CALPURNIA - MOGLIE DI CESARE |
La gens Calpurnia era una gens plebea che ebbe comunque famiglie rilevanti come i Bestia (Bestia, cioè senza ragione), i Bibulo (Bibulus, "bevitore"), i Fiamma (Flamma) e i Pisone (Piso, "mortaio"); alcuni dei Pisoni hanno l'agnomen Cesonino o Cesonio (Caesoninus, probabilmente perché adottato da un Caesonius) e Frugi (Frugi).
Le origini di questa gens si tramandava che risalissero a Calpo, terzo dei quattro figli di Numa Pompilio. il secondo re di Roma, per questo motivo la testa di Numa è raffigurata su alcune monete coniate da questa gens.
I cognomina dei Calpurnii a noi noti erano: Bestia, Bibulo, Flamma e Pisone.
I praenomina dei Calpurni erano Lucio, Gaio, Marco e Gneo.
Dionigi di Alicarnasso dice che usò le tradizioni della Gens Calpurnia per ricostruire la fase più antica della storia romana nella sua opera "Antichità Romane". Due importanti pezzi di legislazione repubblicana, la lex Calpurnia del 149 a.c. e la lex Acilia Calpurnia del 67 a.c. vennero prodotte dai membri di questa gens.
Dionigi di Alicarnasso dice che usò le tradizioni della Gens Calpurnia per ricostruire la fase più antica della storia romana nella sua opera "Antichità Romane". Due importanti pezzi di legislazione repubblicana, la lex Calpurnia del 149 a.c. e la lex Acilia Calpurnia del 67 a.c. vennero prodotte dai membri di questa gens.
I CALPURNII FAMMA
Uno dei tribuni militari del 258 ac, durante la I guerra punica, guidò una audace missione per liberare l'esercito del console Aulo Atilio Calatino che. secondo Livio, "con noncuranza aveva condotto le sue truppe in un luogo dove furono circondati dai Cartaginesi".
ALTARE DI FORTUNA DEDICATO DA GNEO CALPURNIO VERO |
Livio scrive: Calpurnnio Flamma, nella I guerra punica, parlò ai suoi trecento volontari che stava conducendo alla conquista di un'altezza situata nel centro della posizione del nemico: "Lasciateci morire," esclamò, "me e i miei uomini, e con la nostra morte vengano salvate le nostre legioni bloccate dai loro pericoli" ....
Frontino scrive a sua volta:
"Quest'uomo, vedendo che l'esercito era entrato in una valle, i lati e tutte le parti di comando di cui il nemico aveva occupato, chiese e ricevette dal console trecento soldati. Dopo aver esortato questi a salvare l'esercito con il loro valore, si affrettò verso il centro della valle. Per schiacciare lui e i suoi seguaci, il nemico discese da tutti i quartieri, ma, essendo tenuti sotto controllo in una lunga e feroce battaglia, offrirono al console l'opportunità di liberare il suo esercito"
"Quest'uomo, vedendo che l'esercito era entrato in una valle, i lati e tutte le parti di comando di cui il nemico aveva occupato, chiese e ricevette dal console trecento soldati. Dopo aver esortato questi a salvare l'esercito con il loro valore, si affrettò verso il centro della valle. Per schiacciare lui e i suoi seguaci, il nemico discese da tutti i quartieri, ma, essendo tenuti sotto controllo in una lunga e feroce battaglia, offrirono al console l'opportunità di liberare il suo esercito"
Questa era la vera Roma, quella che nessuno poteva sconfiggere, perchè il romano era disposto a sacrificare la propria vita per i compagni, per Roma e per la gloria della sua familia.
I CALPURNII PISONI
- Caio Calpurnio Pisone -
Console nel 180 a.c. Piso era il nome della più grande famiglia della gens di Calpurnia, legato all'agricoltura e derivante dal verbo pisere o pinsere, riferito al martellamento o alla macinatura del grano. La famiglia si fece notare durante la II guerra punica e rimase attiva sotto l'impero, e durante il I secolo fu seconda alla famiglia imperiale. Molti dei Pisoni portavano questo cognomen da solo, ma altri portavano l'agnomina Caesoninus e Frugi.
Comunque il I a ottenere il consolato fu Caio Calpurnio Pisone che ebbe la carica consolare nel 180 a.c. con Aulo Postumio Albino. Quindi fu Pretore nella Spagna Citeriore, dove sconfisse i Lusitani e i Celtiberi meritando il trionfo nel 185 a.c.
- Gaio Calpurnio Piso -
Pretore nel 211 a.c. pretore e promagistrato, fu fatto prigioniero nella battaglia di Canne e, con altri due, fu mandato a Roma per negoziare la liberazione dei suoi compagni prigionieri. Tuttavia, il Senato rifiutò di negoziare la proposta in quanto i legionari si erano arresi. Nel 211 a.c., fu nominato pretore cittadino e alla scadenza del suo anno di mandato si fece promotore dell'Etruria. Nel 209 a.c., fu posto dal dittatore Quinto Fulvio Flaccus al comando di un esercito a Capua. L'anno seguente fu nuovamente affidato come promagistrato dell'Etruria e durante il periodo di questa carica propose al Senato che i giochi di Apollinare si ripetessero su base annuale. Il Senato accettò.
- Gaio Calpurnio Piso -
Console nel 180 a.c., trionfò sui Lusitani e sui Celtiberi. Figlio del pretore omonimo del 211 a.c., fu nominato pretore nel 186 a.c. e gli venne affidata la provincia della Spagna Ulteriore, dove rimase per tutto l'anno successivo. Al suo ritorno a Roma gli fu concesso il trionfo per le sue vittorie contro i Lusitani ed i Celtiberi.
Nel 181 a.c. fu uno dei triumviri preposti alla fondazione della colonia di Gravisca in Etruria. Nel 180 a.c. fu eletto console con Aulo Postumio Albino Lusco, ma morì in quello stesso anno, durante la grave epidemia che colpì Roma, ma la voce popolare disse che fosse stato avvelenato dalla moglie Quarta Ostilia, visto che come console suffetto fu posto suo figlio Quinto Fulvio Flacco, adottato da Calpurnio, che più volte aveva tentato di essere eletto console senza riuscirvi.MONETA DI SICIONE |
- Lucio Calpurnio Piso -
Venne inviato come ambasciatore presso gli Achei a Sicione nel 198 a.c.
- Lucius Calpurnius Piso Caesoninus -
- Gneo Calpurnio Pisone -
- Quinto Calpurnio Pisone -
- Calpurnio Pisone -
Pretore circa 135 a.c., sconfitto durante la rivolta degli schiavi.
- Lucio Calpurnio Pisone Frugi -
Console nel 133 a.c.; detto anche Censorinus, divenne tribuno della plebe nel 149 a.c. proponendo la la lex Calpurnia de repetundis, la prima legge romana che puniva le estorsioni compiute nelle province dai governatori. Nel 133 a.c. fu eletto console con Publio Muzio Scevola ma il Senato lo fece restare in Italia per domare una rivolta di schiavi. Pisone riuscì a sconfiggerli, senza però ottenere una vittoria definitiva e dovette passare il comando a Publio Rupilio, console dell'anno successivo.
Fu autore degli Annales, un'opera in 7 libri che parlava della storia di Roma, dalle origini fino alla sua epoca. Essi servirono a Tito Livio e a Dionigi d'Alicarnasso per redigere le loro opere storiche sulla città di Roma, descrivendone l'onestà dell'epoca antica, contrapponendola alla contemporanea corruzione di Roma. Ma egli stesso non fu immune dalla corruzione visto che nell'anno del suo consolato, avvenne l'assassinio di Tiberio Gracco, reato gravissimo che colpiva la sacra inviolabilità della tribunicia potestas, senza che nè lui nè l'altro console prendessero provvedimenti in merito.
- Lucius Calpurnius Piso Caesoninus -
Console nel 112 a.c. con Marco Livio Druso come collega, figlio di Lucio Calpurnio Piso Caesonino (console nel 148 a.c.), e nonno di Lucio Calpurnio Piso Caesoninus, il suocero di Giulio Cesare, come sappiamo dallo stesso Cesare riferendosi alla propria vittoria sui Tigurini.
Nel 107 a.c., servì come legato al console Lucio Cassio Longino, che fu inviato in Gallia per combattere i Cimbri e i loro alleati, ma cadde insieme al console nella battaglia in cui l'esercito romano fu completamente sconfitto dal Tigurini nel territorio degli Allobrogi. Sarà poi Ceare a rivalersi sui Tigurini.
- Lucius Calpurnius Piso Frugi -
Propretore in Hispania Ulterior nel 112 a.c.
- Calpurnio Pisone -
Combattè con successo contro i Traci nel 104 a.c.
- Lucius Calpurnius Piso Caesoninus -
Fabbricante di armi a Roma durante la guerra sociale (91-88 a.c.).
- Lucius Calpurnius Piso Frugi -
Pretore nel 74 a.c, frustrò alcuni degli schemi del suo collega, Verres.
La legge fu comunque approvata, ma gli ordini di Pompeo in Gallia Narbonese non furono eseguiti, per gli intrighi di Pisone e degli aristocratici. Gabinio propose di far dimettere Pisone, ma Pompeo lo fermò. Intanto Gaio Cornelio, l'altro tribuno, propose una serie di leggi per eliminare gli abusi della aristocrazia, scatenando l'ira di Pisone.
Nel 67 - 66 a.c. divenne proconsole della Gallia Narbonese e riuscì a sopprimere una rivolta degli Allobrogi, ma nel 63 a.c. fu accusato di malversazioni (sembra su istigazione di Giulio Cesare) contro gli Allobrogi e di aver condannato ingiustamente a morte uno di loro. Pisone chiese a Cicerone di difenderlo e di accusare Cesare di aver partecipato alla congiura di Catilina, ma Cicerone si limitò alla sua difesa. Pisone morì prima dello scoppio della guerra civile, ma non sappiamo quando. Cicerone lo definisce un abile oratore.
LUCIUS CALPURNIUS PISO PONTIFEX |
- Gneo Calpurnio Pisone -
Uno dei cospiratori di Catilina, propretore in Hispania Citerior nel 65 a.c.
- Lucius Calpurnius Piso Caesoninus -
Al suo ritorno, Piso si rivolse al Senato in sua difesa; Cicerone rispose con l'esagerata invettiva "In Pisonem", Piso replicò con un opuscolo e la questione finì, tanto che Piso divenne censore nel 50 a.c.
Nella guerra civile tra Cesare e Pompeo, Piso si offrì come mediatore, ma quando Cesare marciò su Roma, Piso lasciò la città in segno di protesta. Dopo l'omicidio di Cesare, Piso chiese che le disposizioni testamentarie di Cesare fossero eseguite, e al dittatore assassinato fosse dato un funerale pubblico. Tentò di riportare armonia tra Marco Antonio e Ottaviano, ma nessuno lo sostenne. Quando il Senato nel 43 a.c., discusse sulla mozione di Cicerone per dichiarare Antonio nemico dello stato, Piso tentò un compromesso, poi si unì ai due senatori consolari per un'ambasciata ad Antonio nel suo accampamento a Mutina. I termini di Antonio furono respinti e il Senato dichiarò guerra, ma venne inviata una seconda ambasciata ad Antonio a marzo, sempre con Piso. Ma evidentemente morì poco dopo perchè di lui non si ebbero più notizie.
- Gaius Calpurnius Piso Frugi -
Questore nel 58 a.c., sposò Tullia, la figlia di Cicerone.
- Gneo Calpurnio Pisone -
Legato di Gneo Pompeo (106-48) durante la guerra contro i pirati e la guerra mitridatica.
- Calpurnia -
- Calpurnia -
La quarta moglie di Cesare, apparteneva alla famiglia dei Pisoni.
- Marcus Pupius Piso -
Nella III Guerra Mitridatica fu legato di Gneo Pompeo Magno , che lo mandò a Roma nel 62, per candidarlo al consolato, onde ottenere la ratifica dei suoi atti in Asia. Piso fu eletto console per l'anno successivo, 61, con Marcus Valerius Messalla Niger. Nel suo consolato offese gravemente Cicerone, non chiedendogli in senato la sua opinione, e proteggendo Publio Clodio che aveva violato i misteri della Bona Dea. Cicerone si vendicò di Piso, impedendogli di ottenere la provincia della Siria, che gli era stata promessa. Dovette morire prima del 47 a.c., perché nel 47 a.c. Marco Antonio abitò la sua casa a Roma.
- Lucio Calpurnio Pisone -
Console suffectus nel 33 a.c.
Lucio Calpurnio Pisone
Legato pretoriano nella Spagna Tarragonese; la provincia imperiale chiamata Tarragonese, rimpiazzò quella repubblicana chiamata Hispania Citerior, nel 27 a.c., con la riorganizzazione di Ottaviano Augusto. La capitale era Tarraco (moderna Tarragona, Catalogna).
- Gneo Calpurnio Piso -
Piso nel 66 a.c. perseguì Gaius Manilius Crispus, un tribuno plebeo sostenitore di Pompeo, per aver approvato la lex Manilia che conferìva a Pompeo il comando degli eserciti romani nell'est durante la guerra contro Mitridate. Manilio fu inizialmente difeso da Cicerone, che lasciò cadere il caso dopo che il processo fu violentemente interrotto da una folla pagata. Piso fece pressioni sul processo, e Manilio fuggì dalla città. Quindi Piso sollevò accuse a Pompeo che lo sfidò a mettere tutto sulla carta. Piso rispose: "Dammi la garanzia che non condurrai una guerra civile contro la Repubblica se sarai perseguito, e manderò subito i giurati a condannare e mandare te in esilio piuttosto che Manilio".
Sentendosi minacciati da Giulio Cesare, gli optimates passarono dalla parte di Pompeo e nel 50 il Senato, guidato da Pompeo, ordinò a Cesare di sciogliere l'esercito e tornare a Roma perché il suo mandato di governatore era finito. Cesare pensò che sarebbe stato processato se fosse entrato a Roma senza l'immunità da magistrato, per cui nel 49 traversò il Rubicone, e scoppiò la Grande Guerra Civile. Marciò rapidamente su Roma e prese l'erario. Pompeo e la maggior parte del Senato fuggirono in Grecia. Piso venne inviato a Hispania Ulterior come un proestore, un comandante a cui era stato esteso il mandato dopo la sua conclusione, sotto i legati di Pompeo Lucius Afranius e Marcus Petreius. Cesare fece una marcia forzata di 27 giorni straordinariamente veloce, giunse in Hispania e distrusse l'esercito pompeiano nella battaglia di Ilerda.
Piso allora fuggì in Nord Africa, dove gli ottimati avevano reclutato un esercito di 40.000 uomini (otto legioni), guidata dall'ex braccio destro di Cesare, il valente Tito Labieno, oltre alle forze dei re alleati locali e sessanta elefanti da guerra. Il comando venne dato a Metello Scipione, che pose Piso al comando della cavalleria numida.
Cesare sbarcò in Africa nel 47, con cibo e foraggi insufficienti, per cui dovette andarne alla ricerca. La cavalleria leggera di Piso glielo impedì costringendo l'esercito di Cesare a ritirarsi nel suo accampamento. Poi due delle legioni degli ottimati passarono al fianco di Cesare che marciò su Thapsus e assediò la città nel 46. Gli ottimati dovettero accettare la battaglia. Scipione comandò "senza abilità o successo", e Cesare vinse in modo schiacciante, la guerra era finita. Piso fu perdonato in un'amnistia generale, ma quando Cesare.venne assassinato si alleò con i suoi carnefici unendosi agli eserciti di Gaius Cassius Longinus (Cassius) e Marcus Junius Brutus il giovane. Vennero sconfitti a Filippi nel 42. Fu nuovamente graziato e tornò a Roma, ma rifiutò di partecipare alla politica controllata da Cesare Ottaviano.
Piso allora fuggì in Nord Africa, dove gli ottimati avevano reclutato un esercito di 40.000 uomini (otto legioni), guidata dall'ex braccio destro di Cesare, il valente Tito Labieno, oltre alle forze dei re alleati locali e sessanta elefanti da guerra. Il comando venne dato a Metello Scipione, che pose Piso al comando della cavalleria numida.
Cesare sbarcò in Africa nel 47, con cibo e foraggi insufficienti, per cui dovette andarne alla ricerca. La cavalleria leggera di Piso glielo impedì costringendo l'esercito di Cesare a ritirarsi nel suo accampamento. Poi due delle legioni degli ottimati passarono al fianco di Cesare che marciò su Thapsus e assediò la città nel 46. Gli ottimati dovettero accettare la battaglia. Scipione comandò "senza abilità o successo", e Cesare vinse in modo schiacciante, la guerra era finita. Piso fu perdonato in un'amnistia generale, ma quando Cesare.venne assassinato si alleò con i suoi carnefici unendosi agli eserciti di Gaius Cassius Longinus (Cassius) e Marcus Junius Brutus il giovane. Vennero sconfitti a Filippi nel 42. Fu nuovamente graziato e tornò a Roma, ma rifiutò di partecipare alla politica controllata da Cesare Ottaviano.
Augusto voleva nominare suo nipote Marcello suo erede politico, per farlo cercò alleati nel senato e offrì il consolato al suo oppositore Piso che stavolta accettò. Intanto Augusto si ammalò gravemente e consegnò al suo console collega Piso tutti i suoi documenti ufficiali, un resoconto delle finanze pubbliche, e l'autorità su tutte le truppe nelle province, dichiarando il suo intento che Piso, come console, dovesse assumere il controllo dello stato per la durata del suo consolato. Ma Augusto diede il suo sigillo al suo amico per tutta la vita, il generale Agrippa, segno che Agrippa gli avrebbe succeduto se fosse morto, non Piso. Dopo la guarigione di Augusto, Calpurnius Piso completò il resto del suo mandato in tranquillità.
Per il suo incarico di pontefice dovette Lucio Calpurnio Piso Pontefice, per distinguerlo dal contemporaneo Lucio Calpurnio Pisone l'Augur, console nell'1 a.c..
Dopo il consolato divenne proconsole in Mediolanum. Cassius Dio lo riferisce governatore della Panfilia dal 13 all'11 a.c.. Nell'11 a.c., fu inviato in Tracia come propretore per abbattere una rivolta, ottenendo un trionfo dal senato.
Fu praefectus urbi dal 13 al 32 d.c.. e consigliere fidato di Augusto e di Tiberio. Era un membro del collegio pontificio e degli Arval Brethren. Morì nel 32, e ricevette un funerale di stato.
Figlio di Lucio Calpurnio Piso Caesonino, console nel 58 a.c, e fratello di Calpurnia, terza e ultima moglie di Giulio Cesare. Confidente degli imperatori Augusto e Tiberio. Il suo incarico di pontefice lo portò a volte a chiamarsi Lucio Calpurnio Piso Pontefice, per differenziarlo dal coevo Lucio Calpurnio Pisone l'Augur, console nell'1 a.c.
Piso fu console nel 15 a.c, e poco dopo proconsole in Mediolanum. Cassius Dio lo riferisce governatore della Panfilia dal 13 all'11 a.c.; la sua provincia probabilmente. Nell'11 a.c., fu inviato in Tracia come legato pro pretore per sedare una rivolta. Al suo ritorno il Senato gli concesse il trionfo.
Fu praefectus urbi dal 13 al 32 d.c. e consigliere fidato di Augusto e Tiberio. Fu membro del collegio pontificio e dei Fratelli Arvali. Morì nel 32, ed è stato onorato con un funerale di stato.
Fu praefectus urbi dal 13 al 32 d.c.. e consigliere fidato di Augusto e di Tiberio. Era un membro del collegio pontificio e degli Arval Brethren. Morì nel 32, e ricevette un funerale di stato.
- Lucius Calpurnius Piso Caesoninus -
Piso fu console nel 15 a.c, e poco dopo proconsole in Mediolanum. Cassius Dio lo riferisce governatore della Panfilia dal 13 all'11 a.c.; la sua provincia probabilmente. Nell'11 a.c., fu inviato in Tracia come legato pro pretore per sedare una rivolta. Al suo ritorno il Senato gli concesse il trionfo.
Fu praefectus urbi dal 13 al 32 d.c. e consigliere fidato di Augusto e Tiberio. Fu membro del collegio pontificio e dei Fratelli Arvali. Morì nel 32, ed è stato onorato con un funerale di stato.
- Lucio Calpurnio Pisone -
Accompagnato da un paio di legioni, vi rimase a combattere dall'11 al 9 a.c., sottomettendo tutte le popolazioni traciche. Per questi motivi gli vennero tributati delle supplicationes e il trionfo. Le operazioni in Tracia proseguivano la conquista di tutta l'area illirico-balcanica, iniziata da Agrippa nel 13 a.c. e terminata da Tiberio tra il 12 ed il 9 a.c..Più tardi ricoprì la carica di proconsole d'Asia, e dal 12 fu nominato praefectus urbi, carica che ricoprì fino alla morte, avvenuta nel 32, da tutti lodato per la sua moderazione e dedizione al dovere.
- Gneo Calpurnio Piso -
Nel 16 d.c., sostenne contro Tiberio che il senato dovrebbe essere in grado di condurre affari senza l'imperatore se l'imperatore era lontano da Roma. Nel dibattito tra Piso e i senatori vicini a Tiberio perse Piso. Nel 17 d.c., l'erede designato Germanico ricevette il comando dell'Impero orientale e Piso fu nominato suo legato e governatore della Siria per aiutarlo. Questo appuntamento venne con il comando di quattro legioni. Sebbene sia lui che Germanico fossero dello stesso grado, Germanico aveva maggiore autorità (imperium maius). Secondo Tacito Piso era stato nominato per controllare Germanico e Tiberio gli aveva dato istruzioni segrete per contrastarlo.
Nel 19 Germanico era partito in Egitto, e al ritorno trovò che Piso aveva ignorato i suoi ordini alle città e alle legioni. Germanico furioso ordinò il richiamo di Piso a Roma. Poi Germanico si ammalò e, sebbene Piso avesse lasciato la provincia, dichiarò che Piso lo aveva avvelenato. Il 10 ottobre, Germanicus morì a causa della malattia e Piso riprese subito il comando della Siria suscitando molta indignazione. Molte persone sospettavano che Piso avesse avvelenato Germanico, anche se non fu mai provato.
Tiberio fu costretto a ordinare un'indagine, poi rinviò il caso al Senato, ma non fece alcuno sforzo per nascondere i suoi sentimenti: concesse a Piso di convocare testimoni di tutti gli ordini sociali, compresi gli schiavi, e gli fu concesso più tempo per chiedere l'accusa, ma non fece differenza, prima della condanna, Piso si suicidò, anche se Tacito suppone che Tiberio possa averlo assassinato, temendo la propria implicazione nella morte di Germanico.
Le accuse mosse contro Piso:
- Insubordinazione
- Corruzione
- Insubordinazione
- Corruzione
- Abbandonare e rientrare in una provincia
- Giustizia sommaria
- Distruggere la disciplina militare
- Abusare del fiscus principis (soldi dell'imperatore)
- Fomentare la guerra civile
- Violare la divinità di Divus Augustus (sacrilegio).
- Giustizia sommaria
- Distruggere la disciplina militare
- Abusare del fiscus principis (soldi dell'imperatore)
- Fomentare la guerra civile
- Violare la divinità di Divus Augustus (sacrilegio).
Sebbene l'omicidio di Germanico fosse una delle accuse mosse contro di lui, fu solo in realtà riconosciuto colpevole di abbandonare e rientrare in Siria senza autorizzazione a condurre la guerra, e di violare l' impero germanico, poiché la sua autorità era inferiore a quella di Germanico, a cui il senato aveva dato l'imperium maius nelle province orientali prima della sua partenza nel 17 d.c.
Il senato aveva alienato la sua proprietà, proibito il lutto e rimosso le sue immagini a damnatio memoriae, e ordinò ai curatores locorum publicorum iudicandorum di rimuovere e distruggere le strutture costruite sopra Porta Fontinalis per collegare le sue proprietà. Invece restituì la proprietà di Piso ai suoi due figli, a condizione che alla figlia Calpurnia fossero dati 1.000.000 sesterzi come dote e 4.000.000 come proprietà. Sua moglie Plancina fu assoltain qualità di amica Livia. Ma dopo la morte di Livia nel 29 d.c., Plancina venne richiamata a giudizio si suicidò prima della sentenza.
- Marcus Calpurnius Piso -
Il figlio più giovane del console del 7 a.c., fu accusato con suo padre, ma Tiberio non credette alla sua colpevolezza, anzi sembra avesse detto che "se non riusciva a farsi amare nemmeno da Marco Calpurnio, egli non era degno di vivere".
- Lucio Calpurnio Pisone l'Augur -
Nello quello stesso anno, tentò di portare in tribunale Urgulania, un'intima amica di Livia che invece denunciò Calpurnio Pisone. Tiberio fu costretto a intervenire e Urgulania fu costretta a pagare una multa. Nel 20 d.c., Calpurnius Piso era uno dei difensori di suo fratello per accuse di tradimento, sospettato di aver ucciso Germanico. Nel 24 d.c., Piso fu sollevato dall'accusa di maiestas, ma morì prima che il caso potesse arrivare in tribunale.
- Calpurnio -
Vessillifer della I legione in Germania all'adesione di Tiberio nel 14 d.c., impedì ai soldati di Germanico di uccidere Munazio Plancus, l'inviato del senato.
- Lucio Calpurnio Pisone -
Accusato di aver complottato contro la vita di Tiberio nel 24 d.c.
- Lucius Calpurnius Piso -
Pretore in Hispania Citerior nel 25 d.c.
- Lucius Calpurnius Piso -
Console nel 27 d.c. Figlio di Cneus Calpurnius Piso, console del
7 a.c., in seguito alla damnatio che colpì quest'ultimo, nel 20 dovette mutare il
praenomen in Lucius. Nel 36-37 fu prefetto urbano, nel 38-39 proconsole in Africa.
Lucio viveva ancora all'epoca di Vespasiano.
- Gaio Calpurnio Pisone -
Console suffetto nel 41 d.c. con l'imperatore Claudio (VI), sostituendo prima Gneo Senzio Saturnino e poi Publio Cornelio (II); autore della cospirazione contro Nerone nel 65 d.c.
- Lucius Calpurnius -
Mentre governava l'Africa romana, scoppiò la guerra civile nell'Anno dei Quattro Imperatori. Sia la provincia che Piso sostenevano Vitellio, ma il comandante della legione di stanza in Nordafrica, Gaio Calpetano Ranzo Quirinale Valerio Festo, era segretamente in comunicazione con Vespasiano. Dopo la morte di Vitellio, Claudius Sagitta, un prefetto degli equites, raggiunse l'Africa e disse a Piso che era stato emesso un ordine per ucciderlo, che suo genero era stato giustiziato e che l'unica speranza di salvezza era di fuggire da quei sostenitori di Vitellio rimasti in Gallia e in Spagna, o difendersi a Cartagine. Poco dopo un messaggero, Gaio Licinio Mucianus, arrivò come inviato da Mucianus, un partigiano di Vespasiano per ucciderlo. Il proconsole ordinò che il messaggero fosse giustiziato e rifiutò di adempiere a qualsiasi compito fuori dal palazzo, come tentativo di difendersi da una rivolta.
Allora Festo mandò una truppa di cavalleria per uccidere Piso. Lo assassinò, prese il controllo della provincia e dichiarò Vespasiano imperatore.
- Lucio Calpurnio Piso Licinianus -
BUSTO DI GALBA |
Licinianus divenne l'erede ufficiale di Galba dal 10 gennaio al 15 gennaio 69. Fu nominato per rafforzare la posizione di Galba quando due legioni in Germania Superiore si ribellarono contro di lui a sostegno del loro comandante Aulo Vitellio. Quando l'anziano Galba scelse un erede, il suo console, Tito Vinius, propose Otho, ma Galba disapprovava l'immoralità di Otho, credendo che sarebbe stato poco migliore di Nerone.
Invece scelse Liciniano, su consiglio del suo prefetto del pretorio, Cornelius Laco, che Svetonio descrive come un "giovane bello e ben educato". Liciniano aveva goduto di un'ottima reputazione per la sua integrità, rettitudine e moralità. Galba aveva definito Licinianus "figlio mio" e aveva individuato Liciniano tra la folla in uno dei suoi ricevimenti mattutini. Galba nominò Liciniano come erede del suo nome, il trono romano e le sue proprietà. Galba condusse quindi Liciniano nel campo della guardia pretoriana, dove Liciniano fu adottato formalmente e pubblicamente.
Otho si aspettava di essere scelto. Rimase scioccato e deluso nel sentire la scelta di Galba, Otho decise quindi di assassinare entrambi gli uomini per diventare imperatore. Il 15 gennaio, Galba venne ucciso per strada da una decina di soldati. Anche Vinius fu ucciso, nonostante avesse gridato che Otho non aveva ordinato la sua morte. Tra tutte le guardie del corpo imperiali, solo un centurione, il Sempronio Densus, osò opporsi agli assassini. Armato solo di un pugnale, affrontò da solo un vasto gruppo di uomini armati e, denunciando il loro ammutinamento e combattendoli fino alla morte, comprò il tempo di Licinianus per fuggire. Licinianus fuggì e si nascose nel tempio delle Vestali.
Ma lo trascinarono fuori e lo uccisero. Aveva trentun anni. Tacito afferma che Otho "aveva studiato la testa mozzata della vittima con peculiare malevolenza, come se i suoi occhi non potessero mai saziarsi ". La morte di Licinianus non era abbastanza; Otho uccise anche Cornelius Laco.
Otho si aspettava di essere scelto. Rimase scioccato e deluso nel sentire la scelta di Galba, Otho decise quindi di assassinare entrambi gli uomini per diventare imperatore. Il 15 gennaio, Galba venne ucciso per strada da una decina di soldati. Anche Vinius fu ucciso, nonostante avesse gridato che Otho non aveva ordinato la sua morte. Tra tutte le guardie del corpo imperiali, solo un centurione, il Sempronio Densus, osò opporsi agli assassini. Armato solo di un pugnale, affrontò da solo un vasto gruppo di uomini armati e, denunciando il loro ammutinamento e combattendoli fino alla morte, comprò il tempo di Licinianus per fuggire. Licinianus fuggì e si nascose nel tempio delle Vestali.
Ma lo trascinarono fuori e lo uccisero. Aveva trentun anni. Tacito afferma che Otho "aveva studiato la testa mozzata della vittima con peculiare malevolenza, come se i suoi occhi non potessero mai saziarsi ". La morte di Licinianus non era abbastanza; Otho uccise anche Cornelius Laco.
Centoventi persone tentarono di rivendicare il merito per aver ucciso Galba e Licinianus, aspettandosi di essere ricompensati, e a tal fine fu fatto un elenco dei loro nomi. Tuttavia, quando Otho fu deposto da Vitellio, il nuovo imperatore trovò la lista e ordinò che tutti fossero giustiziati.
Liciniano aveva sposato Verania Gemina, che proveniva da una famiglia di rango consolare. In seguito, Otho consegnò la testa di Liciniano a Verania, che aveva dato ad Otho una grossa somma di denaro per essa. Verania aveva seppellito la testa di Liciniano insieme al suo corpo in una tomba situata sulla Via Salaria. Sembra che Verania e Licinianus non avessero figli.
Liciniano aveva sposato Verania Gemina, che proveniva da una famiglia di rango consolare. In seguito, Otho consegnò la testa di Liciniano a Verania, che aveva dato ad Otho una grossa somma di denaro per essa. Verania aveva seppellito la testa di Liciniano insieme al suo corpo in una tomba situata sulla Via Salaria. Sembra che Verania e Licinianus non avessero figli.
- Calpurnius Piso Galerianus -
Nel 41 d.c., l' imperatore Claudio richiamò Piso a Roma e lo nominò suo console. Piso divenne senatore durante il regno di Nerone e nel 65 ma segretamente organizzò la "cospirazione pisoniana" contro Nerone, sfruttando la rabbia dei senatori e degli equites. Ma nel 65 il liberto Milichus tradì Piso e tutti i cospiratori furono arrestati, 19 furono messi a morte e 13 esiliati. A Piso fu ordinato di suicidarsi e così si uccise.
- Calpurnius Piso Galerianus -
Figlio del precedente, sposò Calpurnia, figlia di Licinia Magna e Lucius Calpurnius Piso, e divenne console nel 57, ma fu giustiziato in 70 per essersi opposto all'imperatore Vespasiano.- Gaio Calpurnio Pisone Crasso Frugi Liciano -
Crassus tentò di sottrarre parte o tutta la Guardia Pretoriana all'imperatore ma fu presto scoperto. Cassius Dio racconta che Nerva invitò lui e i suoi co-cospiratori a sedersi accanto a lui ad uno spettacolo e in piena vista della folla ha fatto loro consegnare le spade, "apparentemente per ispezionare e vedere se erano taglienti, ma in realtà per dimostrare che non gli importava nemmeno di essere ucciso". Insomma Nerva li sfidò ad assassinarlo. Crasso allora desistette dalla congiura. Il senato chiese la punizione dovuta, cioè la morte, ma Nerva esiliò Crasso e sua moglie a Tarentum.
Dopo la morte di Nerva e l'ascesa di Traiano, Crasso e sua moglie furono richiamati dall'esilio, ma si dimostrò ancora traditore, e Traiano lo esiliò di nuovo, questa volta in un'isola al largo dell'Italia. Qui Crasso era ancora quando Traiano morì nel 118, e qui fu assassinato nei primi mesi del regno di Adriano. Secondo la Historia Augusta fu assassinato dal procuratore dell'imperatore mentre lasciava l'isola, perchè lo faceva contro il volere di Adriano.
I CALPURNII BESTIA
- Gaio Calpurnio Pisone -
Console nel 111 d.c.
- Lucio Calpurnio Pisone -
Console nel 175 dc, durante il regno di Commodo.
I CALPURNII BESTIA
- Lucio Calpurnio Bestia -
Fu eletto tribuno della plebe nel 121 a.c. e, successivamente, console nel 111 a.c.
Gli fu affidata la guerra contro Giugurta ed egli iniziò energicamente la campagna, ma in seguito, corrotto dal re numida, gli concesse una pace favorevole. Al suo ritorno a Roma venne processato e condannato.
- Lucio Calpurnio Bestia -
Tribunum plebis nel 62 ac, uno dei cospiratori di Catilina. Forse il nipote del precedente.Fu eletto tribuno nel 63 a.c. e fu deciso che, dopo essere entrato nel suo ufficio, avrebbe dovuto accusare pubblicamente Cicerone di responsabilità per l'imminente guerra. Questo doveva essere il segnale per lo scoppio della rivoluzione. La cospirazione, tuttavia, fu abbattuta e Bestia dovette accontentarsi di consegnare un violento attacco al console alla scadenza del suo ufficio.
I CALPURNII BIBULI
- Marco Calpurnio Bibulo -
Console nel 59 a.c. (con Cesare); (102 – 48 a.c.) Fu nominato edile nel 65 a.c. al fianco di Gaio Giulio Cesare, che assunse direttamente nelle sue mani i Ludi Romani, estromettendolo da qualsiasi decisione. Eletti pretori nel 62 a.c., Bibulo e Cesare lavorarono nuovamente insieme, col risultato che Bibulo gli fece un'opposizione continua. Durante il suo mandato Bibulo fu chiamato a sedare la ribellione la rivolta dei seguaci di Catilina tra i Peligni.
Bibulo aveva sposato Porcia, figlia di Catone l'Uticense, acerrimo nemico di Cesare ed esponente degli optimates, i quali temevano che una larga fetta del loro potere gli venisse sottratta dagli esponenti della plebe. Dopo il triunvirato del 60 a.c. tra Pompeo Magno, Licinio Crasso e Cesare, nel 59 a.c. Bibulo fu eletto console grazie ai voti comprati da Catone e dagli altri optimates sconfiggendo Lucio Lucceio, il candidato di Cesare.
Divenuto console, Bibulo pose il veto alla di legge di Cesare di comprare terre per i soldati di Pompeo che avevano combattuto in Oriente. Ritardato così il passaggio della legge in Senato, Cesare dovette sottoporre la legge al comizio centuriato, chiedendo a Pompeo e Crasso la loro posizione ed entrambi lo appoggiarono pubblicamente.
ALTRI
Console nel 24 d.c., forse uno dei Pisoni. Padre di Manius Acilius Aviola, console in 54. Fu console suffetto nel 24 con Publio Cornelio Lentulo Scipione come collega. Fu governatore dell'Asia nel 37/38. Forse è il soggetto di un fatto registrato da Plinio il Vecchio e Valerio Massimo. Ritenuto morto, il suo corpo fu posto sopra una pira funeraria, che fu poi illuminata. Al che si dice che sia tornato in vita, ma a causa dell'intensità delle fiamme, Aviola non può essere salvato e bruciò a morte. Questo deve essere avvenuto prima della morte di Tiberio nel 37, poiché Valerio Massimo pubblicò le sue opere durante il regno di quell'imperatore.
Accusò, nel 25 d.c., Sesto Mario, uomo di immensa ricchezza, che venne condannato a morte e gettato dalla Roccia Tarpea sotto l'imperatore Tiberio, che ambiva le sue ricchezze. Per l'accusa nel 33 fu rimproverato da Tiberio, bandito dal Senato e mandato in esilio.
- Calpurnia -
- Calpurnio Fabatus -
Nonno di Calpurnia, terza moglie di Plinio il Giovene. Possedeva una casa di campagna, Villa Camilliana. Sopravvisse a lungo a suo figlio, il suocero di Plinio, in memoria del quale eresse un portico a Comum, in Gallia Cisalpina. Nel 64 fu accusato di essere al corrente dei crimini di incesto col nipote e magia che erano stati denunciati contro Junia Lepida, moglie di Gaius Cassio Longino. Con un appello a Nerone, il giudizio contro Fabatus fu rinviato, e alla fine riuscì a eludere l'accusa. Secondo un'iscrizione, Fabatus morì a Comum.
Console nel 94; suo nonno era quel Lucio Nonio Asprenate, console nel 6, che fermò i Germani dopo la disfatta di Teutoburgo. Visse sotto l'imperatore Domiziano, fu proconsole della provincia d'Asia nel 70, sotto Vespasiano divenne augure e sodale augustale. Nominato governatore della Galazia e della Panfilia dall'imperatore Galba, indusse i partigiani del falso Nerone a mettere a morte l'usurpatore.
(125 - 169), Console suffectus attorno al 158/159. Vissuto all'epoca degli Antonini, fu nominato governatore della Germania Superiore attorno al 158, in seguito della Britannia tra il 163 e il 166 e da ultimo delle tre Dacie dal 167 al 169.
Console nel 225. Probabilmente di origine italica; suo padre dovrebbe essere stato Calpurnio Massimo, console suffetto nel 203 o 204. Fu triumvir monetalis, responsabile della coniazione delle monete, questore candidato e pretore. Intorno al 180 divenne responsabile della manutenzione della via Emilia; in seguito fu legato del proconsole d'Asia. Nel 225 divenne console ordinario; fu anche Quindecimvir sacris faciundis, come capo del collegio (Magister collegii).
Gli fu affidata la guerra contro Giugurta ed egli iniziò energicamente la campagna, ma in seguito, corrotto dal re numida, gli concesse una pace favorevole. Al suo ritorno a Roma venne processato e condannato.
- Lucio Calpurnio Bestia -
Tribunum plebis nel 62 ac, uno dei cospiratori di Catilina. Forse il nipote del precedente.Fu eletto tribuno nel 63 a.c. e fu deciso che, dopo essere entrato nel suo ufficio, avrebbe dovuto accusare pubblicamente Cicerone di responsabilità per l'imminente guerra. Questo doveva essere il segnale per lo scoppio della rivoluzione. La cospirazione, tuttavia, fu abbattuta e Bestia dovette accontentarsi di consegnare un violento attacco al console alla scadenza del suo ufficio.
I CALPURNII BIBULI
- Marco Calpurnio Bibulo -
Console nel 59 a.c. (con Cesare); (102 – 48 a.c.) Fu nominato edile nel 65 a.c. al fianco di Gaio Giulio Cesare, che assunse direttamente nelle sue mani i Ludi Romani, estromettendolo da qualsiasi decisione. Eletti pretori nel 62 a.c., Bibulo e Cesare lavorarono nuovamente insieme, col risultato che Bibulo gli fece un'opposizione continua. Durante il suo mandato Bibulo fu chiamato a sedare la ribellione la rivolta dei seguaci di Catilina tra i Peligni.
MARCO CALPURNIO BIBULO |
Divenuto console, Bibulo pose il veto alla di legge di Cesare di comprare terre per i soldati di Pompeo che avevano combattuto in Oriente. Ritardato così il passaggio della legge in Senato, Cesare dovette sottoporre la legge al comizio centuriato, chiedendo a Pompeo e Crasso la loro posizione ed entrambi lo appoggiarono pubblicamente.
Allora Bibulo, leggendo gli auspicia quando si riunì l'assemblea, riportò presagi sfavorevoli che per legge comportavano lo scioglimento dell'assemblea, ma Cesare ignorò gli auspicia e stabilì il giorno della votazione, durante il quale aizzò la folla dal tempio di Castore, mentre Bibulo e i suoi tribuni si dirigevano al foro per denigrare la legge. Aggrediti dalla folla, Bibulo scoprì il collo invitando la folla ad ucciderlo, ma fu invitato alla calma dai suoi amici. La proposta di legge di Cesare venne approvata e invano Bibulo supplicò il giorno dopo il senato di annullarla.
Da quel momento Bibulo non partecipò più alle assemblee del Senato lasciando a Cesare il completo controllo del consolato, tanto che il 59 a.c. venne definito l'anno dei consoli Giulio e Cesare, cioè di Giulio Cesare. Ma non era finita perchè Bibulo, affiggendo editti pubblici, spinse affinché le elezioni consolari del 58 a.c. fossero posticipate al 18 ottobre, ma in agosto Bibulo e Cornelio Lentulo Crure, uno dei candidati al consolato del 58, furono accusati da Lucio Vezio di tramare la morte di Pompeo. Vezio fu poi ucciso il giorno prima che Bibulo fosse interrogato sul suo possibile coinvolgimento nel progetto e Lentulo non fu eletto quando si svolsero le elezioni posticipate.
Bibulo si oppose a che Cesare ottenesse la carica quinquennale di governatore delle province della Gallia Cisalpina e Transalpina, ma venne respinto. Alla fine dell'anno 59 a.c. Bibulo si presentò in assemblea per il tradizionale giuramento dichiarando di aver fatto il suo dovere, ma il nuovo tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro, pose il veto bloccandogli il discorso. Bibulo continuò ad attaccare Pompeo in Senato, tanto che Pompeo si convinse che Bibulo volesse assassinarlo. Bibulo votò a che a Pompeo non andasse in Egitto per riportare sul trono Tolomeo XII, ma gli optimates erano ora a favore di Pompeo per fermare Cesare, così Bibulo illegalmente propose nel 52 a.c. a Pompeo di ricoprire la carica di "consul sine collega" e il Senato accettò.
Bibulo fu nominato governatore della Siria nel 51 a.c., reclamando per sè la vittoria ottenuta da Gaio Cassio Longino sui Parti ad Antiochia, per la quale il Senato gli concesse un ringraziamento per venti giorni. Tornato in Occidente nel 49 a.c. si schierò dalla parte di Pompeo contro Cesare, e venne messo a capo della flotta di Pompeo nell'Adriatico, affinchè Cesare e le sue truppe non potessero passare da Brindisi per giungere nell'Epiro. Pensò che per l'inverno potesse stare tranquillo, ma non conosceva Cesare che traversò il 6 novembre del 49 a.c., con la sua flotta l'Adriatico, di sera anzichè di giorno e d'inverno anzichè in primavera giungendo nei pressi di Corfù. Nonostante Bibulo stazionasse a circa cinquanta miglia, non aveva inviato esploratori e le sue navi non erano pronte per essere messe in mare, così non riuscì ad intercettarne le navi. Bibulo bloccò tutti i porti lungo la costa, per lasciare Cesare bloccato nell'Epiro, ma si ammalò prima della fine dell'inverno e morì nei pressi di Corfù nel 48 a.c..
Da quel momento Bibulo non partecipò più alle assemblee del Senato lasciando a Cesare il completo controllo del consolato, tanto che il 59 a.c. venne definito l'anno dei consoli Giulio e Cesare, cioè di Giulio Cesare. Ma non era finita perchè Bibulo, affiggendo editti pubblici, spinse affinché le elezioni consolari del 58 a.c. fossero posticipate al 18 ottobre, ma in agosto Bibulo e Cornelio Lentulo Crure, uno dei candidati al consolato del 58, furono accusati da Lucio Vezio di tramare la morte di Pompeo. Vezio fu poi ucciso il giorno prima che Bibulo fosse interrogato sul suo possibile coinvolgimento nel progetto e Lentulo non fu eletto quando si svolsero le elezioni posticipate.
Bibulo si oppose a che Cesare ottenesse la carica quinquennale di governatore delle province della Gallia Cisalpina e Transalpina, ma venne respinto. Alla fine dell'anno 59 a.c. Bibulo si presentò in assemblea per il tradizionale giuramento dichiarando di aver fatto il suo dovere, ma il nuovo tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro, pose il veto bloccandogli il discorso. Bibulo continuò ad attaccare Pompeo in Senato, tanto che Pompeo si convinse che Bibulo volesse assassinarlo. Bibulo votò a che a Pompeo non andasse in Egitto per riportare sul trono Tolomeo XII, ma gli optimates erano ora a favore di Pompeo per fermare Cesare, così Bibulo illegalmente propose nel 52 a.c. a Pompeo di ricoprire la carica di "consul sine collega" e il Senato accettò.
Bibulo fu nominato governatore della Siria nel 51 a.c., reclamando per sè la vittoria ottenuta da Gaio Cassio Longino sui Parti ad Antiochia, per la quale il Senato gli concesse un ringraziamento per venti giorni. Tornato in Occidente nel 49 a.c. si schierò dalla parte di Pompeo contro Cesare, e venne messo a capo della flotta di Pompeo nell'Adriatico, affinchè Cesare e le sue truppe non potessero passare da Brindisi per giungere nell'Epiro. Pensò che per l'inverno potesse stare tranquillo, ma non conosceva Cesare che traversò il 6 novembre del 49 a.c., con la sua flotta l'Adriatico, di sera anzichè di giorno e d'inverno anzichè in primavera giungendo nei pressi di Corfù. Nonostante Bibulo stazionasse a circa cinquanta miglia, non aveva inviato esploratori e le sue navi non erano pronte per essere messe in mare, così non riuscì ad intercettarne le navi. Bibulo bloccò tutti i porti lungo la costa, per lasciare Cesare bloccato nell'Epiro, ma si ammalò prima della fine dell'inverno e morì nei pressi di Corfù nel 48 a.c..
- Calpurnio Bibulo -
Il nome di due figli di Marco Calpurnio Bibulo, di cui non si conoscono i praenomina; furono uccisi dai soldati di Aulus Gabinius in Egitto, nel 50 ac.
- Lucio Calpurnio Bibulo -
(... – 31 a.c.), Figlio di Marco Calpurnio Bibulo e di Porcia, figlia di Catone Uticense. Le uniche notizie pervenutaci riferiscono che dopo l'uccisione di Cesare passò dalla parte di Bruto e partecipò alla battaglia di Filippi. Perdonato da Antonio, passò dalla sua parte, ottenendo il comando della flotta nel 36 a.c. e il governatorato della Siria da Augusto dal 34 al 32 a.c. Fu scrittore e amico di Orazio che lo cita nelle Satire. Morì intorno al 32 a.c.
ALTRI
- Gaio Calpurnio Aviola -
- Calpurnio Salviano -
Concubina preferita dell'imperatore Claudio, inviata da Narciso per informare l'imperatore del matrimonio di Messalina e Gaio Silio.
- Calpurnia -
Donna di alto rango, esiliata per la gelosia di Agrippina, moglie di Claudio, ma richiamata da Nerone nel 60 dc, dopo l'omicidio di Agrippina.
Nonno di Calpurnia, terza moglie di Plinio il Giovene. Possedeva una casa di campagna, Villa Camilliana. Sopravvisse a lungo a suo figlio, il suocero di Plinio, in memoria del quale eresse un portico a Comum, in Gallia Cisalpina. Nel 64 fu accusato di essere al corrente dei crimini di incesto col nipote e magia che erano stati denunciati contro Junia Lepida, moglie di Gaius Cassio Longino. Con un appello a Nerone, il giudizio contro Fabatus fu rinviato, e alla fine riuscì a eludere l'accusa. Secondo un'iscrizione, Fabatus morì a Comum.
- Calpurnia -
La terza moglie di Plinio il Giovane.
- Lucio Nonio Calpurnio Torquato Asprenate -
- Marcus Calpurnio [...] icus -
Consul suffectus nel 96 d.c. Da epigrafe.
- Sesto Calpurnio Agricola -
Morì in battaglia lungo i confini occidentali della Dacia, in seguito agli scontri contro i Sarmati Iazigi, i Buri e i Daci, nella regione del Banato del fiume Tisza, durante le guerre marcomanniche
(167-189)
- Lucio Calpurnio Piso Frugi -
(167-189)
- Calpurnio Flaccus -
Retore ai tempi di Adriano (117-138), le cui cinquantunne declamazioni spesso accompagnano quelle di Quintiliano, pubblicate per la prima volta da Pierre Pithou a Parigi nel 1580. Plinio il Giovane scrive a Flacco, il quale, in alcune edizioni, si chiama Calpurnio Flacco.
-Lucio Calpurnio Pisone -
Console nel 175. Dovrebbe essere il Lucio a cui venne attribuita l'opera "Il fato" di Plutarco.
- Lucio Calpurnio Piso Frugi -
Usurpatore del III secolo descritto solo nella inaffidabile Historia Augusta, modellata sull'opera simile di Svetonio, per cui la cui esistenza è discutibile.
Piso sarebbe stato discendente della gens Calpurnia e avrebbe ricevuto il titolo Frugi per le sue severe virtù; forse ha anche ricevuto il titolo di Salonicco. Dopo la morte di Valeriano per mano dei Persiani, il suo successore, l'imperatore Gallieno, inviò Valente, proconsole di Acaia, a sopprimere la rivolta dei Macriani in oriente.
Piso sarebbe stato discendente della gens Calpurnia e avrebbe ricevuto il titolo Frugi per le sue severe virtù; forse ha anche ricevuto il titolo di Salonicco. Dopo la morte di Valeriano per mano dei Persiani, il suo successore, l'imperatore Gallieno, inviò Valente, proconsole di Acaia, a sopprimere la rivolta dei Macriani in oriente.
Secondo l' Historia Augusta, Piso fu inviato a sua volta da Macriano (non si sa se iunior o senior) nell'Acaia in Grecia per uccidere Valente. Invece, Piso si ritirò in Tessaglia, dove si autoproclamò imperatore e alla fine fu ucciso dai soldati di Valente.
- Servio Calpurnio Domizio Destro -
- Lucio Calpurnio Pisone Frugi -
Usurpatore durante l'impero di Gallieno (regno 253 al 268). La sua storicità è posta in discussione, essendo l'inaffidabile lista dei Trenta Tiranni della Historia Augusta l'unica fonte.
La Historia afferma che Pisone discendeva dalla gens Calpurnia e che ricevette il titolo Frugi per i morigerati costumi; è anche possibile che abbia avuto il titolo Thessalicus.
Dopo la sconfitta e cattura dell'imperatore Valeriano per mano dei Sasanidi (260), il suo collega e successore, il figlio Gallieno, inviò Valente Tessalonico a sopprimere la ribellione dei Macriani, che si erano messi alla testa dell'esercito d'oriente. Secondo la Historia, Pisone fu inviato da Macriano (non è chiaro se fosse il padre o il figlio) in Achaea (Grecia), per uccidere Valente. Invece Pisone si diresse in Tessaglia, ove si proclamò imperatore, prima di essere ucciso dai soldati di Valente
- Tito Calpurnio Siculo -
Poeta, che probabilmente fiorì nella II metà del III secolo. Undici ecloghe ci sono state tramandate sotto il suo nome, di cui le ultime quattro sono ora generalmente attribuite a Nemesiano, che visse nel tempo dell'imperatore Caro (222-283) e dei suoi figli (II metà III secolo).
- Calpurnio -
Diacono cristiano del IV secolo e padre di San Patrizio (difficile da credere perchè s. Patrizio è del V secolo)
- 1591. Nella vigna Peranda, fuor della porta salaria al 1° miglio, si scuopre il sepolcro di M. Calpurnius Sextio. CIL. VP, 14198. (Rodolfo Lanciani)
BIBLIO
BIBLIO
- Appiano di Alessandria - Historia Romana -
- Dione Cassio - Storia romana -
- Andrea Frediani, Sara Prossomariti - Le Grandi Famiglie di Roma Antica - Roma - Newton Compton Editori - 2014 -
- Dione Cassio - Storia romana -
- Andrea Frediani, Sara Prossomariti - Le Grandi Famiglie di Roma Antica - Roma - Newton Compton Editori - 2014 -
- Edward Gibbon - Nomina Gentesque Antiquae Italiae - 1763-1764 -
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
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