LEGIO II TRAIANA FORTIS




Ovvero "La legione forte di Traiano", venne fondata insieme alla Legio XXX Ulpia Victrix dall'imperatore Traiano durante la guerra in Dacia (Romania) per ingrossare le fila del suo esercito.

Una volta conquistata la Dacia, la legione venne trasferita, ma non sappiamo dove. Si presuppone fosse stata inviata ad est, a combattere ancora una volta per Traiano onde annettere l'Arabia Petraea, terra dei nabatei, onde proteggere più efficacemente la via tra Damasco e Alessandria d'Egitto nel 106. Probabilmente la II Traiana fortis, con la III Cyrenaica, edificarono e occuparono le prime fortezze del territorio, sicuramente sulle rive del Danubio.


Venne poi trasferita in Siria per partecipare alle guerre di Traiano contro i Parti nel 115-117 e stazionò nella Judaea (odierni Israekle e Palestina) alla fine della guerra, infatti questa provincia continuò ad essere tumultuosa, con molte rivolte dette "messianiche", cioè guidate da un Messia.

Lo testimonia anche la IX 'pietra miliare' della via che da Colonia Claudia Ptolemais (Akko) di Siria portava a Diocaesarea (Sepphoris).
Dall'epigrafe appare che la costruzione della strada sarebbe stata portata a 
compimento già nell'anno 120 ad opera dei soldati della III legio traiana, probabilmente di stanza a Caparcotna in Giudea. 

Nel 125, la II Traiana venne trasferita ad Alexandria (locata in Egitto ma interamente greca), dove condivise la base con la XXII Deiotariana succedendo alla III Cyrenaica che, proveniente da Alexandria, era stata inviata in Arabia Petraea nel 106, ma vi era ritornata prima del 119, per tornare poi nuovamente in Arabia.

Tra il 132 e il 136, diverse vessillazioni della II Traiana Fortis presero parte alle campagne di guerra di Adriano contro gli ebrei che si erano rivoltati con a capo Simon ben Kosiba (132 - 135) distruggendo la XXII Deiotariana. Altre subunità restarono ad Alexandria, dove abitava una vasta comunità di ebrei che doveva essere costantemente presidiata.

Quindi la Legio II Traiana tornò in Egitto, dove rimase a presidio, anche se spesso delle vessillazioni si recarono a presidiare delle fortezze di alcune città dell'Alto Egitto, come Panospolis, Thebes, Syene e Pselchis. L'ultimo presidio di cui si ha notizia fu nella frontiera sud dell'impero romano, dove i legionari controllavano i commerci provenienti dall'impero meroitico della Nubia.

Si sa che alcune vessillazioni della II Traiana Fortis presero parte alla campagna di Lucio Vero contro i Parti (162-166), anche se non tutti gli autori sono d'accordo. E' certo invece che ebbero un ruolo nel 175, combattendo contro il generale ribelle Avidius Cassius, su cui vinsero, ucciso peraltro dai suoi ufficiali.


SETTIMIO SEVERO

Diciotto anni dopo, la II Traiana Fortis si battè sostenendo Pescennius Niger (140 - 194), governatore della Siria che voleva diventare imperatore. Nella battaglia decisiva contro Lucius Septimius Severus (145 - 159), nel 194, la legione cambiò idea e sostenne Severo, ritenendo di essere stata la vera creatrice dell'imperatore.
I legionari della II Traiana solevano menzionare la loro centuria sulle tombe, la stessa dichiarata dalla II Parthica. Ciò fa supporre che quando la II Partica venne fondata nel 197, venne reclutata tra i legionari di Alexandria.


CARACALLA
DECIUS MILES DELLA II TRAIANA FORTIS

L'imperatore Caracalla (211 - 217) dette alla legione il titolo di Germanica nel 213, il che dimostra che l'intera legione venne impiegata nella guerra contro gli Alamanni. Il 5titolo comportava il riconoscimento del valore in battaglia, premi in monete e altro e gloria in patria al loro ritorno. 


GALLIENO

Più tardi mezza centuria, cioè una vessillazione della II Traiana Fortis fece lo stesso viaggio nel lontano ovest, quando l'imperatore Gallieno (260-268) la impiegò nella campagna contro Postumus (260 - 269), il capo dell'impero Gallico. Successivamente la vessillazione tornò in Egitto, quando Aureliano (270 - 275) ebbe riconquistata la Gallia.


CARINO

Una moneta dell'imperatore Carinus (283-285) mostra l'aquila, insegna della legione. Era ancora ad Alessandria nel 296, quando l'imperatore Diocleziano rinforzò la guarnigione con una seconda legione, la III Diocletiana. Due anni dopo, una subunità sembra aver combattuto contro i Mori in Mauritania. (Ciò è suggerito dagli atti cristiani di San Marcello, che però potrebbero non essere attendibili). La legione si trovava ancora nell'ovest del Basso Egitto nel sec. V.

Un altro emblema della legione era Ercole, per cui si pensa che Traiano si reputasse, o che le sue legioni lo reputassero, un nuovo Ercole. Del resto un oratore, Dio di Prusa, amico sia di Traiano che di Plinio il Giovane, lo paragonò al semidio.

Secondo la Notitia dignitatum ("Notizia di tutte le dignità ed amministrazioni sia civili sia militari"), agli inizi del V sec. la II Traiana Fortis si trovava sotto due comandi, quello del Dux Thebaidos, per il quale occupava Apollonopolis Magna (odierna Edfu), nell'Egitto meridionale, e quello del Comes limitis Aegypti, sotto cui servì con almeno alcune vexillationes di stanza a Parembole.


BIBLIO

 - Cassio Dione Cocceiano - Storia romana - LV -
- Notitia dignitatum - in partibus orientis - XXXI -
- G. Cascarino - L'esercito romano. Armamento e organizzazione - Vol. I - Da Augusto ai Severi -
- Rimini - 2008 -
- Stephen Dando-Collins - Legions of Rome: The Definitive History of Every Imperial Roman Legion - Quercus - London - 2010 -
- J. R. Gonzalez - Historia del las legiones romanas - Madrid - 2003 -


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