CONIMBRIGA (Portogallo)



CASA DOS REPUXOS

Conìmbriga è un sito archeologico del Portogallo di una ex città Romana della Lusitania, era la più grande città romana del Portogallo, posta a circa 16 Km (10 miglia) a sud di Coimbra, sulla antica strada militare romana che collegava Lisbona a Braga..

È anche il sito archeologico romano meglio conservato di tutta la penisola iberica ed è classificato come Monumento Nazionale.

COME APPARIVA ANTICAMENTE

LA STORIA

Come molti siti archeologici, Conimbriga è stata costruita in varie fasi per cui mostra diversi strati. Questo è il sito romano più grande e più ampiamente scavato in Portogallo, ed era collocato sulla strada romana tra Lisbona (Olissippo) e Braga (Bracara Augusta).

VIA DI CONIMBRIGA
I più antichi risalgono alla prima età del ferro nel IX secolo a.c. Seguì poi un insediamento celtico, finchè nel II sec. d.c., venne occupata dai romani. Ciò le portò grandi commerci e ricchezze finchè non cadde preda delle invasioni barbariche a seguito delle quali gli abitanti di Conimbriga abbandonarono la città rifugiandosi nella vicina Coimbra nel 468. 

La storia della città nasce quando, dopo aver cacciato i Cartaginesi dalla Spagna nella II Guerra Punica del 206 a.c, Roma fondò la nuova provincia cominciando a occupare passo passo tutta la penisola, un lavoro che occupò quasi tutto il II sec. a.c. La conquista romana definitiva avvenne nel 139 a.c., nella campagna condotta da Decimo Giunio Bruto Callaico (Decimus Junius Callaicus) che fu console della repubblica romana net 138 a.c..

Bruto condusse le legioni romane nella sua campagna di sottomissione e pacificazione della Lusitania e del sud della Gallaecia (Galizia) dopo l'assassinio di Viriato, (Viriathus 180 – 139 a.c.) celebre condottiero lusitano che combatté i conquistatori con la guerriglia.

Egli si battè per l'indipendenza della penisola iberica dalla Repubblica romana dal 147 a.c. fino alla sua morte, ed è uno degli eroi nazionali del Portogallo, l'antico territorio lusitano.


Appiano narra che Giunio Bruto fu posto al comando della provincia della Spagna Ulteriore per gli attacchi delle bande di guerriglieri che emulavano Viriato. Non potendo sostenere la guerriglia Bruto attaccò le città, per dare un esempio ai ribelli e per dare un bottino ai soldati.

Avanzando verso nord distrusse gli insediamenti che incontrava e devastò le campagne.  Bruto attaccò i Bracari (una tribù della Gallaecia meridionale) perché saccheggiarono i bagagli del suo esercito. Alcuni della tribù fuggirono sulle montagne con la merce rubata, ma quando si arresero, Bruto riprese la sua roba con un sovraccarico come multa, prelevando merci e schiavi.

C'erano donne che combattevano insieme agli uomini, ma per non cadere schiave si uccisero quando vennero catturate. Alcune città che si arresero si ribellarono di nuovo e vennero riprese.

Appiano narra che Bruto ordinò agli abitanti Talabriga ribelle di dargli i disertori, i prigionieri, le armi e gli ostaggi e di lasciare la città. Quando si rifiutarono li fece circondare dai soldati per spaventarli. Poi si appropriò dei cavalli, degli approvvigionamenti e dei soldi pubblici, ma poi lasciò la città indenne. Pacificò così la Lusitania e la Gallaecia meridionale.

LE TERME
Il sistema di occupazione romano prevedeva delle tasse da pagare a Roma e un esercito alleato, ma in cambio la città veniva ricostruita sontuosamente e arricchita di strade, di nuove colture nelle camoagne e di scambi commerciali, per cui la terra occupata si arricchiva e si istruiva.

LE TERME, CASA DEL CANTABER
Sotto Cesare Augusto, la città ebbe infatti un notevole sviluppo con la costruzione delle Terme e del Foro. Divenne poi municipium in età flavia, periodo in cui subì notevoli trasformazioni urbanistiche. Rimangono resti di alcuni edifici termali più antichi rispetto a quelli soprastanti di età flavio-traianea e resti di un acquedotto di epoca augustea. In età flavia venne ampliato anche il foro e ingrandito lo spazio monumentale attorno al tempio ‘del culto imperiale’.

Nel decennio di 79-80 d.c. ci fu infatti la sostituzione del Forum e Terme con altri edifici di identico uso ma molto più sontuosi. Notevolissimi i mosaici di numerose ville romane, alcuni di loro perfettamente conservati come nel caso della Casa dos Repuxos o della Casa delle Fontane.

Le prime invasioni barbariche, manifestatesi per la prima volta nel 260, provocarono la costruzione delle mura di difesa. Questa venne terminata alla fine del IV sec., di oltre 1.500 m, per sostituire o rinforzare le mura già edificate in parte sotto Augusto. I risultati rivelano la fretta dell'opera per l'imminenza delle orde barbariche.

Nel 468 gli Svevi assalirono la città distruggendo parte delle mura. Da questo momento iniziò il declino di Conimbriga. Inoltre Caio Plinio Secondo, ovvero Plinio il Vecchio, cita l'oppida Conimbriga e l'Itinerarium di Antonino menziona un insediamento fra Olisipo (Lisbona) e Augusta Braga (Bracara) che doveva per forza essere Conimbriga.

Dopo le invasioni barbariche la città continuò ad essere abitata, prima sotto il dominio dei Visigoti e poi degli Arabi, come testimonia una iscrizione del VI sec..

PERISTILIO DELLA CASA DELLA SVASTICA

GLI SCAVI

Il proseguimento degli scavi porta alla luce un foro di epoca augustea demolito durante la dinastia Flavia, epoca in cui la città ricevette uno statuto comunale, per dar luogo alla costruzione di un nuovo foro più consono alle maggiori dimensioni ed alla monumentalità della nuova città. In questo settore della città sono state rinvenute delle abitazioni del periodo Claudio abitate dagli artigiani.

Gli scavi fanno riemergere le strutture dei templi, un Foro, un acquedotto, condotte d'acqua, fognature, ed elaborati sistemi idraulici che permettono l'uso sia delle Terme pubbliche che dei bagni privati.

Solo sotto Augusto però, da circa il 25 a.c, Conimbriga divenne una città importante: bagni, un forum e l'acquedotto sono stati scoperti da questo periodo. Gli edifici più belli, però, risalgono al II e III sec. d.c, e forniscono l'immagine di una città ricca di denaro e di arte.

Le prime campagne di scavo cominciano nel 1899 ma soltanto dal 1955 vengono alla luce dei magnifici resti archeologici.

L'abbondante materiale archeologico trovato nel corso degli scavi, è stato ordinato nel museo di Conimbriga

Fra i vari archeologi che sovrintendettero agli scavi si ricorda Virgilio Ferreira che condusse una intensa campagna fra il 1930 e il 1944 (anno della sua morte).

Fra le sue scoperte si ricordano:

- Le terme pubbliche
- Tre domus tra cui la Casa delle Fontane (Casa dos Repuxos)
- Una basilica paleocristiana
- Una grande villa urbana
- Le Terme

Insomma Conimbriga ha per tutto ciò che le città di Roma di solito hanno: case povere e ricche, appartamenti, strade, terme, luoghi di spettacolo come l'anfiteatro e il teatro, e il suo centro civico con la basilica, i templi, il tribunale, i giardini con i portici, le statue e le fontane.

 VIA ROMANA LASTRICATA DI PIETRA

IL MUSEO

Forse poco pregevoli le due ricostruzioni in cemento del foro e della palestra delle terme, però il museo, anche se non è molto grande, è molto ben curato e conserva solo materiale trovato in loco, pre-romano, romano e medievale.

In tal modo permette ulteriori approfondimenti sulla vita romana dell'epoca, con reperti dal sito, aghi, pettini, gioielli, tutte incise, ceramiche, monete e lapidi. Ma pure pezzi di intonaco recuperati dalle pareti interne delle ville, dipinto luminosamente con disegni di fiori colorati, come evidentemente erano un po' tutte le ville.

Il museo, creato nel 1962, accoglie anzitutto statue, monumenti funerari, fantastici mosaici, come quello della testa del Minotauro nel labirinto, e la testa colossale di Augusto che originariamente troneggiava nel tempio a lui dedicato.

LE MURA

LE MURA

Conimbriga è una delle poche città romane che conserva la sua cinta muraria, e questa ha una forma quasi triangolare. La prima cinta muraria, quella originaria, attribuita secondo le fonti ad Augusto, è oggi piuttosto in rovina, e fino ad ora è stata individuata solo parzialmente.

Si sa però che abbraccia un'area considerevolmente superiore a quella compresa nelle fortificazioni del Basso Impero, segno dello spopolamento seguito alle ripetute invasioni barbariche. Si può comunque identificare, ridotta alle sole fondazioni, una porta a pianta semicircolare.


CASA DEL CANTABER

Questa villa grande e opulenta, conosciuta come la Casa de Cantaber, è edificata con ambienti elevati  attorno a piscine ornamentali facenti parte dei giardini superbamente porticati.

Il complesso termale ha inoltre un sofisticato sistema di riscaldamento a pavimento, il cosiddetto ipocausto.

Qui una serie di condotti trasportano il calore al di sotto del piano dei pavimenti.

Alcuni dei bei mosaici nel museo, complessi e policromi, soprattutto a motivi geometrici, ma con emblemata centrali composti a figure umane e animali, probabilmente provengono da questa enorme e lussuosa villa, anche se ne sono andate perse le provenienze e qualsiasi altra notizia. 

CASA DELLE FONTANE

CASA DELLE FONTANE

Vicino alla Casa del Cantaber c'è la Casa delle Fontane, con fantastici giochi e scherzi d'acqua, quegli stessi che poi verranno copiati nel rinascimento nelle splendide ville di Tivoli come villa d'Este. Ora la villa romana è posta sotto un capannone protettivo. Essa è un ottimo esempio di design e architettura, con basi di colonne, fontane, mosaici coloratissimi che sembrano pitture e pavimenti di pietra.

COLONNA COSTITUITA A MATTONI
TRIANGOLAI SOVRAPPOSTI
I mosaici su tutto il sito sono in quasi perfetto stato, con i disegni incredibilmente dettagliati e colorati che comprendono i motivi di animali, scene di caccia, e temi mitologici. 

Particolarmente notevole, per pianta e per i mosaici che la pavimentano, è questa grande villa urbana con peristilio centrale sita nella parte nord della città.

Casa dos Repuxos, ovvero Casa delle fontane, è una lussuosa abitazione con terme private, ha una superficie di 569 mq, pavimentata a mosaico e con un giardino centrale dotato di vasche e fontane con oltre 500 cannelle dalle quali fuoriusciva l'acqua.

La sorgente che le alimentava era vicina alla città, trasportata da un acquedotto lungo circa 3 Km.

Una particolarità di Conimbriga sono le colonne, perlopiù costituite in spicchi di terracotta posti a strato uno sull'altro come si fa nel panettone salato (pancake). Non mancando l'argilla e scarseggiando invece la pietra era più semplice elevare le colonne a pizze tonde in argilla, come si vede nella foto qui sopra.

IL TEATRO

IL TEATRO

Il teatro di Conimbriga è stato in larga parte ricostruito sia per dare l'idea di quanto fosse importante ed esteso, sia per consentirne un uso attuale per eventi e manifestazioni.

MOSAICI DELLA VILLA ROMANA DI RABACAL

VILLA ROMANA DI RABACAL 

Dal Portogallo a Roma - Istituto Portoghese di Santo Antonio a Roma


Un centro nella periferia dell’Impero e del territorio della civitas di Conimbriga.
La conferenza sulla Villa romana di Rabaçal - datata dalla seconda metà del IV sec. d.c., scoperta nel 1984 e con lavori ancora in corso - nel territorio della civitas di Conimbriga (Conuentus Scallabitanus, provincia della Lusitania), vuole presentarla e caratterizzarla attraverso i reperti ivi ritrovati e nel contesto generale della storia dell’arte e della società della tarda Antichità.

Dopo una sua lettura in ambito locale, si cercherà di ampliare l’interpretazione in confronto con il magnifico insieme di villae con mosaici, nella sua maggior parte tardive, scoperte nella Penisola Iberica e nel bacino del Mediterraneo.

L’architettura, i mosaici e i bassi-rilievi di questa Villa rappresentano bene il modo di vita di un ricco cittadino e costituiscono lo spunto per una riflessione sulla società della Lusitania nel momento finale dell’Imperio Romano, con la transizione tra paganesimo e cristianesimo.

Questa azione museologica si inserisce nel Programa de Promoção do Eixo da Romanização – Conímbriga, Alcabideque, Rabaçal, Santiago da Guarda e Tomar, ed è frutto di una cooperazione di volontariato - locale, nazionale, internazionale e inter-generazionale.


BIBLIO

- A. Martins - GIF/IPPAR (ed.), Ruínas de Conímbriga - Lisbon - Portugal - Direção-Geral de Património Cultural - retrieved 2015 -
- Instituto Português dos Museus - Roteiros da Arqueologia Portuguesa - Ruínas de Conimbriga - Condeixa-a-Nova - Portugal - 1995 -
- Boletim da Direcção-Geral dos Edifícios e Monumentos Nacionais - Oppidum romano de Conimbriga - Lisbon - Portugal - 1948 -
- Ruínas de Conimbriga: consolidação de mosaicos - Boletim da Direcção-Geral dos Edifícios e Monumentos Nacionais - Lisbon - Portugal - 1964 -





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