I Di Indigetes, o Dei Indigetes, ovvero gli Dei Indigeni, erano le antichissime divinità del suolo italico, appartenenti alla religione e alla mitologia italico-romana primitive, non adottati mai da altre religioni.
Abbondanza, Giano e Quirino sarebbero state le divinità più importanti degli indigetes, ma non tutti sono d'accordo su questo parere.
Ci sono molte idee piuttosto ma errate sull'animismo:
- "Molti degli Dei Indigeni sono figure minori nate il più delle volte dalla personificazione di una qualità astratta e, poiché in lingua latina i nomi delle qualità e dei concetti astratti sono molto spesso femminili, il numero delle dee prevale su quello delle divinità maschili."
Commento:
Tutte le divinità nascono da un'idea astratta, come la guerra (Marte), o Temi (la giustizia) o Gesù Cristo (la salvazione degli uomini). Non si possono usare criteri diversi a secondo delle simpatie o antipatie verso date religioni. La ragione per cui la maggior parte erano femminili deriva dalla venerazione della Dea della Natura con i suoi aspetti femminili e maschili.
"La religione dei primi romani è infatti di tipo animistico, senza sacerdoti, una religione privata dove ognuno invoca un dio o un altro secondo i suoi bisogni."
Commento:
Tutte le religioni primitive sono animistiche ma non è vero che siano necessariamente private nè che non avessero sacerdoti. La tribù o il clan avevano i loro sacerdoti e i loro riti pubblici. Chi potrebbe credere che il colossale complesso di Stonenge (1500 a.c.) fosse espressione di un credo privato e senza sacerdoti?
"La mancanza per le divinità anche di una chiara definizione fisica, come avranno invece quelle del più tardo Pantheon dell'Impero Romano, potrebbe spiegare la loro sparizione a favore degli dei maggiori meglio conosciuti"
Ci sono molte idee piuttosto ma errate sull'animismo:
- "Molti degli Dei Indigeni sono figure minori nate il più delle volte dalla personificazione di una qualità astratta e, poiché in lingua latina i nomi delle qualità e dei concetti astratti sono molto spesso femminili, il numero delle dee prevale su quello delle divinità maschili."
Commento:
Tutte le divinità nascono da un'idea astratta, come la guerra (Marte), o Temi (la giustizia) o Gesù Cristo (la salvazione degli uomini). Non si possono usare criteri diversi a secondo delle simpatie o antipatie verso date religioni. La ragione per cui la maggior parte erano femminili deriva dalla venerazione della Dea della Natura con i suoi aspetti femminili e maschili.
"La religione dei primi romani è infatti di tipo animistico, senza sacerdoti, una religione privata dove ognuno invoca un dio o un altro secondo i suoi bisogni."
Commento:
Tutte le religioni primitive sono animistiche ma non è vero che siano necessariamente private nè che non avessero sacerdoti. La tribù o il clan avevano i loro sacerdoti e i loro riti pubblici. Chi potrebbe credere che il colossale complesso di Stonenge (1500 a.c.) fosse espressione di un credo privato e senza sacerdoti?
"La mancanza per le divinità anche di una chiara definizione fisica, come avranno invece quelle del più tardo Pantheon dell'Impero Romano, potrebbe spiegare la loro sparizione a favore degli dei maggiori meglio conosciuti"
Commento
La definizione fisica delle divinità era una forma della spiritualità che non si basava sull'antropocentrismo, vale a dire che all'epoca gli esseri umani non credevano che ci fosse una divinità solo per loro che escludeva gli animali e il resto del mondo. L'antropocentrismo è la conseguenza della mente condizionata che ha relegato in secondo piano la natura e il mondo femminile.
DEA ABUNDANTIA |
C'è poi la tradizione degli Dei Consentes, anche qui le notizie sono abbastanza discordanti e spesso errate:
"Gli Dei Consenti erano un gruppo di dodici delle maggiori divinità della mitologia romana, elencate dal poeta Ennio nei suoi Annales, cioè Giove; Marte, Nettuno, Apollo, Mercurio, Vulcano, Giunone, Vesta, Minerva, Cerere, Venere e Diana.. Probabilmente sono un'assimilazione degli Dei Consenti Etruschi, consiglieri del dio Tinia, spietati, senza nome e misteriosi, anch'essi in numero di dodici. Queste divinità avevano un loro corrispondente nella religione greca (gli Olimpi, o Dodekatheon)"
E' vero che i romani nominarono talvolta Consenti le loro 12 principali divinità, ed è vero che il nome è di derivazione etrusca, ovvero gli etruschi avevano i loro 12 Dei Consenti ma non avevano nulla a che fare con gli Dei sopra nominati. Essi avevano Dei corrispondenti a quelli romani: Tinia = Giove, Uni = Giunone, Menrva = Minerva, Turan = Venere, Mans = Marte e così via, ma questi non erano gli Dei Consentes perchè queste divinità non avevano nome o almeno non potevano essere nominate. Erano divinità segrete e misteriose di cui si ignoravano i nomi.
Si pensa che il culto di Diana non sia anteriore al sec. VI, data della nascita del sacrario di Diana sull'Aventino, e non c'è dubbio che fu edificato per far concorrenza come centro religioso del Lazio al sacrario nemorense. Ma non si può pensare che Diana non fosse tra i culti indigeni romani. Lo stesso nome derivante da Jana, o Giana (da cui Giano, Giunone, Iuno, Ianua, le ianare ecc.). Georg Wassowa, studioso della religione romana, classificò come indigens la Dea Vesta, anche questo poco accettabile, perchè sembra che la Dea derivi dalla Greca Estia.
GIANO |
Anche qui i Titani vengono considerati come le forze primordiali del cosmo, che imperversavano sul mondo prima dell'intervento regolatore e ordinatore degli Dei olimpici.
Essi furono:
Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono;
e le sei Titanidi:
Teia o Tia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe, Teti.
Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono;
e le sei Titanidi:
Teia o Tia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe, Teti.
Secondo la Teogonia di Esiodo ci furono poi Titani di seconda generazione:
Nereo, Taumante, Forco, Ceto, Euribia, Elio, Selene, Eos; Perse, Astreo, Pallante, Latona, Asteria, Perse, Ecate, Atlante, Menezio, Prometeo, Epimeteo.
In realtà i pareri sono discordi, ad esempio Nike era una titanide ma se ne parla, ne fu mantenuto il suo culto, come del resto rimase il culto di Ecate, di Elios e di Selene. La cosa più evidente è che ogni occupazione straniera, tranquilla o violenta, trapiantò nei paesi ospiti i suoi Dei che talvolta si affiancarono ai più antichi, talvolta invece li scacciarono.
Il popolo romano ebbe eccezionali qualità di accoglienza sia riguardo alle razze, sia riguardo alle religioni. Rispettò tutte le razze e tutte le religioni a patto che venissero rispettate le loro leggi e la loro religione. E' chiaro che quando gli Dei Olimpici vincono i Titani vi è un avvicendamento di divinità, è il popolo vincitore che afferma i suoi Dei mantenendone alcuni degli antichi, e così quando Saturno spodesta Urano e Giove spodesta Saturno.
SATURNO - POMPEI - I SECOLO D.C. |
- ha il capo coperto dal mantello invernale mentre impugna la falce
- ha la falce perchè è lui che ha svelato agli uomini l'arte dell'agricoltura;
- ma ciò appare piuttosto strano poiché le potenze agricole sono relative solo al numen di Tellus e a quello di Cerere.
La spiegazione c'è: Saturno è il figlio della Grande madre, la vegetazione annuale che appare e scompare ogni anno, quindi che nasce, che muore e che risuscita.
Nasce all'equinozio di primavera, muore all'equinozio di autunno e rinasce la primavera successiva.
Il culto poi da agrario divenne astronomico, non si trattava più del figlio vegetazione e della Madre Natura ma del sole vittorioso, Sol Invictus, un culto orientale importato, che moriva all'equinozio di autunno e rinasceva al solstizio d'inverno, quando il sole si leva di nuovo alto sempre più sull'orizzonte.
C'è però un'altra spiegazione sulle caratteristiche di questo Saturno: sul capo ha un velo a significare le sue origini nascoste, la sua falce indica la morte che falcia la vita delle piante, degli animali e degli uomini. Lui svela il mistero della morte, tanto è vero che secondo una leggenda prettamente romana Saturno è sepolto nel Lazio, ma la sua tomba nessuno sa ove sia, chi però riuscirà a trovarla scoprirà nella tomba un seme d'oro, e l'oro, si sa, è il simbolo della conoscenza imperitura, quella che non muore mai.
Ed ecco i nomi degli Dei Indigetes, che secondo alcuni sono 12, secondo altri sono 24, secondo altri molti di più. Secondo noi erano gli Dei dei pagus, quindi più o meno tanti quanti erano i pagus (pagi), cioè i villaggi italici:
A:
Abeona - Abbondanza - Adeona - Aequitas - Aera Cura - Aeternitas - Africo - Agenoria - Aio Locuzio - Alemonia - Angerona - Angita - Angitia - Anna Perenna - Annona - Antevorta - Averna.
B: Ed ecco i nomi degli Dei Indigetes, che secondo alcuni sono 12, secondo altri sono 24, secondo altri molti di più. Secondo noi erano gli Dei dei pagus, quindi più o meno tanti quanti erano i pagus (pagi), cioè i villaggi italici:
A:
Abeona - Abbondanza - Adeona - Aequitas - Aera Cura - Aeternitas - Africo - Agenoria - Aio Locuzio - Alemonia - Angerona - Angita - Angitia - Anna Perenna - Annona - Antevorta - Averna.
Bona Dea - Bonus Eventus - Bubona.
Camene - Candelifera - Cardea - Carmenta - Carna - Catillus - Cinxia - Clementia - Cloacina - Concordia - Conditor (aiutante di Cerere) - Consus - Convector (aiutante di Cerere) - Copia - Corus - Cuba - Cunina - Cura.
D:
Dea Dia - Devera - Deverra - Disciplina - Dius Fidus - Domiduca - Domiducus - Domitius - Duellona.
E:
Edusa - Egeria - Egestes - Empanda - Endovelicus - Evandro.
F:
Fabulinus - Facunditas - Fama - Faustitas - Febris - Felicitas - Ferentina - Feronia - Fides - Fons - Fornax - Fraus - Fulgora - Furrina.
G:
Giana - Giano - Giove - Giunone - Giustizia.
H:
Honos.
I:
Imporcitor (aiutante di Cerere) - Insitor (aiutante di Cerere) - Invidia - Inuus - Juturna.
L:
Lactans - Larenta - Lari - Laverna - Levana - Liberalitas - Libertas - Libitina - Lima - Lua - Lucina Lupercus.
M:
Maia - Maiesta - Mani - Matronae - Meditrina - Mefitis - Mellona - Mena - Mens - Messor (aiutante di Cerere) - Moneta - Mucius - Murcia - Muta - Mutinus - Mutunus.
N:
Naenia - Nascio - Nemestrinus - Nerio - Nixi - Nodutus - Nona - Novensilus - Nundina.
O:
Obarator (aiutante di Cerere) - Occator (aiutante di Cerere) - Opi - Orbona.
P:
Pale - Partula - Patalena - Paventia - Penati - Picumnus - Pietas - Pilumnus - Poena - Pomona - Porus - Postvorta - Potina - Promitor (aiutante di Cerere) - Prorsa Postverta - Providentia - Pudicitia - Puta.
Q:
Quirino - Quiritis.
R:
Rederator - Reparator (aiutante di Cerere) - Robiga - Robigus - Roma - Rumina - Runcina - Rusina.
S:
Saritor (aiutante di Cerere) - Securitas - Semonia - Sentia - Silvano - Soranus - Sors - Speranza - Spiniensis - Stata Mater - Statina - Statanus - Strenua - Suedela - Subruncinator (aiutante di Cerere) - Summanus.
T:
Tacita - Tellumo - Tellus - Tempestes - Termine - Tiberino - Tibertus.
U:
Urano.
V:
Vacuna - Vervactor (aiutante di Cerere) - Veritas - Verminus - Vertumno - Vica Pota - Viduus - - Virbius - Viriplaca - Virtus - Vitumnus - Volturno - Volumna.
BIBLIO
- George Dumezil - La religione romana arcaica - a cura di Furio Jesi - Rizzoli Editore - Milano - 1977 -
- K. Kerényi - La religione antica nelle sue linee fondamentali - Astrolabio - Roma - 1951 -
- Santiago Montero - Sabino Perea (a cura di) - Romana religio = Religio romanorum: diccionario bibliográfico de Religión Romana - Madrid - Servicio de publicaciones - Universidad Complutense -1999 -
- Georg Wissowa - Religion und Kults der Römer. 2. Aufl., 1912 -
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