DISEGNO DI DOMENICO FONTANA (1880) |
PORTA QUIRINALIS 1880
La foto di cui sopra era il portale di ingresso della villa Petretti Montalto Massimo, sul Colle Quirinale, edificata nel XVI sec. per il Papa Sisto V. La villa, di stile rinascimentale, ebbe come portale un progetto di Domenico Fontana (Lugano, 1543 - Napoli 1607) che ricostruì per il Papa Sisto V una immaginaria e splendida Porta Quirinalis, ideata in stile romano, in verità uno stile ben ricostituito, cioè come poteva essere una porta romana, ma di epoca imperiale.
Successivamente la porta venne demolita (sig!) per far posto alla ottocentesca Stazione Termini.
PORTA QUIRINALIS SULLE MURA SERVIANE
La Porta Quirinalis fu una delle tre porte d'accesso al colle Quirinale, che come il Colle Viminale era denominato colle.
Roma fu edificata su sette colli, ma gli altri cinque furono detti Montes cioè monti.
Il Colle Quirinale si suddivideva in tre sommità: il Collis Latiaris (a sud, vicino ai Fori Imperiali), il Collis Mucialis (o Sanqualis, dalla Porta Sanqualis in Largo Magnanapoli) e il Collis Salutaris (dal tempio della Dea Salus, a ovest dell'attuale palazzo del Quirinale).
L'ipotetica assenza di mura deriva dal fatto che il Colle Quirinale su tutto il versante occidentale era estremamente scosceso e di conseguenza su quel lato non solo mancavano porte e strade di accesso alla città, ma non era neanche necessario ricorrere alla costruzione di una cinta muraria difensiva, essendo sufficiente, al massimo, un parapetto.
Il livello originario della valle sotto al dirupo era infatti ben 11 m sotto l'attuale piano stradale di piazza Barberini, ed il dislivello con la parte alta del colle, che in quel punto raggiungeva il valore massimo, era di circa 25 m.
La strada che conduceva su per il colle fino alla porta, circa in corrispondenza dell'attuale via delle Quattro Fontane (che presenta tuttora un notevole dislivello), era pertanto ripidissima, come hanno rivelato indagini archeologiche e geologiche.
L'apertura di tale strada, sebbene piuttosto scoscesa, era diventata necessaria per lo sviluppo urbanistico del quartiere, onde mettere in comunicazione la valle con la sommità del colle, dove correva una via molto importante, l'Alta Semita, che conduceva fino a Porta Collina, da cui originava la Via Collina.
L'Alta Semita (che in latino significava appunto sentiero alto) corrispondeva all'ingresso in Roma della Via Salaria ( destinata a trasportare il sale dal guado del Tevere alla Sabina), percorso che era in uso sin dai tempi preistorici, e della Via Nomentana (che collegava Roma a Nomentum, grosso modo l'attuale Mentana), e il suo percorso corrispondeva grosso modo all'attuale via del Quirinale.
L'ASPETTO DELLA PORTA
Le porte delle mura serviane non avevano alcuna struttura monumentale, come suggeriscono i pochi resti ritrovati, ma erano limitate alla semplice funzione di passaggio e di protezione dell'Urbe. Di sicuro erano costituite da grandi blocchi quasi regolari, di certo più grandi di quelli delle mura, che erano di circa 60 cm ognuna.
La Porta Quirinalis fu una delle tre porte d'accesso al colle Quirinale, che come il Colle Viminale era denominato colle.
Roma fu edificata su sette colli, ma gli altri cinque furono detti Montes cioè monti.
Il Colle Quirinale si suddivideva in tre sommità: il Collis Latiaris (a sud, vicino ai Fori Imperiali), il Collis Mucialis (o Sanqualis, dalla Porta Sanqualis in Largo Magnanapoli) e il Collis Salutaris (dal tempio della Dea Salus, a ovest dell'attuale palazzo del Quirinale).
Le tre porte si aprivano sulle Mura Serviane in corrispondenza degli unici avvallamenti occidentali del Colle Quirinale, e la Porta Quirinalis era la più settentrionale delle tre porte, situata nei dintorni dell'odierna piazza Barberini, verso l'incrocio tra via delle Quattro Fontane e via dei Giardini.
Poiché in origine ci fu una aspra lotta di conquista del territorio da parte dei Sabini e dei Latini, Roma con le mura Serviane si era difesa con una prima cinta muraria, e specialmente sul colle Quirinale, che in origine era abitato dai Sabini.
Nel IV sec. a.c. la cinta più antica in cappellaccio della Roma Quadrata venne sostituita con quella in opera quadrata di blocchi di tufo giallo, della quale sono conservati alcuni tratti.
Naturalmente i mattoni, ovvero l'opus lateritia, era ancora sconosciuta ai romani che edificavano tagliando le pietre. Si ritiene che la Porta Quirinalis venne edificata all'epoca della costruzione delle mura serviane, sebbene non si ritiene che in quel punto vi fossero mura di cinta.
Poiché in origine ci fu una aspra lotta di conquista del territorio da parte dei Sabini e dei Latini, Roma con le mura Serviane si era difesa con una prima cinta muraria, e specialmente sul colle Quirinale, che in origine era abitato dai Sabini.
Nel IV sec. a.c. la cinta più antica in cappellaccio della Roma Quadrata venne sostituita con quella in opera quadrata di blocchi di tufo giallo, della quale sono conservati alcuni tratti.
Naturalmente i mattoni, ovvero l'opus lateritia, era ancora sconosciuta ai romani che edificavano tagliando le pietre. Si ritiene che la Porta Quirinalis venne edificata all'epoca della costruzione delle mura serviane, sebbene non si ritiene che in quel punto vi fossero mura di cinta.
L’antica porta Quirinalis derivava il suo nome dal vicino tempio di Quirino, antichissima divinità poi identificata con Romolo. L’archeologo Rodolfo Lanciani ( 1845-1929) segnalò nel 1892 il rinvenimento di una scala in opera quadrata di cappellaccio, recentemente messa in relazione con la porta Quirinalis, nel punto, infatti, dove la strada antica aveva una pendenza ancora più pronunciata di quella attuale con un forte dislivello che, nei pressi della porta, necessitava di una scalinata.
Lo studioso proponeva la collocazione, in questo punto, della porta Salutaris, che oggi viene ubicata presso via della Dataria. Si pensa invece si trattasse della Porta Quirinalis.
Lo studioso proponeva la collocazione, in questo punto, della porta Salutaris, che oggi viene ubicata presso via della Dataria. Si pensa invece si trattasse della Porta Quirinalis.
LA PORTA PRIMA DELLA DISTRUZIONE DEL 1892 |
Il livello originario della valle sotto al dirupo era infatti ben 11 m sotto l'attuale piano stradale di piazza Barberini, ed il dislivello con la parte alta del colle, che in quel punto raggiungeva il valore massimo, era di circa 25 m.
La strada che conduceva su per il colle fino alla porta, circa in corrispondenza dell'attuale via delle Quattro Fontane (che presenta tuttora un notevole dislivello), era pertanto ripidissima, come hanno rivelato indagini archeologiche e geologiche.
L'apertura di tale strada, sebbene piuttosto scoscesa, era diventata necessaria per lo sviluppo urbanistico del quartiere, onde mettere in comunicazione la valle con la sommità del colle, dove correva una via molto importante, l'Alta Semita, che conduceva fino a Porta Collina, da cui originava la Via Collina.
ALTA SEMITA - VIA DEL QUIRINALE (XIX SEC.) |
L'ASPETTO DELLA PORTA
Le porte delle mura serviane non avevano alcuna struttura monumentale, come suggeriscono i pochi resti ritrovati, ma erano limitate alla semplice funzione di passaggio e di protezione dell'Urbe. Di sicuro erano costituite da grandi blocchi quasi regolari, di certo più grandi di quelli delle mura, che erano di circa 60 cm ognuna.
La pietra usata era tufo proveniente dalle cave di Grotta Oscura e in parte da quelle di Fidene, molto tufo proveniente dalle cave di Grotta Oscura e in parte da quelle di Fidene, molto più consistente del cappellaccio in uso fino a poco tempo prima.
PORTA SANQUALIS |
Poichè gli etruschi conobbero prima dei romani l'uso dell'arco realizzato prima in legno e poi in pietra, sostenuto da un cuneo centrale, le porte di epoca serviana furono ad arco, molto più facile da eseguire ed anche più robusta, a parità di dimensione, della porta sostenuta da un architrave di pietra.
L'aspetto pertanto doveva essere più o meno della Porta Sanqualis che miracolosamente è giunta fino a noi essendo oggi la porta interna conservata in un ristorante romano.
Solo con i restauri di epoca augustea si procedette ad un processo di monumentalizzazione di alcune delle antiche porte e in parte, nel tempo, furono trasformate in archi di vario significato. Pertanto la porta in origine deve aver avuto un aspetto molto simile a quello della Porta Sanqualis, ma se rimaneggiata in epoca imperiale potrebbe aver avuto un aspetto simile a quella del XVI secolo di D. Fontana.
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