DIVISA E SCUDO DELLA I LEGIO GERMANICA |
La teoria più quotata è che sia stata fondata da Cesare nel 48 a.c., quando venne nominato console, per poi combattere la guerra civile contro Pompeo, e in questo caso la Germanica avrebbe combattuto pure la battaglia di Farsalo sempre nel 48 ac.
Secondo altri la legione venne recrutata da Gaius Vibius Pansa Caetronianus, un partigiano di Cesare, che morì nella battaglia del Forum Gallorum contro Marco Antonio nel 43 ac., la Legio I sarebbe stata reclutata proprio per quella battaglia. Ma questa versione è meno attendibile.
LE IPOTESI
Il suo nome deriva non solo dall'Imperatore Augusto ma anche dalle fortunate campagne combattute durante le guerre germaniche sotto Tiberio. Ma la storia di questa legione è piuttosto controversa. La legio I Augusta fu ricostituita da Augusto dopo la battaglia di Azio del 31 a.c., sulla precedente legio I di Gaio Giulio Cesare del 48 a.c.. Avrebbe pertanto soggiornato nei primi anni del principato in Hispania e tra il 26 e nel 19 a.c. avrebbe preso parte alle guerre cantabriche.
In seguito ad una sconfitta che le costò la perdita dell'aquila legionaria, potrebbe essere stata sciolta o almeno privata dell'appellativo di Augusta. In questo secondo caso potrebbe essere identificabile con la legio I Germanica che prestò servizio, negli anni successivi al 19 a.c., sul Reno a fianco del futuro imperatore, Tiberio.
Secondo altri studiosi però si tratterebbe di due distinte legioni, se non tre:
- una chiamata I Legio,
- una legione Augusta
- ed una legione I Germanica.
LE BATTAGLIE
55 a.c. - Sembra che la legione sia stata fondata nel 55 a.c. dal triumviro Pompeo Magno in Gallia Cisalpina.
53 a.c. - Viene inviata col beneplacido di Pompeo nel 53 a.c. di rinforzo a Giulio Cesare nelle Gallie, che la utilizzò contro gli Eburoni e Galli di Vercingetorige. Ebbe come comandante Marco Silano. Dal 52 al 51 ebbe come generale Caio Trebonio.
51-50 a.c. - viene utilizzata per consolidare il dominio della Gallia, con probabili basi a Durocortorum, Andematunnum e Agedincum.
50 a.c. - sembra che la I Augusta sia tornata agli ordini di Pompeo, con base invernale a Capua. Nel 51-50 a.c. ha come comandante Publio Vatinio.
48 a.c. - sembra venne ricostituita da Giulio Cesare per combattere contro Pompeo ormai suo nemico. Le vicende di guerra portano poi la legio Germanica in Macedonia a Dyrrhachium, durante la primavera del 48 a.c. e a Pharsalus nell'agosto del 48 a.c.
46-45 a.c. - la ritroviamo presente (se si tratta della stessa) in Hispania e alla battaglia di Munda nelle truppe pompeiane. E' possibile anche che Cesare, in qualità di console, recluti una Legio I che non sia la medesima unità della I Augusta Germanica.
44 a.c. - Dopo la morte di Cesare la Legio I è nell'esercito del triumviro Emilio Lepido.
L'AUGUSTA
Dopo l'assassinio di Cesare nel 44 a.c, la legione, mai dimentica del suo grande capitano, giurò fedeltà ad Ottaviano, diventando la I Augusta Germanica stanziati a Bonna in Germania inferiore; e con lui rimase fino al Azio (31 a.c.).
La Legio I fu comunque ereditata da Augusto e pertanto avrebbe dovuto avere di diritto il cognomen di Augusta dopo essersi distinta nel servizio prestato, ma non vi fu una Legio I Augusta.
Deve dunque essere accaduto qualcosa che non ha consentito il cognomen o che lo ha fatto cancellare.
La I Augusta non sappiamo con certezza se fu sciolta al termine delle guerre cantabriche (nel 19 a.c.) per aver perduto l'aquila oppure se fu semplicemente rinominata I Germanica.
LE BATTAGLIE
L'AUGUSTA
Dopo l'assassinio di Cesare nel 44 a.c, la legione, mai dimentica del suo grande capitano, giurò fedeltà ad Ottaviano, diventando la I Augusta Germanica stanziati a Bonna in Germania inferiore; e con lui rimase fino al Azio (31 a.c.).
La Legio I fu comunque ereditata da Augusto e pertanto avrebbe dovuto avere di diritto il cognomen di Augusta dopo essersi distinta nel servizio prestato, ma non vi fu una Legio I Augusta.
Deve dunque essere accaduto qualcosa che non ha consentito il cognomen o che lo ha fatto cancellare.
La I Augusta non sappiamo con certezza se fu sciolta al termine delle guerre cantabriche (nel 19 a.c.) per aver perduto l'aquila oppure se fu semplicemente rinominata I Germanica.
LE BATTAGLIE
41 a.c. - la I legio combatte nell'esercito di Ottaviano.
36 a.c. - La battaglia navale di Nauloco in Sicilia tra la flotta di Sesto Pompeo, figlio di Gneo Pompeo Magno, e quella di Marco Vipsanio Agrippa, ammiraglio di Ottaviano, vede la sconfitta di Sesto e del partito pompeiano e la fine della sua opposizione al Secondo triumvirato.
31 a.c. - La I legio partecipa alla battaglia di Actium (Epirus) contro Marco Antonio (titolata per un breve periodo Macedonica), ma è anche possibile che per un breve periodo sia stata di base in Macedonia.
Probabilmente nel periodo della riorganizzazione dell'esercito sotto Augusto, riceve l'appellativo di Augusta. per meriti acquisiti in battaglia.
Probabilmente nel periodo della riorganizzazione dell'esercito sotto Augusto, riceve l'appellativo di Augusta. per meriti acquisiti in battaglia.
Tra il 26 e il 19 a.c. - una certa Legio I, non meglio identificata, prese parte alle guerre cantabriche, con base nei dintorni di Segisama. In seguito ad una sconfitta che le costò la perdita dell'aquila legionaria, potrebbe essere stata sciolta o più probabilmente privata dell'appellativo di Augusta. Ma nello stesso periodo (ma forse non è la stessa) la troviamo in Hispania Tarraconensis (base nei dintorni di Segisama) dove partecipa alle campagne di Augusto contro i Cantabri e a lavori di vigilanza e gestione mineraria.
20 o 19 a.c. - viene sconfitta dai Cantabri e forse è qui che perde la propria aquila, e per questo forse privata dell'appellativo Augusta (se effettivamente lo portava).
Dione Cassio (54.11.5) dice che una legione venne spogliata del suo titolo di Augusta, e che dopo sofferenze iniziali riuscì a rovesciare le sorti della battaglia. I due riferimenti devono riguardare la legione stessa, col suo primo titolo ed emblema mancanti.
Dopo la ribellione dei Batavi (70), i rimanenti soldati della Germanica vennero aggiunti alla VII legione di Galba (legio VII Galbae), che prese il nome di VII Gemina.
LE BATTAGLIE
L'AQUILA DELLA LEGIO |
L'AQUILA PERDUTA
In seguito ad una sconfitta che le costò la perdita dell'aquila legionaria, potrebbe essere stata privata dell’appellativo di Augusta, identificabile con la legio I Germanica che prestò servizio, negli anni successivi al 19 a.c., sul Reno a fianco del futuro imperatore, Tiberio. La carriera della Legio I successiva alla guerra civile rimane un po' oscura.
Si crede trattarsi della stessa I Legio che ha preso parte alla campagna spagnola contro i Cantabri, tra il 26 ed il 19 a.c., condotte per Augusto da Marco Agrippa, e che la legio cadde in disgrazia in quell'occasione. Le iscrizioni sulle monete spagnole indicano che tra il 30 e il 16 ac, alcune Legioni erano di stanza in Hispania Terraconensis, dove avrebbero combattuto nella guerra contro i Cantabri.
Si crede trattarsi della stessa I Legio che ha preso parte alla campagna spagnola contro i Cantabri, tra il 26 ed il 19 a.c., condotte per Augusto da Marco Agrippa, e che la legio cadde in disgrazia in quell'occasione. Le iscrizioni sulle monete spagnole indicano che tra il 30 e il 16 ac, alcune Legioni erano di stanza in Hispania Terraconensis, dove avrebbero combattuto nella guerra contro i Cantabri.
Dione Cassio (54.11.5) dice che una legione venne spogliata del suo titolo di Augusta, e che dopo sofferenze iniziali riuscì a rovesciare le sorti della battaglia. I due riferimenti devono riguardare la legione stessa, col suo primo titolo ed emblema mancanti.
Dopo la ribellione dei Batavi (70), i rimanenti soldati della Germanica vennero aggiunti alla VII legione di Galba (legio VII Galbae), che prese il nome di VII Gemina.
LE BATTAGLIE
19 a.c. - Sembra che soggiorna nei primi anni del principato in Hispania e che potrebbe essere identificabile con la legio I Germanica che presta servizio, negli anni successivi al 19 a.c., sul Reno a fianco del futuro imperatore, Tiberio.
17 a.c. - Non è chiaro se la Legio I Augusta è sciolta o piuttosto spostata sul Reno, dove dal 17 a.c. troviamo la Legio I Germanica, che riceve le insegne legionarie dal futuro imperatore Tiberio, e nel cui accampamento iniziale (Oberaden) sono state ritrovate monete riferite ad una Legio I coniate in Hispania, il che fa presupporre una continuità storica di reparto, e una riabilitazione della vecchia Legio I Augusta.
17 a.c. - Non è chiaro se la Legio I Augusta è sciolta o piuttosto spostata sul Reno, dove dal 17 a.c. troviamo la Legio I Germanica, che riceve le insegne legionarie dal futuro imperatore Tiberio, e nel cui accampamento iniziale (Oberaden) sono state ritrovate monete riferite ad una Legio I coniate in Hispania, il che fa presupporre una continuità storica di reparto, e una riabilitazione della vecchia Legio I Augusta.
15 a.c. - partecipa probabilmente all'occupazione di Raetia e Noricum.
Lo spirito della rivolta si diffuse alle legioni nella vicina Nauportus. Arrestarono il loro comandante, Aufidienus Rufus, e lo costrinsero a marciare alla testa della colonna di ritorno trasportando bagagli pesanti chiedendogli se gli piaceva.
Saccheggiarono i villaggi che incontrarono e arrivati al campo sollevarono la rivolta. Blaesus si rivolse alle truppe fedeli del corpo di guardia, ma essi si erano liberati, i tribuni erano stati espulsi dal campo, e un centurione era stato assassinato.
Allora il figlio adottivo di Tiberio, Giulio Cesare Druso, arrivato in campo con alcune truppe, serrò le porte e si mise a indagare e a portare la rivolta in tribunale. Gli uomini che respinsero le sue proposte, li mandò alle loro tende e andò a parlare con loro personalmente.
A poco a poco gli uomini furono richiamati al dovere. Druso dopo aver ascoltato i capi tornò a Roma senza intraprendere alcuna azione.
La XXI Rapax, la V Alaudae, la I Germanica e la XX Valeria Victrix dell'esercito della Germania Inferiore sentirono parlare di ammutinamento al loro campo estivo tra gli Ubii.
Con nuove reclute della città di Roma, gli uomini attaccarono i centurioni di sorpresa, battendo molti a morte e gettando i corpi nel Reno. Germanico corse al campo con un piccolo seguito, era tanto popolare quanto lo era stato suo padre. Mescolatosi con gli uomini e sentite le loro lamentele, Germanico li persuase a dialogare con lui.
I soldati scoprirono le spalle per mostrare le cicatrici della flagellazione, allora Germanico estrasse la spada e si offrì di suicidarsi, ma venne trattenuto, mentre un altro soldato gli offrì invece una spada tagliente.
Germanico si ritirò nella sua tenda, ma gli giunse notizia che l'ammutinamento era diventato generale. Furono inviati i ribelli a Colonia, c'erano piani per bruciare la città e mettere la Gallia a sacco. Il nemico dall'altra parte del confine stava guardando con interesse, in attesa di intervenire.
A causa del pericolo comune si optò per l'immunità, la paga doppia (che Germanico volentieri pagò dai suoi fondi privati) e un arruolamento di sedici anni. La I Germanica e la XX Valeria Victrix si ritirarono a Colonia, mentre Germanico andò a cercare la conferma senatoria e l'approvazione da Tiberio.
Germanico tornò a Colonia con inviati del Senato, arrivando di notte, male interpretato dagli uomini come se l'accordo fosse svanito. Trascinarono Germanico dal suo letto, ma la questione fu chiarita il giorno successivo. Sconvolto, Germanico tentava di inviare la moglie incinta e il figlio fuori per la sicurezza, ma i soldati li sentirono piangere e li bloccarono.
Qui Germanico consegnò una delle orazioni più grandi della storia, confermando la tradizione della capacità della sua famiglia anche nell'oratoria: "Per quello che non ha avuto il coraggio, per quello che avete profanato in questi giorni che nome darò a questo incontro? Devo chiamarvi soldati ... quando avete calpestato sotto i piedi l'autorità del Senato? ... "(Annales 1,46 dal sito Perseus)
I soldati consci delle loro colpe stabilirono l'ammutinamento da corte marziale generale condotta dai tribuni. I capi furono messi in catene e portati al palco, e i soldati votarono per la colpevolezza o l'innocenza con la voce. I colpevoli furono gettati fuori dal palco. Ogni centurione poi passava prima in tribunale per essere approvato o disapprovato. Gli approvati mantenevano il loro rango. I disapprovati venivano dimessi dal servizio. I termini dell'accordo furono mantenuti fedelmente. Germanico ritornò a Roma.
La I Germanica tornò al suo dovere, ma non con onore. Rimase in Germania Inferiore combattendo in tutte le importanti campagne lungo il Reno e il Danubio.
BATTAGLIE
GERMANICUS
13 a.c. - Dopo la sconfitta di Varo Tiberio (fratello di Druso) assunse il comando dell'esercito sul Reno, con un rinforzo di otto legioni. Quando Tiberio tornò in Italia nel 13 ac, Augusto nominò Germanico, il figlio di Druso, comandante di otto legioni sul Reno. L'anno dopo Augusto morì e gli succedette Tiberio.
Quando Junius Blaesus, comandante delle tre legioni del campo estivo in Pannonia, mandò gli uomini in ferie, il soldato Percennius arringò i militi sui diritti dei soldati sul contratto fisso, un periodo di servizio di 16 stagioni invece di 25 o 30, e un aumento di stipendio. Il Pretore, Blaesus mandò suo figlio, un tribuno, da Tiberio per trasmettergli le richieste e attendere risposta.
13 a.c. - Dopo la sconfitta di Varo Tiberio (fratello di Druso) assunse il comando dell'esercito sul Reno, con un rinforzo di otto legioni. Quando Tiberio tornò in Italia nel 13 ac, Augusto nominò Germanico, il figlio di Druso, comandante di otto legioni sul Reno. L'anno dopo Augusto morì e gli succedette Tiberio.
Quando Junius Blaesus, comandante delle tre legioni del campo estivo in Pannonia, mandò gli uomini in ferie, il soldato Percennius arringò i militi sui diritti dei soldati sul contratto fisso, un periodo di servizio di 16 stagioni invece di 25 o 30, e un aumento di stipendio. Il Pretore, Blaesus mandò suo figlio, un tribuno, da Tiberio per trasmettergli le richieste e attendere risposta.
GERMANICO |
Saccheggiarono i villaggi che incontrarono e arrivati al campo sollevarono la rivolta. Blaesus si rivolse alle truppe fedeli del corpo di guardia, ma essi si erano liberati, i tribuni erano stati espulsi dal campo, e un centurione era stato assassinato.
Allora il figlio adottivo di Tiberio, Giulio Cesare Druso, arrivato in campo con alcune truppe, serrò le porte e si mise a indagare e a portare la rivolta in tribunale. Gli uomini che respinsero le sue proposte, li mandò alle loro tende e andò a parlare con loro personalmente.
A poco a poco gli uomini furono richiamati al dovere. Druso dopo aver ascoltato i capi tornò a Roma senza intraprendere alcuna azione.
Con nuove reclute della città di Roma, gli uomini attaccarono i centurioni di sorpresa, battendo molti a morte e gettando i corpi nel Reno. Germanico corse al campo con un piccolo seguito, era tanto popolare quanto lo era stato suo padre. Mescolatosi con gli uomini e sentite le loro lamentele, Germanico li persuase a dialogare con lui.
I soldati scoprirono le spalle per mostrare le cicatrici della flagellazione, allora Germanico estrasse la spada e si offrì di suicidarsi, ma venne trattenuto, mentre un altro soldato gli offrì invece una spada tagliente.
Germanico si ritirò nella sua tenda, ma gli giunse notizia che l'ammutinamento era diventato generale. Furono inviati i ribelli a Colonia, c'erano piani per bruciare la città e mettere la Gallia a sacco. Il nemico dall'altra parte del confine stava guardando con interesse, in attesa di intervenire.
A causa del pericolo comune si optò per l'immunità, la paga doppia (che Germanico volentieri pagò dai suoi fondi privati) e un arruolamento di sedici anni. La I Germanica e la XX Valeria Victrix si ritirarono a Colonia, mentre Germanico andò a cercare la conferma senatoria e l'approvazione da Tiberio.
Germanico tornò a Colonia con inviati del Senato, arrivando di notte, male interpretato dagli uomini come se l'accordo fosse svanito. Trascinarono Germanico dal suo letto, ma la questione fu chiarita il giorno successivo. Sconvolto, Germanico tentava di inviare la moglie incinta e il figlio fuori per la sicurezza, ma i soldati li sentirono piangere e li bloccarono.
Qui Germanico consegnò una delle orazioni più grandi della storia, confermando la tradizione della capacità della sua famiglia anche nell'oratoria: "Per quello che non ha avuto il coraggio, per quello che avete profanato in questi giorni che nome darò a questo incontro? Devo chiamarvi soldati ... quando avete calpestato sotto i piedi l'autorità del Senato? ... "(Annales 1,46 dal sito Perseus)
I soldati consci delle loro colpe stabilirono l'ammutinamento da corte marziale generale condotta dai tribuni. I capi furono messi in catene e portati al palco, e i soldati votarono per la colpevolezza o l'innocenza con la voce. I colpevoli furono gettati fuori dal palco. Ogni centurione poi passava prima in tribunale per essere approvato o disapprovato. Gli approvati mantenevano il loro rango. I disapprovati venivano dimessi dal servizio. I termini dell'accordo furono mantenuti fedelmente. Germanico ritornò a Roma.
La I Germanica tornò al suo dovere, ma non con onore. Rimase in Germania Inferiore combattendo in tutte le importanti campagne lungo il Reno e il Danubio.
BATTAGLIE
12-9 a.c. - La I Augusta Germanica partecipa alla campagna in Germania di Druso, con base probabilmente nell'attuale località di Oberaden.
Intorno alla fine del secolo, la Legio I appare sulla frontiera settentrionale.
Gli Annales di Tacito riferiscono che che essa abbia ricevuto gli stendardi da Tiberio, ma quando accadde non è chiaro, perché solo le nuove legioni o quelle ricostituite ricevevano gli stendardi.
La legione dovrebbe essere stata ricostituita dopo la Spagna, ma più probabilmente mantenne la sua aquila, che veniva tolta solo allo scioglimento ed ha ricevuto vexillae nuovi, o nuove norme manipolari, che indicherebbe una riorganizzazione con forse sostituzioni.
La legione si riscattò vincendo il titolo di Germanica per essersi distinta nel servizio in Germania, molto probabilmente, il titolo fu concesso nelle campagne punitive di Druso contro le tribù germaniche.
Druso era estremamente popolare ed era un onore essere al suo servizio perchè si acquisiva gloria e Druso si preoccupava che i suoi uomini fossero premiati in modo adeguato, con la stessa equità che usò a suo tempo Cesare, mentre molti comandanti si appropriavano in modo spropositato del bottino.
Dunque la I germanica prese parte alle campagne di Druso maggiore contro le tribù germaniche (dal 12 al 9 a.c.). Al termine delle campagne militari del figlio Germanico fu posizionata nel nuovo castra di Bonna, dove rimase fino a Vespasiano.
LE BATTAGLIE
9 d.c. - Dopo la disastrosa sconfitta della Selva di Teutoburgo (settembre del 9) in cui sono annientate 3 legioni romane a causa del tradimento di un comandante romano-germanico, iniziano sette anni di guerre contro la Germania.
DRUSO
Augusto affidò al suo figliastro Druso la conquista della Germania libera, e questi, utilizzando l'importante base legionaria di Castra Vetera, nel 12 a.c., penetrò nel territorio dei Batavi e devastò le terre di Usipeti e Sigambri. Discese poi il Reno con la flotta verso il Mare del Nord, si rese alleati i Frisi e penetrò nel territorio dei Cauci.
Augusto affidò al suo figliastro Druso la conquista della Germania libera, e questi, utilizzando l'importante base legionaria di Castra Vetera, nel 12 a.c., penetrò nel territorio dei Batavi e devastò le terre di Usipeti e Sigambri. Discese poi il Reno con la flotta verso il Mare del Nord, si rese alleati i Frisi e penetrò nel territorio dei Cauci.
DRUSO |
Gli Annales di Tacito riferiscono che che essa abbia ricevuto gli stendardi da Tiberio, ma quando accadde non è chiaro, perché solo le nuove legioni o quelle ricostituite ricevevano gli stendardi.
La legione si riscattò vincendo il titolo di Germanica per essersi distinta nel servizio in Germania, molto probabilmente, il titolo fu concesso nelle campagne punitive di Druso contro le tribù germaniche.
Druso era estremamente popolare ed era un onore essere al suo servizio perchè si acquisiva gloria e Druso si preoccupava che i suoi uomini fossero premiati in modo adeguato, con la stessa equità che usò a suo tempo Cesare, mentre molti comandanti si appropriavano in modo spropositato del bottino.
Dunque la I germanica prese parte alle campagne di Druso maggiore contro le tribù germaniche (dal 12 al 9 a.c.). Al termine delle campagne militari del figlio Germanico fu posizionata nel nuovo castra di Bonna, dove rimase fino a Vespasiano.
LE BATTAGLIE
da 8-7 a.c. al 4-5 d.c. - La Legio I è presente infatti alle campagne sull'Elba con base a Noviomagus Batavorum o Mogontiacum (Germania).
9 d.c. - Inizialmente i legionari della I Germanica furono di istanza a Oppidum Ubiorum (Colonia) nella giurisdizione che doveva diventare Germania Inferiore. Per il momento, la provincia conteneva cinque legioni ed era sotto Publio Quinctilius Varo.
Nel 9 dc., Varo e tre legioni furono attirati a nord col rischio di essere distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo. Fortunatamente per la Legio I Varo aveva lasciato due legioni nel campo al comando dei Legati o degli ufficiali più giovani, e la Legio I era comandata da un nipote di Varo, Asprenas Lucio.
9 d.c. - Inizialmente i legionari della I Germanica furono di istanza a Oppidum Ubiorum (Colonia) nella giurisdizione che doveva diventare Germania Inferiore. Per il momento, la provincia conteneva cinque legioni ed era sotto Publio Quinctilius Varo.
Nel 9 dc., Varo e tre legioni furono attirati a nord col rischio di essere distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo. Fortunatamente per la Legio I Varo aveva lasciato due legioni nel campo al comando dei Legati o degli ufficiali più giovani, e la Legio I era comandata da un nipote di Varo, Asprenas Lucio.
11 e 12 - La Legio I Germanica è trasferita a Colonia Agrippinensis-Ara Abiorum (Germania Inf.), da dove nel partecipa alle operazioni in Germania.
14 - Alla morte di Augusto condivide il proprio campo con la Legio XX Valeria, che insieme alla Legio V Alaude e alla Legio XXI Rapax, compongono l'esercito che dovrebbe partecipare ad una grande campagna contro i Germani. Ha avuto come comandante Caio Caetronio.
15-16 - Dopo i moti seguiti alla morte dell'imperatore, che coinvolgono tutte le legioni della Germania (sedati dal generale Germanico con punizioni ed esecuzioni), partecipa con una vexillatio alla campagna contro i Germani, e al completo in quelle successive del 15-16 con Germanico (battaglia di Idistavisio nel 16). Ha avuto come comandante Lucio Stertinio.
14 - Alla morte di Augusto condivide il proprio campo con la Legio XX Valeria, che insieme alla Legio V Alaude e alla Legio XXI Rapax, compongono l'esercito che dovrebbe partecipare ad una grande campagna contro i Germani. Ha avuto come comandante Caio Caetronio.
15-16 - Dopo i moti seguiti alla morte dell'imperatore, che coinvolgono tutte le legioni della Germania (sedati dal generale Germanico con punizioni ed esecuzioni), partecipa con una vexillatio alla campagna contro i Germani, e al completo in quelle successive del 15-16 con Germanico (battaglia di Idistavisio nel 16). Ha avuto come comandante Lucio Stertinio.
Nel 21 - partecipa alla repressione contro Treviri e Edui nelle Gallie.
Nel 28 - combatte contro i Frisi sul Reno.
Dal 26 al 28 - viene spostata a Bonna (Germania Inf.), in un grande accampamento dove trovavano posto anche le unità ausiliarie che accompagnano la legione, che sono individuate nell'ala Frontoniana (o Pomponiana), l'ala Longiniana e le cohors I Thracum.
Nel 48 - la Legio I Germanica è impegnata nelle spedizioni contro le rivolte di Cauci e Frisi, agli ordini del governatore Domizio Corbulone, che utilizza poi i legionari per la costruzione della fossa Corbulonis, un canale tra Mosa e Reno. Ha avuto come comandante Caio Vivio Visco Macrino.
Nel 48 - la Legio I Germanica è impegnata nelle spedizioni contro le rivolte di Cauci e Frisi, agli ordini del governatore Domizio Corbulone, che utilizza poi i legionari per la costruzione della fossa Corbulonis, un canale tra Mosa e Reno. Ha avuto come comandante Caio Vivio Visco Macrino.
Nel 58 - partecipa all'espulsione dei Frisi dai territori romani.
Nel 61 - è probabile che parte dei legionari della Legio I Germanica, oltre ad altri delle legioni germaniche, vengano trasferiti urgentemente in Britannia, presso la Legio IX Hispania, a causa delle forti perdite subite da questa unità durante la rivolta degli Iceni.
Nel 68 - al tentativo del governatore dell'Hispania Terraconensis, Servius Sulpicius Galba di detronizzare Nerone, quattro legioni della Germania, tra cui la Legio I Germanica, marciano verso sud e sconfiggono il governatore della Gallia Lugdunensis, Caio Giulio Vindice che appoggia Galba.
Nel 61 - è probabile che parte dei legionari della Legio I Germanica, oltre ad altri delle legioni germaniche, vengano trasferiti urgentemente in Britannia, presso la Legio IX Hispania, a causa delle forti perdite subite da questa unità durante la rivolta degli Iceni.
Nel 68 - al tentativo del governatore dell'Hispania Terraconensis, Servius Sulpicius Galba di detronizzare Nerone, quattro legioni della Germania, tra cui la Legio I Germanica, marciano verso sud e sconfiggono il governatore della Gallia Lugdunensis, Caio Giulio Vindice che appoggia Galba.
- Nerone si suicida nel giugno 68 e nel gennaio 69 Galba viene eliminato dopo pochi mesi di regno dalle guardie pretoriane. Alla successiva nomina di Otone quale imperatore (riconosciuto da 8 legioni), l'esercito della Germania Inferiore acclama il suo comandante, Aulo Vitellio, nuovo imperatore (acclamato tale dalla Legio I Germanica e riconosciuto da altre 10 legioni e da alcuni ufficiali di un'altra legione). Ha avuto come comandante Fabio Valente.
14 aprile 69 - la Legio I Germanica scende in Italia con Vitellio e partecipa alla prima battaglia di Bedriacum con la sconfitta di Otone e la conquista dell'imperio da parte di Vitellio.
Ottobre 69 - parte della Legio I Germanica partecipa alla seconda battaglia di Bedriacum che vede opposte le legioni fedeli a Vitellio contro quelle dichiaratesi per il nuovo imperatore Vespasiano, dove viene sconfitta. Ha avuto come comandante, nel 69 e 70, Herennio Gallo.
CASTRA VETERE
La Legio I Germanica, si arrende ai Batavi di Civile e aderisce all'impero Gallico proclamato dai rivoltosi Batavi, per poi rifugiarsi presso i Mediomatrici, e riunirsi quindi all'esercito regolare comandato da Petillio Ceriale; sono perdonati e contribuiscono alle ultime fasi della repressione contro i ribelli.
Poi, per ordine di Vespasiano, la legione venne sciolta e non tornò allo stanziamento. Completata la pacificazione, Vespasiano stesso venne sul Reno e sciolse la I Germanica. Probabilmente i soldati che rimasero confluirono nella Legio VII Gemina. I legionari restanti vennero aggregati successivamente alla Legio VII Galbiana che prende il nome di Legio VII Gemina (nome derivante dall'unione di due legioni), e alcuni altri alla Legio III Augusta, mentre i reparti rimasti in Italia vennero forse assorbiti da legioni danubiane.
BIBLIO
- Tacitus - The Annals - 1 -
- H. Schonberger - The Roman Frontier in Germany: An Archaeological Survey, in Journal of Roman Studies N.59 - Exeter - Londra - 1969 -
- J. R. Gonzalez - Historia del las legiones romanas - Madrid - 2003 -
- R. Syme - Some notes on the legions under Augustus - in JRS XXIII - 1933 -
- M. C. Meulder - Vibius Pansa: un guerrier impie selon Auguste -
- L. Keppie - Legiones and veterans: Roman Army - 1971 - Stuttgart - Franz Steiner - 2000 -
- L. Keppie - The making of the roman army - Oklahoma - 1998 -
CASTRA VETERE
Nel frattempo, nella Germania Inferior, scoppia la rivolta dei Batavi comandati da G. Civile; la parte della Legio I Germanica rimasta in Germania insieme con altre due legioni corre in soccorso della Legio V Alaude e della Legio XV Primigenia a Castra Vetera (Germania Inferiore) ma senza successo. Bonna cade in mano ai ribelli.
Il castrum venne edificato attorno al 16-13 a.c. come accampamento per l'esercito romano di Druso maggiore impegnato nella campagna di conquista della Germania.
Questo primo accampamento, costruito in legno e terra, fu fondato sul Fürstenberg vicino alla moderna Birten, e rimase attivo fino alla distruzione avvenuta in occasione della Rivolta batava del 70.
Castra Vetere ospitò fino a 10.000 legionari, e fece da base per la classis germanica, la flotta imperiale romana che controllava il Reno. La posizione strategica dell'accampamento, costruito su di una altura, permetteva il controllo della confluenza del Reno e del Lippe. Qui stanziò la I Legio Germanica, utilizzata da Druso e da Tiberio.
TIBERIO
La I legio, tra la fine del I secolo a.c. e l'inizio del I secolo d.c., fu spostata o "riformata" lungo la frontiera renana negli anni in cui Tiberio trascorse come governatore della Gallia Comata (tra il 19 ed il 15 a.c.).
Castra Vetera fu ancora utilizzato anche per le campagne di Tiberio del 4-5, che attaccò i Bructeri penetrando fino al fiume Elba e pure nelle campagne di Germanico del 14-16.
IL TRADIMENTO
RICOSTRUZIONE |
Il primo castra legionario semi-permanente potrebbe appartenere ad un periodo di poco successivo al 20 a.c., quando Augusto ed il futuro imperatore Tiberio, si recarono in Gallia nel 16 a.c.
Questo primo accampamento, costruito in legno e terra, fu fondato sul Fürstenberg vicino alla moderna Birten, e rimase attivo fino alla distruzione avvenuta in occasione della Rivolta batava del 70.
Castra Vetere ospitò fino a 10.000 legionari, e fece da base per la classis germanica, la flotta imperiale romana che controllava il Reno. La posizione strategica dell'accampamento, costruito su di una altura, permetteva il controllo della confluenza del Reno e del Lippe. Qui stanziò la I Legio Germanica, utilizzata da Druso e da Tiberio.
TIBERIO
STENDARDI DELLA I LEGIO GERMANICA |
Castra Vetera fu ancora utilizzato anche per le campagne di Tiberio del 4-5, che attaccò i Bructeri penetrando fino al fiume Elba e pure nelle campagne di Germanico del 14-16.
Morto Augusto nel 14 Vetera partecipa con i suoi legionari alle successive operazioni contro i Germani di Arminio.
Nel 21 i suoi legionari presero parte alla repressione di una sollevazione nelle Gallie con le forze congiunte delle province di Germania e di Gallia. Poi condussero una nuova campagna in territorio germano nel 28 contro i Frisoni ma senza successo.
VESPASIANO
La I "Germanica" rimase nella Germania Inferiore fino al 69, l'"Anno dei quattro imperatori". Sarà Vespasiano a sconfiggere in Italia Vitellio, che era stato acclamato dalle legioni germaniche Il "Senatus populusque romanus" non poteva decidere una sostituzione per Nerone. I vari candidati avevano combattuto per la distinzione, introducendo confusione sulla frontiera settentrionale.
Il risultato è stato una fuga generale delle tribù germaniche e celtiche lungo il Reno noto come Belgio. Gli storici la chiamarono la ribellione dei Batavi dell'anno 70, al termine della quale entrambe le vexillationes lasciate a guardia del castrum (della V Alaudae e XV Primigenia), furono distrutte.
« [...] e mentre Vespasiano si trovava ad Alessandria e Tito iniziava l'assedio di Gerusalemme, una gran massa di Germani si ribellò, e i vicini Galli ebbero le stesse intenzioni al pari delle loro speranze di potersi togliere il giogo dei Romani. »
(Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 4.2.75-76.)
Gaius Dillius Vocula fu un grande generale romano e un eroe della rivolta bataviana (69-70).
In sostanza le tribù lungo il Reno ritennero che l'impero romano era finito e decisero di creare uno stato in Gallia governato a Trier da Gaio Giulio Civile. Riuscirono a convincere due legioni e la maggior parte della Gallia a giurare fedeltà a questo stato. La I Germanica era uno di loro, mentre le unità che cercarono di resistere furono attaccate.
I ribelli batavi, guidati da Gaio Giulio Civile, riuscirono a distruggere quattro legioni, infliggendo sconfitte umilianti all'esercito romano, ma poi si arresero al generale Quinto Petillio Cereale.
Chi vinse in quell'anno di tradimenti fu Vespasiano. Mandò otto legioni al comando di Quintus Petillius Cerialis sul Reno dove le due legioni rinnegate al suo arrivo fuggirono rifugiandosi nella regione corrispondente all'Alsazia-Lorenam sulla riva sinistra del Reno e la Gallia ripudiò il governo di Triers, che giunse a patti.
VESPASIANO
La I "Germanica" rimase nella Germania Inferiore fino al 69, l'"Anno dei quattro imperatori". Sarà Vespasiano a sconfiggere in Italia Vitellio, che era stato acclamato dalle legioni germaniche Il "Senatus populusque romanus" non poteva decidere una sostituzione per Nerone. I vari candidati avevano combattuto per la distinzione, introducendo confusione sulla frontiera settentrionale.
PLUBIUS CLODIUS |
« [...] e mentre Vespasiano si trovava ad Alessandria e Tito iniziava l'assedio di Gerusalemme, una gran massa di Germani si ribellò, e i vicini Galli ebbero le stesse intenzioni al pari delle loro speranze di potersi togliere il giogo dei Romani. »
(Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 4.2.75-76.)
Gaius Dillius Vocula fu un grande generale romano e un eroe della rivolta bataviana (69-70).
In sostanza le tribù lungo il Reno ritennero che l'impero romano era finito e decisero di creare uno stato in Gallia governato a Trier da Gaio Giulio Civile. Riuscirono a convincere due legioni e la maggior parte della Gallia a giurare fedeltà a questo stato. La I Germanica era uno di loro, mentre le unità che cercarono di resistere furono attaccate.
I ribelli batavi, guidati da Gaio Giulio Civile, riuscirono a distruggere quattro legioni, infliggendo sconfitte umilianti all'esercito romano, ma poi si arresero al generale Quinto Petillio Cereale.
Chi vinse in quell'anno di tradimenti fu Vespasiano. Mandò otto legioni al comando di Quintus Petillius Cerialis sul Reno dove le due legioni rinnegate al suo arrivo fuggirono rifugiandosi nella regione corrispondente all'Alsazia-Lorenam sulla riva sinistra del Reno e la Gallia ripudiò il governo di Triers, che giunse a patti.
IL TRADIMENTO
La Legio I Germanica, si arrende ai Batavi di Civile e aderisce all'impero Gallico proclamato dai rivoltosi Batavi, per poi rifugiarsi presso i Mediomatrici, e riunirsi quindi all'esercito regolare comandato da Petillio Ceriale; sono perdonati e contribuiscono alle ultime fasi della repressione contro i ribelli.
Poi, per ordine di Vespasiano, la legione venne sciolta e non tornò allo stanziamento. Completata la pacificazione, Vespasiano stesso venne sul Reno e sciolse la I Germanica. Probabilmente i soldati che rimasero confluirono nella Legio VII Gemina. I legionari restanti vennero aggregati successivamente alla Legio VII Galbiana che prende il nome di Legio VII Gemina (nome derivante dall'unione di due legioni), e alcuni altri alla Legio III Augusta, mentre i reparti rimasti in Italia vennero forse assorbiti da legioni danubiane.
BIBLIO
- Tacitus - The Annals - 1 -
- H. Schonberger - The Roman Frontier in Germany: An Archaeological Survey, in Journal of Roman Studies N.59 - Exeter - Londra - 1969 -
- J. R. Gonzalez - Historia del las legiones romanas - Madrid - 2003 -
- R. Syme - Some notes on the legions under Augustus - in JRS XXIII - 1933 -
- M. C. Meulder - Vibius Pansa: un guerrier impie selon Auguste -
- L. Keppie - Legiones and veterans: Roman Army - 1971 - Stuttgart - Franz Steiner - 2000 -
- L. Keppie - The making of the roman army - Oklahoma - 1998 -
Giulio Cesare è nato il 15 luglio quindi era del cancro, non del toro. La teoria sull'emblema della legione quindi direi che non è attendibile.
RispondiEliminaRyo non hai capito bene credo...si parla di Venere che ha casa nel toro e comunque guardati il significato di precessione degli equinozi......
RispondiEliminaI romani non consideravano il segno zodiacale sulla posizione del sole ma su quello della luna.
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