TEMPIO DI FLORA AVENTINA

FESTA DELLA FLORALIA

FLORA

Flora era una divinità osco-sabina per cui un tempio a lei dedicato sul colle Aventino confermerebbe sarebbe la leggenda che indica i Sabini come i primi abitanti del colle. Si trattava di un'antica Dea prima italica e poi romana, Dea della fioritura dei cereali e delle altre piante utili all'alimentazione, compresi vigneti e alberi da frutto. Col tempo venne intesa come Dea della primavera.

Il culto di Flora si disse però fosse stato introdotto già nel VII secolo a.c. dal re Numa Pompilio ( 754 – 673 a.c.), ma il primo tempio a lei consacrato, secondo le fonti ufficiali, risaliva al III secolo a.c..

COLLE AVENTINO


TEMPIO DI FLORA

"Ciò risulta dal seguente inedito documento, che si trova a e. 818 del protocollo 6150 del notaro Reydet. e Ligorio, Torin. tomo XV, e. 157, il quale dice così:
« (Templum Florae) del quale insino ai giorni nostri erano rimasti i vestigi della testa (testata) d'opera lateritia incrostata di marmo, et nell'edifìcar de giardini del signor Hippolito cardinal di Ferrara sono finiti »."
(Rodolfo Lanciani)

Un famoso Tempio di Flora romano-sannita si trovava a Cerreto Sannita ma vi venne edificata sopra la chiesa della Madonna della Libera del cui tempio resta solo una parte del basamento e altri reperti lapidei come colonne e capitelli. Alcuni blocchi del basamento sono stati usati nel XVIII secolo per costruire una vicina fontana. Il nome originario della Chiesa era infatti "Santa Maria della Libera in Campo de fiore" dove il campo de' fiore era l'Aedes Florae.

Il tempio di Flora sorgeva sull'Aventino, di fronte al Circo Massimo, in quanto quest'ultimo era il luogo dove dal 28 aprile fino ai primi giorni di maggio si tenevano ogni anno le celebrazioni dedicate alla Dea, inizialmente chiamate Floralia, poi Ludi Florales, un'usanza che ebbe inizio nel 241 a.c. (il tempio era stato dedicato nel 240 a.c.). Oggi di tale tempio non rimane traccia.

Invece  il tempio e il circo a lei dedicati sono citati nei Cataloghi Regionari (IV sec. d.c.) sul colle Quirinale, nella Regio VI presso il Capitolium Vetus. Il tempio si trovava in fondo all'attuale via delle Quattro Fontane, fuori dalla Porta Quirinalis, nella valle tra le propaggini del colle Pincio (il Collis Hortulorum) e il colle Quirinale, dove oggi si trovano il palazzo e la piazza Barberini.

Secondo alcuni studiosi, il tempio di Flora stava invece presso il tempio di Cerere, Libero e Libera, forse sulla pendice nord del colle, verso la Bocca della verità. Secondo altri stava dove si trova oggi il Roseto del Comune di Roma.

Il Tempio di Flora, a detta invece di Ovidio, si trovava sull' "Aventinus" dalla parte del "Circus Maximus" (Fast. Allif.: FLOR[AE] AD C(IRCVM) MAXIMVM, in Degrassi, Inscr. Ital. 13.2, 181), e al culto della Dea, ma soprattutto ai Ludi Floreali, presiedeva un Flamen Floreale, un flamine minore di ordine senatorio.

 Il colle Aventino, detto anche Mons Murcius, venne scelto come dimora da numerosi commercianti stranieri (e pertanto plebei) che realizzarono proprio qui un grande quartiere mercantile, vicino al porto Tiberino (il Tevere scorre proprio ai piedi del colle) e iniziarono a edificare diversi luoghi di culto, come per il tempio di Diana, il tempio della Dea Iside, di Giunone Regina e della Dea Flora.

Il santuario di Flora, caratterizzato infatti da un culto decisamente plebeo (Ov., Fast. 5.352: volt sua plebeio sacra patere choro), venne fondato dagli aedes plebei Lucio e Marco Publicio Malleolo (Tac., Ann. 2.49: aedem Florae), probabilmente in concomitanza con le istituzioni delle Floralia (Ov., Velo 5.352: suo patrono choro plebeio sacra) del 240 a.c.. (Vell. Pat. 1.14.8, Pliny, NH 18.286) e la costruzione del Clivus Publicius, principale accesso dell'Aventino dal Nord.

Il tempio non ha resti identificati e la sua collocazione sul piano di Coarelli è certamente troppo dettagliata. Ma poiché si trovava "sullo stesso sito" del Tempio di Cerere (Tac., Loc. Cit .: eodemia in loco), risulta certo che il suo posto fosse nelle immediate vicinanze dell' Aedes di Cerere. (Ziolkowski 31; Papi 254).

Pertanto il tempio di Flora può essere situato sulla pendenza della punta Nord aventina, appena sopra la testa del Circo Massimo. Come il Tempio di Ceres (e il tempio di Ianus al Forum Holitorium), il tempio di Flora era piuttosto decadente quando Augusto cominciò a ripristinarlo o a ricostruirlo anche se la sua ridedicazione non avvenne prima dei primi anni del regno di Tiberio (Tac., Loc. Cit.).

Probabilmente esisteva a Roma un tempio della Dea Flora sul Quirinale ed uno sull'Aventino. Certamente quello dell'Aventino fu il più antico e il più seguito, in quanto tempio di culto plebeo, pertanto molto libero e godereccio. Era diventato infatti il tempio delle prostitute che presso il tempio ma soprattutto nel circo si mostravano in tutto il loro splendore. La prostituzione non fa male a nessuno se non è oggetto di sfruttamento.


BIBLIO

- Renato Del Ponte - Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica - ECIG - Genova - 1985 -
- Publio Ovidio Nasone - Fasti - libro V -
- W. Warde Fowler - The Roman Festivals of the Period of the Republic: An Introduction to the Study of the Religion of the Romans - London - Macmillan and Co. -1899 -
- Caio Velleio Patercolo - Storia romana - libro I -

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