggiore, moglie di Gaio Ottavio e madre di Ottaviano, e Azia minore, moglie di Lucio Marcio Filippo, console del 56 a.c.


- Julius Polyaenus -
autore di 4 epigrammi nella Anthologia Graeca, di notevole valore. soprattutto rispetto al periodo non felicissimo per questo genere di letture. Identificato con Caius Julius Polyaenus conosciuto attraverso le monete che fu duumviro a Corinto (Colonia Julia) sotto Nerone. Era nativo di Corcyra, in cui si ritirò dopo una vita di molto lavoro e molti viaggi, forse come mercante. L'epigramma di Polieno di Sardi ("Anth. Pal." Ix. 1), in genere attribuito allo stesso autore, è però completamente diverso dal suo stile.


- Gaius Julius Hyginus -
(64 a.c –  17 dc.) autore latino, un pupillo del famoso Cornelius Alexander Polyhistor, e liberto di Caesar Augustus che molto lo apprezzò eleggendolo, come narra Svetonio in De Grammaticis, 20, sopraintendente della Libreria Palatina. Fu autore di molti libri di storia, mitologia e scienza.


- Sextus Julius -
figlio di Sextus, nipote di Caesar, Flamen Quirinalis nel 57 a.c


LIVIA AUGUSTA
- Sextus Julius Sextus - 
figlio di Sextus e nipote di Caesar, governatore della Siria nel 47 ac, ucciso dai soldati in rivolta.


- Julia Caesaris -
(76 – 54 a.c.) figlia del dittatore e della sua prima moglie Cornelia Cinna minore, rimase orfana della madre, morta nel 69 o 68 a.c. e fu educata dalla nonna Aurelia Cotta, madre di Cesare. Dopo una prima promessa, non mantenuta, di matrimonio con un Servilio Cepione (forse Quinto Servilio Cepione, questore nel 67 a.c. sotto Gneo Pompeo Magno durante la guerra piratica), Cesare la diede in sposa nel 59 a.c. a Gneo Pompeo Magno per assicurarne l'alleanza. Nonostante la notevole differenza di età i due si amarono molto e Julia fu molto irata col padre per l'inimicizia successiva con Pompeo. Morì di parto ancora molto giovane nel 54 a.c. insieme al figlio che doveva dare alla luce.


- Gaius Julius Caesar Octavianus -
figlio adottivo del dittatore, poi imperatore Augusto. VEDI


- Lucius Julius Calidus, poeta degli ultimi anni della repubblica, proscritto da Volumnius, il partigiano di Marcus Antonius, ma salvato per intercessione di Atticus.


Livia Julia Augusta -
Livia Drusilla, sposata e adottata da Augusto, madre dell'imperatore Tiberio. VEDI


Gaius Julius Caesar -
il figlio più grande di Marcus Vipsanius Agrippa e Julia, adottato da Augusto.


Lucius Julius Caesar -
Fu il secondo figlio di Marcus Vipsanius Agrippa e Julia Maggiore, adottato da Augusto, conosciuto semplicemente come Lucius Caesar. Nacque tra il 14 giugno e il 15 luglio del 17 ac col nome di Lucius Vipsanius Agrippa, ma quando venne adottato dal nonno materno Caesar Augustus, il suo nome cambiò in Lucius Julius Caesar. Nell'anno della sua nascita Caesar Augustus lo adottò insieme a suo fratello Gaius Caesar ed entrambi vennero educati ed allevati dai nonni.
Come eredi di Augusto essi intrapresero la carriera militare, ma Lucius morì in Gallia di malattia il 20 agosto del 2 dc, all'età di 19 anni, e 18 mesi più tardi morì suo fratello Gaius il 21 Febraio del 21 dc. Pertanto il fratello più piccolo, Agrippa Postumus, venne adottato da Augustus e da Tiberius contemporaneamente.
Tacito suggerisce che fosse coinvolta Livia nella loro morte per far salire al trono suo figlio Tiberio. Ma è molto difficile da credere perchè Livia era devotissima al marito e non avrebbe mai osato tanto contro l'uomo che adorava e serviva piuttosto supinamente, nè Augusto, che aveva un carattere molto forte, avrebbe mai accettato la morte dei suoi nipoti, che tra l'altro molto amava, per compiacere sua moglie.


Marcus Julius Caesar Agrippa Postumus, III figlio di Marcus Vipsanius Agrippa e di Julia, figlia di Augusto. (12 a.c. 20 dc.), conosciuto anche come Agrippa Postumus o Postumus Agrippa, era figlio di Marcus Vipsanius Agrippa e Julia Maggiore. I suoi nonni materni furono Augustus e la sua seconda moglie
Scribonia. Nato dopo la morte di suo padre, venne adottato da Augustus, divenendo il suo erede al trono, ma in circostanze poco chiare fu arrestato ed esiliato per "condotta scandalosa". All'incirca all'epoca della morte di Augusto venne ucciso dalle sue guardie.


- Giulia maggiore -
(39 a.c. - 14 d.c.), figlia di Ottaviano e della sua prima moglie Scribonia; sposò Marco Claudio Marcello, Marco Vipsanio Agrippa e Tiberio; figli che ebbe con Agrippa: Gaio Cesare, Giulia minore, Lucio Cesare, Agrippina maggiore e Agrippa Postumo.


- Giulia minore -
(19 a.c. - 28-29 d.c.), figlia di Giulia maggiore e Marco Vipsanio Agrippa, nipote di Augusto. sposò Lucio Emilio Paolo, da cui ebbe la figlia: Emilia Lepida, che sposò Druso Cesare (figlio di Germanico e di Agrippina maggiore).


- Giulia Livilla -
(5 - 43), figlia di Druso minore, figlio di Tiberio, e di Claudia Livilla, figlia di Druso maggiore, fratello di Tiberio; ebbe come fratelli: Germanico Gemello e Tiberio Gemello: e come mariti: Nerone Cesare, figlio di Germanico, e quindi Gaio Rubellio Blando, console suffecto nel 18.


- Julius Modestus -
liberto di Gaius Julius Hyginus, a sua volta liberto di Augustus, che divenne un distinto grammatico, fu l'autore delle Quaestiones Confusae.


- Julius Marathas -
liberto di Augusto, che scrisse la vita di un suo maestro.


- Marcus Julius Cottius -
re di alcune tribù Alpine dei Liguri che abitavano le Alpi Cozie all'inizio del 1 ° secolo ac. Era figlio e successore del re Donnus, che in precedenza aveva combattuto ma poi sostenuto Giulio Cesare. Cottius inizialmente rifiutò di riconoscere l'imperio di Augusto, finchè l'imperatore non gli offrì il titolo di prefetto  della dozzina di tribù nella sua regione. Cottius lo ricambiò poi con un arco trionfale nella sua capitale di Segusio.


- Marcus Julius Cottius -
A Cottius succedette il figlio, anche lui di nome Marcus Julius Cottius, al quale venne concesso il titolo di re dall'imperatore Claudio. Alla sua morte, Nerone si annettè il suo regno come la provincia di Alpes Cottiae.


- Julius Vestalis -
Un altro dei figli del Cottius anziano è stato il centurione romano Giulio Vestalis, prefetto in Dobrudja, che ha ripreso il posto di frontiera di Aegyssus (moderna Tulcea) sul Danubio, dopo che era stato catturato dai Geti, un atto celebrato da Ovidio nelle sue Epistulae ex Ponto IV.


TIBERIO
- Julius Florus -
poeta, autore o editore di satire, forse lo stesso Julius Florus definito da Quintiliano uno dei più grandi oratori della Gallia. Un Julius Florus, forse lo stesso uomo, suscitò l'insurrezione di Treviri durante il regno di Tiberio. Una fazione di Treveri, guidata da Julius Florus e alleata con l'eduo Julius Sacrovir, suscitò infatti la ribellione dei galli debitori contro i romani nel 21 dc. Florus venne sconfitto dal suo rivale Julius Indus.


- Julius Indus -
comandante di cavalleria di Treviri, e suocero di Classicanus, sconfisse Julius Florus ribelle contro Roma.


- Julius Sacrovir -
un capo degli Edui, che insieme a Julius Florus si ribellò a Roma nel 21 dc.


- Julius Secundus Florus -
un oratore amico di Quintiliano, e nipote dell'oratore Gallico.


Sextus Julius Postumus -
usato da Sejanus in uno dei suoi schemi, nel 23 dc.


Tiberius Julius Caesar
imperatore dal 14 al 37 dc. VEDI


Drusus Julius Caesar -
figlio dell'imperatore Tiberius.


Tiberius Julius Caesar Nero Gemellus -
figlio di Drusus.


Germanicus Julius Caesar -
nipote di Tiberius.


- Gaius Julius Caesar -
figlio di Germanicus, morto durante l'adolescenza.


Nero Julius Caesar Germanicus -
figlio di Germanicus.


Drusus Julius Caesar -
figlio di Germanicus.


- Julius Africanus -
dello stato gallico dei Santoni, condannato da Tiberius nel 32 dc.


- Julius Celsus, tribuno della coorte cittadina, condannato a morte sotto Tiberio, che si ruppe il collo in carcere per evitare una pubblica esecuzione.


Gaius Julius Caesar Germanicus -
figlio di Germanicus, ovvero Caligola. VEDI


Julia Agrippina -
figlia di Germanicus, madre dell'imperatore Nerone.


Julia Drusilla -
 figlia di Germanicus, sposata a Lucius Cassius Longinus, e poi a Marcus Aemilius Lepidus.


- Giulia Livilla -
(5 - 43), figlia di Druso minore, figlio di Tiberio, e di Claudia Livilla, figlia di Druso maggiore, fratello di Tiberio. Sorella di Germanico Gemello e Tiberio Gemello. Sposò Nerone Cesare, figlio di Germanico, e quindi Gaio Rubellio Blando, console suffecto nel 18.


- Giulia Livilla -
 (17 - 42), figlia di Germanico e di Agrippina maggiore. Fu sorella di Livia Drusilla, Druso Cesare, Nerone Cesare, Agrippina minore, Caligola. Sposò Marco Vinicio, console del 30.


Vipsania Julia Agrippina -
sposa di Germanicus Caesar, figlia di Marcus Vipsanius Agrippa e Julia Agusta. Nacque nel 14 ac, e morì nel 33 dc nell'isola di Pantelleria.



- Julius Canus, filosofo stoico, condannato a morte da Caligola, che promise di apparire ai suoi amici dopo la morte, e mantenne la promessa apparendo ad uno di loro in una visione.


Julia Drusilla, figlia di Caligola. 


- Julius Bassus -
che Plinio il Vecchio sostenne avesse scritto un 'opera medica in Grecia.


OTTAVIA MINORE
- Gaius Julius Callistus -
un liberto di Caligula, influente durante il suo regno e quello di Claudio.


- Gaius Julius Sex. f. Postumus -
prefetto d'Egitto durante il regno di Claudio.


- Marcus Julius M. f. Cottius -
figlio di Marcus Julius Cottius, prefetto dei Liguri, a cui fu conferito il titolo di re dall'imperatore Claudio.


Gaius Julius Aquila -
uno degli equites, mandato a proteggere Cotys, re del Bosforo, nel 50 dc.


Julius Pelignus -
Procuratore della Cappadocia sotto Claudio, nel 52 dc 


Julius Densus -
un eques durante il regno di Nerone, accusato di essere troppo favorevole nei riguardi di Britannicus nel 56 dc. 


- Julius Africanus
celebrato oratore durante il regno di Nerone.


Gaius Julius Alpinus Classicianus -
procuratore della Britannia dal 61 al 65 dc.


Julia Pacata -
moglie di Classicanus. 


- Julius Rufus -
console nel 67 dc, la sua morte fu riportata da Plinio il Vecchio 


- Julius Diocles di Carystus -
autore di 4 epigrammi nella Anthologia Graeca.


Gaius Julius Vindex -
uno dei capi sostenitori di Galba, che guidò la rivolta contro Nerone.


- Julius Fronto -
sostenitore di Otho, posto in catene dai soldati perchè suo fratello, Julius Gratus, era un sostenitore di Vitellius.


- Julius Gratus -
prefetto del campo nell'esercito di Aulus Caecina Alienus, generale di Vitellius, posto in catene dai soldati perchè suo fratello, Julius Fronto, era un oppositore di Otho.


- Julius Carus -
uno degli assassini di Titus Vinius quando l'imperatore Galba fu ucciso nel 69 dc  


- Julius Graecinus -
scrittore di botanica e padre di Gnaeus Julius Agricola, messo a morte da Caligola.


Julia Procilla -
madre di Agricola.


Gnaeus Julius Agricola -
console nel 77 dc, conquistatore della Britannia.


- Gaius Julius Civilis -
O Gaius Iulius Civilus, o Claudio Iulius Civilus, capo della rivolta dei Batavi del 69, nella Germania Inferiore, contro Roma. Per il suo nome si disse che egli o uno dei suoi antenati era stato cittadino romano sotto Augusto o Caligola. I Batavi erano a lunga stati alleati con Roma, ma nel 69 Civilis portò la tribù alla ribellione. Altre tribù germqniche e galliche conosciute come Treveri e Lingones si aggiunsero alla rivolta che comunque fu repressa nel 70 ma i Batavi vennero liberati dalla tassazione romana. Non si sa nulla della sorte di Civilis.


- Julius Classicus -
della tribù di Treviri, con Civilis, uno dei capi della rivolta dei Batavi. Era un nobile gallo del I sec. dc. che rivestì il ruolo di comandante degli ausiliari romani. Con Giulio Tutor, un altro Trevirano comandante romano ausiliario, e Giulio Sabino, che sosteneva di discendere da Gaio Giulio Cesare, si è unì alla ribellione di Gaio Giulio Civile durante il disordine dell'anno dei quattro imperatori nel 69 dc.


- Julius Paulus -
un fratello di Civilis, posto a morte con una falsa acusa di tradimento da Gaius Fonteius Capito, governatore della Germania Inferiore.


CALIGOLA
- Julius Briganticus -
nipote di Civilis, combattè sotto Cerealis in Germania, e cadde in battaglia nel 71 dc.


- Julius Sabinus -
dei Lingoni, lottò per la rivolta dei Batavi, sosteneva di discendere da Gaio Giulio Cesare..


- Julius Tutor -
di Treviri, comandante ausiliario romano, lottò per la ribellione di Classicus.


- Julius Calenus -
degli Edui, partigiano di Vitellius, inviato in Gallia come prova della sconfitta dell'imperatore a Cremona nel 69 dc.


- Julius Burdo -
comandante della flotta romana  in Germania,nel 70 dc. Sospettato dai soldati di aver avuto parte nella morte di Gaius Fonteius Capito, venne protetto dall'imperatore Vitellius.


Julius Priscus -
Prefetto pretoriano di Vitellius nel 69 dc, fallì nel passaggio degli Appennini e tornò a Roma in disgrazia.


- Julius Placidus -
tribuno di una coorte dell'esercito di Vespasiano, che trasse fuori Vitellio dal suo nascondiglio.


- Sextus Julius Gabinianus -
celebrato retorico che insegnò in Gallia al tempo di Vespasiano, e di cui parlò Svetonio nel "Claris Rhetoribus".


- Julius Cerealis -
poeta, amico e contemporaneo di Plinio il giovane e di Marziale. Forse quel Iulis Cerealis Censorinus che dedicò a Birralis in Scozia un altare al Dio Mercurio.


- Julius Rufus -
scrittore di satire amico di Marziale.


Sextus Julius Frontinus -
due volte console verso la fine del I sec., e autore del De Aquaeductu. VEDI


- Julius Naso -
amico sia di Plinio il giovane che di Tacito, che lo sostennero nella candidatura agli pubblici uffici.


- Julius Calvaster -
tribuno militare che prese parte alla ribellione di Lucius Antonius Saturninus, ma venne perdonato da Domiziano.


- Julius Ferox -
consul suffectus nel 100 dc,  curatore dell'alveo e delle riparazioni del Tevere e delle cloache.


- Gaius Julius Servilius Ursus Servianus -
cognato di Adriano, console nel 107, 111, e136.


- Gaius Julius Africanus -
nipote dell'oratore, console suffetto nel 108.


Gaius Julius Antiochus Epiphanes Philopappus -
un principe di Commagene, console suffetto nel 109 dc.


- Tiberius Julius Celsus Polemaeanus
conosciuto come Celsus (45 – 120) cittadino greco romano che divenne senatore, poi console nel 92 e govrrnatore dell'Asia (105–107). Celsus fu amato e rispettato anche come benefattore di Efeso, e venne seppellito in un sarcofago accanto al famoso Libro di Celsus. Suo figlio Julius Aquila Polemaeanus gli fece edificare un mausoleo in suo onore. Nato nel 45  da una familia romana di sacerdoti già provenienti da Sardis in Asia Minore. Nel 69, mentre Celsus seguiva la sua carriera equestre, egli e la sua legione acclamarono Vespasiano imperatore, che lo ricompensò elevandolo al ruolo di senatore. Nel 92 divenne console suffetto e nel 105 divenne governatore proconsolare delle province d'Asia per volere dell'imperatore Traiano.
Dopo la sua morte venne costruita ad Efeso la Libreria di Celsus ad opera di suo figlio Julius Aquila Polemaeanus e a sue spese, con 12000 libri e una cripta contenente sia il suo sarcofago che il suo monumento funerario. 


- Julius Severianus -
retorico del tempo di Adriano, autore di Syntomata, o Praecepta Artis Rhetoricae.


Julius Rufus -
" Pro salvt] e Ti(beri) Caesaris Avg(vsti) amphitheatr[…]   [ ……… cvm] pod/io C(aivs) Ivl(ivs) C(aii) f(ilivs) Rvfvs sacerdos Romae et Avg(vsti)   [ …… C(aivs) Ivlivs C(aii) ] filii f(ilivs) et nepos ex civitate Santon(orvm) d(e) s(va) p(ecvnia) fecervnt" 
L'iscrizione proviene dall'anfiteatro romano di Lione, posta da Iulius Rufus, sacerdote romano con figli e nipoti che finanziarono la costruzione in omaggio a Tiberio.


Gaius Julius Celse -
Procuratore romano della Gallia Lionense, fece ingrandire l'anfiteatro tra il 130 e il 136 dc.


Gaius Iulius Severus -
CLAUDIO
eletto console nel 155 dc.


Sextus Julius Severus -
governatore di Britannia e di Bithynia sotto Adriano, inviato in Judaea per sopprimere la rivolta Bar Kokhba.


Julius Aquila -
giurista, probabilmente della fine del II sec.


- Lucius Julius Aquila -
autore di Etrusca disciplina.


- Julius Vestinus -
un sofista, che fece un compendio del lessico di Panphilus,  un grammatico greco della scuola di Aristarchus di Samothrace.


- Julius Pollux -
un sofista e grammatico greco, insegnante di grammatica e retorica ad Atene durante il regno di Commodo.


- Julius Titianus -
studioso e scrittore della fine del II sec. dc, e padre del retorico Titianus.


- Julius Titianus -
retorico e tutore di Gaius Julius Verus Maximus, figlio dell'imperatore Maximinus Thrax e di sua moglie Caecilia Paulina.


- Julius Solon -
comprò il rango di senatore sotto Commodus alienando per l'acquisto quasi tutti i suoi beni, si che si scrisse argutamente: "a guida de condannati era stato spogliato de' suoi beni e relegato nel senato"
ma fu messo a morte da Septimius Severus, all'inizio del suo regno.


- Julius Verus -
console suffetto nel 151 e senatore dalmata.


- Julius Crispus -
distinto tribuno della Guardia Pretoriana, capricciosamente messo a morte da Septimius Severus durante la Guerra dei Parti nel 199.


Julius Frontinus -
retorico latino, che istruì nella sua arte Severus Alexander. 


- Sextus Julius Frontinus -
(ca. 40–103 dc.) fu un ragguardevolissimo aristocretico della fine del I sec. ac., nipote di Aulus Julius Frontinus e Cornelia Africana, e unico figlio di Publius Cornelius Scipio. Fu riconosciuto soprattutto nel mondo post-classico come autore di trattati tecnici, e soprattutto un esperto degli acquedotti di Roma.


- Julius Granianus -
retorico del tempo di Severus Alexander, che istruì nella retorica.


Julius Paulus - distinto giurista e prolifico scrittore sulle leggi, durante l'inizio del III sec.


- Julius Martialis -
partecipoò alla congiura contro Caracalla che lo uccise di propria mano, prima che lo uccidessero le guardie Sciite dell'imperatore


- Gaius Iulius Asper -
eletto console nel 212 dc.


- Gaius Iulius Galerius -
console collega di Gaius Iulis Asper nel 212


Sextus Julius Africanus -
cronista e scrittore cristiano dei primi del III sec.


Gaius Julius Solinus -
grammatico e geografo, probabilmente dei primi del III sec.


Julia Aquilia Severa -
vergine vestale, presa in moglie dall'imperatore Eliogabalo. figlia di Quintus Aquilius,due volte console sotto. Caracalla. In realtà il praenomen Julia le venne dato dopo essere diventata imperatrice sposando Elagabalus nel 220. Le vestali che rompevano il celibato prima dei 30 anni venivano punite col seppellimento da vive. Elagabalus sembra la sposasse per ragioni religiose, onde unire il Dio orientale El-Gabal con la Dea Vesta, attraverso i due sacerdoti.
Il matrimonio venne abolito probabilmente per intervento di Julia Maesa, la nonna che aveva portato il nipote al trono. Elagabalus sposò allora la bella nobildonna romano anatolica Annia Faustina, ma presto divorziò tornando a vivere con Severa, dichiarando invalido il primo divorzio.Si pensa che Severa rimase con lui fino al suo assassinio nel 222. Non ebbero figli.
Alcune fonti sostengono che Severa fu obbligata contro il suo volere al matrimonio, subendo una specie di stupro. Altri pensano che il suo matrimonio fosse solo simbolicoe che peraltro non sia mai stato consumato. Elagabalus era bisessuale, e secondo lo storico Cassius Dio la relazione più stabile che ebbe fu quella con il suo auriga di carri, Hierocles.


- Gaius Julius Verus Maximinus -
detto il Trace, imperatore dal 235 al 238 d.c. VEDI


Marcus Julius Philippus -
imperatore dal 244 al 249. VEDI


Marcus Julius M. f. Philippus -
imperatore insieme a suo padre dal 247 al 249 d.c.


NERONE
- Quintus Julius Gallienus -
figlio dell'imperatore Gallienus, che probabilmente precedette il padre nella morte.


- Julius Aterianus -
scrisse la storia di Victorinus, e forse di altri tra i Trenta Tiranni (di Atene).


- Julius Capitolinus -
il supposto autore di 9 biografie nella Historia Augusta.


- Flavius Julius Crispus -
figlio dell'imperatore Constantine I, un bravo e infelice militare, messo a morte da suo padre, il quale nonostante avesse assassinato figlio e moglie, fu dichiarato santo dalla Chiesa cattolica, nel 326 d.c.


- Julius Firmicus Maternus -
scrittore di astrologia teorica e pratica, nonchè fervente cattolico, studioso e scrittore di religioni non cattoliche, ingiustamente da lui dichiarate profane, perchè le religioni sono per assunto il contrario del profano, ma di sicuro molto apprezzate da Costantino in quanto sprezzanti del paganesimo. Vissuto durante il IV sec. d.c.. Autore di Matheseos Libri Octo (Otto libri di astrologia) e De errore profanarum religionum.


- Julius Obsequens -
si ritiene del IV sec., L'unico lavoro associato al suo nome è il "Liber de prodigiis" (Libro dei Prodigi), completamente estratto da un libro scritto da Livio "De Prodigiis", o "Prodigiorum Libellus", con i vari prodigi e fenomeni annotati da scrittori diversi. Somiglia molto ai miracoli cristiani, per esempio:
"Quando C. Murius e L. Valerius furono consoli, a Tarquinia, verso il tramonto, un oggetto rotondo, come un globo, uno scudo rotondo o circolare, ha seguito il suo percorso nel cielo da ovest a est." Quindi nel 100 a.c., anno di nascita di Cesare, fu visto unna specie di scudo tondo, o un globo, che traversò il cielo da ovest a est, del resto molte nascite illustri ebbero segnali portentosi (Cristo, Budda, Krishna. Horus ecc.)


Gaius Julius Victor -
retorico del IV sec.,  forse di origine gallica. Il suo manuale, ancora esistente, è di una certa importanza, poichè facilita la critica testuale di Quintiliano, che egli segue da vicino.


- Julius Valerius Alexander Polemius -
traduttore dal greco degli Pseudo-Callisthenes, la romantica storia di Alessandro Magno, e dal latino delle Res gestae Alexandri Macedonis, in tre libri: nascita; atti; morte, insomma uno storico, probabilmente del IV sec.


- Julius Ausonius -
nato a Bordeaux nel 310 dc., eminente fisico, e pure prefetto dell'Illyricum sotto l'imperatore Valentiniano I.


- Julius Ausonius -
detto anche Ausonius o Decimus Magnus Ausonius, figlio dell'omonimo fisico, fu un famoso poeta. Fu tutore dei figli di Costantino I, fu assunto dall'imperatore Valentiniano I per insegnare a suo figlio, Graziano, erede designato.


- Julia Dryadia -
figlia del fisico Julius Ausonius.


- Julius Rufinianus -
retorico latino di data incerta, e autore del trattato "De Figuris Sententiarum et Elocutionis".


- Flavius Julius Valens -
imperatore dal 364 al 378 d.c.. VEDI


- Julius Paris -
autore di un'epitome of Valerius Maximus, scritto nel IV o V sec..


- Flavius Julius Valerius Majorianus - VEDI
imperatore dal 457 al 461 dc.


Julius Nepos -
imperatore dal 474 al 475 dc. VEDI


- Julius Exsuperantius -tardo storico romano, del V o VI sec.; i suoi trattati, De Marii, Lepidi, e Sertorii bellis civilibus possono essere un estratto delle Storie di Sallustio.


- Claudius Julius or Joläus -
storico greco di data sconosciuta, scrisse dei lavori sulla Phoenicia e sul Peloponnesus.


- Julius Celsus -
studioso a Costantinopoli, fece una recensione sui  Commentaries di Giulio Cesare.


BIBLIO

- Luciano Canfora - Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante - Roma - Salerno - 2015 - (Collana: «Astrolabio», 12) -
- Plutarco - Vite parallele - Vita di Cesare -
- M. Jehne - Giulio Cesare - traduzione di Alessandro Cristofori - il Mulino - 1999 -
- Andrea Frediani, Sara Prossomariti - Le Grandi Famiglie di Roma Antica - Roma - Newton Compton Editori - 2014 -
- Edward Gibbon Nomina Gentesque Antiquae Italiae (1763-1764) -
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
- ed. italiana a cura di Augusto Guida E. Horst - RCS Libri, 2000 -
- William Smith - Marco Minucio - Dizionario di biografia e mitologia greco-romana - 1849 -

3 comments:

  1. Ciao sono GIANCARLO DI GIULIO.
    SAPETE CHI HA RIPORTATO 4 ANNI FA L' ATTENZIONE SULLA GENS GIULIA ?
    SONO STATI IO ! 4 ANNI FA NON C' ERA NULLA SULLA GENS GIULIA.HO INTRODOTTO A TUTTI I LIVELLI IL TEMA GENS GIULA. L'IMPERATORE GAIO GIULIO CESARE HA FATTO GRANDE ROMA SOLO!!!
    VENI VIDI VICI
    LA LEGIO X EQUESTRIS VENEREA E L' IMPERATORE GAIO GIULIO CESARE HANNO VINTO TUTTO, PORTANDO L'IMPERO DI ROMA NELLA LEGENDA.
    IL GRIDO DI GUERRA: VENUS GENETRIX !
    "hodie, imperator, ut aut vivo mihi aut mortuo gratias agas."
    IO LA TRADUCO COSI':
    "OGGI ,O IMPERATORE, SIA DA VIVO CHE COME MORTO FARO' MIA LA TUA RICONOSCENZA".
    IL LEGIONARIO , IL LEGIO E' L' EROE DI ROMA. SI E'FATTO QUALCOSA CHE HA INFANGATO TUTTO QUELLO CHE ERA ROMA.
    ANCHE GAIO GIULIO CESARE RIDICOLIZZATO DA OBELIX E ASTERIX.
    BISOGNA ANDARE CONTRO OBELISCHI E ASTRI.
    IL TEMPIO DEGLI DEI, IL PANTHEON, E' STATO COSTRUITO PER GLORIFICARE LA GENS GIULIA.
    VI ERANO LE STATUE DELLE DIVINITA'.
    DEMONIZZATO DALLA CHIESA CRISTIANA NEL CONCETTO DI RELIGIONE MONOTEISTA.
    SULLA PORTA DI SINISTRA , LA PICCOLA ENTRATA, IN ALTO SI VEDE LA SQUADRA E IL COMPASSO.
    E' STATA LA GENS GIULIA CHE HA PERMESSO IL SIMBOLO DELLA REX SALOMONI SU LA REX JULII.
    ED E' STATA SEMBRE LA GENS GIULIA CHE CON CONSTANTINO, GRAZIE ALLA SUA VISIONE IN CIELO DELLA X ACCOSTATA ALLA SCRITTA IN GRECO CHE TRADOTTA IN LATINO RECITA :

    IN HOC SIGNO VINCES.
    IN QUESTO SEGNO VINCERAI.

    CONSTANTINO ACCOSTA SUGLI SCUDI DELLA LEGIONE LA X CON LA P E LI SOVRAPPONE. CRISTO.
    VINCE LA BATTAGLIANDI PONTE MILVIO E DEDICA LA VITTORIA AL DIO DEI CRISTIANI.
    E' L' INIZIO DELLA NUOVA RELIGIONE.
    MA CON X-P SULLO SCUDO L'IMOERATORE COSTANTINO AFFERMA ANCHE :

    PUGNAS IN HOC SIGNO

    GUERRE IN QUESTO SEGNO!

    E' LA GENS GIULIA CHE ABBANDONA LO STATUS DI DINASTIA DIVINA VOLONTARIAMENTE E SI PIEGA ALLA VOLONTA' DI DIO DIVENTO CON ROMA L' ESERCITO DI DIO CHE IN CRISTO E' PRONTO A MUOVERE GUERRE.
    LA GUERRA E' AL MALE.
    A QUELLO CHE I CRISTIANI IDENTIFICANO COME MALE, SATANA.
    DA QUESTO E' CHIARO CHE NESSUNO AVEVA BISOGNO DEI TEMPLARI.
    IL BIANCO E IL ROSSO SONO COLORI DELLA GENS GIULIA, LO ERANO, BIANCO VENERE , ROSSO PORPORA MARTE.
    LA BELLA E GIUSTIZIA E LA GUERRA.
    MA LA GENS GIULA HA RINUNCIATO AI SUI SIMBILI.
    COME HO GIA' DETTO SQUADRA E COMPASSO ARRIVANO SUL PANTHEON PER DECISIONE DELLA GENS GIULIA.
    LA GENS GIULIA HA CEDUTO ALLA CHIESA E A DIO.
    LA MASSONERIA HA INFANGATO LA GENS GIULIA E QUELLO CHE E' LA DISCENDENZA DIVINA.
    CHE COMUNQUE RESTA.
    LA MASSONERIA IDENTIFICA IL PIANETA VENERE VISIBILE O LA MATTINA O LA SERA COME THE "MORNING STAR".
    LA LUCE DEL MATTINO.
    E IDENTIFICA QUESTO IN LUCIFERO.
    SAPPIAMO CHE CRISTO E' STATO GIUDICATO DA PONZIO PILATO, CHE HA FATTO IL VOLERE DEL POPOLO DI ROMA.
    ROMA NON HA SCELTO DI UCCIDERE IL CRISTO.
    MA L' ASSONANZA TRA IL CONCETTO VENERE DEVIATO DALLA MASSONERIA CREA DUBBI IN QUALCUNO.
    LA MASSONERIA IN OLTRE OLTRAGGIA UNA DIVINITA' VERENATA PER SECOLI OVVERO SCINDE IL CONCETTO RICONOSCIUTO IN VENERE DI BELLEZZA E FORZA(DIVINA) E CHIAMA IL PIANETA VENERE THE MORNING STAR.
    QUESTA COSA GIA' L' HO SPIEGATA A MOLTI.
    IO COME DISCENDENTE DEGLI SCHIAVI DELLA GENS GIULIA VENERO DIO, SONO IN CRISTO.
    NON HO BISOGNO DELLA MASSONERIA ,NE DI MAESTRI.
    TANTO MENO HO BISOGNO DI SATANA.
    I DESCENDENTI DEGLI SCHIAVI DELLA GENS GIULA SONO MOLTI E NON SI CONSIDERANO LE DISCENDENZE FEMMINILI.
    QUINDI IL SENTIMENTO DEL :
    "HODIE,IMPERATOR, UT AUT VIVO MIHI
    AUT MORTUO GRATIAS AGAS".
    SIAMO ROMA , LA CITTA' ETERNA.
    "RIDAREMO A CESARE QUELLO CHE E' DI CESARE E A DIO QUELLO CHE E' DI DIO".
    "SIAMO LA CITTA' TONDA E QUADRA".
    "LA CITTA' DELL' AQUILA D' ORO".
    ROMA PORTA LA GIUSTIA DIVINA SULLA TERRA.ROMA PERO' E' CAPACE DI ELEVARE LA GIUSTIZIA TERRENA A DIVINA.



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  2. Giulio Dori. La gens Iulia in terra Dorica. Iulius doricus.

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  3. Giancarlo di giulio,
    non è vero che 4 anni fa non c'era nulla sulla gens iulia.
    Sono 20 anni che studio letteratura e storia latina, prima alle scuole primarie,poi al liceo classico e infine all'università.
    Conosco l' origine di questa discendenza da quando avevo 4 anni.
    A 13 anni scrivevo come Virgilio, a 15 anni traducevo gli scritti degli storici: Tacito, Plutarco, Tito Livio, Svetonio, Erodoto… a 19 anni ho imparato a memoria le opere di Cicerone e ho studiato bene quelle di Seneca...
    Io NON sono un nessuno. Come non lo erano i miei insegnati e i miei compagni di studi.

    Con affetto
    Giulia

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