JULIUS AGRICOLA |
Nome: Gnaeus Julius Agricola
Nascita: Forum Iulii 13 giugno 40 d.c.
Morte: Roma 23 agosto 93 d.c.
Padre: Giulio Grecino
Incarico: Politico e Generale
Epigrafe:
IMP TITO CAESARI DIVI VESPASIANI F VESPASIANO AVG PM TR P VIIII IMP XV COS VII DESIG VIII CENSORI PATER PATRIAE ET CAESARI DIVI VESPASIANI F DOMITIANO COS VI DESIG VII PRINCIPI IVENTVTIS ET OMNIVM COLLEGIORVM SACERDOTI CN IVLIO AGRICOLA LEGATO AVG PRO PR MVNICIPIVM VERVLAMIVM BASILICA ORNATA
"Per l'imperatore Titus Caesar Vespasianus Augustus, figlio del Divino Vespasiano, Sommo sacerdote, dei poteri tribunizio nove volte, ha salutato Imperatore nel settore quindici volte, sette volte console, console designato per un periodo ottavo, censore, 'Padre della Patria', e a Cesare Domiziano, figlio del Divo Vespasiano, sei volte console, console designato per un periodo settimo 'Principe della Gioventù', e di tutte le confraternite sacerdotali, Gneo Giulio Agricola, legato dell'imperatore con propretorio potere, ornò la basilica Verulamium "Agricola era nato nella colonia del Forum Julii, Gallia Narbonensis (Francia del sud il 13 giugno del 40 dc. – 23 Agosto del 93 dc). La familia di Agricola veniva da ranghi senatoriali ed entrambi i nonni avevano servito come governatori imperiali. Suo padre Julius Graecinus era un pretore diventato senatore nell'anno della sua nascita e si era anche distinto per la sua cultura filosofica. Tra l'agosto del 40 e il gennaio del 41, l'imperatore Caligola ordinò la sua morte perchè si era rifiutato di perseguire il cugino di secondo grado dell'imperatore, Marco Giunio Silano.
Sua madre era Julia Procilla. Tacito nella Historia romana la descrive come "una matrona di singolari virtù" e come una madre molto affettuosa verso il figlio. Agricola fu educato a Massilia (Marsiglia), e mostrò quello che veniva considerato un "malsano" interesse per la filosofia.
Gnaeus Julius Agricola fu uno dei più grandi generali romani, di cui per giunta sappiamo molto, perchè Tacito, che era suo genero, scrisse un libro su di lui intitolato "De vita et moribus Iulii Agricolae" cioè "Vita e morte di Giulio Agricola" oltre a molti dettagli archologici che lo riguardano nella Britannia del nord. Di certo Tacito fu preso dalla personalità prorompente eppure saggia di suo suocero per trasporla in un libro. Non trattavasi infatti di suo padre o di qualcuno della sua familia, la cui gloria gli avrebbe dato lustro, per giunta era un suocero, qualcuno che poteva avere una certa autorità su di lui e che invece evidentemente non ne ebbe ma fu invece un forte punto di riferimento per lui.
Pur essendo sfavorevole alla mania di conquista dell'impero romano, dal tono del libro si comprende l'ammirazione e la stima fortissima che Tacito ebbe in quest'uomo eccezionale, che univa ad una notevolissima intelligenza un grande coraggio, una forte capacità comunicativa, una immensa bravura come generale, una grande capacità organizzativa e amministrativa e una profondissima quanto rara onestà. Tutti, a cominciare dai suoi soldati lo stimavano e rispettavano, e là dove sorgevano controversie o si aspettavano consigli ci si rivolgeva a lui, uomo di grande liberalità e disponibilità.
Nato da una influente familia, la familia Julia di cui fu il più grande esponente Giulio Cesare, Agricola iniziò la sua carriera militare in Bretagna, sotto il governatore Gaius Suetonius Paulinus. Per la sua abilità e affidabilità presto venne nominato questore nella provincia dell'Asia nel 64 dc, poi Tribuno plebeo nel 66, e pretore nel 68. Egli supportò Vespasiano durante l''Anno dei 4 Imperatori (69), e gli venne concesso il comando militare in Britannia dall'ultimo imperatore.
Quando terminò il suo comando, nel 73, venne fatto patrizio a Roma e governatore della Gallia Aquitania. Nel 77 poi venne creato console e governatore della Britannia. Durante questo periodo egli completò la conquista del moderno Galles e del nord Inghilterra, e condusse il suo esercito fino al nord della Scozia, innalzando fortini attraverso molte delle basse terre, Lowlands. Venne richiamato dalla Britannia nell'85 dopo un servizio straordinariamente lungo, ritirandosi dalla carriera militare e politica.
DE VITA ET MORIBUS IULII AGRICOLAE
Dopo l'assassinio di Domiziano nel 96 dc, Tacito potè pubblicare questo libro che fu la sua prima opera storica. Durante il regno di Domiziano, Agricola, fedele generale imperiale, era stato il comandante più importante coinvolto nella conquista di gran parte della Gran Bretagna.
Dapprima fa un rapido riassunto della carriera di Agricola prima della sua missione in Gran Bretagna, poi narra la conquista dell'isola, poi fa una digressione geografica ed etnologica, presa non solo dalle note e ricordi di Agricola, ma anche dal De Bello Gallico di Giulio Cesare.
Tacito esalta il carattere di suo suocero, mostrando come un governatore della Britannia Romana e comandante dell'esercito, possa occuparsi di questioni di Stato con fedeltà, onestà e competenza, pur sotto il governo del folle e criminale Domiziano, descrivendone il regime di spionaggio e repressione violenta.
Agricola rimase onesto e incorrotto, naturalmente in disgrazia sotto Domiziano, e morì senza cercare la gloria di un martirio ostentato. Tacito condanna il suicidio degli stoici, di alcun beneficio per lo Stato, non chiarisce se la morte di Agricola è avvenuta per cause naturali o per ordine di Domiziano, anche se riporta delle voci di Roma secondo cui Agricola venne avvelenato per ordine dell'imperatore.
Per Tacito, Agricola fu un esempio di come, anche nel dispotismo, sia stato possibile tenere un comportamento corretto, evitando gli estremi opposti di servilismo e di opposizione inutile.
Il lavoro può essere visto come l'apologia di una gran parte della classe dirigente: le persone che non desiderano il martirio, aveva collaborato con la famiglia Flavia con un valido contributo alla legislazione, al governo provinciale, all'ampliamento dei limiti di l'impero e alla difesa dei suoi confini.
Tacito imposta il dispotismo di Domiziano contro i meriti di Agricola: un ufficiale incorruttibile e un grande comandante, che ha rispettato il modello del mos maiorum ("il costume degli antenati"). Lo scrittore dice implicitamente che l'Impero deve essere accettato come un male necessario, si deve mantenendo però la propria dignità senza diventare correo di un despota arbitrario come Domiziano. Si può essere un funzionario onesto e scrupoloso, facendo il suo lavoro con serenità e in collaborazione con il regime, mantenendo il suo lavoro nell'interesse dello Stato, in attesa di un invecchiare meglio, quando uno scrittore diventa in grado, come Tacito stesso, di scrivere in libertà.
CURSUS HONORUM
Epigrafe:
"Imperatore Vespasiano nove volte e Imperatore Titus sette volte console. Per Gnaeus Julius Agricola, propraetoriano legato dell'imperatore"
TRIBUNO MILITARE
Iniziò la sua carriera pubblica come tribuno militare, servendo in Britannia sotto Gaius Suetonius Paulinus, il generale che affrontò e vinse Boudicca, dal 58 al 62. Probabilmente fece parte della Legio II Augusta, ma di sicuro fu scelto per entrare nello staff di Suetonius e partecipò alla soppressione della rivolta di Boudica (o Budicca) nel 61.
QUESTORE IN ASIA
Tornato a Roma nel 62, sposò la patrizia Domitia Decidiana, da cui ebbe un figlio maschio. Agricola fu nominato questore nel 64, servendo nella provincia d'Asia, sotto il corrotto proconsole Salvius Titianus. In quel periodo nacque sua figlia, Giulia Agricola, ma suo figlio morì poco dopo. Divenne tribuno della plebe nel 66 e pretore nel giugno del 68, e nel frattempo l'imperatore Galba gli ordinò di compilare un inventario dei tesori dei templi.
Nel giugno 68 Nerone fu deposto e si suicidò, e iniziò la guerra civile detta "L'anno dei 4 Imperatori". Galba succedette a Nerone, ma fu assasssinato nel 69 da Otho, che salì al trono. La madre di Agricola fu assassinata nella sua tenuta in Liguria dalla flotta di predoni di Otho, così Agricola, sapendo che Vespasiano ambiva al trono gli dette tutto il suo appoggio.
COMANDANTE DELLA VALERIA VITRIX
Stabilitosi come imperatore Vespasiano dette ad Agricola il comando della Legio XX Valeria Victrix, stazionata in Britannia, al posto di Marcus Roscius Coelius, che aveva scatenato una rivolta contro il governatore Marcus Vettius Bolanus. La rivolta aveva portato un anno di guerra civile in Britannia, e Bolanus era un mite governatore. Agricola rimise la disciplina nella legione e riconsolidò il ruolo dei romani in quella terra. Nel 71 Bolanus fu rimpiazzato da un governatore più aggressivo, Quintus Petillius Cerialis, e Agricola mostrò tutte le sue doti di comandante contro i Brigantes nel nord Inghilterra.
GOVERNATORE DELLA GALLIA AQUITANIA
Quando terminò il suo comando nel 75, Agricola ottenne il titolo di patrizio e il governo della Gallia Aquitania. Nel 76 o 77 tornò a Roma con l'incarico di console suffetto, e promise sua figlia a Tacito che sposò Julia l'anno seguente; Agricola entrò a far parte del Collegio dei Pontefici, e tornò in Bretagna per la terza volta, ma come governatore.
GOVERNATORE DI BRITANNIA
Nell'estate del 78, mosse guerra e sconfisse gli Ordovici (tribù del Galles settentrionale), che avevano distrutto la cavalleria romana nel loro territorio. dopo di che sottomise di nuovo l'isola di Mona (Anglesey), che dopo essere stata conquistata da Svetonio Paolino nel 61 era stata ripresa da boudica regina dei Britanni. Agricola si guadagnò anche una buona fama come saggio, onesto e giusto amministratore che combattè ed eliminò la corruzione. Per la romanizzazione della Britannia, incoraggiò la costruzione di città sul modello di quelle romane e fece educare i ragazzi secondo i costumi romani. Poi nell'estate dell'80 guidò l'esercito fino all'estuario del fiume Taus in Scozia, dove fece costruire dei forti.
AGRICOLA IN IRLANDA
Narra Tacito che nell'82 Agricola attraversò il mare, ma non si sa quale, e sconfisse popoli fino ad allora sconosciuti ai romani. Si pensa trattarsi del mare del Clyde o Forth.
Tuttavia l'intero capitolo riguarda solo l'Irlanda. Agricola fortificò la costa britannica che guardava verso l'Irlanda e Tacito ricorda che il suocero diceva spesso che quest'isola poteva essere conquistata con una sola legione e poche truppe ausiliarie.
Egli aveva anche dato rifugio a un re irlandese cacciato dalla sua terra, un'ottima scusa per attaccare e conquistare l'Irlanda, ma la conquista non ci fu mai.
Secondo una tradizione irlandese però un leggendario sommo re, Tuathal Teachtmhar, esiliato da ragazzo dall'Irlanda, tornò dalla Britannia tra il 76 e l'80 alla testa di un esercito per riprendersi il trono.
Inoltre, l'archeologia ha portato alla luce manufatti romani o romano-britannici in diverse località associate a Tuathal.
Recentemente è stato scoperto un possibile forte romano a Drumanargh vicino Dublino, che alcuni studiosi credono usato da Agricola per una sua spedizione esplorativa in Hibernia nell'82.
INVASIONE DELLA CALEDONIA (SCOZIA)
Nell'anno seguente Agricola aveva raccolto una flotta e circondato le tribù al di là del Forth, e i Caledoniani insorsero in gran numero contro di lui. Attaccarono il campo della Legio IX Hispana di notte, ma Agricola inviò la cavalleria mettendoli in fuga. Intanto al generale nacque un altro figlio ma morì prima del suo primo compleanno.
Nell'estate dell'83 Agricola affrontò gli eserciti ammassati del Caledoni, guidati da Calgacus, nella battaglia di Mons Graupius. Tacito stima il loro numero a più di 30.000. Agricola pose i suoi ausiliari in prima linea, mantenendo le legioni in riserva, basandosi su una stretta misura di combattimento per rendere inutili le sferzanti spade spuntate dei Caledoni. I Caledoni sconfitti riuscirono però a fuggire nascondendosi nelle Highlands scozzesi. 10.000 i caduti Caledoniani e 360 i romani.
Diversi autori si sono interessati alla battaglia del Mounth Grampian presso il Mare del Nord. In particolare, Roy, Surenne, Watt, Hogan hanno ipotizzato che il sito della battaglia possono essere stati Kempstone Hill, Megray Hill o vicino al Camp Raedykes romano. Inoltre questi punti di altura sono in prossimità della Mounth Elsick, una via antica usata dai Romani e Caledoni per le manovre militari.
Soddisfatto della sua vittoria, Agricola prese ostaggi dalle tribù Caledonian. Egli può aver marciato il suo esercito fino alla costa settentrionale della Gran Bretagna, come testimonia il ritrovamento di una forte romano di Cawdor (nei pressi di Inverness). Egli incaricò il prefetto della flotta di navigare lungo la costa nord, confermando per la prima volta che la Gran Bretagna era davvero un'isola.
Iniziò la sua carriera pubblica come tribuno militare, servendo in Britannia sotto Gaius Suetonius Paulinus, il generale che affrontò e vinse Boudicca, dal 58 al 62. Probabilmente fece parte della Legio II Augusta, ma di sicuro fu scelto per entrare nello staff di Suetonius e partecipò alla soppressione della rivolta di Boudica (o Budicca) nel 61.
QUESTORE IN ASIA
Tornato a Roma nel 62, sposò la patrizia Domitia Decidiana, da cui ebbe un figlio maschio. Agricola fu nominato questore nel 64, servendo nella provincia d'Asia, sotto il corrotto proconsole Salvius Titianus. In quel periodo nacque sua figlia, Giulia Agricola, ma suo figlio morì poco dopo. Divenne tribuno della plebe nel 66 e pretore nel giugno del 68, e nel frattempo l'imperatore Galba gli ordinò di compilare un inventario dei tesori dei templi.
Nel giugno 68 Nerone fu deposto e si suicidò, e iniziò la guerra civile detta "L'anno dei 4 Imperatori". Galba succedette a Nerone, ma fu assasssinato nel 69 da Otho, che salì al trono. La madre di Agricola fu assassinata nella sua tenuta in Liguria dalla flotta di predoni di Otho, così Agricola, sapendo che Vespasiano ambiva al trono gli dette tutto il suo appoggio.
COMANDANTE DELLA VALERIA VITRIX
Stabilitosi come imperatore Vespasiano dette ad Agricola il comando della Legio XX Valeria Victrix, stazionata in Britannia, al posto di Marcus Roscius Coelius, che aveva scatenato una rivolta contro il governatore Marcus Vettius Bolanus. La rivolta aveva portato un anno di guerra civile in Britannia, e Bolanus era un mite governatore. Agricola rimise la disciplina nella legione e riconsolidò il ruolo dei romani in quella terra. Nel 71 Bolanus fu rimpiazzato da un governatore più aggressivo, Quintus Petillius Cerialis, e Agricola mostrò tutte le sue doti di comandante contro i Brigantes nel nord Inghilterra.
GOVERNATORE DELLA GALLIA AQUITANIA
Quando terminò il suo comando nel 75, Agricola ottenne il titolo di patrizio e il governo della Gallia Aquitania. Nel 76 o 77 tornò a Roma con l'incarico di console suffetto, e promise sua figlia a Tacito che sposò Julia l'anno seguente; Agricola entrò a far parte del Collegio dei Pontefici, e tornò in Bretagna per la terza volta, ma come governatore.
GOVERNATORE DI BRITANNIA
Nell'estate del 78, mosse guerra e sconfisse gli Ordovici (tribù del Galles settentrionale), che avevano distrutto la cavalleria romana nel loro territorio. dopo di che sottomise di nuovo l'isola di Mona (Anglesey), che dopo essere stata conquistata da Svetonio Paolino nel 61 era stata ripresa da boudica regina dei Britanni. Agricola si guadagnò anche una buona fama come saggio, onesto e giusto amministratore che combattè ed eliminò la corruzione. Per la romanizzazione della Britannia, incoraggiò la costruzione di città sul modello di quelle romane e fece educare i ragazzi secondo i costumi romani. Poi nell'estate dell'80 guidò l'esercito fino all'estuario del fiume Taus in Scozia, dove fece costruire dei forti.
AGRICOLA IN IRLANDA
Narra Tacito che nell'82 Agricola attraversò il mare, ma non si sa quale, e sconfisse popoli fino ad allora sconosciuti ai romani. Si pensa trattarsi del mare del Clyde o Forth.
Tuttavia l'intero capitolo riguarda solo l'Irlanda. Agricola fortificò la costa britannica che guardava verso l'Irlanda e Tacito ricorda che il suocero diceva spesso che quest'isola poteva essere conquistata con una sola legione e poche truppe ausiliarie.
Egli aveva anche dato rifugio a un re irlandese cacciato dalla sua terra, un'ottima scusa per attaccare e conquistare l'Irlanda, ma la conquista non ci fu mai.
Secondo una tradizione irlandese però un leggendario sommo re, Tuathal Teachtmhar, esiliato da ragazzo dall'Irlanda, tornò dalla Britannia tra il 76 e l'80 alla testa di un esercito per riprendersi il trono.
Inoltre, l'archeologia ha portato alla luce manufatti romani o romano-britannici in diverse località associate a Tuathal.
Recentemente è stato scoperto un possibile forte romano a Drumanargh vicino Dublino, che alcuni studiosi credono usato da Agricola per una sua spedizione esplorativa in Hibernia nell'82.
INVASIONE DELLA CALEDONIA (SCOZIA)
Nell'anno seguente Agricola aveva raccolto una flotta e circondato le tribù al di là del Forth, e i Caledoniani insorsero in gran numero contro di lui. Attaccarono il campo della Legio IX Hispana di notte, ma Agricola inviò la cavalleria mettendoli in fuga. Intanto al generale nacque un altro figlio ma morì prima del suo primo compleanno.
Nell'estate dell'83 Agricola affrontò gli eserciti ammassati del Caledoni, guidati da Calgacus, nella battaglia di Mons Graupius. Tacito stima il loro numero a più di 30.000. Agricola pose i suoi ausiliari in prima linea, mantenendo le legioni in riserva, basandosi su una stretta misura di combattimento per rendere inutili le sferzanti spade spuntate dei Caledoni. I Caledoni sconfitti riuscirono però a fuggire nascondendosi nelle Highlands scozzesi. 10.000 i caduti Caledoniani e 360 i romani.
Diversi autori si sono interessati alla battaglia del Mounth Grampian presso il Mare del Nord. In particolare, Roy, Surenne, Watt, Hogan hanno ipotizzato che il sito della battaglia possono essere stati Kempstone Hill, Megray Hill o vicino al Camp Raedykes romano. Inoltre questi punti di altura sono in prossimità della Mounth Elsick, una via antica usata dai Romani e Caledoni per le manovre militari.
Soddisfatto della sua vittoria, Agricola prese ostaggi dalle tribù Caledonian. Egli può aver marciato il suo esercito fino alla costa settentrionale della Gran Bretagna, come testimonia il ritrovamento di una forte romano di Cawdor (nei pressi di Inverness). Egli incaricò il prefetto della flotta di navigare lungo la costa nord, confermando per la prima volta che la Gran Bretagna era davvero un'isola.
LA MORTE
Agricola fu richiamato dalla Britannia nell'85, dopo una permanenza in carica come governatore insolitamente lunga. Tacito sostiene che Domiziano lo fece richiamare perché i successi di Agricola avevano eclissato le proprie modeste vittorie in Germania. Il rapporto tra Agricola e l'Imperatore era duplice, da un lato ad Agricola furono concesse decorazioni trionfali e una statua (i più alti onori militari a parte un trionfo vero e proprio), dall'altro negò ad Agricola un posto pubblico civile o militare, nonostante la sua esperienza e fama.
Gli fu offerta la carica di governatore della provincia d'Africa, ma la rifiutò adducendo motivi di salute o più probabilmente, come sostiene Tacito, temendo le macchinazioni di Domiziano. Nel 93 Agricola mori nella sua villa in Gallia Narbonese all'età di 53 Anni. Alcune voci attribuirono la sua morte ad un avvelenamento ordinato da Domiziano, ma non vi sono prove di ciò, anche se non può essere escluso.
BIBLIO
- Tacito - De vita et moribus Iulii Agricolae -
- R. B. Warner - Tuathal Techtmar: a myth or ancient literary evidence for a Roman invasion? - Emania 13 -1995 -
- Cassio Dione Cocceiano - Historia Romana - libri LXVI-LXVIII -
- Vittorio Di Martino - Roman Ireland - The Collins Press - London - 2003 -
Agricola fu richiamato dalla Britannia nell'85, dopo una permanenza in carica come governatore insolitamente lunga. Tacito sostiene che Domiziano lo fece richiamare perché i successi di Agricola avevano eclissato le proprie modeste vittorie in Germania. Il rapporto tra Agricola e l'Imperatore era duplice, da un lato ad Agricola furono concesse decorazioni trionfali e una statua (i più alti onori militari a parte un trionfo vero e proprio), dall'altro negò ad Agricola un posto pubblico civile o militare, nonostante la sua esperienza e fama.
Gli fu offerta la carica di governatore della provincia d'Africa, ma la rifiutò adducendo motivi di salute o più probabilmente, come sostiene Tacito, temendo le macchinazioni di Domiziano. Nel 93 Agricola mori nella sua villa in Gallia Narbonese all'età di 53 Anni. Alcune voci attribuirono la sua morte ad un avvelenamento ordinato da Domiziano, ma non vi sono prove di ciò, anche se non può essere escluso.
BIBLIO
- Tacito - De vita et moribus Iulii Agricolae -
- R. B. Warner - Tuathal Techtmar: a myth or ancient literary evidence for a Roman invasion? - Emania 13 -1995 -
- Cassio Dione Cocceiano - Historia Romana - libri LXVI-LXVIII -
- Vittorio Di Martino - Roman Ireland - The Collins Press - London - 2003 -
- Pat Southern - Domitian Tragic Tyrant - London & New York - Routledge - 1997 -
Venne richiamato dalla Britannia anche perchè si erano aperti nuovi fronti sul reno e nei balcani. Non dimentichiamoci le prime schermaglie con i Daci di Decebalo. Comunque articolo ben fatto ed esauriente.
RispondiEliminaPoco conosciuto, non capisco perché...
RispondiEliminaPresto uscirà il primo volume.. i suoi 4 anni come Tribuno militare
RispondiElimina#giulioagricola il Tribuno della Britannia di Francesco Lorusso
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