AULO CECINA SEVERO - AULUS CAECINA SEVERUS



Nome: Aulus Caecina Severus
Nascita: 43 a.c. Volterra
Morte:  21
Gens: Caecina
Professione: Generale


Aulus Caecina Severus nacque attorno al 43 a.c.; membro della gens Caecina, era originario di Volterra nell'Etruria, figlio di un certo Aulo Cecina e fratello di Gaio Cecina Largo, console suffetto nel 13. Ebbe sei figli.

- 25 a.c. - Era diventato tribuno militare, attorno al 25 a.c.,
- 19 a.c. - venne nominato Questore nel 19 a.c. 
 - 1 a.c. - Venne eletto console suffectus nell'1 a.c. all'età di 42 anni, poiché quale homus novus, non avendo una discendenza consolare, dovette aspettare per tradizione dopo i 40 anni.

- 6-9 d.c.  - Fu uno dei migliori generali sotto Augusto e Tiberio, diventando, in seguito alle operazioni militari che si svilupparono nell'area illirico-balcanica, il primo governatore della neo-costituita provincia di Mesia, dove fu duramente impegnato durante la grande rivolta contro Pannoni e Dalmati dal 6 al 9.

L'insurrezione ebbe inizio nella zona sudorientale fra i dalmati Desiziati, comandati da un certo Batone. Poco dopo si estese anche ai pannoni Breuci, sotto il comando di un certo Pinnes e di un secondo Batone. Essi erano comandati da uomini che, come Arminio e Maroboduo, avevano servito nell'esercito romano come ufficiali di truppe alleate, e quindi ottimi conoscitori di metodi e disciplina dei loro avversari. Quando Tiberio chiese a Batone e ai Desiziati perché si fossero ribellati, si dice che Batone abbia risposto: «Voi Romani, dovete essere incolpati per aver mandato, come guardiani delle vostre greggi, non cani o pastori, ma lupi».

Sospesa l'azione marcomannica, Tiberio dovette impiegare tutta la sua abilità militare, tre lunghi anni di guerra, oltre a numerosi ed esperti generali (come Marco Valerio Messalla Messallino sostituito in seguito da Marco Emilio Lepido, Aulo Cecina Severo, Marco Plauzio Silvano o Gaio Vibio Postumo).

- 6 d.c. - Nell'anno 6 riusciva ad espugnare Sirmio (attuale Sremska Mitrovica in Serbia), che era stata occupata dagli insorti, e riuscì a difendere la neo-provincia da attacchi e razzie di Sarmati Iazigi e Daci, avvalendosi anche dell'aiuto del re trace, Rhoimetalkes.

- 7 d.c. - L'anno seguente, insieme a Marco Plauzio Silvano (35 a.c. - dopo il 9 d.c.), sotto l'alto comando del futuro imperatore Tiberio, guidò cinque legioni a Siscia, ed evitò una possibile distruzione dell'intera armata romana. 

- 8 - 9 d.c. - Negli anni successivi, dell'8 e 9, rimase impegnato lungo il fronte macedonico, sia a difendere la provincia affidatagli, dai continui attacchi di Daci e Iazigi, sia penetrando da est nell'Illirico meridionale, per reprimere le ultime rivolte dei Dalmati.

- 14 d.c. - Fu il generale romano a capo dell'esercito romano di Germania Inferiore, come legato di Germanico,  durante l'ammutinamento delle legioni del 14 d.c. che riuscì a sedare, e la successiva campagna di rappresaglia romana (dal 14 al 16 d.c.) contro un'alleanza germanica all'indomani del disastro nella battaglia della foresta di Teutoburgo. La I e la XX legione erano sotto il suo comando.

Subito dopo la morte di Augusto, le legioni di stanza in Germania si erano infatti ribellate dopo anni e anni di dura vita di frontiera in territori ostili, chiedendo una riduzione della ferma militare ed un aumento della paga. La rivolta ebbe inizio tra le legioni della Germania inferiore, guidate da Aulo Cecina Severo, sotto l’alto comando dello stesso Germanico, il quale accorse dalla Gallia, dove si trovava per un censimento, placando i soldati e concedendo alcune loro richieste.

Le truppe di Cecina tornarono quindi ai loro quartieri generali, mentre Germanico si recava presso le legioni della Germania superiore ottenendo da loro il giuramento di fedeltà. Intanto Germanico, sfruttando come quartier generale un forte di età augustea abbandonato, gettò un ponte sul fiume per poi penetrare nella boscaglia facendosi precedere da Cecina e dalle truppe leggere.

Giunti nei territori dei Marsi, ancora ebbri dai banchetti della sera precedente, Germanico dispose i suoi uomini in modo da allargare il più possibile il fronte della devastazione, mettendo tutto a ferro e a fuoco. Le tribù vicine si piazzarono allora sulle le gole boscose entro cui i romani dovevano far ritorno all'accampamento. Germanico, che si aspettava l’imboscata, fece procedere i suoi soldati all’interno delle foreste in assetto da combattimento, e quando furono attaccati, guidò personalmente i soldati della XX legione, facendo passare indenne la colonna romana.
BUSTO DEL GIOVANE TIBERIO
- 15 a.c. Germanico riprese il vessillo era della XIX legione, distrutta a Teutoburgo appena sei anni prima, nel frattempo il grosso dell’esercito romano, con Aulo Cecina, procedeva devastando i territori fra i fiumi Ems e Lippe, fino ad arrivare in quei luoghi dove si diceva fossero ancora insepolti i resti delle legioni sopraffatte a Teutoburgo. Aulo Caecina ricevette onori trionfali per i suoi successi militari contro i germani quell'anno. Inflisse ad Arminio una parziale sconfitta. L'onore di Roma era salvo. La disfatta subita a Teutoburgo era stata vendicata.
Di lui si ricorda che nella campagna del 15, venne sorpreso con le sue legioni, durante l'attraversamento dei cosiddetti pontes longes nelle zone acquitrinose tra il fiume Ems ed il Weser, rischiando di venire annientato da un attacco improvviso dei Cherusci, un popolo molto agguerrito che esercitava una supremazia sulle altre tribù. Solo alla fine di quella difficilissima giornata i romani riuscirono a mettere piede su di un terreno asciutto, apprestandosi a costruire il campo per la notte.

La battaglia appena trascorsa aveva disperso molti attrezzi da lavoro, molte tende per i soldati e medicamenti per le ferite, i romani si videro persi e al mattino Arminio tentò di accerchiare l’accampamento romano, ma Aulo Cecina riuscì a portare i suoi uomini fuori dell’accampamento accerchiando a sua volta gli assedianti che colti di sorpresa vennero sconfitti, lo stesso Arminio fu costretto alla fuga e le legioni poterono far ritorno al quartier generale sulla riva destra del Reno.
Erano al suo seguito la legio I Germanica, la V Alaudae, la XXI Rapax e la XX Valeria Victrix.

- Nel 21 d.c.  - propose di vietare la presenza delle mogli presso i comandanti provinciali, da buon militare qual era, forse per evitare distrazioni nel corso di dure campagne militari.

Questa è l'ultima notizia che abbiamo di lui, all'età di 64 anni, il che fa pensare che non intraprese più campagne militari, i buoni generali ne facevano anche a tarda età, probabilmente perchè ammalato o morto, ma nel suo letto.

Fu un uomo che non ottenne nulla per censo o amicizie, ma fu valutato e premiato solo per la sua grande bravura e il suo grande coraggio militare, uno dei tanti personaggi che fece grande Roma.


BIBLIO

- Cassio Dione Cocceiano - Historia Romana - libri XL -
- Publio Cornelio Tacito - Annales -
- Velleio Patercolo - Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo -
- Luciano Canfora - Studi di storia della storiografia romana - Bari - Edipuglia - 1993 -
- Zosimo - Storia nuova - a cura di Fabrizio Conca - Milano - BUR - 1977 -

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