GUERRA CONTRO I VOLSCI |
Nome: Lucius Furius Medulinus
Nascita: IV secolo a.c.
Morte: V secolo a.c.
Padre; Lucio Furio Medulino
Fratelli: Marco Furio Camillo ed Espurio Furio Medulino
Figlio: Espurio Furio
Consolato: 413 a.c.
Lucio Furio Medulino fu un uomo politico e militare romano del V e IV secolo a.c. che ricoprì più volte la posizione di tribuno consolare, essendo con Servio Cornelio Maluginense che fu eletto ancora più volte.
Medulino fu membro dei Furii Medulini, una delle massime antiche familiae patrizie della gens Furia.
- Era figlio di Lucio Furio Medulino,
- fratello di Marco Furio Camillo,
- fratello di Espurio Furio Medulino,
- padre di Espurio Furio,
tutti loro furono eletti tribuni consulari.
PUBLIO POSTUMIO ALBINO REGILENSE
Membro della gens Postumia, una volta ottenuto il suo primo consolato nell'anno 413 a.c. insieme al collega Aulo Cornelio Cosso, si occupò di investigare la morte, nell'anno passato, del tribuno consolare Publio Postumio Albino Regilense.
Questi aveva negato ai suoi soldati il bottino che aveva loro promesso quando conquistò la città di Bolae, e quando Marco Sextio, tribuno della plebe, propose che il territorio dei bolanos fosse dato ai soldati che lo avevano conquistato, Albino lo minacciò con la tortura se avesse sostenuto la proposta in senato.
Consolato: 413 a.c.
Lucio Furio Medulino fu un uomo politico e militare romano del V e IV secolo a.c. che ricoprì più volte la posizione di tribuno consolare, essendo con Servio Cornelio Maluginense che fu eletto ancora più volte.
Medulino fu membro dei Furii Medulini, una delle massime antiche familiae patrizie della gens Furia.
- Era figlio di Lucio Furio Medulino,
- fratello di Marco Furio Camillo,
- fratello di Espurio Furio Medulino,
- padre di Espurio Furio,
tutti loro furono eletti tribuni consulari.
RESTI DI CARVENTO |
PUBLIO POSTUMIO ALBINO REGILENSE
Membro della gens Postumia, una volta ottenuto il suo primo consolato nell'anno 413 a.c. insieme al collega Aulo Cornelio Cosso, si occupò di investigare la morte, nell'anno passato, del tribuno consolare Publio Postumio Albino Regilense.
Questi aveva negato ai suoi soldati il bottino che aveva loro promesso quando conquistò la città di Bolae, e quando Marco Sextio, tribuno della plebe, propose che il territorio dei bolanos fosse dato ai soldati che lo avevano conquistato, Albino lo minacciò con la tortura se avesse sostenuto la proposta in senato.
Divenuto tribuno consolare, annunciò che avrebbe punito gli istigatori di cui sopra. Mentre procedeva a un'orribile esecuzione, i soldati si ammutinarono e scoppiò un nuovo tumulto in cui Albino fu lapidato.
LA GUERRA CONTRO I VOLSCI
Quando si seppe che i Volsci stavano saccheggiando il territorio degli Ernici, egli si impegnò a condurre la guerra. Medulino andò a Ferentino, dove i Volsci si erano rifugiati, una città che prese senza resistenza perché i Volsci l'avevano abbandonata con il loro bottino la sera prima. Dato che il bottino era scarso e il console lo consegnò interamente agli ernici.
Durante il secondo consolato, nell'anno 409 a.c., i plebei vennero eletti per la prima volta, e i tribuni della plebe, cercando di ottenere voti alle elezioni della tribuna consolare del senato e guidati da diversi membri delle gentes Iciliae, bloccarono il reclutamento dell'esercito fino a un accordo sancito dal Senato attraverso un Senatoconsulto.
Volsci ed Equi avevano invaso le terre dei Latini e degli Ernici. Medulino e il suo collega, Cneo Cornelio Cosso, iniziarono la campagna assediando senza successo Carvento, una città precedentemente occupata dagli Equi, per cui si dedicarono a saccheggiare i beni volsci ed equi, ottenendo un enorme bottino e prendendo la volsca fortezza di Verrugo.
Quando si seppe che i Volsci stavano saccheggiando il territorio degli Ernici, egli si impegnò a condurre la guerra. Medulino andò a Ferentino, dove i Volsci si erano rifugiati, una città che prese senza resistenza perché i Volsci l'avevano abbandonata con il loro bottino la sera prima. Dato che il bottino era scarso e il console lo consegnò interamente agli ernici.
TRIBUNO CONSOLARE |
Volsci ed Equi avevano invaso le terre dei Latini e degli Ernici. Medulino e il suo collega, Cneo Cornelio Cosso, iniziarono la campagna assediando senza successo Carvento, una città precedentemente occupata dagli Equi, per cui si dedicarono a saccheggiare i beni volsci ed equi, ottenendo un enorme bottino e prendendo la volsca fortezza di Verrugo.
Livio dice anche che uno dei due consoli rimase a Roma per tenere le elezioni.
Medulino conseguì la dignità della tribuna consolare per ben sette volte.
- Il primo, due anni dopo il suo secondo consolato, coincise con la perdita della guarnigione di Verrugo e la fine della tregua con i Veii, anche se nessuna azione fu intrapresa contro la città di Veio.
- Nell'anno 405 a.c. fu tribuno consolare per la seconda volta, e dette inizio alla campagna contro Veio.
- Durante la sua terza tribuna consolare, nell'anno 398 a.c., vari prodigi indussero il Senato a inviare un'ambasciata all'oracolo di Delfi e un veggente predisse che, finchè non venisse svuotato il Lago Albano, i Romani non avrebbero preso Veio (quindi mai).
- L'anno seguente, prima che gli ambasciatori tornassero, Lucio Furio venne rieletto come tribuno consolare, l'anno in cui i tarquiniani attaccarono per la prima volta il territorio dei romani e, dopo aver ascoltato la risposta dell'oracolo di Delfi, dovette dimettersi insieme ai suoi colleghi perché aveva trascurato i doveri religiosi del luogo.
- Nell'anno 395 a.c. fu eletto per la quinta volta per l'anno seguente.
- Il suo ultimo tribunato consolare, nell'anno 391 a.c., coincise con l'esilio di suo fratello Marco Furio Camillo.
BIBLIO
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane -
- Luciano Perelli - Tito Livio - Storie - Torino - UTET - 1970-1989 (7 voll.) -
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita - I, 20 -
Medulino conseguì la dignità della tribuna consolare per ben sette volte.
- Il primo, due anni dopo il suo secondo consolato, coincise con la perdita della guarnigione di Verrugo e la fine della tregua con i Veii, anche se nessuna azione fu intrapresa contro la città di Veio.
- Nell'anno 405 a.c. fu tribuno consolare per la seconda volta, e dette inizio alla campagna contro Veio.
- Durante la sua terza tribuna consolare, nell'anno 398 a.c., vari prodigi indussero il Senato a inviare un'ambasciata all'oracolo di Delfi e un veggente predisse che, finchè non venisse svuotato il Lago Albano, i Romani non avrebbero preso Veio (quindi mai).
- L'anno seguente, prima che gli ambasciatori tornassero, Lucio Furio venne rieletto come tribuno consolare, l'anno in cui i tarquiniani attaccarono per la prima volta il territorio dei romani e, dopo aver ascoltato la risposta dell'oracolo di Delfi, dovette dimettersi insieme ai suoi colleghi perché aveva trascurato i doveri religiosi del luogo.
- Nell'anno 395 a.c. fu eletto per la quinta volta per l'anno seguente.
- Il suo ultimo tribunato consolare, nell'anno 391 a.c., coincise con l'esilio di suo fratello Marco Furio Camillo.
BIBLIO
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane -
- Luciano Perelli - Tito Livio - Storie - Torino - UTET - 1970-1989 (7 voll.) -
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita - I, 20 -
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