CAMPUS MARTIUS - CAMPO MARZIO

L'EFFIGE CHE DELINEA L'ODIERNO CAMPUS MARTIUS A ROMA

Il Campo Marzio o "Campo di Marte", era una zona pubblica di Roma antica di circa 2 km2 (490 ettari) in misura, accessibile dall'esterno tramite la via Flaminia.

Prima della fondazione di Roma, Campo Marzio era una bassa pianura delimitata a ovest da un'ansa del Tevere nei pressi dell'Isola Tiberina, a est con il Quirinale, e il sud-est con il Campidoglio.


LANCIANI:

CANPUS MARTIUS PRIMA DELLA NASCITA DI ROMA..
..UN ENORME PALUDE
"Nell'anno 1592 cavandosi le fondamenta del palazzo di Ottavio Crescenzi (Serlupi) in via del Seminario, fu trovato il cippo decempedale AGRIPPAE CIL. VI, 874, relativo alla limitazione di una frazione dell'antico Campus Martiiis, opera che doveva mantenersi immune da fabbricati".

Come narra Tito Livio, il Campo Marzio era in origine un campo in cui era eretta un'altare dedicato a Marte, appartenente a Lucio Tarquinio il Superbo, l'ultimo re di Roma che lo adibì a campo militare e a campi coltivati. Cacciato il re, il campo, già consacrato a Marte, venne trebbiato e il grano gettato nel Tevere, dove si disse formò un'isola nel centro del fiume.

La zona rimase comunque fuori delle Mura Serviane, e fu utilizzata come pascolo di cavalli e pecore, ma soprattutto per addestramento militare sia dell'esercito che dei privati.
​​Evidentemente essendo stato dedicato a Marte, il dio romano della guerra, era stato da sempre adibito almeno in parte alle manovre militari.


Proprio per questo venne usato pure per la celebrazione dei trionfi, nonchè per gli ambasciatori stranieri che non potevano entrare in città, e per i templi dedicati ai culti stranieri.

Nel 221 a.c., venne costruito il Circo Flaminio sul lato meridionale del Campo Marzio, nei pressi del Tevere, una grande pista per le corse dei carri voluta da Gaio Flaminio Nepote, che fece costruire anche la via Flaminia.

QUALCHE SECOLO DOPO..
Sotto Silla, vennero venduti o donati lotti edificabili ai romani influenti, con insulae e domus. In seguito divenne il luogo per comizi centuriati, incontri civici con armi, e per la milizia della città.

Pompeo vi costruì il primo teatro in pietra a Roma nel 55 ac., il primo monumento della zona. Quando la Curia Hostilia bruciò nel 52 ac, il teatro venne usato anche per le sedute del Senato, nonchè per le elezioni civiche.

Giulio Cesare progettò di stabilirvi i Septa (spazi utilizzati per le elezioni), progetto poi completato da Augusto.

Nel 33 ac, Ottaviano vi fece costruire il Porticus Octaviae, edificato col bottino di guerra della Dalmazia.

Sotto Augusto la zona divenne ufficialmente parte dell'Urbe, che venne suddivisa in 14 regioni, e Campo Marzio venne divisa parte nella VII di via Lata a est e parte nella IX accanto al Circo Flaminio e vicino al fiume.

In Campus Martius venne anche costruita l'Ara Pacis (Altare della Pace), dal Senato per celebrare l'istituzione della pace romana ad opera di Augusto.

LA MERIDIANA DI AUGUSTO
Marco Vipsanio Agrippa possedeva in Campo Marzio un terreno paludoso che fece trasformare nelle Terme di Agrippa, con fontane, statue, parchi e templi, le laconicum Sudatorium e fece edificare la Porticus Argonautarum (il Portico degli Argonauti) e il Pantheon, che fu poi ricostruito da Adriano come si vede ancora oggi.

Nel 19 a.c. fece pure completare l'acquedotto dell'Aqua Virgo per fornire acqua a queste strutture.

Nella zona nord non popolata, venne invece fatto erigere il grande Mausoleo di Augusto. Ma altri monumenti vi vennero eretti, come il Teatro di Marcello, il tempio di Iside, le terme e il ponte di Nerone.

Dopo il grande incendio del 64, Domiziano ricostruì i monumenti bruciati più uno Stadium (odierna Piazza Navona) e un Odeion (una piccola sala per riunioni).
A poco a poco, il Campus si riempì di templi ed edifici pubblici, circhi, teatri, portici, bagni, monumenti, colonne e obelischi. Anche se l'area era originariamente dedicata a Marte, non vi si edificò alcun monumento a lui dedicato.

Quando vennero costruite le Mura Aureliane intorno al 270 anche il Campo Marzio fu incluso nelle mura.

TEATRO MARCELLO
IL TEATRO MARCELLO

Situato in Campo Marzio, tra il Tevere e il Campidoglio, fu voluto da Giulio Cesare accanto al teatro di Pompeo. Ha annessa una vasta area e non ha esitato a demolire gli edifici esistenti, tra cui due templi.

IL CAMPUS CON I SUOI EDIFICI ROMANI (zommabile)
Produzioni teatrali sono stati offerti al pubblico durante le campagne elettorali, e la costruzione di un teatro si è rivelato un ottimo strumento di propaganda.

Quando Cesare morì, il suo successore Augusto ha continuato il progetto, ampliandolo, e inaugurandolo
il 13 ac, dedicandolo al nipote Marcello, suo successore designato, morto prematuramente.

Secondo le fonti del tempo, il teatro potrebbe contenere 15.000-20.000 spettatori, con 41 arcate per ciascuno dei tre ordini: dorico per i primi due e ionico per l'ultimo.

La parte superiore era decorata con enormi maschere teatrali in marmo. L'edificio fu dotato di rampe e gallerie con gli spettatori potessero entrare e uscire rapidamente.



LARGO ARGENTINA

Prese nome dall'ambasciatore di Argentoratum (Strasbourg). Qui venero eretti vari Templi anche di divinità origine orientale.



TEATRO BALBO

TEATRO BALBO
Cornelio Balbo, figlio dell'omonimo generale  di Pompeo,  poi fedele a Cesare e quindi ad Ottaviano, celebrò nel 19 a.c. uno splendido trionfo a Roma per la sua vittoria in Mauritania.
Su esortazione di Ottaviano che chiedeva a tutti il dono di bei monumenti per Roma, il generale fece edificare, nel 13 a.c., come narra Cassio Dione, uno splendido teatro finanziato col bottino conquistato in Africa.



MERIDIANA D'AUGUSTO

LA MERIDIANA
Nello stesso periodo Augusto fece costruire a Campo Marzio una grande meridiana, affinchè i romani potessero regolarsi cogli orari, usando come gnomone un obelisco, con numeri in bronzo lunghi 3 m, situato accanto all'Ara Pacis.

La meridiana era una enorme piazza costituita tutta in travertino bianco, la più grande meridiana conosciuta fino ad oggi.



ARA PACIS

Venne costruita per il compleanno di Augusto, per ringraziarlo della pace e stabilità ottenute mediante la sua guida. In suo onore venne istituita la divinità della Pax Augusta.
Nell'immagine posta qui sopra si vedono l'Ara Pacis e la piazza della Meridiana di Augusto, ambedue in Campus Martius.

ARA FUNEBRE

ARA FUNEBRE

Orna la piazza di Campo Marzio un'Ara funebre con dedica agli dei Mani come indica la presenza dei bucranii e dei tralci rinvenuto ad inizio Novecento durante alcuni lavori di scavo nella zona e, per la sua notevole fattura, messo a decorazione della piazza nel 1918, come si evince dalla scritta sul piedistallo che così recita: “ARAM HEIC PROPE ERUTAM A. MCMXVIII P.C.N. S.P.Q.R. ERIGEND. CUR. ET PUBLICO CULTUI REST.”
 
Nel 1777, durante i lavori di fondazione di una casa donata alle suore da Pio VI affinché potessero ampliare il monastero, venne ritrovata una colonna in marmo cipollino, inizialmente destinata ad ornamento di piazza di Montecitorio, ma poi innalzata, nel 1857, in piazza di Spagna, dove tuttora si trova, a sorreggere la statua della “Vergine Immacolata“.



CAMPUS MARTIUS - ETTORE DI RUGGIERO

Quella parte della città di Roma, che dalle pendici settentrionale e occidentale del Quirinale e del Pincio, e occidentale del Capitolino si estendeva verso il Tevere, comprendendo tutto quel piano e quell'altura, che a nord sono limitati dalle mura Aureliane fra la porta Flaminia e la Salaria, al sud si restringono nel breve tratto fra la porta Carmentalis (Serviana) e la riva dirimpetto al fiume, all'est da quelle pendici e all'ovest dal Tevere. 

L'intera estensione di suolo va suddivisa in tre parti distinte, di cui una comprende appunto la parte orientale suddetta. Le altre due son formate, in complesso, da quella occidentale, la quale a sua volta si divide in due. 

L'una più a settentrione e limitata ad est dalla via Lata e parte della Flaminia, ad ovest dal Tevere e al sud dal Circus Flaminius; l'altra a mezzogiorno, più aderente alle mura della città Serviana e formata appunto da tutta quella estensione che ebbe il nome generico di Circus Flaminius. 

I confini precisi fra queste ultime due parti non è fàcile il determinare. È propabile però che essi sieno stati in quella zona circa il Pantheoni occupata in parte da Adriano col tempio di Matidia, essendosi ritrovata in quei pressi (via del Seminario) un cippo con l'iscrizione (C. VI 874): Id quod . intra cippos ad Camp(um) versus soli est Caesar August{us) redemptum a privato publicavit, cippo che dovè essere uno di quelli posti da Augusto allo scopo di tale limitazione. 

Per modo che il nome specifico di Campus Martius si sarebbe col tempo circoscrìtto alla parte a settentrione del circo Flaminio, e più accosto al Tevere, che alla città Serviana. Ciò è in parte confermato dai Fasti e iscrizioni, che con l'indicazione generica in Campo o in Campo Martio, o in Campo ad Tiberim accennano a templi ed are che là sorgevano. Così l'aedes Felicitatis in Campo Marzio che era non lungi dal teatro di Pompeo; l'Ara Pacis Augustae in Campo constituta, che sorgeva presso la chiesa di s. Lorenzo in Lucina e il palazzo Fiano. 

Del pari negli atti dei ludi secolari d'Augusto, dove leggesi in Campo ad Tiberim 0 in in Campo secundum Tiberim, s'intende quella parte del Campo Marzio detto Larentum, il quale ormai è provato anche per il luogo di ritrovamento di quegli atti e per l'ara di Dite, che sorgeva nelle vicinanze dell^odiema piazza Cesarini. 

Benché non si conosca il luogo preciso ove sorgessero ì templi di Giove Fulgure, della Fortuna e di Giunone detti genericamente in Campo, non v'è a dubitare perciò che con questa indicazione si voglia intendere quella stessa parte al di sopra del circo Flaminio. Secondo la tradizione, in origine il Campo Marzio sarebbe stato di proprietà dei Tarquinii, scacciati i quali e incamerato, sarebbe stato de- dicato a Marte, di cui nel mezzo sorgeva l'ara; donde poi il nome che gli è rimasto nella storia. 

Che nel tempo antichissimo, anteriore alla città Serviana, abbia fatto parte della città del Quirinale, non è improbabile. Certo è ad ogni modo, che esso rimase escluso così dalla divisione in quattro tribù come dal pomerio e dalle mura di quella città, e soltanto nella divisione nuova che Augusto fece di Roma in XIV regioni, esso die' luogo a due di esse, la IX Circng Flaminias e la VII Vìa Lata. 

Soprattutto l'esclusione dalle quattro tribù Serviane è una prova, che il suolo allora e in gran parte anche dopo dovè essere di proprietà demaniale, giacché nelle tribù non era ammesso che soltanto quello di proprietà privata. Di questa non si ha menzione che relativamente tardi, e non è improbabile che i  loca publica in circuito Capitoli vendita da Sulla si sieno estesi anche verso il Campo Marzio. 

Dubbio molto è invece che nel disegno di Cesare  Campum Martium aedificari, siasi compreso .anche quello di alienare una parte del suolo pubblico, siccome si pretende. Come in generale appartenente allo Stato, esso avea una doppia destinazione. 

L'una politica, in quanto quella parte che era più presso alla città Serviana e alla via Lata, in genere chiamata Circus Flaminius, conteneva il ricinto pei comizii centuriati con gli edifizii che più tardi vi sorsero intorno. L^altra ginnastica, in quanto la parte più accosto al Tevere conteneva luoghi ed edifizii per esercitazioni corporali di ogni specie. 

Il maggiore sviluppo delle opere pubbliche, cominciate già negli ultimi tempi della Repubblica, si ha sotto Cesare ed Augusto; altri imperatori però anch'essi vi lasciarono tracce della loro attività per arricchire di edifizii e monumenti anche questa parte della città. 


1)  Sobborghi

Fra i sobborghi, che mano a mano si vennero formando fuori le mura della città Serviana e lunghesso le vie uscenti dalle sue porte, il Campus Martius ne offre di sicuro tre: è una semplice congettura, non avvalorata da alcuna più lontana testimonianza, contraddetta dalla esistenza degli estesi horti Sallustiani e anzi Lucullani, che quella parte estendentesi tra il Quirinale e il Pincio abbia un tempo formato un distretto o sobborgo per so. 

a) Extra portam Carmentalem
Nella regione IX. Si estendeva dal lato meridionale del Capitolinus, ove sorgeva quella porta Serviana fino al punto forse sulla riva del Tevere, ore erano i Navalia. Aveva un carattere predominante plebeo, come appare dal circus Flaminius destinato ai ludi plebèi e ivi fondato, e comprendeva il Forum holitorium con varii e importanti tempii, il circo stesso da parecchi tempii circondato, varii portici, i teatri di Balbo e di Marcello etc. etc..

Erano invece quartieri più signorili i due seguenti. 
b) Extra portam Flumentanam
Fra le regioni IX e XI. Questa incertezza nasce dal non potersi sicuramente determinare il luogo dove sorgesse quella porta Serviana. Sembra però che siasi esteso verso la parte bassa del Campo e non lungi dal Tevere, per essere stato soggetto spesso ad inondazioni.

c) In Aemilianis
Nella regione EX. È ricordato rare volte. Il luogo preciso è incerto. Becker crede che si estendesse in quella parte del circo Flaminio, che è fra i teatri di Balbo e di Pompeo, fino al Tevere. Richter si accosta all'opinione del Bunsen, che lo facea allargare da quel Circo verso il Quirinale, circa innanzi alla porta Fontinalis. Gilbert invece lo trasporta più in basso, in direzione dell'Arz Capitolina. 

2) Campi, prati, orti etc. 

Abbondano così nel Campus Martius proprio a sinistra della via Lata, come nella parto a destra, tranne che nel primo poco a poco cederono il posto ad opere varie costruttive, laddove nella seconda rimasero ancora lungo tempo. 

a) Campus Agrippae, 
Nella regione IX T.. 

b) Campus Tiberinus 
— Nella regione IX. È ricordato da Plinio, che accenna a questa leggenda: ' Invenitar statua decreta et Taracìae Gaiae sire Fufetiae virgini Vestali, ut poneretur sihi vellet, quod adiectum non minus honorishabet, quam feminae esse decretam. meritum eius ipsis ponam annalium verbis : quod campum tibrinum gratificata esset ea pòpulon. 
E Gellio: « Quae Lorentiae et Gaiae Taraciae, sire illa Fufetia est, nomina in antiquis annalibus celebria sunt. Earum alterae post mortem, Taracìae autem vivae amplissimi bonores a populo Romano habiti. Et Taraciam quidem virginem Yestalem fuisse lex Horatia testis est, quae super ea ad populum lata Praeterea si quadraginta annos nata sacerdotio abire ac nubere voluisset, vis ei potestasque ex- angurandi atque nubendi facta est munifìcentiae et beneficii gratia, quod campum Tiberinum sive Biye Martium populo condonasset ». Secondo Gellio adunque Tiberinus non sarebbe che un antico nome di Martius, ciò che non appare nel luogo di Plinio, secondo il quale probabilmente il Tiberinus in origine non fu che una parte del Martius. 

e) Praia Aemiliana
Nella regione IX. 

d) Praia Flaminia
Nella regione IX, e propriamente nella parte più meridionale, in prossimità del Capitolino. Son ricordati come il luogo, in cui al tempo del Decemvirato si tenne un'assemblea della plebe e una tornata del senato. Che il nome non venga da una possessione privata dei Flaminii, uno dei quali vi fondò il circo, ma dall'aver quel campo fatto parte della dotazione di collegi sacri e particolarmente dei flamines è un'opinione poco accettabile del Gilbert. 

e) Lucus Peielinus
Nella regione IX. È ricordato due volte siccome luogo posto eatra poriam Flumentanam, nel quale si tennero comizi centuriati, nel 370 u. e. pel processo di M. Manlius, e nel 412. La identificazione però è incerta (cf. Mommsen, 

f) Efforti Aciliorum 
Circa la regione VII, sul Pincio. Avanzi di piscine ne sono stati recentemente scoperti. Una lapide ivi scoperta (C. VI 628) ricorda un ser(vus) vilicus hortorum (Glabrionis). 

g) Efforti Dolabellae. 
Circa la regione VII. Li ricorda Suetonio. 

h) Efforti Domitiorum
Circa la regione VII. Vi sorgeva il sepolcro della famiglia, nel quale fu anche seppellito Nerone. 

i) Efforti Lucullani
Nella regione VII. Furono dei primi che sorsero sul Pincio, e pei quali passava l'acquedotto della Virgo. Al tempo di Claudio, dopo varie vicende, vennero in proprietà di Valerius Asiaticus, da cui passarono nelle mani di Messalina e della casa imperiale.

m) Efforti Pompeiani
Circa la regione VII. Una lapide urbana (C. VI 6299) ricorda un Eros insularius ex horteis Pompeianis cf. Ascon.. 

n) Efforti Sallustiani
Erano parte nella regione VI, parte nella VII, abbracciavano fra l'altro la vallata che separa il Pincius dal Quirinalis, ma si stendevano anche sul primo fin circa le mura Aureliano, e sul secondo. Furono fondati dallo storico Sallustius Crispus, che forse ne acquistò il terreno col danaro estorto nella Numidia ovvero proveniente da eredità. Sul tempio di Venere che vi sorgeva e quelle iscrizioni che li ricordano. 

3) Vie, fori, piazze etc. 

a) Via Lata
Nella regione IX. Quella parte della via Flaminia, che dalla porta Ratamena della città Serviana, 
a pie del Capitolino, divideva la regione IX o Campus Martius proprio dalla regione VII, e, fiancheggiata da edifici, giungeva poi circa la porta Flaminia: il Corso odierno. 

b) Via Teda
Nella regione IX. Continuazione di quella, che dalla porta Carmentalis a pie del Capitolino, traversava quasi parallelamente al fiume tutto il Campo e finiva nel punto avanti al pons Aelius, dove sorsero gli archi di Graziano, Teodosio e Valentiniano; detta cosi dall'avervi questi imperatori costruiti dei portici, Porticus maximae. Essa è vagamente ricordata dagli antichi; se la via fornicata che Livio pone nel Campus, sia la medesima, è dubbio. Avanzi recentemente scoperti ne fanno identificare una parte colla via Montanara. 

e) Vicus Aesculeti
Nella regione IX. Sul basamento di un' ara ritrovata a circa 100 m. dalla riva del Tevere, nell'incrocio della già via della Mortella e di S. Bartolomeo dei Vaccinari, leggesi un' iscrizione, in coi ricorrono magistri vici Aescleti anni VIII. Un Aesculetnm siccome loco del Campo Marzio, in cui una volta si tennero comizii, era già noto; molto probabilmente esso ha rapporto appunto con questo vicus. 

d) Vicus Pallacinae
Nella regione IX Cicerone ricorda i balneae Pallacinae, e lo scoliasta, un vicus Pallacine locus ubi cenaverat B. Eoscius. Jordan crede i bagni sorgessero accosto al circo Flaminio, e che al pari dei balneae Saeniae, il nome venga da Pallacius (nomen) o Pallacinus (cognomen) di colui che li costruì. 

e) Forum olitorium 

f) Forum suarium, il primo nella regione IX, il secondo nella VII. v. Fornm. 

g) Trigarium
Nella regione IX. NS. 1887 p, 323 : Paullus Fabius Pertìiicus , Eggius Marull[us, L. Sergius Paullus C. Obellius Eufus, L. Scribonius Libo ripam cippis positis terminaverunt a iriflrio ad pontem Agripae; 

4) Luoghi sacri, tempii, are etc. 

Sono numerosissimi, e relativamente assai più nella regione IX che nella VII, occupata questa per la maggior parte da orti. 

a) Califons 

b) Petronia amnis
Se ne ignora il luogo preciso, ma come è detto che Vamnis scorreva nel Tevere, debbono essere stati nella regione IX. Dai luoghi di Feste (p. 250:  Petronia amnis est in Tiberim perfiuens, quam magistratus auspicato transeunt, cum in Campo quid agore volunt, quod genus auspici peremne vocatur

d) Cati fons  
Cati fons, ex quo aqua Petronia in Tiberim fluit, dìctns, quod in agro fuerit cuiusdam, Cati  sì vede, come l'uno fosse la fonte dell'altro, e che ambedue avessero un carattere sacro in relazione col rito degli auguri.

 e) Palus Caprea
Nella regione IX. È ricordata da Livio siccome quella, dove Romolo nel presiedere un'assemblea popolare sarebbe scomparso. È probabile che per questo abbia avuto un carattere sacro n luogo però è incerto; è difficile che, come vuole il Gilbert sia da porsi nelle vicinanze dell'ara Martis. 

d) Tarentum
Nella regione IX. La leggenda collega con questo luogo l'orìgine dei ludi secolari e il culto di Dis Pater e Proserpina, di cui sorgeva colà ab antico un'ara. Campus ignifer si sarebbe anche chiamato per esserne una volta uscito fuori del fuoco o dei vapori ignei. L'unico accenno topografico alquanto determinato si ha da Feste, che lo pone in extremo Martio Campo. 
È dubbio però se questa indicazione debba prendersi nel senso dell'estremìtà settentrionale o meridionale ovvero della parte più prossima al Tevere. Per la settentrionale sta il Becker, che lo porrebbe nelle vicinanze del mausoleo d'Augusto e del porto di Ripetta; per la meridionale invece sta il Gilber. La recente scoperta degli atti relativi ai ludi secolari Severiani, in un luogo dei quali leggesi: Pompeius Rvsorianus magister Larentum lustravit, ha dato occasione a ritornare ora sull'argomento. 
E come quegli atti sono stati ritrovati non lungi da S. Maria in Vallicella, dove, e propriamente nel cortile del palazzo Cesarini, altra volta furono scoperti avanzi di una magnifica ara, probabilmente quella di Dite, così il Lanciani, sottoponendo a nuovo esame le antiche opinioni, venne nel parere che il Tarentum sia da porsi appunto nelle vicinanze di piazza Cesarini. 

e) Aedes Apollinis
Nella regione IX, fra il theatrum Marcelli e il circus Flaminius. 

f) Aedes Bellonae Pulvinensis
Nella regione IX, presso il pulvinare del circus Flaminius. 

g) Aedes Castoris Pollucis 
in circo Flaminio. 

h) Aedes Dianae
Nel circo Flaminio, dedicata da M. Aemilius Lepidus neiranno 574 n. e. (Llv. 40, 52). 

i) Templum Boni Eventus
Nella regione IX. È ricordato da Ammiano, ove accenna a restauri fatti sotto Valentiniano a un portico dello stesso nome. 

k) Aedes Felicitatis in Campo Martio
Nella regione IX. Forse da identificare con l'aedes Felicitatis in theatro marmoreo. 

l) Aedes Fortunae huiusque diei in Campo
Nella regione IX, ma se ne ignora il luogo preciso.  

m) Aedes Fortunae equestris
Nella regione IX, e presso il teatro di Pompeo, ad theatrun lapideum, come dice Vitruvio. Fu votata nel 571 u. e. da Q. Fulvius Flaccus.in una battaglia contro 1 Cimbri, e sei anni dopo da lui stesso dedicata. Al tempo di Tiberio non esisteva più. 

n) Aedes Fortunae reducis
Nella regione IX, probabilmente presso il teatro di Pompeo e il circo Flaminio. Fu innalzata da Domiziano dopo il suo ritorno in Roma nell'anno 93. 

o) Aedes fferculis Musarum
Nella regione IX, presso il porticus Octaviae. 

p) Aedes Erculis magni custodis
in circo Flaminio

q) Aedes lani ad theatrum Marcelli
v. Aedes p. 180. 

r) Tempio d'Iside
È ricordato da Dione Cassio fra i monumenti periti o danneggiati nell'incendio sotto Tito. 

s) Aedes lunonis Reginae ad circum Flaminium
Nella parte meridionale della regione IX, circa la via che traversava il sobborgo extra portam Carmentalem. 

t) Aedes lunonis
Nella regione IX e propriamente dove col tempo sorse il porticus Octataviae, forse innalzata dallo stesso Q. Caecilius Metellus, che eresse ivi dei portici. 

u) Aedes lunonis Curritis in Campo
v. Aedes p. 182. 

v) Aedes lunonis Sospitae
Nella regione IX e propriamente nel Forum olitorium. Fu costruita da C. Comelius Cethegus nel 558 n. e, pel voto fatto nella battaglia contro gli insubri. 

x) Aedes lovis Fulguris in Campo
v. Aedes 180. 

y) Aedes lovis porticus Octaviae
Nella regione IX: Probabilmente lo stesso eretto da Q. Caecilius Metellus dopo il suo trionfo sulla Macedonia. 

z) Aedes lovis Statoris ad circum Flaminium
v. Aedes p. 181 

aa) Aedes Larum Permarinorum
Sorgeva nella regione IX e nel porticus Minuciae. 

bb) Aedes Martis
Nella regione IX e propriamente nel circo Flaminio, eretto da D. lunius Brutus Callaicus. Templum Matidiae et Marcianae. 

dd) Templum Minervae Ckalcidicae
Nella regione IX, corrispondente airodiema chiesa di S. Maria sopra Minerva, molto probabilmente lo stesso che fu eretto da Domiziano. 

ee) Mitrhaeum. 
Nella regione VII, presso la chiesa di S. Silvestro in Capite. Varie iscrizioni vi si riferiscono. 

ff) Aedes Neptuni in circo Flaminio
V. Aedes Pantheum.  

hh) Aedes Pietatis ad circum Flaminium
V. Aedes p. 185. 

ii) Serapaeum
È ricordato da Dione Cassio fra quei monumenti che, parte distrutti o danneggiati dall'incendio avvenuto sotto Tito, furono restituiti da Domiziano. 

kk) Templum Solis Aureliano 
Nella regione VII, a destra della via Flaminia, nelle vicinanze del campus Agrippae e della chiesa di S. Silvestro in Capite. Fu eretto da Aureliano. 

ii) Aedes Spei ad forum olitorium
v. Aedes p 186. 

ll) Aedes Veneris Victricis in theatro marmoreo. 
Eretto da Pompeo nel suo secondo consolato, alla sommità del suo teatro. 

mm) Aedes Vulcani in circo Flaminio
v. Aedes p. 187. 

oo) Ara Ditis Patris et Proserpinae
Nella regione IX e propriamente nel luogo detto Tarentum. 

pp) Ara Martis
v. Ara p. 605. 

qq) Ara Neptuni 
v. Ara p. 605. 

rr) Ara Pacis Augustae
v. Ara p. 605. 

5) Edifizii pubblici.

Raccogliamo sotto questo nome quegli edifizii, che erano destinati a veri scopi dello Stato. 

a) Basilica Matidiae et Marcianae
Nelle regione IX. Così la chiamano i regionarii; templum Matidiae è però detto in una fistola aquaria, trovata tra il Pantheon e la chiesa di S. Ignazio. Pare che da avanzi di antica costruzione ritrovati tra la basilica Neptuni e il Pantheon, si possa inferire che basilica siasi detta dai portici che circondavano il tempio, e che si vedono pure effigiati in una moneta dedicata a Matidia. 

b) Basilica Neptuni
Nella regione IX circa i Saepta e la via Lata. Fu eretta da Agrippa; accanto al nome di basilica e porticus Argonautarum, dai dipinti che Tadomavano. Gli avanzi, undici colonne corinzie e una parte delle mura sono state riconosciute nell'odierna Piazza di Pietra.

e) Castra
Nella regione VII, presso il tempio del Sole, erette da Aureliano per le cohortes urbanae. 

d) Saepta
Nella regione IX, propriamente nel tratto a sinistra della via Lata circa tra S. Maria in via lata e il palazzo Dona al Corso, e il palazzo Venezia. Dette anche ovile, eran destinate alle riunioni dei comizii centuriati, che non potevano raccogliersi se non fuori il pomerio della città Serviana. Cesare, che avea avuto il disegno di trasportarle nel campus Vaticanus, dopo che l'ebbe abbandonato, si die a costruirle in pietra e ne formò una piazza di 1000 passi circondata di portici, i quali comprendevano anche la Villa pubblica. 
La costruzione però non fu da lui compiuta; la continuò il triumviro Lepido e menò a fine Agrippa, inaugurandola nell'anno 727 u. e.; da allora si dissero Saepta Julia. Col tempo, cessata la funzione dei comizii, furono destinate a spettacoli gladiatore e a naumachie, e più tardi ancora occupate da botteghe di venditori d'ogni specie. Furono distrutte dall'incendio avvenuto sotto Tito. Nella pianta antica di Roma si conservano due fìrammenti dei portici, uno dei quali porta ancora scritto Saepta Iulia.

e) Diribitorium
Presso i Saepta e probabilmente rinchiuso nei loro portici, vastissima sala cominciata da Agrippa e inaugurata da Augusto nel 746 u. e, destinata allo squittinio dei voti dei comizii, e da Caligola talvolta usata come teatro. 

f ) Villa publica
Fra i Saepta e il circos Flaminius, eretta nel 317 u. c., ampliata nel 560, e destinata specialmente alle operazioni relative al censo e alla leva, e insieme come luogo ove erano albergati gli ambasciatori di Stati esteri. 

g) Stabula IIIl factionum
Presso il circua Flaminius, e corrispondente probabilmente alla .chiesa di S. Lorenzo in Damaso, che nel medio evo si chiamò anche in prasino; nella via dei Banchi vecchi fu trovata una fìstola acquarla che porta: factionis prasinae. 

h) Navalia
Sorgevano in quella parte del Campo Marzio, presso il Tevere, che è di fronte al monte Vaticano; specie di docks, della cui esistenza non si ha notizia prima del dittatore L. Quinctius Cincinnatus, e in cui più che costruirsi, si conservavano le navi dello Stato. Alla metà del secolo Il a.c. fu amplificata dall'architetto greco Herraodorus. Procopio narra di avervi veduto ancora la nave, con cui Enea venne in Italia. In relazione coi medesimi era certo la Porta navalis ricordata da Paolo Diacono. 

6) Aqua Virgo 

Nella regione VII passava l'acquedotto Virgo, cominciando sotto gli horti Lucullani e terminando nel Campo Marzio, circa ove oggi sorge il palazzo Serlupi. 

7) Teatri, anfiteatri, ginnasii, terme etc. 

Erano gli edifizìi, di cui rìmpetto ad altre parti della città, il Campo Marzio maggiormente abbondava, soprattutto dagli ultimi tempi della Bepubblica. 

a) Theatrum Balbi
Nella parte meridionale della regione IX, costruito sotto Augusto da Comelius Balbus. È dubbio se la Crypta Balbi della Notitia sia identica a questo teatro. 

b) Theatrum Marcelli
Più ancora che il precedente, al mezzogiorno della regione IX, come si vede dagli avanzi che ne restano nel palazzo Orsini presso piazza Montanara.

c) Theatrum Pompei
Nella regione IX, più a settentrione di quello di Balbo, presso la via che dalla porta Carmentalis menava al pons Aelius, detto anche theatrum lapideum o marmoreum.  

d) Theatmm. Odeum
Fu eretto da Domiziano e probabilmente restaurato da Traiano. Se ne ignora il luogo preciso, per altro anche dai regionari è posto nella regione IX. 

e) Amphitheatrum
Fu eretto da Statilius Taums nell'anno 725 u. e., distrutto nell'incendio di Nerone, che ve ne sostituì un altro di legno « già da Caligola tenuto in poco conto. 

f) Circus Flaminius 
Fu eretto da C. Flaminius nell'anno 588 u. e, destinato ai ludi plebei e Taurii da esso prese nome la regione IX. 

g) Stadium
Eretto da Domiziano circa al eentro della regione IX e ricostruito da Alessandro Severo. Corrisponde probabilmente all'odierna piazza Navona.  

h) Gymnasium
Nella legione IX. Costruito da Nerone, forse presso o entro le sue thermae. 

i) Thermae Agrippianae
Nella regione IX. Costruite da Agrippa nella parte posteriore del Pantheon.

1) Thermae Neronianae e Alexandrianae
Nerone le costruì accanto alle precedenti, e Alessandro Severo le rinnovò ed ampliò. sorgevano nell'area occupata oggi dai palazzi Patrizi, Madama, Giustiniani e dalla chiesa di S. Luigi dei Francesi. 

n) Curia Pompei
v. più sotto: portici. 

8) Monumenti varii, 

a) Columna bellica
Nella regione IX, alle spalle del tempio di Bellona, e oltre la quale il fetialis gettava la freccia come simbolo del cominciamento di guerra. 

b) Columna Antoniniana. 
Sorgeva in onore di Antonino Pio lungo la parie sinistra della via Lata, nella regione IX, in una piazza dietro quella oggi detta Colonna, dove nel giardino della Casa della Missione ne furono ritrovati degli avanzi e la base con una iscrizione.  Presso la precedente, e tuttora esistente in piazza Colonna. 

d) Ciconiae nixae. 
Gruppo che sorgeva nella regione IX, presso Tara Mariis, innanzi al quale si sacrificava un cavallo il 15 Ottobre. Ricordato nella descrizione delle regioni. 

e) Obelisco. 
Innalzato da Augusto nel 744 u. e. e doveva servire di orologio solare. Fu ritrovato colla sua base presso s. Lorenzo in Lucina e si vede oggi in piazza di Montecitorio. 

f) Arco
Sorgeva nell'area circondata da un portico, che stava innanzi al Pantheon. Ornato di bassorilievi rappresentanti le Provincie e le nazioni dell'impero romano in atto di chiedere aiuto ad un imperatore, ebbe nel medio evo il nome di arcus Pietatis. 

g) Porta Triumphalis
Era un arco sul confine del sobborgo del Circo Flaminio e Campo Marzio, presso il quale cominciava il corteo trionfale, ordinatovi nel Campo Marzio. Fu restaurato da Domiziano, che gli costruì accanto un tempio della Fortuna reduco. 

h) Arcus Tiberii
Fu innalzato da Claudio presso il teatro di Pompeo. 

i) Arcus Claudii
Era un arco dell'aqua Virgo ridotto a trionfale nell'anno. 51 o 52 in onore di Claudio e della sua casa: attraversava la via Lata all'estremità meridionale della piazza Sciarra. 

k) Arctts Domitianù
Stava sulla via Lata a pie' del Capitolino, non lungi dall'odiemo 

1) Arcus Marci et Veri
Sorgeva sulla via Lata allo sbocco dall'odierna via della Vite. 

m) Arcus novus
Fu innalzato da Diocleziano nel 301. Stava allato alla chiesa di 8. Maria in via Lata.

n) Arcus Gratiani, Valentiniani et Theodosii
Chiudeva le porticus maximae innanzi al Pons Aelius. 

9) Portici. 

a) Argonautarum
Nella regione IX. Apparteneva al tempio di Nettuno, così detto, al pari d'altri, da rappresentazioni artistiche. 

b) Arae Martis
Nella regione IX, metteva in comunicazione quest'ara con la porta Fontinalis, al Quirinale. 

e) Boni Eventus
Nella regione IX.: templum Boni Eventus 

d) Constantini
Nella regione VII. È ricordato dai regionarii. 

e) Divorum
Nella regione IX. 

f ) Europae
Nella regione IX. Era alla parte settentrionale del Pantheon. 

g) Gypsiani
Nella regione VII. È ricordato nei regionarii. 

h) Hekatostylon
Nella regione IX, accanto al portico di Pompeo (Forma Urbis n. 31). 

i) Hereluia et lovia
v. più sotto : portico di Pompeo. 

1) Maximae
Nella regione IX, via che conduceva al pons Aelius. 

m) Meleagri
Nella regione IX, presso il porticus Argonautarum: ricordato nei regionari. 

n) Metelli
v. Porticus Octaviae. 

o) Miniciae
Nella regione IX. I regionari ne ricordano due, la vetus e la frumentaria. La prima eretta nel 642 u. e.; l'altra non si sa quando, e ambedue probabilmente presso il forum olitorium. Era destinato alla distribuzione del frumento. 

p) Ad Nationes
Nella regione IX, presso il teatro di Pompeo, dubbio se eretto o restaurato da Augusto; così detto in quanto conteneva 14 statue rappresentanti altrettanti popoli.

q) Octaviae
Nella regione IX, sostituito da Augusto al portico di Metello eretto nel 605 u. e. e circondante il tempio di lupiter Stator. Fu detto così dal nome della sorella di Augusto, e comprendeva una schola, una biblioteca e insigni opere d'arte.

r) Octavia
Nella regione IX, presso il circo Flaminio, costruito da Cn. Octavius dopo il trionfo riportato su Perseus, detto Corinthia dall'ordine delle colonne. Fu restaurato da Augusto. 

s) Philippi
Nella regione IX, intorno al tempio di Hercules Musarum, e fu innalzato o da L. Marius Philippus, patrigno di Augusto, o da questo in onore di lui.

t) Polae
Nella regione VII, e propriamente uno di quelli che circondavano il campus Agrippae, costruito con lo scopo di esporvi la carta geografica di Agrippa, così detto da Pola sorella di lui.

u) Pompei
Nella regione IX, congiunto col teatro omonimo, e in un'esedra di esso, conosciuta col nome di curia Pompei, era la statua di Pompeo.

v) Triumphi
Sorgeva molto probabilmente nella vicinanza del circus Flaminius e della Villa publica; secondo il de Rossi poté essere una parte del portico di questa o dei Saepta. 

10) Tombe. 

Ne sorgevano parecchie per lo più nella parte estrema settentrionale, tra la via Flaminia e il Tevere, e destinate a personaggi insigni, come p. e. Sulla, Cesare e sua zia lulia e sua figlia lulia Pompei, i consoli Hirtius e Pansa morti innanzi a Mntina, Agrippa etc. Ne avanzano ancora due. Quella eretta da Augusto per sé e la sua famiglia nel suo sesto consolato, il cosi detto Maasolenm dove furono sepolti parecchi della casa imperiale. E il sepolcro dell'edile C. Publius Bibolns, sulla via Lata presso una delle porte Serviane, al principio della via Marforio: la iscrizione leggesi nel C. VI 1319

(Ettore Di Ruggiero)


BIBLIO

- Robert E.A. Palmer - Studies of the Northern Campus Martius in Ancient Rome - American Philosophical Society - 1990 -
- Mausoleo d'Augusto, Pantheon, Piazza Navona : dinamiche di trasformazione - significativi episodi urbani nel sistema insediativo del Campo Marzio a Roma - di Barbara Buonomo; Fabiana Cesarano; Maria Cristina Lapenna - Roma - De Luca editori d'arte - 2015 -
- Mauro Quercioli - Rione IV. Campo Marzio - I Rioni e i Quartieri di Roma - vol.II -, Roma - Newton Compton Editori - 1989 -

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