JULIA SOAEMIAS |
Nome: Julia Soaemias
Nascita: 180 d.c. Apamea (Siria)
Morte: 11 marzo 222 d.c. Roma
Genitori: Gaio Giulio Avito Alessiano, Giulia Mesa
Parentela: Nipote di Settimio Severo
Figli: Eliogabalo
Fratelli: Giulia Mamea
Nipote: Alessandro Severo
Nascita: 180 d.c. Apamea (Siria)
Morte: 11 marzo 222 d.c. Roma
Genitori: Gaio Giulio Avito Alessiano, Giulia Mesa
Parentela: Nipote di Settimio Severo
Figli: Eliogabalo
Fratelli: Giulia Mamea
Nipote: Alessandro Severo
Nello stesso anno lo zio di Soemia, Settimio Severo, diventò improvvisamente imperatore, dopo aver conteso il trono a Pescennio Nigro.
Quest'ultimo era governatore della Siria ed era stato proclamato imperatore dalle legioni orientali dopo l'uccisione di Pertinace e dopo la vendita all'asta del titolo imperiale a Didio Giuliano.
Tra le province che caddero sotto il suo controllo c'era l'Egitto, e ricevette sostegno dal governo della provincia dell'Asia. Settimio Severo, però prese Roma per primo, mosse quindi contro di lui in Oriente. Pescennio Nigro fu sconfitto e ucciso mentre tentava la fuga.
JULIA MAESA
Figlia di Giulio Bassiano, sacerdote del Dio Sole El-Gabal, adorato ad Emesa, Giulia Mesa, o Moesia, sposò Giulio Avito, cui diede due figlie, Iulia Mamea e Iiulia Soemia, che divennero entrambe madri di un imperatore.
IULIA MESA |
Dopo la morte del nipote e imperatore Caracalla e il suicidio di Domna, Mesa ritornò in Syria, ma il successore di Caracalla, l'imperatore Macrino non la proscrisse, consentendole ingenuamente di tornare a Roma e di mantenere i propri beni.
Mesa, come Soaemias, era però piuttosto ambiziosa e desiderosa di potere, e probabilmente in tal senso influenzò non poco la figlia che, anch'essa piuttosto ambiziosa, non mancò di seguirla.
Non paga di ciò Mesa organizzò un complotto contro Macrino per mettere sul trono il figlio quattordicenne di Soemia, Sestio Vario Avito Bassiano: e a tale scopo, Mesa fece girare la voce che il nipote fosse in realtà il figlio illegittimo di Caracalla.
La manovra politico-militare riuscì e infatti Macrino fu deposto, anche perché era di oscure origini e senza legami politici, e il nipote di Mesa divenne imperatore, con nome di Eliogabalo.
Non paga di ciò Mesa organizzò un complotto contro Macrino per mettere sul trono il figlio quattordicenne di Soemia, Sestio Vario Avito Bassiano: e a tale scopo, Mesa fece girare la voce che il nipote fosse in realtà il figlio illegittimo di Caracalla.
La manovra politico-militare riuscì e infatti Macrino fu deposto, anche perché era di oscure origini e senza legami politici, e il nipote di Mesa divenne imperatore, con nome di Eliogabalo.
GAIO IULIO BASSIANO
Per alcuni un discendente della principessa Drusilla di Mauretania oppure l'antenato della regina siriana Zenobia di Palmira. Si sa solo che nel 187 era gran sacerdote ad Emesa. Però di lui non si hanno molte notizie.
Bassiano (... - 117 circa) era un membro della famiglia reale di Emesa, che aveva l'onere e l'onore di fornire i sacerdoti del Dio: il che comportava oltre che a una ottima remunerazione, anche a un notevole prestigio e influenza sulla città.
La famiglia reale di Emesa apparteneva all'aristocrazia siriana aramea nonchè era un degno cliente dell'Impero romano.
Lucio Settimio Severo, allora solo un ufficiale romano, aveva visitato Emesa per un oroscopo che gli aveva rivelato che avrebbe trovato sua moglie in Siria.
Bassiano gli presentò le sue due figlie, Giulia Soemia e Giulia Avita Mamea, avute da un primo letto, e la figlia minore Giulia Domna, che Severo sposò poco dopo, e da cui ebbe due figli, Lucio Severo Bassiano (186-217), cioè Caracalla, e Publio Settimio Geta (189-211).
Bassiano (... - 117 circa) era un membro della famiglia reale di Emesa, che aveva l'onere e l'onore di fornire i sacerdoti del Dio: il che comportava oltre che a una ottima remunerazione, anche a un notevole prestigio e influenza sulla città.
La famiglia reale di Emesa apparteneva all'aristocrazia siriana aramea nonchè era un degno cliente dell'Impero romano.
Lucio Settimio Severo, allora solo un ufficiale romano, aveva visitato Emesa per un oroscopo che gli aveva rivelato che avrebbe trovato sua moglie in Siria.
Bassiano gli presentò le sue due figlie, Giulia Soemia e Giulia Avita Mamea, avute da un primo letto, e la figlia minore Giulia Domna, che Severo sposò poco dopo, e da cui ebbe due figli, Lucio Severo Bassiano (186-217), cioè Caracalla, e Publio Settimio Geta (189-211).
SESTO VARIO MARCELLO
Il matrimonio di Soemias con Sextus potrebbe essere servito a Severo per rafforzare la sua posizione in oriente. Da parte del cavaliere, sposare la nipote dell'imperatore era un lasciapassare per ogni carica pubblica.
Salito al trono Settimio, Soaemias appartenne alla dinastia reale, per questo si sa che presenziò le feste secolari del 204, che venivano celebrate ogni 110 anni.
Più o meno nello stesso tempo, lei e suo marito festeggiarono la nascita di un figlio di nome Vario Avito Bassiano, nato nel 203 o 204.
Il fatto che il figlio prenda il nome dal padre di sua madre, Avito, suggerisce l'esistenza di un fratello maggiore, dal nome del padre di suo padre. La famiglia viveva a Roma.
IULIA SOAEMIAS |
L'iscrizione ci dice anche qualcosa sulla carriera Sesto Vario Marcello, e cioè che ebbe scarso successo, anche se non aveva compiti estremamente responsabili. La spiegazione di questo paradosso è che la sua carriera venne bloccata. Il potente prefetto del pretorio Severo, Plauziano, cercò di ostacolare l'ascesa di tutti gli altri nobili influenti, tenendoli fuori del loro ufficio. Una volta che Plauziano venne ucciso, nel 205, le cose cambiarono.
Fu anche la funzione di un principiante, che venne pagato 100.000 sesterzi all'anno, come registrato nell'iscrizione, che lo menziona come un procuratore centenarius.
Severo, che stava cercando di conquistare la Scozia, dette fiducia a Vario Marcello, cui concedette un forte aumento. Divenne così un ducenarius procuratore, guadagnando ben 200.000 sesterzi.
Nel suo terzo ufficio, Varius Marcello guadagnò 300.000 sesterzi: era ora responsabile delle finanze private dell'imperatore. In questa veste, deve aver assistito al trasferimento del potere da Severo ai suoi figli Caracalla e Geta, nel mese di febbraio 211.
I due fratelli si odiavano a vicenda, e prima della fine dell'anno, Caracalla aveva ucciso Geta (Dicembre 211). Caracalla non si fidava del prefetto del pretorio nè dell'urbis praefectus. Si fidava invece di Varius Marcello a cui affidò entrambe le posizioni, come prefetto del pretorio al posto di Emilio Papiniano (213-216) e come praefectus urbi (tardo 211) in sostituzione di Lucio Fabio Cilone. Subito dopo venne ammesso in Senato, con il rango di un ex pretore.
L'ultima funzione citata sulla lapide fu il governatorato di Numidia. Deve quindi essere morto in Numidia, o subito dopo il suo ritorno, prima che potesse aver raggiunto il consolato e prima della morte di Caracalla, altrimenti si sarebbe letto qualcosa circa la sua relazione con Macrino.Nel suo terzo ufficio, Varius Marcello guadagnò 300.000 sesterzi: era ora responsabile delle finanze private dell'imperatore. In questa veste, deve aver assistito al trasferimento del potere da Severo ai suoi figli Caracalla e Geta, nel mese di febbraio 211.
Quasi immediatamente, venne nominato prefetto della tesoreria militare, concomitante al fatto che nel 212, Caracalla dette la cittadinanza romana a tutti gli abitanti maschi liberi dell'Impero.
Ne conseguì, sempre per legge, che tutti i beneficiati dovettero pagare un'imposta di successione del 5%, che venne utilizzata per pagare le pensioni dei legionari.
Ne conseguì, sempre per legge, che tutti i beneficiati dovettero pagare un'imposta di successione del 5%, che venne utilizzata per pagare le pensioni dei legionari.
La sua lapide, dedicata da Soaemias e dai suoi figli, è stata rinvenuta a Velletri, non lontano da Roma. E 'interessante, perché dimostra, in primo luogo, che Eliogabalo aveva un fratello, un ragazzo che prese il nome dal padre di suo padre.
Sesto Vario Marcello aveva occupato posizioni molto importanti, ma è morto prima che i suoi meriti fossero stati debitamente ricompensati.
EPIGRAFE DELLA TOMBA DI VARIO MARCELLO
La lapide di Sesto Vario Marcello, noto agli studiosi come CIL10.6569, può essere trovata nel cortile dei Musei Vaticani ottagonale.
- Sexto Vario Marcello procuratori acquarum centenario
- Sexto Vario Marcello procuratori acquarum centenario
- Procuratori Brittanniae duocenario.
- Procuratori rationis privatae tracenario.
Le cariche per cui percepì relativamente 100, 200 e 300 sesterzi.
- Procuratori rationis privatae tracenario.
Le cariche per cui percepì relativamente 100, 200 e 300 sesterzi.
LA VEDOVA
Suo marito morì prima che Caracalla fosse assassinato nel 217 e gli successe Macrino, ma Giulia Mesa, madre di Giulia Soemias, voleva riconquistare il trono che apparteneva alla sua famiglia.
ELIOGABALO |
Il ragazzo divenne il famoso Heliogabalus. Come sua madre, Soaemias ricevette il titolo di Augusta, e diverse monete furono coniate con il suo ritratto.
A sua volta Maesa, non potendo più essere Augusta, venne onorata dal nipote imperatore con il titolo di Augusta avia Augusti (Augusta, nonna dell'Augusto).
La proclamazione dell'imperatore avvenne nel 218 ad opera dei soldati della III legione Gallica (in Siria), a seguito delle trame di sua madre e sua nonna Maesa, sorella della moglie di Severo 'Giulia Domna'.
Come imperatore, Avito viene di solito chiamato Eliogabalo, per aver adorato il Dio del Emesene sole Elagabal e per averno portato il culto a Roma.
Soaemias e Giulia Mesa convinsero lui e il senato ad accettare il cugino Alexianus, il figlio di Julia Mamaea, come Cesare; questi, dopo l'adozione, venne chiamato Caesar Alessandro Severo.
Eliogabalo, che di avere doveri poco ne voleva sapere, divorziò si dalla Vestale che aveva osato sposare pubblicamente, ma si risposò con una signora romana, discendente della persona amata dell'ex imperatore Marco Aurelio.
Ma la cosa non finì qui, perchè nel mese di dicembre 221, Eliogabalo risposò Aquilia Severa, la vestale, e cercò di sbarazzarsi di Alessandro Severo, figlio di Giulia Mamea. Entrando Eliogabalo in rivalità con cugino, Mesa fu più favorevole al secondo e si ritiene che avesse avuto un ruolo nel successivo assassinio di Eliogabalo per opera della sua stessa guardia pretoriana. Tutto questo anche se coinvolgeva sua figlia Giulia Soemias.
Fattostà che Giulia Mesa e il Senato appoggiarono il caesar Alessandro Severo, che si era dimostrato molto più saggio e dignitoso di suo cugino e l'11 o il 12 marzo 222, Eliogabalo e Soaemias vennero linciati dai soldati, e condannati poi alla damnatio memoriae per comportamenti dannosi e oltraggiosi verso Roma.
BIBLIO
- Cassius Dio - Roman History - LXXX -
- The Crimes of Elagabalus - The Life and Legacy of Rome's Decadent Boy Emperor -
- Herodian - Roman History - V -
- Enrico dal Covolo, La politica religiosa di Alessandro Severo, in Salesianum, vol. 49, 1987.
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita -
- Historia Augusta - Alexander Severus - 5 -
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