Dire che gli Dei romani siano la personificazione di un concetto è come dire che Gesù Cristo sia la personificazione del "sacrificio per amore" o che la Madonna sia la personificazione dell' "amore pietoso".
Così come non si può dire che gli Dei romani fossero proiezioni dell'inconscio dei romani, altrimenti anche il nostro Dio cristiano è una proiezione successiva dell'inconscio.
Nella mitologia sumera, Nammu (o Namma o Nanna) è la Dea Madre sumera della creazione, Dea del mare primordiale che diede vita al paradiso e alla terra e ai primi Dei. Namma fu detta "L'Eterna".
Il concetto di eterna veniva espresso con la frase:
"IO SONO COLEI CHE E', CHE E' SEMPRE STATA E SEMPRE SARA', E NESSUN UOMO HA MAI SOLLEVATO IL MIO VELO"
Sulla presunta tomba di Iside, vicino a Menfi, era stata eretta una statua ricoperta di un velo nero che riportava questa iscrizione:
Tradotto più semplicemente (in latino): "Quid fuit, quid est, quid erit" Sotto questo velo si nascondono tutti i misteri e il sapere del mondo.
Questa stessa frase venne attribuita a diverse Dee, tra cui la Dea Diana, anticamente detta Dia (da cui derivò il termine Deus e il termine Dio). Diana al bagno che fa sbranare Atteone dai cani (secondo un mito meno aggressivo lo trasforma in cervo) è la Dea che non può essere svelata. L'impossibilità dell'uomo a svelare la Natura ovvero il cosmo, è l'impossibilità, tradotta come interdizione, di vedere la Dea nuda, cioè senza veli.
DIVA FAUSTINA AETERNITAS |
La natura aveva una parte visibile e una invisibile. Questo concetto di eternità sarà alla base di tutte le Grandi Madri e la rappresentazione dei Aternitas verrà perpetuata fino alla fine dell'impero.
Con Vespasiano (69 - 79), compare la Dea Ae. (Aeternitas) velata, in piedi, a lato di un'ara con il fuoco acceso ed ha, nelle mani, i simboli del sole e della luna (simboli che userà la chiesa per il Cristo, ai lati della croce, nel Medioevo).
Altri suoi attributi sono il corno dell'abbondanza, lo scettro oppure il globo, raramente spighe e un vaso per l'incenso, il timone (simbolo dell'ordine del mondo), o una tazza.
DEA AETERNITAS |
Le spighe sono il simbolo della Dea come nutrimento delle creature che da lei nascono, si nutrono, e in lei muoiono, rinnovando i cicli che costituiscono l'Eternità.
Essa infatti non è statica ma si rinnova, vita e morte sono il meccanismo dell'Eternità.
Anche la fiaccola è simbolo della vita, che la Dea tiene alzata o abbassata per indicare la vita e la morte, visto che ambedue fanno parte dell'eternità. Ella è l'eterno fluire del tempo, il ciclo eterno della Natura.
Il vaso dell'incenso è il simbolo della purificazione che offre alle creature mediante la venerazione (e la comprensione) di lei. Il timone è lo stesso della Dea Fortuna, è lei che tiene le sorti del mondo. La tazza è il contenitore, perchè lei è contenitore e contenuto, come il corpo dell'uomo e la sua anima.
Viene identificata come Aeternitas anche la figura femminile alata che, in un rilievo adrianeo raffigurante l'apoteosi di un'imperatrice, trasporta in cielo l'imperatrice stessa.
Nel 141 d.c. la Diva Faustina (moglie di Antonino Pio), morta in tale data, viene commemorata dall'imperatore su un Denario d'argento. Ella compare sul davanti come busto di Faustina con diadema e orecchini. Sul retro della moneta invece compare come Dea AETERNITAS che regge il globo con un velo attorno alla testa.
DEA AETERNITAS |
E' la Dea dell’eterno ritorno della natura. Il fatto che sia velata indica quanto sia difficile comprendere il funzionamento dell'universo, cioè della Dea.
Sembra che la mente ci precluda la conoscenza del mondo, in quanto pronti a credere solo ciò che ci hanno insegnato fin da bambini. La fenice è colei che muore e risorge dalle sue ceneri. Vale a dire che la natura muore e risorge, e noi con lei
Sul fatto che Aeternitas avesse tra i suoi attributi anche la cornucopia, ci fa capire che fu una Grande Dea, un'ipostasi della Natura, un corno lunare inesauribile attraverso cui scaturisce il nutrimento degli uomini, degli animali e delle piante.
Il fatto che a volte sia raffigurata sotto un velo coperto di stelle e con il globo in mano, indica la sua qualità terrena di Dea visibile agli uomini, mentre solitamente gli Dei non lo sono.
Vedi anche: LISTA DELLE DIVINITA' ROMANE
BIBLIO
- Quinto Fabio Pittore - Annales -
- Georg Wissowa - Religion und Kults der Römer - 2 - Aufl. - 1912 -
- John Scheid - La religione a Roma - Roma-Bari - 1983 -
- George Dumezil - La religione romana arcaica (La religion romaine archaïque, avec un'appendice sur la religion des Étrusques - Parigi - Payot - 1964) - Milano - Rizzoli - 1977 -
- P. G. Hamberg - Studies in Roman Imperial Art - Upsala - 1945 -
- Aymard - L'Adventus de Marc Aurèle sur l'Arc de Constantin - in Rev. Ét. Anc. - LII - 1950 -
Vedi anche: LISTA DELLE DIVINITA' ROMANE
BIBLIO
- Quinto Fabio Pittore - Annales -
- Georg Wissowa - Religion und Kults der Römer - 2 - Aufl. - 1912 -
- John Scheid - La religione a Roma - Roma-Bari - 1983 -
- George Dumezil - La religione romana arcaica (La religion romaine archaïque, avec un'appendice sur la religion des Étrusques - Parigi - Payot - 1964) - Milano - Rizzoli - 1977 -
- P. G. Hamberg - Studies in Roman Imperial Art - Upsala - 1945 -
- Aymard - L'Adventus de Marc Aurèle sur l'Arc de Constantin - in Rev. Ét. Anc. - LII - 1950 -
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