GENS HARRIA



MONETA INTITOLATA A TITUS E A HIRRIUS FRONTONE NERATUS PANSA

La gensa Harria era una delle tante gens minori, compare alla fine della Repubblica e in epoca imperiale. Di questa famiglia plebea ma ricca, con dei rami però aristocratici, si ricordano quattro nomi: Hirrius, Gaius Hirrius, Gaius Hirrius Postumius, e Marcus Hirrius Frontone Neratius Pansa.


- Hirrius
Fu pretore nell'88 a.c.

Gaius Hirrius Postumius 
Un epicureo citato da Cicerone; Epicuro credeva che il fine dell'uomo fosse quello di perseguire il piacere, ma che il modo per ottenerlo fosse quello di vivere modestamente, acquisire conoscenza del funzionamento del mondo, e limitare i propri desideri. Ciò porterebbe a raggiungere uno stato di tranquillità, la libertà dalla paura e l'assenza di dolore fisico. Secondo alcuni Gaius potrebbe essere identico all'allevatore delle lamprede.

- Gaius Hirrius
Fu il primo allevatore di lamprede negli stagni di acqua marina. La lampreda è un pesce simile all'anguilla in alcune specie carnivora in altre erbivora delle piante marine. La lampreda non ha denti, per cui la specie carnivora ha una bocca che succhia il sangue delle vittime fino alla morte. Comunque, a meno che non sia molto affamata, in natura non attacca l'uomo.
Sembra comunque che questo pesce sia molto intelligente e riesca a porsi in contatto con la specie umana. Lo conferma Plutarco nel suo libro "l'intelligenza degli animali".

Nel suo autocentrismo l'essere umano spesso dimentica che anche gli animali sono dotati di ragione, e che sono in grado di provare sentimenti ed emozioni simili a quelli dell'uomo. Per farlo capire Plutarco immagina un dialogo surreale tra Ulisse e il suo compagno di viaggio Grillo, trasformato in maiale dalla maga Circe, il quale spiega non solo che gli animali sono intelligenti, ma che in molti casi siano da preferirsi ai presuntuosi umani.

Si dice che Gaius Hirrius abbia speso non meno di un milione di sesterzi per esca, usando l'affitto delle sue case, ma è pure ricordato per aver venduto una piccola fattoria rurale, fornita di allevamento delle lamprede, per quattrocentomila sesterzi. Anche se le sue lamprede gli erano così care che Hirrius spesso si rifiutava di venderle, tuttavia si dice che, appassionato fan di Cesare gliene avesse inviato diverse migliaia per i suoi banchetti trionfali nel 46 e nel 45 a.c.

ALLEVAMENTO ITTICO ROMANO

Marcus Hirrius Frontone Neratius Pansa
Marcus è conosciuto principalmente attraverso iscrizioni epigrafiche. Fu un senatore romano che divenne console suffetto nel 73 o nel 74. La gens Neratia è originaria di Saepinum sannita. Il nome del padre di Pansa, oltre al gentilicum Neratius, non è noto, sebbene gli esperti ritengano che Lucio Nerazio Prisco fosse suo fratello. Si pensa Pansa avrebbe acquisito il nome "Marcus Hirrius" dal suo padre adottivo, un membro della gens Hirria; questa adozione avvenne prima dell'iscrizione ritrovata che portava nome di Marcus Hirrius.

Si sa che compì i suoi primi studi in Lycia (Turchia) dal 70 al 72. Un'iscrizione frammentaria recuperata da Saepinum ci informa della sua nomina a patrizio intorno al 73/74. Poi, dopo il suo consolato, Pansa fu incaricato nel 74/75 di amministrare un censimento in un luogo chiamato regio X. Mario Torelli riteneva  si riferisse a una parte della provincia della Cappadocia (Turchia), ma secondo i redattori di L'Année Epigraphique potrebbe riferirsi anche alla Regio X Venetia et Histria, dove egli nacque.

Venne poi incaricato di condurre una campagna contro un nemico, del cui nome resta solo la lettera iniziale A. Si pensa o in Armenia Major, o contro gli Alani, campagna  eseguita nel 75 o 76. Evidentemente vinse, poiché l'iscrizione riporta che Pansa ricevette dona militaria o onori militari, tra cui la corona murale e la corona del campo.

Pansa ottenne poi un seggio tra i "Quindecimviri sacris faciundis", poi venne nominato curatore aedium sacrarum, e puree governatore della Cappadocia e della Galazia dal 77 all'80 mentre erano ancora una provincia mista. In seguito Pansa, forse perchè non avesse avuto figli, adottò il nipote Lucio Nerazio Marcello, a cui si fa riferimento in alcune iscrizioni come Marcello Nerazio Marcello.


BIBLIO

- Andrea Frediani, Sara Prossomariti - Le Grandi Famiglie di Roma Antica - Roma - Newton Compton Editori - 2014 -
- Edward Gibbon Nomina Gentesque Antiquae Italiae (1763-1764) -
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
- Teodoro Amayden - Storia delle famiglie romane - Collegio Araldico di Roma - Vol. I -



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