LEGIO X FRETENSIS



La decima legione “Fretensis” venne creata dall’Imperatore Augusto attorno al 40 a.c., per contrastare Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno, che in quel periodo controllava la Sicilia, mettendo seriamente a rischio le forniture di grano per Roma.

Augusto, che per esempio di vita aveva Giulio Cesare, scelse il numero dieci in onore della valorosa X legione appartenuta a Cesare anni prima, con la speranza che questa legione potesse rinnovarne le gesta, e soprattutto la fedeltà assoluta.

Non venne deluso, durante il conflitto contro Pompeo, la Legio X presidiò lo stretto di Messina, prendendo parte alla battaglia di Mylae e a quella di Nauloco nel 36 a.c.; dal nome latino dello stretto, Fretum Siculum, la legione derivò poi il cognomen Fretensis, divenendo pertanto una legione siciliana e il suo simbolo fu il verro.

"Sappiamo, tuttavia, di un pensionamento dei legionari della "decima" in quegli anni e, grazie ad un censimento voluto da Cesare Augusto nell' anno 4 d.c., della sua presenza in Siria. è possibile ipotizzare, dunque, una rifondazione della X Legio, alcuni anni prima della guerra giudaica. Quanti legionari furono reclutati in Sicilia? Augusto fece dell' Isola una provincia senatoriale, conferendo in tal modo ai siciliani il diritto di accedere alle cariche pubbliche e di assumere ruoli di comando nelle legioni. Porte aperte, dunque, anche nei gradi più alti della gerarchia militare. Alcuni popoli, come i Mamertini, sin dal tempo delle guerre civili, erano obbligati a fornire una nave alla flotta romana. Che ci fossero siciliani nella Legione romana sin dalla sua nascita appare perciò assai probabile."

Dopo aver sconfitto Sesto Pompeo, scoppiò la guerra civile che vide in contrasto Augusto da una parte e Marco Antonio con Cleopatra dall’altra. Nel 31 a.c., la X legione, proprio perchè valorosa e fidata, fu impegnata nella famosa battaglia di Azio. Anche qui la X dimostrò il suo valore, tanto che per il prezioso impiego della X in questa grande battaglia navale, il simbolo della legione, oltre al verro, divenne la trireme.

Dopo la battaglia di Azio che segnò la fine della guerra civile, Ottaviano divenne Imperatore di Roma, assumendo anche il titolo di Augusto. Egli subito congedò molti veterani della X, e altri furono insediati a Cremona, che da quel periodo prese il nome di Colonia Veneria, in riferimento alla Dea genitrix della gens Iulia.

Sembra che alcuni legionari della LXFR (questa era la sua abbreviazione) venissero stanziati a Brixia, odierna Brescia, e che altri, insieme ad alcuni della XII Fulminata colonizzarono insieme la città greca di Patrasso, che sotto augusto era diventata una colonia imperiale. Dopo essere stata di stanza nei Balcani, la X legione fu trasferita in Siria; alcune sue vessillazioni sono attestate dal 6 a.c. a Cirro, nel nord della Siria, mentre l’intera legione era certamente presente nel 6 d.c.


Tra le due date vi fu la campagna condotta da Publio Quintilio Varo contro i ribelli giudei, sollevatisi a seguito della morte di Erode il Grande nel 4 a.c.; Varo, che pochi anni dopo divenne il malaugurato protagonista nella tragedia di Teutoburgo, ebbe certamente a disposizione le altre legioni siriane, ovvero la III Gallica, la VI Ferrata e la XII Fulminata, e quasi certamente anche la X Fretensis.

Al tempo dell’imperatore Nerone, nel 58 d.c., la X Fretensis partecipò attivamente alla campagna militare di Gneo Domizio Corbulone contro i Parti, ma soprattutto la X giocò un ruolo fondamentale nella I guerra giudaica (66 - 73 d.c.) sotto il comando supremo del futuro imperatore Vespasiano.
Nel 66 d.c. questa legione si diresse insieme alla V Macedonica ad Alessandria d’Egitto per un’invasione dell’Etiopia, programmata da Nerone, ma furono invece impiegate nella soppressione della rivolta giudaica.

Dopo aver passato l’inverno ad Acri, la X Fretensis e la V Macedonica furono acquartierate nella città costiera di Caesarea Maritima. Nel 69 d.c., il famoso anno dei quattro imperatori, Vespasiano rientrò a Roma per diventarne il nuovo Imperatore, le legioni rimasero sotto il comando del figlio Tito, e la Fretensis, prima di spostarsi agli accampamenti invernali di Gerico, si distinse per aver distrutto il monastero di Qumran.

Nel 67 d.c., la rivolta giudaica si restrinse all’area di Gerusalemme e a poche altre zone, come la famosa rocca di Masada, in questo stesso anno la X Fretensis, insieme alla V Macedonica, alla XII Fulminata e alla XV Apollinaris, assediò Gerusalemme, vero fulcro della rivolta.


RESTI DEL CAMPO DELLA X AI PIEDI DI MASADA

MASADA

Masada nel 66 d.c. era stata conquistata da un migliaio di persone della tribù dei Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini; nel 70 d.c., caduta la città di Gerusalemme, vi si aggiunsero gli ultimi strenui ribelli israeliti.
I disordini erano iniziati nel 66 d.c., e Nerone ordinò a Vespasiano, militare esperto, di recarsi sul posto e riportare l’ordine. Nel 67 d.c., Vespasiano con due legioni si recò in Giudea. Nerone, dichiarato dal Senato, nemico del popolo, si tolse la vita, e si succedettero 3 Imperatori in meno di un anno, finchè Vespasiano, acclamato dalle sue legioni, fece ritorno a Roma per diventare il quarto e definitivo Imperatore.
La X si accampò sul Monte degli olivi e durante l’assedio di Gerusalemme divenne famosa per la sua abilità nelle macchine da guerra. Dopo cinque mesi di aspro assedio, Gerusalemme cadde e fu saccheggiata. La legio X Fretensis venne lasciata a guardia permanente nella parte occidentale della città.
LEG X FR
Tito, figlio di Vespasiano, aveva conquistato Gerusalemme, ma ora toccava a Masada, presidiata da una fazione chiamata “Sicarii”, a capo dei quali vi era Eleazar Ben Yair, e toccava pure alla X Fretensis.

La fortezza era attrezzata per un lungo assedio, provvista di magazzini, di aree coltivabili e cisterne per l’acqua piovana. Il percorso per raggiungere la rocca di Masada era impervio, tortuoso e ripido.

Il primo governatore provinciale della Giudea dovrebbe essere stato il legatus legionis della X Fretensis, Terenzio Rufo (settembre del 70).
Nello stesso anno venne però rilevato nel comando della legione (e probabilmente della provincia) da Sesto Vettuleno Ceriale (per gli anni 70 e 71). A Terenzio si deve il merito di aver annunciato a Tito la cattura del ribelle Simone bar Giora.

Nel 73 il governatore della Giudea, Flavio Silva, condusse la X legione “fretensis” più alcuni reparti di ausiliari ai piedi di Masada, per costringere i difensori alla resa. Allora Flavio Silva, ingegnoso come la maggior parte dei generali romani, fece costruire una gigantesca rampa fin sotto le mura, una volta ultimata, i militari costruirono una imponente torre d’assedio, munita di ariete.

La rampa d’assedio, chiamata dai romani “agger”, era costruita dai legionari con tronchi di legno, pietre e terra e serviva per ridurre la distanza dell’apice delle mura nemiche dal terreno, per consentire agli altri mezzi d’assedio di raggiungere l’altezza necessaria.

Una volta fatta salire la torre d’assedio lungo la rampa, i romani riuscirono ad aprire una breccia nelle mura, ma i difensori, dopo aver bruciato quasi tutto, decisero di togliersi la vita per mano propria piuttosto che per mano romana.

L’episodio rimarrà uno dei più conosciuti nella storia romana, per la strenua resistenza dei ribelli giudei all’interno della fortezza, e per l’incredibile lavoro di preparazione all’assedio che i legionari dovettero affrontare in un territorio assolutamente ostile.

Dopo la definitiva soppressione della rivolta, la legione fu collocata a Gerusalemme. In questo periodo fu la sola acquartierata in Giudea con il compito di mantenere la pace nella regione. Essa era alle dirette dipendenze del governatore provinciale, che aveva quindi anche la funzione di legatus legionis che, in questo caso, era il futuro imperatore Traiano.



TRAIANO

Mentre Vespasiano si dirige verso Roma per condurre i suoi eserciti contro Vitellius, lascia il figlio Titus incaricato dell'assedio di Gerusalemme. A questo punto, le truppe di LXF potrebbero aver avuto dubbi, non solo sul loro nuovo comandante generale Tito, ma anche sul nuovo secondo comandante dell'assedio di Gerusalemme. Questo nuovo comandante, secondo solo a Titus, era che egli stesso era un ebreo. 

Era Tiberio Giulio Alessandro, un ebreo di Alessandria che si era distinto nelle file dell'esercito romano.  Alessandro,  il cui padre aveva donato l'oro e l'argento per i cancelli del tempio, ora si trovava in una posizione di comando contro i suoi ex fratelli in quel santuario dopo che le mura di Gerusalemme cadevano. Ma sia Tito che tiberio Giulio furono all'altezza della situazione, anzi furono brillanti.

Nessun edificio rimase in piedi, e anche il tempio fu totalmente distrutto. Venne saccheggiato tanto oro dai soldati romani a Gerusalemme che per un certo tempo dopo perse il 1/3 del suo valore. La stazione della X legione segnò l'inizio della colonizzazione romana della città e costruì diverse colonne trionfali. Sono state trovate due di queste iscrizioni. La legione ha anche iniziato qui il proprio programma di costruzione per la sua guarnigione.

È stata trovata una colonna trionfale dedicata a Tito e in basso le sigle LEG X FRE sono ancora visibili, ed è stata trovata incorporata nelle fondamenta di un palazzo musulmano a sud del monte del Tempio. Anche se molte colonne trionfali sarebbero state fatte nel corso degli anni, ne è stata trovata solo un'altra, dedicata ad un emissario della decima legione. "A Marco Junio Maximo, legato, per conto degli imperatori, della decima Legione Fretensis Antonini"

Il nome legionario aggiunto di Antonini deve significare che i due imperatori sono Carracalla e Geta che hanno governato insieme per un breve periodo, così il nome della x divenne "Legione X Fretensis Antonini" e dopo l'omicidio di Geta, il nome cambiò in forma singolare (Antonina)

Sebbene una piccola parte della X Legione fosse impiantata a Gerusalemme, la maggior parte della decima Legione fu accampata a Cesarea. Durante la guerra ebraica (67-68), la X Fretensis era stata comandata da un uomo di nome Marcus Ulpius Traiano, il padre del futuro imperatore Traiano. Dopo la guerra, Marcus Ulpius Traiano divenne console, nel 73-74 fu fatto patrizio, poi governatore della Siria 73-76 e proconsole dell'Asia 79-80.

Quando Nerva divenne imperatore dopo l'assassinio di Domitiano, temeva i Praetoriani e decise di difendersi adottando Traiano come suo figlio. All'epoca, Traiano era il governatore della Germania superiore e comandante delle legioni settentrionali. Quando Nerva morì venne divinizzato, ma pure il suo vero padre (Marcus Ulpius Traianus) venne divinizzato, pur non essendo mai stato imperatore. Così Traiano divenne contemporaneamente imperatore e figlio di due Dei.

Sotto Traiano la decima Fretensis venne trasferita da Gerusalemme fino alla parte antica di Aila, (Elat), sul Mar Rosso, per fornire una guarnigione alla nuova provincia. Traiano invase la Mesopotamia, i Parti non avevano sufficienti forze per opporsi all'invasione romana in quanto Osroe era impegnato in una guerra civile in oriente contro Vologase III. 

Traiano trascorse l'inverno del 115–116 ad Antiochia, ma riprese la campagna in primavera. Scendendo lungo l'Eufrate, espugnò Dura-Europos, la capitale Ctesifonte e Seleucia, giungendo persino a sottomettere Characene, dove assistette alla partenza delle navi verso l'India dal Golfo Persico. Negli ultimi mesi del 116, Traiano espugnò Susa. Sembra che in tutte queste battaglie fu coinvolta la X legione.    




ADRIANO

Dopo aver partecipato alla campagna militare di Traiano contro i Parti, la Fretensis fu coinvolta nella rivolta di Bar Kochba (132-135), che era scoppiata a seguito della decisione dell'imperatore Adriano di costruire un tempio pagano in onore di Giove a Gerusalemme.

Simon Bar Kokheba diede vita alla rivolta, occupando Gerusalemme e infliggendo molte perdite ai romani. La guerra terminò quando l'esercito romano, compresa la X Fretensis e truppe provenienti dal confine danubiano, sotto il comando di Sesto Giulio Severo, riconquistarono Gerusalemme e assediarono con successo l'ultima fortezza giudaica, Betar. Visto il malcontento che serpeggiava nella regione, la Fretensis fu affiancata dalla VI Ferrata, accampata a Lejjun.



SUCCESSIVAMENTE

Una vexillatio della Fretensis combatté contro i Marcomanni al tempo di Marco Aurelio (121 - 180). Nel 193, la legione si schierò con Pescennio Nigro (140 - 194) contro Settimio Severo (146 - 211) e fu forse coinvolta nella lotta tra Giudei e Samaritani.
Si trovava ancora a Gerusalemme al tempo di Erennio Etrusco (250), mentre all'epoca di Gallieno (218-268) fu impiegata nella guerra contro l'Impero delle Gallie (la crisi del III sec.), in Europa.

Fu poi spostata ad Aila (vicino all'odierna Aqaba in Giordania), forse all'epoca della riforma di Diocleziano (244 - 313) e si trovava ancora là quando fu redatta la Notitia Dignitatum (inizi del V sec.).


Legati della Legio X Fretensis:

C. Julius Caesar Octavianus
M. Licinius Crassus - 30-27 a.c.
G. Sentius Saturninus - 10-7 a.c.
Quintilius Varus - 7-4 a.c.
P. Sulpicius Quirinius 6 d.c.
L. Pomponius Flaccus
A. Vitellius  - 35-39
P. Petronius Turpilianus  - 39-42
C. Vibius MArsus -  42-45
C. Cassius Longinus -  45-?
Ummidius Quadratus -  51-60
Cn. Domitius Corbulo -  60-66
Ti. Julius Alexander  -  66-67
T. Flavius Vespasianus  - 67-69
Titus -  69-70
Cerealis Vettulenis -  70-71
Lucilius Bassus -  71-73
Flavius Silva -  73-?

Archeologia, scoperte a Gerusalemme le terme della legione che distrusse il tempio
il Giornale.it 12/12/2010

« Siamo rimasti sorpresi nello scoprire un'antica struttura termale proprio sotto al punto in cui sarà costruito un mikve », ha detto Ofer Sion, direttore degli scavi per conto della Israel Antiquities Authority.
« Le mattonelle della struttura termale, su cui sono incisi i simboli della X Legio Fretensis, (Leg X Fr), sono state rinvenute in situ e sembra che fossero usate per coprire un canale idrico scavato nella roccia, posto sul fondo della piscina. Le centinaia di tegole in terracotta del tetto che sono state trovate sul pavimento della piscina indicano che si trattava di una struttura coperta ». 

« A quanto pare - ha continuato Sion - la piscina veniva usata dai soldati che erano di guarnigione nella città dopo aver soffocato la rivolta ebraica di Bar Kochba nel 135 d.c., quando appunto fu fondata la città romana di Aelia Capitolina. 
Sappiamo che l'accampamento della X Legione era situato entro i limiti di quella che è oggi la Città Vecchia, probabilmente nella zona dell'attuale quartiere armeno. Questa ipotesi è avvalorata dalla scoperta della piscina nell'adiacente quartiere ebraico, il che dimostra che una gran quantità di soldati si sparpagliava ed era attiva anche al di fuori dell'accampamento, in altre parti della Città Vecchia ».
« Un'altra interessante scoperta che ha suscitato emozione durante gli scavi - ha raccontato Sion - è l'impronta della zampa di un cane che probabilmente apparteneva a uno dei soldati. L'impronta della zampa è impressa sul simbolo della Legione su una delle tegole: la cosa potrebbe essere accaduta accidentalmente o essere stata fatta per scherzo ».


BIBLIO

- Giulio Firpo - Le rivolte giudaiche - Bari - Laterza - 1999 -- H. M. D. Parker - The Roman Legions - New York - 1993 -
- Stephen Dando-Collins - Legions of Rome: The Definitive History of Every Imperial Roman Legion - Quercus - London - 2010 -
- L. Keppie - The making of the roman army - Oklahoma - 1998 -

1 commento:

  1. Vorrei sapere se i soldati sotto la croce di Gesù erano della X Legione Fretensis. grazie

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