FORTEZZA DI SIRMIO |
Si suppone sia stata fondata da Constantius I Chlorus (293-306), padre di Costantino, discendente della dinastia flavia.
Gli ultimi membri di questa gens furono cristiani e secondo alcuni non avrebbero chiamato una legione col nome di un Dio pagano.
Tuttavia all'epoca c'era una religione mista, tanto è vero che Costantino fino all'ultimò festeggiò il 25 dicembre il Dies Natalis Solis Invicti, e gli Dei pagani avevano ancora, in modo sotterraneo e non, un largo seguito.
Per giunta una legione di certo non poteva essere intitolata al Cristo, alla Madonna o a qualsiasi alta immagine cristiana essendo questa notoriamente contraria alla guerra, tanto è vero che Costantino che voleva dare un simbolo cristiano al suo esercito, pose la croce e non un'immagine divina.
Inoltre spesso vennero rieditate le legioni di Giulio Cesare che restò sempre un idolo nel cuore dei romani, anche quando scomparve definitivamente il paganesimo, con grande scorno dei vari papi.
SCUDO DELLA MARTIA I |
Pertanto per una legione portare il soprannome di una gloriosa legione di Cesare non solo era un grande onore, ma anche una spinta ad essere all'altezza di quel nome.
Nel 357, come ci informa Ammiano Marcellino, le tribù dei Quadi attaccarono con diverse incursioni il limes pannonico, coalizzati con i Marcomanni e i Sarmati Iazigi, devastando le province romane di Rezia, Pannonia e Mesia.
L'imperatore Costanzo II dovette allora intervenire nel 358, svernando a Sirmio, in Serbia, col suo esercito (che sembra includesse la I Martia) e tra battaglie e assegnazioni di nuove terre ad alcune tribù della coalizione, riportò la pace in quei luoghi
Si parla poi di una fortezza in provincia di Valeria nell'Ungheria occidentale che nel 371 ospitò ancora la Legio Martia I insieme ad altre legioni.
Però nel 374, Quadi e Iazigi tornarono a fare incursioni nella provincia romana, per cui il nuovo imperatore, Valentiniano I (321 - 375), fece partire in tutta fretta dalla fortezza legionaria di Carnuntum, una spedizione in assetto di guerra che ottenne piena vittoria sui razziatori.
Si suppone che la I Martia vi abbia partecipato.
A novembre dello stesso anno, nella fortezza legionaria di Brigetio, Valentiniano I, al termine delle sue campagne militari, morì durante un colloquio con i Quadi, un popolo germanico di origine suebica, colpito da un ictus cerebrale.
Nel 357, come ci informa Ammiano Marcellino, le tribù dei Quadi attaccarono con diverse incursioni il limes pannonico, coalizzati con i Marcomanni e i Sarmati Iazigi, devastando le province romane di Rezia, Pannonia e Mesia.
L'imperatore Costanzo II dovette allora intervenire nel 358, svernando a Sirmio, in Serbia, col suo esercito (che sembra includesse la I Martia) e tra battaglie e assegnazioni di nuove terre ad alcune tribù della coalizione, riportò la pace in quei luoghi
AFFRESCO DEL CASTRO DI BRIGETIO |
Però nel 374, Quadi e Iazigi tornarono a fare incursioni nella provincia romana, per cui il nuovo imperatore, Valentiniano I (321 - 375), fece partire in tutta fretta dalla fortezza legionaria di Carnuntum, una spedizione in assetto di guerra che ottenne piena vittoria sui razziatori.
Si suppone che la I Martia vi abbia partecipato.
Così terminarono le campagne militari di Valentiniano I contro i Quadi nel 375.
Secondo alcuni però questa legione era identica alla Martenses menzionata come parte del campo dell'esercito illirico intorno al 400 d.c, e si suppone che la legione sia stata fondata da Diocleziano.
Si ricordano però altre unità col soprannome di Martia, pressappoco contemporanee alla Legio Martia I, note per aver custodito il confine del Reno e la costa armoricana. E 'possibile che queste unità fossero in qualche modo correlate all'altra, forse come vexillationes o altro, ma non se ne hanno notizie precise.
BIBLIO
- Appiano di Alessandria - Guerra civile - III-IV -
Secondo alcuni però questa legione era identica alla Martenses menzionata come parte del campo dell'esercito illirico intorno al 400 d.c, e si suppone che la legione sia stata fondata da Diocleziano.
Si ricordano però altre unità col soprannome di Martia, pressappoco contemporanee alla Legio Martia I, note per aver custodito il confine del Reno e la costa armoricana. E 'possibile che queste unità fossero in qualche modo correlate all'altra, forse come vexillationes o altro, ma non se ne hanno notizie precise.
BIBLIO
- Appiano di Alessandria - Guerra civile - III-IV -
- C. Carsana - Commento storico al libro II delle Guerre Civili di Appiano - Pisa - Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pavia - 2007 -
- Cassio Dione - Storia romana - XLV - a cura di Alessandro Stroppa - BUR - Milano - 1995 -
- L. Keppie - Legiones and veterans: Roman Army - 1971 - Stuttgart - Franz Steiner - 2000 -
- L. Keppie - The making of the roman army - Oklahoma - 1998 -
- Cassio Dione - Storia romana - XLV - a cura di Alessandro Stroppa - BUR - Milano - 1995 -
- L. Keppie - Legiones and veterans: Roman Army - 1971 - Stuttgart - Franz Steiner - 2000 -
- L. Keppie - The making of the roman army - Oklahoma - 1998 -
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