GENS CORNELIA LENTULA

DENARIO DI CORNELIUS LENTULUS SPINTHER E BRUTUS

"Consegnata la lettera di Caio Cesare ai consoli, a stento si poté ottenere da costoro, dopo grandissima insistenza dei tribuni della plebe, che fosse letta in senato; ma non si poté ottenere che si facesse una discussione a partire dalla lettera davanti al senato. I consoli espongono la relazione generale intorno alla repubblica. Il console Lucio Lentulo promette che egli non trascurerà il Senato e la repubblica, purché (i senatori) vogliano esporre il proprio parere con franchezza ed energia; ma se hanno riguardo per Cesare e cercano il favore di lui, come avevano fatto nei tempi passati, egli avrebbe presa una deliberazione nel proprio interesse e non avrebbe obbedito all'autorità del senato: anche egli aveva (modo di trovare) un rifugio nel favore e nell'amicizia di Cesare. Scipione parla nel medesimo senso: era in animo a Pompeio di non venir meno allo Stato, se il senato lo assecondi; se esita e procede con troppa cautela il senato invano avrebbe implorato il suo aiuto, se in seguito lo volesse."
(Lucio Cornelio Lentulus Crus)



CORNELII LENTULI

Il cognomen Lentulo appartiene probabilmente a quei cognomi che esprimevano abitudini o caratteristiche relative al capostipite; l'aggettivo lentulus significa "piuttosto lento". Oppure sarebbe un diminutivo di lente, una lenticchia, e quindi appartiene alla stessa classe di cognomi come Cicerone, un cece e Caepio, delle imperfezioni della pelle. I Cornelii Lentuli erano famosi per il loro orgoglio e superbia, così Cicerone usa Lentulitas, la "lentulaggine", per descrivere un patrizio borioso. I Lentuli appaiono nella storia con le guerre sannitiche al I secolo dell'Impero, un periodo di circa quattrocento anni. La loro origine è incerta.

Secondo Livio, all'inizio della Seconda Guerra Sannitica, Lucio Cornelio Lentulo descrisse suo padre come l'unico uomo che, durante il sacco gallico di Roma nel 390 a.c., si era opposto al pagamento di un riscatto per assicurare la partenza dei Galli dalla città. Sembra che dei loro antenati usarono il nome Gneo, per cui avrebbero potuto essere discendenti dei Cornelii Cossi.

I Lentuli usavano un certo numero di cognomi aggiuntivi, incluso Caudino (Battaglia delle Forche Caudine), Cru (gamba), Gaetulicus ,(conquistatore dei Gaetuli), Lupus (lupo), Niger (nero), Spinther (un bracciale) e Sura (il vitello). I Lentuli adottarono anche vecchi cognomina dei Cornelii: Maluginensis, Cossus, Rufinus e Scipio. Clodianus era sostenuto da un Lentulus adottato dai Clodii, mentre Marcellino fu adottato dal Claudii Marcelli.

Lucius Cornelius Lentulus -
secondo suo figlio, l'unico senatore che votò contro il pagamento di Brennus e dei Galli affinchè partissero da Roma, nel 390 a.c.

Lucius Cornelius Lentulus -
console in 327 e dittatore nel 320 a.c. Fu eletto console con Quinto Publilio Filone, al suo secondo consolato. Mentre a Publilio fu affidato il comando dell'esercito nell'assedio della città di Neapolis, Lucio Cornelio fu inviato nel territorio dei Sanniti, alleati ai greci di Neapolis.
In seguito all'elezione dei nuovi consoli, a Lucio Cornelio fu accordato il potere proconsolare, per continuare la campagna militare contro i Sanniti. Lucio conquistò tre città nel Sannio, Allife, Callife e Rufrio, prima dell'arrivo dei nuovi consoli, eletti per il 326 a.c.

Servius Cornelius Lentulus -
Eletto console nel 303 a.c. con il collega Lucio Genucio Aventinense. Durante il suo consolato, essendo finita la II guerra sannitica terminata l'anno precedente, 6.000 veterani vennero inviati ad Alba Fucens, nel territorio degli Equi, e 4.000 a Sora, strappata ai Sanniti, per fondare delle colonie romane. Trattato tra Roma e Taranto; impegno romano a non navigare nello Ionio.

Tiberius Cornelius Servius Lentulus -
figlio del console del 303 a.c., padre di Lucius Cornelius Lentulus Caudinus.

Lucius Cornelius Lentulus Caudinus -
console nel 275 a.c. con il collega Manio Curio Dentato, figlio di Manio, al suo II consolato. Lucius, figlio di Tiberio, fu il primo membro della famiglia ad acquisire l'agnomen Caudinus. Fu prima edile curule, fu eletto console nell'anno 237 a.c.. Gli fu tributato il trionfo per le sue vittorie contro i Liguri. Come riportato da Tito Livio, fu pontifex maximus a partire dal 217 a.c. e morì nel 213 a.c.

Lucius Cornelius Lentulus Caudinus -
Eletto console nel 237 a.c. con il collega Quinto Fulvio, figlio di Marco. Figlio di Lucius, padre di
Publio Cornelio Lentulus Caudinus.

- Publio Cornelio Lentulus Caudinus -
console nel 236 a.c. con il collega Gaio Licinio Varo, figlio di Publio Varo. Figlio del console Lucio Cornelio Lentulo e fratello del console Lucio Cornelio Lentulo Caudino. Ad entrambi i consoli fu ordinato di dirigersi con l'esercito verso la pianura Padana per opporsi a delle tribù di Galli, che avevano attraversato le Alpi. Ma nulla accadde e non si fecero battaglie grazie alle rivalità ed alle lotte che si erano sviluppate all'interno delle stesse tribù.

- Lucius Cornelius Lentulus Caudinus -
curule aedile nel 209 a.c.

Publio Cornelio Lentulo -
pretore nel 214 a.c.

- Servio Cornelio Lentulo -
 curule aedile nel 207 a.c, e tribunus militum in Hispania nel 205.

Publio Cornelio Lentulus Caudinus -
 pretore nel 204 a.c.

BUSTO DI LUCIUS CORNELIUS LENTULUS (CONSOLE NEL 199 A.C.)

Gneo Cornelio Lentulo -

console nel 201 ac, e uno dei triumviri incaricati di portare nuovi coloni a Narnia. Divenne questore della Repubblica Romana nel 212 ac, curule, edile e console nel 201 ac. Suo fratello Lucio Cornelio Lentulo fu anche console nel 199 ac. Gneo fu probabilmente figlio di Lucius Cornelius Lentulus Caudinus, curule aedile nel 209 ac, sebbene la presenza del praenomen Gnaeus, insieme all'assenza degli agnomen Caudinus, creano dei dubbi.

Sperò nella provincia dell'Africa ma venne data meritatamente a Publio Cornelio Scipione Africano. Lentulus aveva il comando della flotta sulla costa della Sicilia, con l'ordine di passare in Africa se necessario. Scipione era solito dire che per l'avidità di Lentulus avrebbe dovuto distruggere Cartagine. Cn. Lentulus fu proconsole in Spagna, nel 199 ac, e ricevette un'ovazione per il suo valore.
Nel libro 18 di The Histories, lo storico greco Polibio menziona un viaggio intrapreso da Gneo Lentulo per incontrare il re Filippo in modo da incoraggiare un'alleanza con Roma. Morì probabilmente nel 173 ac.

Lucius Cornelius Lentulus -
 console nel 199 ac. Fratello di Gnaeus Cornelius Lentulus, console del 201 ac.
Cornelius Lentulus divenne pretoriano nel 211 ac. e servì in Sardinia. Succedette a Scipio Africanus come proconsole in Spagna, anche se gli fu negato un trionfo al suo ritorno nel 200 ac. Fu remunerato però con la carica di console l'anno successivo. Morì nel 173 ac.

- Gaius Cornelis Lentulus
- triumviro per la creazione di una nuova colonia nel 199 ac.

- Servius Cornelius Lentulo -
 ambasciatore inviato in Grecia nel 171 ac, e pretore in Sicilia nel 169.

- Publio Cornelio Ser. Lentulus -
fratello del pretore di 169, anche un ambasciatore inviato in Grecia nel 171 ac.

- Lucio Cornelio Lentulo -
messaggero di Lucio Emilio Paullo, dopo la sconfitta di Perseo, nel 168 ac.

Publio Cornelio Lentulo -
console suffectus nel 162 ac. ebbe come collega il console suffetto Gneo Domizio Ahenobarbo; i consoli da rimpiazzare erano: Publio Cornelio Scipione Nasica Corculo e Gaio Marcio Figulo. Svolse la sua attività militare soprattutto in Grecia (172-169 a.c.). Pretore urbano (tra il 167 e il 164), trasferì allo stato la proprietà dell'ager Campanus; fu poi console suffetto nel 162 e dal 125 princeps senatus; fu avversario di Gaio Gracco.

Lucius Cornelius Lentulus Lupus -
console nel 156 insieme al suo collega Caius Marcius Figulus e censore nel 147 a.c. L'autore latino Lucilio (180 - 103 a.c.) critica Lupus per uno stile di vita decadente e corrotto. Lupus era un membro del collegio sacerdotale decemviri sacris faciundis. Fu accusato di estorsione, ma evidentemente fu prosciolto perchè divenne ancora censore nel 147 a.c. Dal 131 al 125 a.c fu il princeps senatus. Morì nel 125 a.c.

- Gneo Cornelio Lentulo -
Venne eletto console nel 146 ac. con il collega Lucius Mummius Achaicus, le cui conquiste militari lo offuscarono. Aveva ricoperto l'incarico di pretore nel 149 ac. Nel 161, fu inviato come ambasciatore presso Publio Apustius a Cirene per informare Tolomeo VII della decisione di Roma di
porre fine alla sua alleanza con Tolomeo VI.

- Lucius Cornelius Servilius Lentulus -
pretore nel 140 ac

- Cornelio Lentulo -
pretore in Sicilia, tra il 136 e il 132 a.c. in Sicilia orientale, con base centrale nella città-roccaforte di Enna, tra gli schiavi siciliani capeggiati da Euno e Cleone di Cilicia e l'esercito romano dell'isola vi fu la cosiddetta guerra servile. Cornelio sconfisse alcuni ribelli nel 134 a.c. durante questa guerra.

- Publio Cornelio Lentulo -
padre di Publio Cornelio Lentulo Sura, console nel 71 ac.

- Publio Cornelio Lentulus -
 padre di Publio Cornelio Lentulus Spinther.

Gneo Cornelio Lentulo -
console nel 97 ac con Publio Licinio Crasso. Era stato pretore nel 100 ac. Durante il loro consolato, il senato approvò un decreto che vietava il sacrificio umano. Secondo Plinio il Vecchio, il sacrificio umano fu bandito dalla legge ma il decreto era simbolico perchè quel sacrificio era ormai non più praticato.

- Gneo Cornelio Lentulo Batiato -
noto come  Lentulus Batiatus (... – 73 a.c.) fu un lanista romano, uno dei più famosi del suo tempo, e l'unico ricordato fino ad oggi. Viveva a Capua, dove si trovava il suo ludus gladiatorius, e immerso nel lusso riceveva i più facoltosi cittadini romani, per lo più patrizi, senatori ed equites, per i quali organizzava duelli tra gladiatori, generalmente considerati tra i più spettacolari e apprezzati, oltre che i meglio pagati di tutto il suolo italico. Fu lui il gestore della scuola gladiatoria dove, nel 73 a.c., si accese la rivolta del gladiatore Spartaco e dei suoi compagni, destinata a diventare la III guerra servile, la più grave della storia repubblicana in quanto ebbe luogo in territorio italico, minacciando di coinvolgere perfino Roma.

Gneo Cornelio Lentulo Clodianus -
IL LANISTA
Eletto console nel 72 e Censore nel 70 ac. insieme a Lucio Gellio Pubblico. Nacque nel 114 ac., fu strettamente legato alla famiglia di Pompeo.
Della famiglia plebea Claudii Marcelli, ma venne adottato dai patrizi Cornelii Lentuli, forse da Gneo Cornelio Lentulo. Sebbene Clodianus fosse un noto oratore, si diceva che nascondesse la sua mancanza di talento attraverso la spettacolarità e il possesso di una buona voce.
Parteggiò per Gneo Pompeo Magno. Venne eletto Pretore nel 75 ac., e grazie a Pompeo venne eletto console nel 72 ac. Clodianus spinse un disegno di legge per convalidare le concessioni di cittadinanza di Pompeo in Hispania, e che nessun cittadino romano nelle province potesse essere processato in contumacia, onde limitare le devastazioni di Gaio Verres in Sicilia.
Inoltre, Clodianus propose un disegno di legge per il recupero da coloro che avevano acquistato le proprietà confiscate dei proscritti sillani.
Il Senato riconobbe Spartaco come una seria minaccia e mandò entrambi i consoli ad affrontare il suo esercito alla testa di quattro legioni.
Clodianus cercò bloccare la marcia di Spartaco verso nord, mentre il scollega Publicola si spostò dietro, sperando di catturare i ribelli tra i due eserciti. Ma l'esercito di schiavi distrusse le legioni di Clodianus nelle montagne dell'Appennino, nella valle chiamata Lentula, e poi sconfisse le legioni in arrivo di Publicola.
A eserciti riuniti, entrambi i consoli furono di nuovo sconfitti in una battaglia vicino a Picenum. Sia Clodianus e Publicola furono ritirati come comandanti dal senato. Nonostante ciò, con l'aiuto di Pompeo, sia Clodianus che Publicola furono nominati censori nel 70 ac. profittandone per rimuovere circa 64 senatori, alcuni collegati al processo di Oppianico, oltre a Gaio Antonio Ibrido e Publio Cornelio Lentulo Sura.
Tuttavia, la maggior parte degli espulsi vennero prosciolti dai tribunali e rimandati in senato. Identificarono anche 910.000 cittadini e forse nominarono Mamercus Aemilius Lepidus Livianus come Princeps Senatus. Nel 70 ac, Clodianus contribuì al famoso processo di Cicerone contro il governatore corrotto Verres presentando prove a sostegno di Cicerone.
Nel 67 ac Clodianus divenne legato sotto Pompeo, che aveva ricevuto l'ordine di liberare il Mar Mediterraneo dai pirati. A Clodiano fu dato il comando della costa orientale d'Italia, con la sua flotta che pattugliava la costa del Mare Adriatico. Nel 66 a.c. tornò a Roma, dove sostenne la Lex Manilia, che diede a Pompeo il comando della guerra contro il re Mitridate VI del Ponto.

Publio Cornelio Lentulus Sura -
console nel 71 a.c. Soprannominato Sura (114 a.c. - 63 a.c.), fu uno dei personaggi principali della cospirazione catiliniana e anche il patrigno di Marco Antonio. Quando fu accusato da Silla (a cui era stato questore nell'81 a.c.) di aver sperperato il denaro pubblico, si rifiutò di renderne conto, ma insolentemente gli tese il polpaccio della gamba (sura), la parte dei maschi punita quando commettevano errori giocando a palla. Fu pretore nel 75 a.c, governatore della Sicilia nel 74 a.c. e console nel 71 a.c.
Nel 70, espulso dal Senato per immoralità, si unì a Catilina basandosi su un oracolo sibillino secondo cui i tre Cornelii sarebbero stati i sovrani di Roma, Lentulus si considerava il successore di Lucio Cornelio Sulla e di Lucio Cornelio Cinna. Quando Catilina lasciò Roma dopo il secondo discorso di Cicerone ad Catilinam, Lentulus prese il suo posto come capo dei cospiratori. In collaborazione con Caio Cornelio Cethegus, intraprese l'omicidio di Cicerone e l'incendio di Roma, ma la trama fallì. Gli ambasciatori degli Allobroges che erano a Roma per una denuncia contro le vessazioni dei governatori provinciali, ottennero grandi aperture da Lentulus, con l'obiettivo di ottenere l'assistenza armata.
Fingendosi convinti, gli ambasciatori ottennero un accordo scritto firmato dai cospiratori principali e informarono Q. Fabius Sanga, che a sua volta conosceva Cicerone. Vennero tutti arrestati e fatti confessare. Lentulus fu messo a morte nel Tullianum nel 63 ac, insieme ad altri sostenitori di Catilina.
La legittimità di queste uccisioni, condotte sul comando personale dei consoli e senza un processo giudiziario, fu contestata. Cicerone sosteneva le sue azioni lecite sotto il senatusconsultum, ma fu esiliato nel 58 ac dopo che il tribuno popolare, Publio Clodio Pulcher, suo nemico, approvò una legge che proibiva le uccisioni extragiudiziali di cittadini romani e accusò Cicerone di averlo violato. Questo è un esempio di una legge ex post facto (retroattiva). Fu richiamato l'anno seguente, però, da un voto del senato. Cicerone per il suo trattamento di Lentulus ebbe da Marco Antonio, il figliastro di Lentulus, la sua testa come condizione per la sua adesione al Secondo Triumvirato, e la ottenne.

DENARIO DI CASSIO LONGINO
E LENTULUS SPINTHER
Publio Cornelio Lentulus Spinther -
console nel 57 ac. soprannominato Spinther per la somiglianza con un attore popolare, di antica famiglia patrizia. Anche se trattato con grande favore da Giulio Cesare, Spinther alla fine si schierò col rivale di Cesare Pompeo Magno e con il partito degli Optimati.
Ottenne il primo incarico pubblico nel 63 a.c. come curule edile, aiutando Cicerone a sopprimere la cospirazione catilinaria. Si distinse anche per lo splendore dei giochi che aveva fornito, anche se la striscia viola sulla sua toga avrebbe offeso molti romani visto che era connesso con la regalità.
Venne eletto pretore nel 60 e nel 59 a.c. come propretore, ricevette il governo dell'Hispania Citerior, ottenuta anche per merito di Giulio Cesare. Come pro-pretore in Spagna, Spinther coniò monete che portavano nome e soprannome.
Spinther ricevette di nuovo il sostegno di Giulio Cesare quando cercò il consolato, per il 57 a.c. e il primo giorno del suo consolato si battè per il ritiro di Cicerone dall'esilio. Dal 56 al 53 a.c, Spinther fu nominato dal Senato governatore della Cilicia che svolse con onestà e coniò grandi monete d'argento (tetradrammi cistoforici).
Nonostante il suo debito con Cesare, Spinther tendeva sempre più verso Pompeo, e quando scoppiò la guerra civile tra Pompeo e Cesare nel 49 a.c., si schierò con Pompeo. Ma Spinther non era un buon soldato e ben presto si ritrovò intrappolato e assediato dalle truppe di Cesare a Corfinium, dove fu costretto ad arrendersi.
La generosità con cui fu successivamente trattato da Cesare dopo la capitolazione di Corfinium non cambiò Spinther. Dopo un breve ritiro a Puteoli, si ricongiunse all'esercito di Pompeo in Grecia.
Nel 48 a.c, l'esercito di Pompeo affrontò quello di Giulio Cesare e il suo luogotenente Marco Antonio nella battaglia di Farsalo, sconfitta decisiva per le forze pompeiane.
Pompeo fuggì in Egitto (dove venne decapitato da Tolomeo XIII con l'intento errato di far piacere a Cesare) e Spinther fuggì a Rodi. Secondo Sesto Aurelio Vittore, cadde in seguito nelle mani di Cesare e fu messo a morte, il che spiegherebbe perché suo figlio, Publius Cornelius Lentulus Spinther, si unì agli assassini di Cesare.

Publio Cornelio Lentulus Spinther -
partigiano di Gneo Pompeo con cui combattè nella guerra contro i Pirati, e in seguito uno dei cospiratori contro Cesare.

- Publio Cornelio Lentulo Marcellino -
figlio di Marco Claudio Marcello, fu adottato da uno dei Cornelii Lentuli. Fu luogotenente di Pompeo durante la guerra contro i pirati, nel 67 a.c., e fu un oratore di considerevole merito.

- Gnaeus Cornelius Lentulus Clodianus -
inviato a osservare il progresso degli Elvezi nel 60 a.c.

Gneo Cornelio Lentulus Marcellino -
console nel 56 a.c. (90  - 48 ac) Era sposato almeno due volte. La sua prima moglie è sconosciuta, ma la sua seconda moglie era probabilmente Scribonia, almeno vent'anni più giovane di lui, che in seguito divenne la seconda moglie di Augusto.
Dalla sua prima moglie era il padre di Lentulus Marcellinus, il questore che Cesare mise al comando delle sue fortificazioni a Dyrrhachium nel 48 a.c.; di Scribonia era padre Cornelio Marcellino, che morì prima del 47 a.c. e Scribonia si risposò con Publio Cornelio Scipione Salvito, con il quale ebbe due figli, Cornelio Scipione e Cornelia Scipione. In seguito sposò Augusto e divenne madre della sua unica figlia, Giulia.

- Gneo Cornelio Lentulus Vatia -
citato da Cicerone nel 56 a.c.

Lucius Cornelius Lentulus Niger -
Flamen Martialis, flamine di Marte nel 56 ac.

Lucius Cornelius Lentulus -
( 20 a.c.), Flamen Martialis.

Lucio Cornelio Lentulus Crus -
console nel 49 a.c., partigiano di Gneo Pompeo. (97 - 48 a.c.) figlio di un Publio Lentulo, di origini altrimenti sconosciute. Nel 72 a.c., acquistò la cittadinanza romana per il servizio reso a Pompeo contro Quinto Sertorio in Spagna. Sulla base dei nomi romani che ha preso - Lucius Cornelius Balbus - e sulla base di successive lettere a Cicerone, è possibile che sia Balbo maggiore che minore abbiano ottenuto la cittadinanza con il patrocinio di Lucio Cornelio Lentulus Crus, forse al servizio di Pompeo come legato (Pompeo era lì dal 76 al 71 a.c., se fosse nato a Crus nel 98 a.c., avrebbe avuto tra i 22 e i 27 anni).
Nel 61 a.c. fu l'accusatore di Publio Clodio Pulcher per la violazione dei misteri della Bona Dea, insieme ad altri due Cornelii Lentuli, ma non riuscì a ottenere una condanna per le tangenti di Clodio ai giurati. Sotto il consolato di Cesare e Bibulo, divenne Pretore nel 58 a.c. Durante il suo mandato Clodio, ora tribuno del popolo, si mosse contro Cicerone perchè, come console del 63 ac, aveva messo a morte cittadini romani senza processo. Cicerone sperava nell'aiuto di Lentulo contro Clodio; sebbene il pretore tentasse di persuadere Pompeo a proteggere Cicerone ma Pompeo non si prestò. Nel 51 a.c si presentò per l'elezione tra i Quindecimviri sacris faciundis. ma fu sconfitto da Publio Cornelio Dolabella.
Nel 50 a.c. fu eletto console per l'anno successivo al fianco di Claudio Marcello, come oppositore di Cesare, facendo scene isteriche quando alla fine del 50 e 49 gennaio Cesare cercò il consolato mentre alcuni senatori cercavano di togliergli il comando. Nel 49 a.c., dopo il senatus consultum ultimum, che praticamente toglieva il comando a Cesare, i tribuni Antonio e Cassio fuggirono con l'inviato di Cesare, il giovane Curio da Roma per incontrare Cesare a Ravenna. Il 10, Cesare traversò il Rubicone, dando inizio alla Guerra Civile.
Lentulus partì da Roma reclutando truppe da Pompei a Capua. Cesare mandò il suo agente, il giovane Balbo, per conquistare Lentulus ma, il Cicerone riferì ad Atticus che i Consoli avevano attraversato Brundisium verso la costa della Grecia. 
Lentulus reclutò due legioni nella provincia dell'Asia per Pompeo e lo seguì come Proconsole, nella sua sconfitta nella battaglia di Farsalo nel 48 ac. Lentulus fuggì dal campo di battaglia ma gli fu negato rifugio ad Antiochia, allora seguì Pompei in Egitto, dove fu fatto prigioniero il 4 settembre per ordine del re Tolomeo XIII e giustiziato in prigione. 
Cesare dette molta colpa a Lentulus per gli eventi fine 50 / inizio 49 che provocarono la guerra civile, per i grandi debiti di Lentulus e le sue speranze di province ricche, sostenendo che Cesare mirava a farsi padrone di Roma. Avvertì il senato che, se non si fossero schierati contro Cesare, lui, Lentulus, aveva i propri mezzi per riconquistare il favore di Cesare. Cicerone, tipicamente tagliente, descrisse Lentulus come avverso al disturbo del pensare. Scrivendone gli interessi privati ​​e le ambizioni personali, sembra dare sostegno alle affermazioni di Cesare e ai suoi più tardivi commenti che Lentulus si era promesso la casa di città di Ortensio, la villa suburbana di Cesare e una proprietà a Baiae come bottino della guerra civile, il che rafforza la reputazione di Lentulus per l'avidità.

- (Publio) Cornelius Lentullus Marcellino -
questore nell'esercito di Cesare nella guerra civile; sconfitto da Pompeo, che subì pesanti perdite, a Dyrrhachium, e poi salvato da Marco Antonio.

- Lucio Cornelio Lentulus Cruscellio
- proscritto dai triunviri nel 43 a.c., ma fuggì.

Lucio Cornelio Lentulus Cruscellio -
Fu console suffectus nel 38 ac., figlio di Lucius Cornelius Lentulus Crus. Nel 54 ac, fu il pubblico ministero sotto la Lex Cornelia de maiestate contro Aulo Gabino, ex console del 58 ac. Nel 44 ac, fu forse eletto Pretore, e dichiarò che la ripartizione delle province del Senato per l'anno seguente non era vincolante.
A causa del sostegno di suo padre a Pompeo Magno nella guerra civile, Cruscellio fu proscritto e nel 42 a.c., raggiunse Sesto Pompeo in Sicilia. Sesto gli impartì un comando navale come Legato, probabilmente un legatus pro praetore. Probabilmente dopo il Patto di Miseno nel 39 ac, Cruscellio si riconciliò con i triumviri e divenne un sostenitore di Marco Antonio. Di conseguenza, fu nominato console sufficiente nel 38 a.c., in sostituzione di Appius Claudius Pulcher. Cruscellio era sposato con Sulpicia, e potrebbe essere stato il padre di Lucio Cornelio Lentulo, console nel 3 a.c..

GNAEUS CORNELIUS LENTULUS

- Lucio Cornelio Lentulo -
ovvero Lucius Cornelius Lentulus, (35 a.c. circa – dopo l'1) fu un politico dell'Impero romano.
Figlio dell'omonimo Lucio Cornelio Lentulo console del 38 a.c. La sua ascendenza potrebbe essere appartenuta agli Scipioni. Ebbe una figlia, una certa Cornelia della famiglia degli Scipioni, sposata con Lucio Volusio Saturnino (console suffectus nel 3).
Fu flamen Martialis nel 12 a.c. e poi praefectus monetalis. Divenne console nel 3 a.c. e poco dopo proconsole d'Africa, dove morì ricoprendo l'incarico, forse durante una guerra contro le popolazioni berbere di Musulami o Garamanti.

- Gneo Cornelio Lentulus -
 console nel 18 a.c. con il collega Publio Cornelio Lentulo Marcellino. Al potere consolare vi sono due patrizi della stessa gens e della stessa familia: I Cornelii Lentuli.

Publio Cornelio Lentulo Marcellino -
console nel 18 a.c. con Gneo Cornelio Lentulo come collega. Il praenomen di suo padre, Publio, è attestato e si pensa potrebbe essere stato il figlio di Publio Cornelio Lentulo Marcellino, che potrebbe essere stato un monetario triumviro nel 50 ac, ma è certo che fu eletto questore nel 48 ac.. Comandò una parte delle difese di Giulio Cesare a Dyrrachium che fu attaccata da Gneo Pompeo Magno subendo però gravi perdite.
C'è anche uno Gneo Cornelio Lentulo Marcellino, console nel 56 ac, che è considerato il fratello del questore, che potrebbe essere il nonno del nostro Marcellino.
È possibile che Marcellino possa essere il Cornelio Lentulus nominato Legatus Augusti pro praetore in Pannonia nei primi anni del I secolo d.c., oppure era Gnaeus Cornelius Lentulus Augur, console nel 14 d.c.

Gnaeus Cornelius Lentulus Augur -
console nel 14 a.c. ( 54 a.c - 25 d.c.) ebbe come collega Marco Licinio Crasso Frugi. Lentulus Augur era povero e riuscì a qualificarsi per il Senato romano solo per generosa donazione dell'imperatore Augusto, di cui divenne cliente. Lentulus fu nominato governatore proconsolare dell'Asia, dal 2 all'1 ac. e poi legato imperiale dell'Illirico prima del 4 d.c. Si ritiene che fosse anche il legato imperiale in Moesia prima del 6 d.c., dove combatté sul Danubio, vincendo un trionfo onorario per le sue vittorie sui Geti. Nel 14 d.c. stava servendo lungo il Danubio sotto Germanico come suo Comes. Il nuovo imperatore, Tiberio, ne voleva fare un consigliere di Germanico.
La sua presenza non fu accetta dalle legioni pannoniche, che si ammutinarono dopo la morte di Augusto. Venne salvato solo per l'intervento di Germanicus. Ritornato a Roma nel 16, quando Marcous Scribonio Libo Druso si era ucciso (accusato di tradimento), raccomandò al Senato che i membri della gens Scribonia non avrebbero mai più portato il nome di "Druso". Poi, nel 22 d.c., in assenza del pontifex maximus, si oppose alla nomina del dialis flamen Servius Cornelius Lentulus Maluginensis come governatore dell'Asia. Propose poi che la proprietà ereditata da Caio Giunio Silano da sua madre non sarebbe stata confiscata a causa della condanna di estorsione di Silanus, e Tiberio acconsentì.
Nel 24 d.c, fu accusato di cospirazione per uccidere Tiberio insieme a Vibio Sereno, Marco Cecilio Cornuto e Lucio Seius Tubero. L'imperatore lo scagionò da tutte le accuse dichiarando: "Non sono degno di vivere se pure Lentulus mi odia."
Lentulus morì nel 25 d.c., lasciando la sua enorme fortuna a Tiberio. Per Tacito si trattò di un atto volontario; per Svetonio si suicidò e venne costretto a lasciare la sua fortuna a Tiberio. Un uomo ricco (stimato a 400 milioni di sesterzi secondo Seneca ), i suoi liberti lo avevano ridotto alla povertà prima che fosse in grado di reclamare la sua ricchezza attraverso la generosità di Augusto. Gli furono assegnate grandi proprietà costiere in Tarraconensis da Augusto, che era un proprietario terriero assenteista.
Dopo la sua morte, le sue terre andarono per lo più a Tiberio, ma alcune delle sue proprietà spagnole furono ottenute dai Vibii Serenii. Seneca descrisse Lentulus come: "Una mente sterile, e uno spirito non meno debole. Era il più grande degli avari, ma più libero con le monete che con le chiacchiere, così terribile era la sua povertà di parole. Doveva tutto il suo progresso ad Augusto". Tacito ne aveva una più alta opinione: "Un uomo che portava la sua povertà con forza, e quando innocentemente acquistò grandi ricchezze, le usò con grande moderazione".

Lucius Cornelius Lentulus -
console nel 3 a.c. figlio di Lucio Cornelio Lentulo Cruscellio e Sulpicia. Fedelissimo di Tiberio, fu eletto console insieme a Marco Valerio Messalla Messallino nel 3 a.c, Il 4 d.c. fu nominato governatore dell'Africa proconsolare e dovette affrontare le insurrezioni delle tribù native nel sud della provincia e oltre i confini. Durante una spedizione nel deserto libico contro una delle tribù, i Nasamones, fu ucciso. Sposò forse la figlia di Publio Cornelio Scipione, o di Publio Cornelio Lentulus Marcellino , o un'Aemilia Lepida, da cui ebbe una figlia, Cornelia Lentula, che sposò Lucio Volusio Saturno, il console suffetto del 3 d.c.

Cornelia -
 Moglie di Lucio Volusio Saturnino, console suffectus il 3 d.c..

Cossus Cornelius Lentulus Gaetulicus -
console nell' 1 a.c. insieme a a Lucio Calpurnio Pisone, fu eletto proconsole d' Africa nel 6 d.c., dove combattè e vinse contro i Gaetuli, che gli valse l' agnomen Gaetulicus. Uno dei pochi fidati dell'imperatore Tiberio, fu inviato in Pannonia nel 14 d.c. per accompagnare il figlio di Tiberio Druso per sedare un ammutinamento delle legioni. Successivamente, gli fu dato il posto di praefectus urbi nel 33 d.c., tenendolo per un certo numero di anni prima della sua morte.
Gaetulicus ebbe almeno due figli, Cossus Cornelius Lentulus e Gnaeus Cornelius Lentulus Gaetulicus, consoli rispettivamente nel 25 e nel 26 d.c.

Publio Cornelio Lentulo Scipione -
console suffectus il 2 dc. Titus Quinctius Crispinus Valerianus come collega, un senatore romano attivo durante il regno dell'imperatore Augusto. Fu il primo membro della Cornelii gens a combinare il nome dei due rami più famosi di quella famiglia, i Lentuli e le Scipioni, a suo nome. Il fatto che un altro membro dei Cornelii Lentuli abbia riportato in vita il nome di uno dei suoi famosi ma estinti rami, il Maliginisis, nel suo stesso nome, Servius Cornelius Lentulus Maluginensis, console nell'anno 10, ha portato a credere che due erano fratelli.
Che la filiazione di ciascuno indichi entrambi erano il figlio di un Gneo e nipote di un Gneo rafforza questa teoria. Poco si sa di questo console, che si riferisce ai suoi discendenti. Syme identifica suo figlio come Publio Cornelio Lentulo Scipione, console nel 24.

Servius Cornelius Lentulus Maluginensis -
L'AMBASCIATORE ROMANO
console suffetto nel 10 d.c. Era stato nominato Flamen Dialis da Augusto, il sommo sacerdote di Giove, dopo che la posizione era rimasta vacante per un periodo insolitamente lungo. Cassius Dio lo colloca verso l'11 ac, accettato da molti studiosi moderni. Tacito invece afferma che fu nominato settantadue anni dopo il suicidio di Lucio Cornelio Merula, il precedente sacerdote, nell'87 ac..

Nel 10 d.c., Cornelio e Quinto Junius Blaesus furono nominati console suffectus al posto di Publio Cornelio Dolabella e Gaius Junius Silanus. Dodici anni dopo, Cornelius cercò di essere nominato governatore dell'Asia per il 22 d.c.

Tale nomina sarebbe stata tipica per un consolare come Cornelius. Tuttavia, l'imperatore Tiberio asseriva che i doveri e gli obblighi religiosi del dialis flamen gli impedivano di lasciare l'Italia, e quindi a Cornelio fu negato il governatorato. Morì nel 23 e suo figlio, chiamato anche Servio, fu nominato flamen dialis al suo posto.

- Servius Cornelius Lentulus Maluginensis -
nominato Flamen Dialis al posto di suo padre, dopo la morte di quest'ultimo nel 23 d.c.

Publio Cornelio Lentulo Scipione -
console suffetto nel 24 dc., come il collega di Gaio Calpurnio Aviola. Scipione era il figlio del console Publio Cornelio Lentulus Scipio. Una dedica eretta a Brixia fornisce dettagli della sua carriera fino al consolato. Il suo primo incarico fu il pretore, poi prefetto dell'aerario Saturni nell'anno 15.
Fu legatus o comandante della Legio IX Hispana mentre era di stanza in Africa; Tacito cita Scipione nella campagna vittoriosa di Quinto Junius Blaesus, governatore proconsolare dell'Africa, contro Tacfarinas, nel 22.
Dopo il consolato, fu governatore proconsolare dell'Asia ma la data non è accertata. Scipione si sposò due volte. Si ignora il nome della prima moglie che era la madre del suo figlio maggiore, Publio Cornelio (Lentulo?) Scipione , console suffetto nel 56.
La sua seconda moglie era la bella Poppea Sabina Maggiore. Ebbero un figlio, Publio Cornelio Scipione Asiatico, console suffetto nel 68; la sua agnomenia riflette il mandato di Scipione come governatore dell'Asia. Poppea Sabina aveva fama di promiscuità. Messalina, imperatrice e moglie di Claudio, sospettava che Poppea fosse stata l'amante di Decimo Valerio Asiatico; Messalina arrivò al punto di assumere agenti per costringere Poppea a suicidarsi; Poppea morì nell'anno 47.
Pochi giorni dopo la sua morte, mentre stava cenando con Scipione, l'imperatore Claudio chiese distrattamente a Scipione dov'era sua moglie; il vedovo rispose semplicemente che Poppea "aveva pagato il debito della natura". Un altro aneddoto dei registri di Tacito di Scipione e della sua seconda moglie avvenne anche dopo la sua morte. Chiamato in Senato per la sua opinione su Poppea, rispose: "Poiché penso a quello che pensano tutti gli uomini delle azioni di Poppea, supponiamo che io dica quello che dicono tutti gli uomini".

Cossus Cornelius Cossi Lentulus -
console nel 25 dc. come collega di Asusio Agrippa. Sembra sia stato governatore della Germania Superiore. Lentulus era il figlio di Cossus Cornelius Lentulus Gaetulicus, console nel 1 ac. Suo fratello era Gneo Cornelio Lentulo Gaetulico, console nell'anno 26. È conosciuto per avere un figlio, Cossus Cornelius Lentulus, console nell'anno 60, come il collega di Nerone.

Gneo Cornelio Cossi Lentulus Gaetulicus -
console nel 26 d.c. con Gaio Calvisio Sabino come collega, (morto nel 39). Era il figlio di Cossus Cornelius Lentulus, console nel 1 ac. i suoi fratelli furono Cossus Cornelius Lentulus, console nel 25, e Cornelia, la moglie del suo collega consolare Calvisius Sabinus. È attestato che avesse sposato Apronia, la figlia di Lucio Apronio, da cui ebbe una figlia e almeno tre figli: Gneo Cornelio Lentulo Gaetulico, console suffeto nel 55, Cossus Cornelius Lentulus Gaetulicus e Decimo Junius Silanus Gaetulicus. Gneo Cornelio divenne un partigiano del prefetto del pretorio Sejanus, fidanzando la figlia di Gaetulico con uno dei figli di Seiano. Ciò gli portò il consolato nell'anno 26, e poi la nomina del legatus o governatore della Germania Superior nell'anno 29, probabilmente in successione a suo fratello, Cossus Cornelius Lentulus .
Con la caduta e la morte di Seiano nell'anno 31, non solo fu uccisa la famiglia del prefetto del pretorio, ma molti dei suoi sostenitori furono o esiliati o anche assassinati. Gaetulicus fu processato da un senatore edile, Abudius Ruso, ma la causa fu ripiegata su Abudius e il delatore fu bandito da Roma. Gaetulicus era molto sicuro nel suo incarico in Germania Superiore: era popolare con le sue truppe per la sua gentilezza e moderata disciplina, mentre suo suocero Apronius governava l'adiacente provincia di Germania Inferiore.
Tacito riferisce che Gaetulico e l'imperatore Tiberio erano giunti a un'intesa: il governatore gli aveva inviato una lettera che rammentava all'imperatore di essersi schierato con Sejanus su consiglio dell'imperatore, non a sua scelta, non aveva parte nella faccenda che portò alla distruzione di Seiano, e sarebbe rimasto fedele finché rimase indisturbato in Germania Superiore.
Gaetulico rimase governatore dopo la morte di Tiberio nel regno di Caligola, quando un errore falso nell'anno 39 del primo lo fece cadere. "L'intera faccenda è misteriosa, le prove disconnesse e frammentarie", scrive Ronald Syme. Nel settembre del 39 Caligola lasciò Roma e si recò a Moguntiacum, capitale della Germania Superiore, accompagnata dalle sue sorelle e da Lepido. Giunto a Moguntiacum, Gaetulicus fu uno dei tanti giustiziati, nel suo caso a causa della sua popolarità con i suoi soldati.
Lepido fu giustiziato da un tribuno, mentre Agrippina e Livilla furono esiliati nelle isole pontine. Il 27 ottobre la parola della "nefaria consilia" era giunta a Roma, quando i Fratelli Arval festeggiavano un ringraziamento per la sua soppressione.
Scrisse una storia o una serie di memorie usate come fonte per le Vite di Dodici Caesars e gli Annali di Tacito di Svetonio. Viene menzionato per nome nella Vita di Caligola di Svetonio. Il suo cognomen "Gaetulicus" appare in nove poesie nell'Antologia greca, che sarebbe l'autore. È noto per aver scritto alcuni versi erotici, poiché Marziale lo cita come un precedente per il libero uso del linguaggio.

- Publio Cornelio Lentulo
console suffectus nel 27 d.c. I consoli di quell'anno furono: Lucio Calpurnio Pisone e Marco Licinio Crasso Frugi che vennero sostituiti da due consoli suffetti:  Publio Cornelio Lentulo e Gaio Sallustio Passieno Crispo.

Gneo Cornelio Lentulus Gaetulicus -
consul suffectus nel 55 d.c. con Tito Curtilio Mancia come suo collega. Visse nel regno di Nerone. È conosciuto solo dalle iscrizioni. Era figlio di Gneo Cornelio Lentulo Gaetulico, console nel 26, e di Apronia, una delle figlie di Lucio Apronio, console nell'8 dc.. Potrebbe essere il padre di Cornelia Gaetulica.

Cossus Cornelius Lentulus -
console nel 60 d.c. durante il Principato. Era il console secondario dell'Imperatore Nerone nel 60. Lentulus era il figlio di Cossus Cornelius Lentulus, che era console nel 25.

Cornelius Lentulus -
un celebre attore e scrittore di pantomime; il suo periodo è incerto, ma deve essere vissuto prima della fine del I secolo.



UNA LETTERA SPACCIATA PER VERA

"Lentulus, il governatore dei gerosolimitani al Senato e alla gente, saluti. È apparso nei nostri tempi, e c'è ancora vita, un uomo di grande potenza, chiamato Gesù Cristo. Il popolo lo chiama profeta della verità; i suoi discepoli, figlio di Dio. Solleva i morti e guarisce le infermità..."La lettera vide una pubblicazione diffusa e fu presa per lungo tempo come testimonianza di un testimone oculare. Naturalmente non è autentica.


BIBLIO

- Andrea Frediani, Sara Prossomariti - Le Grandi Famiglie di Roma Antica - Roma - Newton Compton Editori - 2014 -
- Edward Gibbon Nomina Gentesque Antiquae Italiae (1763-1764) -
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -

1 comment:

  1. Buongiorno, bellissimo articolo. Sono un abitante di Lentula, paesino nell'appennino Tosco-Emiliano. Mi sono imbattuta per caso in questa pagina e sono rimasta piacevolmente colpita di vedere il nome del mio paese natale. Lentula è stata poco considerata negli anni e poco approfondita la storia. Quindi leggere ciò è stato molto bello e gratificante.
    Dovrei avere ancora alcune bozze relative a studi effettuati in merito.
    Ancora grazie per il duro lavoro svolto, sono veramente felice.
    cari saluti.
    irene

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