Nome: Matidia Minore
Nascita: 85 d.c.
Morte: 165 d.c.
Parentela: Sorella dell'Imperatore Traiano
LE ORIGINI
Vibia Matidia (85 d.c. circa – 165 d.c. circa) fu la figlia di Salonina Matidia, a sua volta figlia di Ulpia Marciana, sorella dell'imperatore Traiano, e forse di Lucio Vibio Sabino.
Da alcuni studiosi invece il padre è indicato come il senatore Lucio Mindio, primo marito di Matidia maggiore e il suo nome sarebbe stato Mindia Matidia, come risulterebbe in effetti dal nome di un suo liberto. Fu detta anche Matidia minore per distinguerla dalla madre.
TESTA DI MATIDIA MINORE DI VILLA ADRIANA SCATTATA DURANTE LA SCANSIONE 3D |
Il viso è fine e delicato, di un bell'ovale, con collo snello, orecchie piccole e grandi occhi i capelli sono raccolti sulla nuca in una complessa pettinatura di treccioline, mentre sono rialzati sulla fronte in un diadema di riccioli accuratamente composti.
Il corpo pallido e rosato (marmo bianco incarnato insulare) emerge da una nuvola di stoffa leggera raffigurata da due toni di marmi scuri, tipica componente di gusto flavio (marmo bigio morato).
Il ritratto è databile al tempo di Nerva.
Sua sorella Vibia Sabina sposò l'imperatore Adriano. A differenza delle sue parenti non ottenne il titolo di augusta e non venne divinizzata dopo la morte.
Si tenne lontana dalla vita politica e non si sposò. Evidentemente fu per sua volontà, poichè il suo censo, la sua posizione a corte, la benevolenza che aveva per lei l'imperatore e la sua notevole bellezza le avrebbero consentito sicuramente di conseguire un ottimo matrimonio.
Fu nota per la sua bellezza ed eleganza.
Ebbe vaste proprietà nella zona di Minturno (dove le furono dedicate delle statue onorarie) e di Sessa Aurunca, dove fece costruire una biblioteca e l'acquedotto e finanziò la ricostruzione del teatro, nel quale si fece raffigurate al centro della scena in veste di Aura, circondata dagli altri membri della famiglia imperiale.
Ella compare addirittura tra Adriano e Vibia.
Questa condotta fu piuttosto inusuale, comparendo peraltro nelle epigrafi al primo posto, davanti allo stesso imperatore.
Accompagnò insieme alla sorella Vibia tutti i viaggi dell'imperatore Adriano, a cui evidentemente era gradita, nonostante non vi fosse grande feeling tra Adriano e Vibia.
Peraltro anche le sue immagini al centro della scena tra Vibia e Adriano non destarono contrarietà nell'imperatore, altrimenti non avrebbe potuto farle eseguire.
Qualsiasi immagine dell'imperatore infatti doveva essere approvata ovviamente dallo stesso imperatore, cui evidentemente non dispiaceva essere sovrastato dall'immagine di Matidia.
Forse la cognata le ricordava la suocera, Matidia Maggiore, cui fu legato da sincero affetto, e forse gli serviva da cuscinetto tra lui e la moglie Vibia Sembra sopravvivesse ad Antonino Pio e morì nel 165 d.c.
ADRIANO - MEMORIE AL FEMMINILE - VILLA ADRIANA
"La mostra prosegue con l'esposizione di arredi provenienti dal teatro di Sessa Aurunca, colonia latina, la cui ricostruzione era stata voluta da Matidia Minore.
Sua sorella Vibia Sabina sposò l'imperatore Adriano. A differenza delle sue parenti non ottenne il titolo di augusta e non venne divinizzata dopo la morte.
Si tenne lontana dalla vita politica e non si sposò. Evidentemente fu per sua volontà, poichè il suo censo, la sua posizione a corte, la benevolenza che aveva per lei l'imperatore e la sua notevole bellezza le avrebbero consentito sicuramente di conseguire un ottimo matrimonio.
Fu nota per la sua bellezza ed eleganza.
Ebbe vaste proprietà nella zona di Minturno (dove le furono dedicate delle statue onorarie) e di Sessa Aurunca, dove fece costruire una biblioteca e l'acquedotto e finanziò la ricostruzione del teatro, nel quale si fece raffigurate al centro della scena in veste di Aura, circondata dagli altri membri della famiglia imperiale.
Ella compare addirittura tra Adriano e Vibia.
Questa condotta fu piuttosto inusuale, comparendo peraltro nelle epigrafi al primo posto, davanti allo stesso imperatore.
Accompagnò insieme alla sorella Vibia tutti i viaggi dell'imperatore Adriano, a cui evidentemente era gradita, nonostante non vi fosse grande feeling tra Adriano e Vibia.
Peraltro anche le sue immagini al centro della scena tra Vibia e Adriano non destarono contrarietà nell'imperatore, altrimenti non avrebbe potuto farle eseguire.
Qualsiasi immagine dell'imperatore infatti doveva essere approvata ovviamente dallo stesso imperatore, cui evidentemente non dispiaceva essere sovrastato dall'immagine di Matidia.
Forse la cognata le ricordava la suocera, Matidia Maggiore, cui fu legato da sincero affetto, e forse gli serviva da cuscinetto tra lui e la moglie Vibia Sembra sopravvivesse ad Antonino Pio e morì nel 165 d.c.
ADRIANO - MEMORIE AL FEMMINILE - VILLA ADRIANA
La sfarzosa decorazione è testimoniata da alcuni resti architettonici e scultorei policromi.
MATIDIA |
Pur non essendo un'Augusta, Matidia ha avuto il privilegio di tanto riconoscimento a testimoniare quanto il suo operato sia stato importante.
Oltre che per l'interesse artistico la statua, già esposta a Roma nel 2002 nella mostra I marmi colorati ai mercati di Traiano, ha portato alla luce l'iconografia di questa donna precedentemente ignorata."
BIBLIO
- Anna Maria Reggiani - Donne al potere nella famiglia Ulpia - Vibia Sabina, da Augusta a Diva - Villa Adriana - 2007 -
- Emily Ann Hemelrijk - Matrona Docta. Educated Women in the Roman Élite from Cornelia to Julia Domna - Routledge - London-New York - 1999 -
- Zaccaria Mari - Donne e potere al tempo di Adriano - Adriano, le memorie al femminile - Milano - 2004 -
- Historia Augusta - De Vita Hadriani - AE - 1980 -
1 comment:
SVESSA/S.P.Q.S/Sessa Aurunca - Statua di Matidia ritrovata nel teatro romano di Sessa A. (85 circa – 165 circa) è stata una donna romana della famiglia imperiale, figlia di Salonina Matidia, a sua volta figlia di Ulpia Marciana, sorella dell'imperatore Traiano, e forse di Lucio Vibio Sabino. Sua sorella Vibia Sabina sposò l'imperatore Adriano. A differenza delle sue parenti non ottenne il titolo di augusta e non venne divinizzata dopo la morte. Fu detta anche Matidia minore per distinguerla dalla madre.Si tenne lontana dalla vita politica e non si sposò[3]. Ebbe vaste proprietà nella zona di Minturno (dove le furono dedicate delle statue onorarie) e di Sessa Aurunca, dove fece costruire una biblioteca e l'acquedotto e finanziò la ricostruzione del teatro, nel quale si fece raffigurate al centro della scena in veste di Aura, circondata dagli altri membri della famiglia imperiale.
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