LE TERME DI SURA SONO IL COMPLESSO AL CENTRO DELL'IMMAGINE |
BAGNI DI SURA
"Vicino al descritto Tempio di Diana dai versi poc'anzi riportati di Marziale si conosce esservi stata l'abitazione di Sura il quale si crede essere quello soprannomato Licinio che fu Console sotto Nerva e quindi replicatamente sotto Trajano. In un frammento della più volte nominata Pianta antica di Roma N LXII si trovano disegnati alcuni bagni distinti col nome di Sura e questi vedendoli in certo modo egualmente disposti di quella fabbrica antica i di cui resti esistono sotto la Chiesa di S Prisca pare di potere stabilire essere stati ivi situati tali bagni imperocchè in tale località si trovavano precisamente vicino al tempio di Diana ed al Circo Massimo. "
(Luigi Canina 1831)
Le terme surane vennero edificate sull'Aventino, non si sa se da Traiano o dallo stesso Licinio Sura, grande amico e collaboratore di Traiano, quando il quartiere aveva perso il suo carattere popolare per trasformarsi in luogo di residenze aristocratiche, durante appunto l'impero di Traiano, verso la fine del I secolo.
OSIZIONE DELLE TERME VICINO AL CIRCO MASSIMO |
Queste terme erano alimentate dall’acquedotto dell'Acqua Marcia, le cui arcate passano proprio lungo il sito dell' attuale Chiesa; delle antiche Terme non esistono ruderi sicuramente appartenenti alle stesse. Le Terme sorgevano sul Clivo Publicio che iniziava dalla Porta Raudusculana delle Mura serviane, l’attuale Via del Clivo dei Publicii, immediatamente a sinistra della Chiesa di Santa Prisca , sul grande Aventino dove si trova Villa Cavalletti.
Una curiosità, la casa del Bernini, che era vicino a Sant’Andrea delle Fratte al centro di Roma, fu costruita con i materiali provenienti dalle Terme di Licinio Sura sull’Aventino (sig!). Le Terme sorgevano vicino ai Templi di Diana e della Luna. I frammenti della pianta antica di Roma trovati nel tempio di Remo sulla via Sacra ci hanno conservato in tutto o in parte la pianta dei Bagni di Sura ricordati da Dione.
LICINIO SURA
Lucius Licinius Sura nacque a Barcellona nel 40, e morì, probabilmente a Roma, all'incirca nel 108. Fu uomo politico e militare dell'epoca di Traiano (53 - 117), di cui fu amico devoto. Non solo ne divenne fido consigliere, ma lo seguì in battaglia come valente generale e consigliere militare.
Dopo essere stato console suffetto nel 97, poi governatore della Germania inferiore nel 98/99, partì al seguito dell'imperatore per la Dacia nel 101, presente in entrambe le guerre daciche condotte da Traiano nel 101-102 e 105-106, durante le quali ottenne gli ornamenti trionfali. Fu console per tre volte: nel 97, nel 102 e nel 107. Di lui si narra una storiella gradevole. Si era sparsa voce nella reggia che Licinio volesse ordire un complotto contro l'imperatore.
"Nel 1934-1935 alcuni scavi sotto la chiesa di S. Prisca sull’Aventino portarono alla scoperta di un complesso di abitazioni risalenti al I sec. d.c.., inizialmente ritenuti l’abitazione del futuro Imperatore Traiano, identificato successivamente nelle strutture rinvenute nel sottosuolo della Piazza del Tempio di Diana. Si ritiene che si tratti della casa e delle Terme di Lucio Licinio Sura, politico e generale molto influente sotto Traiano. Ciò sarebbe confermato dalla Forma Urbis Severiana, che in quest’area, adiacente al Tempio di Diana, indica la presenza delle Terme Surane.
Alcuni bolli laterizi fanno risalire la costruzione dell’edificio al 95 d.c. Nello stesso periodo un’altra casa a sud di questa venne ingrandita con la costruzione di un ninfeo. Alla fine del II sec. fu realizzata un’ulteriore abitazione a due navate sulla quale si impiantò l’attuale chiesa. La tradizione vuole far risalire quest’ultima casa all’abitazione dei coniugi ebrei Aquila e Prisca, che qui accolsero i Santi Pietro e Paolo; all’interno di essa sarebbe nata una ecclesia domestica e successivamente il titulus.
Sempre alla fine del II sec. si fa risalire la realizzazione del mitreo, che si impiantò all’interno del quadriportico, a suo tempo già trasformato in abitazione, e che si trova nel sottosuolo subito dietro l’abside dell’attuale chiesa. (come si concilia il mitreo con i proprietari ebrei-cristiani? Per giunta Mitra era il Dio dei legionari romani e Sura era un generale dei legionari)
Il mitreo rimase in funzione fino al IV secolo, quando subì una devastazione violenta, con tutta probabilità da ascriversi agli stessi cristiani che eressero S.Prisca (?!?!).
L’accesso ai sotterranei avviene dal giardino a destra della chiesa, scendendo delle scale si entra in un primo ambiente, nel quale sono visibili i resti del ninfeo a emiciclo di una delle abitazioni. Nel secondo ambiente, inglobati nelle murature, sono visibili imponenti rocchi di colonne in peperino del diametro di 90 cm, provenienti dal vicino Tempio di Diana.
L’ambiente successivo al quale si accede è la cripta, del XII secolo, collegata con una scala alla chiesa superiore. Si giunge così al complesso mitraico: l’aula, con volta a botte, stretta e lunga, 6 m x 4, a cui fu aggiunto il vestibolo, passando a 17 m di lunghezza. Nel vestibolo è individuabile un pozzetto di scolo, forse la fossa sanguinis per il sacrificio di animali.
Due nicchie all’ingresso accoglievano le statue dei dadofori Cautes e Cautopates; solo il primo è ancora al suo posto. Sui lati dell’aula due lunghi podii in muratura, sul fondo l’altare, dietro al quale si apre una grande nicchia intonacata a pomice, con altorilievi in stucco di Mitra vestito solamente di un mantello rosso che uccide il toro. Davanti a lui, in posizione distesa, la figura di Saturno (o Oceano), realizzata con pezzi di anfore ricoperte di stucco.
Le pareti laterali erano ricoperte di pitture, oggi visibili solo in parte. Sulla parete di destra si riconosce una processione di personaggi rappresentanti i sette gradi di iniziazione, ad ognuno dei quali è abbinata:
- una frase che inizia con la parola persiana Nama, “onore” ,
- quindi il grado di iniziazione,
- a seguire la parola tutela, (“sotto la protezione”), abbreviata in vari modi,
- per chiudere con il rispettivo pianeta che proteggeva quel grado.
La parete è poi interrotta da una tamponatura: essa nasconde la porta dalla quale originariamente si accedeva al santuario sotterraneo.
Più in avanti, in direzione dell’altare, sono raffigurati personaggi reali, ad ognuno dei quali è riportato il nome; essi si dirigono verso una figura seduta, il Pater, al quale portano delle offerte: un toro, un gallo, un cratere, un montone ed un maiale.
Sulla parete sinistra si vedono altri personaggi in processione e verso l’altare la rappresentazione del patto di alleanza fra Mitra ed il Sole, che avviene con un banchetto all’interno di una grotta.
Nel mitreo fu rinvenuta una bellissima opera in opus sectile raffigurante il Dio Sole, oggi al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.
(Adriano Morabito - Roma sotterranea)
Li dove oggi vi è un roseto erano le terme di Sura.TRAIANO (a sinistra) SI CONSULTA CON LICINIO SURA (a destra) - COLONNA DI TRAIANO - |
LICINIO SURA
Lucius Licinius Sura nacque a Barcellona nel 40, e morì, probabilmente a Roma, all'incirca nel 108. Fu uomo politico e militare dell'epoca di Traiano (53 - 117), di cui fu amico devoto. Non solo ne divenne fido consigliere, ma lo seguì in battaglia come valente generale e consigliere militare.
Dopo essere stato console suffetto nel 97, poi governatore della Germania inferiore nel 98/99, partì al seguito dell'imperatore per la Dacia nel 101, presente in entrambe le guerre daciche condotte da Traiano nel 101-102 e 105-106, durante le quali ottenne gli ornamenti trionfali. Fu console per tre volte: nel 97, nel 102 e nel 107. Di lui si narra una storiella gradevole. Si era sparsa voce nella reggia che Licinio volesse ordire un complotto contro l'imperatore.
Ma Traiano, che ben lo conosceva, per dimostrare all'amico e agli altri quanta fiducia riponesse in lui, andò a pranzo presso lo stesso Sura, e non solo mangiò tutto quello che gli venne servito, ma offrì perfino la gola al rasoio del barbiere personale di Sura per farsi radere.
Fu lui a suggerire a Traiano il futuro imperatore Adriano come successore. Alla sua morte, l'amico fraterno Traiano ordinò in suo onore un funerale di stato oltre ad ordinare che una sua statua fosse posta nello stesso Foro. Del resto fece immortalare la sua immagine sulla Colonna Traiana a Roma, mentre colloquia con il suo imperatore.
Fu lui a suggerire a Traiano il futuro imperatore Adriano come successore. Alla sua morte, l'amico fraterno Traiano ordinò in suo onore un funerale di stato oltre ad ordinare che una sua statua fosse posta nello stesso Foro. Del resto fece immortalare la sua immagine sulla Colonna Traiana a Roma, mentre colloquia con il suo imperatore.
I RESTAURI E I REPERTI
Le Terme Surane sono parzialmente raffigurate nella Forma Urbis marmorea di Settimio Severo e, furono restaurate sotto Gordiano III e successivamente nel 414 da Cecina Decio Aginazio Albino, Praefectus Urbi, per riparare i danni provocati in seguito al sacco subito da Roma al tempo di Alarico, del 410 d.c. che devastò in particolar modo l'Aventino forse perchè attirato dalle ricchezze delle domus del quartiere, vennero poi furono restaurate da Gordiano e nel 414. dopo di che le fonti tacciono per sempre.
Le terme sono localizzate a nord ovest della Chiesa di Santa Prisca, dove si reputa che in origine si trovasse la domus di Lucio Licinio Sura, comunque la domus su cui è sorta è databile alla fine del I secolo. Importanti resti sono stati recentemente riportati alla luce presso l'Accademia di Danza in via di Santa Prisca. Da notare che l'uso più abituale delle terme nel medioevo e oltre fu quello di ricovero per pellegrini, forestieri e ammalati da parte di enti religiosi.
Intono alla zona di Santa Prisca sono stati ritrovati notevoli resti di ambienti termali di età Traianea. La loro planimetria è conservata quasi per intero in alcuni frammenti che possono essere collegati tra loro e darci la pianta marmorea severiana, corredati anche dall'iscrizione "Balneum Sura".
Il complesso degli edifici, ridotto rispetto alle terme imperiali, era costituito dal balneum e da una serie di ambienti allineati in modo rettilineo tra loro comunicanti e da uno spazio aperto porticato sui 3 lati, forse destinato alla palestra. Dal lato dei giardini, le Terme di Sura strapiombavano la pendenza dell' Aventino verso quello era la valle Marcia e che adesso è il Circo Massimo di Roma.
Vi è una iscrizione ritrovata in loco e forse pertinente ad un architrave, la quale ci racconta di un restauro fatto eseguire da Gordiano nel 414 delle terme Surane che il sacco di Alarico distrusse insieme a tutta la zona dell'Aventino.
Le Terme Surane sono parzialmente raffigurate nella Forma Urbis marmorea di Settimio Severo e, furono restaurate sotto Gordiano III e successivamente nel 414 da Cecina Decio Aginazio Albino, Praefectus Urbi, per riparare i danni provocati in seguito al sacco subito da Roma al tempo di Alarico, del 410 d.c. che devastò in particolar modo l'Aventino forse perchè attirato dalle ricchezze delle domus del quartiere, vennero poi furono restaurate da Gordiano e nel 414. dopo di che le fonti tacciono per sempre.
Le terme sono localizzate a nord ovest della Chiesa di Santa Prisca, dove si reputa che in origine si trovasse la domus di Lucio Licinio Sura, comunque la domus su cui è sorta è databile alla fine del I secolo. Importanti resti sono stati recentemente riportati alla luce presso l'Accademia di Danza in via di Santa Prisca. Da notare che l'uso più abituale delle terme nel medioevo e oltre fu quello di ricovero per pellegrini, forestieri e ammalati da parte di enti religiosi.
PLANIMETRIA DEL GRATTESCHI |
Il complesso degli edifici, ridotto rispetto alle terme imperiali, era costituito dal balneum e da una serie di ambienti allineati in modo rettilineo tra loro comunicanti e da uno spazio aperto porticato sui 3 lati, forse destinato alla palestra. Dal lato dei giardini, le Terme di Sura strapiombavano la pendenza dell' Aventino verso quello era la valle Marcia e che adesso è il Circo Massimo di Roma.
Vi è una iscrizione ritrovata in loco e forse pertinente ad un architrave, la quale ci racconta di un restauro fatto eseguire da Gordiano nel 414 delle terme Surane che il sacco di Alarico distrusse insieme a tutta la zona dell'Aventino.
CHIESA DI SANTA PRISCA
La chiesa fu edificata tra il IV e il V sec. e si avvalse degli spogli dell'edificio sottostante, tanto è vero che ha inglobato in modo elegante le colonne grigie preesistenti nel vecchio edificio, adornandole con un fine cappotto bianco.
Alcuni bolli laterizi fanno risalire la costruzione dell’edificio al 95 d.c. Nello stesso periodo un’altra casa a sud di questa venne ingrandita con la costruzione di un ninfeo. Alla fine del II sec. fu realizzata un’ulteriore abitazione a due navate sulla quale si impiantò l’attuale chiesa. La tradizione vuole far risalire quest’ultima casa all’abitazione dei coniugi ebrei Aquila e Prisca, che qui accolsero i Santi Pietro e Paolo; all’interno di essa sarebbe nata una ecclesia domestica e successivamente il titulus.
COLONNATO DELLE TERME DI SURA |
Il mitreo rimase in funzione fino al IV secolo, quando subì una devastazione violenta, con tutta probabilità da ascriversi agli stessi cristiani che eressero S.Prisca (?!?!).
L’accesso ai sotterranei avviene dal giardino a destra della chiesa, scendendo delle scale si entra in un primo ambiente, nel quale sono visibili i resti del ninfeo a emiciclo di una delle abitazioni. Nel secondo ambiente, inglobati nelle murature, sono visibili imponenti rocchi di colonne in peperino del diametro di 90 cm, provenienti dal vicino Tempio di Diana.
L’ambiente successivo al quale si accede è la cripta, del XII secolo, collegata con una scala alla chiesa superiore. Si giunge così al complesso mitraico: l’aula, con volta a botte, stretta e lunga, 6 m x 4, a cui fu aggiunto il vestibolo, passando a 17 m di lunghezza. Nel vestibolo è individuabile un pozzetto di scolo, forse la fossa sanguinis per il sacrificio di animali.
Due nicchie all’ingresso accoglievano le statue dei dadofori Cautes e Cautopates; solo il primo è ancora al suo posto. Sui lati dell’aula due lunghi podii in muratura, sul fondo l’altare, dietro al quale si apre una grande nicchia intonacata a pomice, con altorilievi in stucco di Mitra vestito solamente di un mantello rosso che uccide il toro. Davanti a lui, in posizione distesa, la figura di Saturno (o Oceano), realizzata con pezzi di anfore ricoperte di stucco.
Le pareti laterali erano ricoperte di pitture, oggi visibili solo in parte. Sulla parete di destra si riconosce una processione di personaggi rappresentanti i sette gradi di iniziazione, ad ognuno dei quali è abbinata:
- una frase che inizia con la parola persiana Nama, “onore” ,
- quindi il grado di iniziazione,
- a seguire la parola tutela, (“sotto la protezione”), abbreviata in vari modi,
- per chiudere con il rispettivo pianeta che proteggeva quel grado.
La parete è poi interrotta da una tamponatura: essa nasconde la porta dalla quale originariamente si accedeva al santuario sotterraneo.
Più in avanti, in direzione dell’altare, sono raffigurati personaggi reali, ad ognuno dei quali è riportato il nome; essi si dirigono verso una figura seduta, il Pater, al quale portano delle offerte: un toro, un gallo, un cratere, un montone ed un maiale.
Sulla parete sinistra si vedono altri personaggi in processione e verso l’altare la rappresentazione del patto di alleanza fra Mitra ed il Sole, che avviene con un banchetto all’interno di una grotta.
Nel mitreo fu rinvenuta una bellissima opera in opus sectile raffigurante il Dio Sole, oggi al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.
(Adriano Morabito - Roma sotterranea)
BIBLIO
- A. Staccioli - Le terme romane - (Descrizione degli impianti termali di Roma) - Tascabili Newton Compton - Roma - 1995 -
- Ermanno Arslan - Le terme romane. I problemi della distribuzione degli ambienti e della strutturazione degli spazi - Tesi di laurea -
- G. De Angrlis D’Ossat - Tecniche costruttive e impianti delle Terme - in Civiltà romana 23 - Roma - 1943 (aspetti tecnici e architettonici) -
- Kahler H. - s. v. "Terme" in EAA. - vol. VII - 1966 -
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