IL CERCHIO ROSSO EVIDENZIA LA CURIA CALABRA |
IL TEMPIO DELL'OSSERVAZIONE LUNARE
La Curia Calabra era un luogo di culto preposto all'osservazione della luna. Si trattava di un vero e proprio tempio utilizzato per l'osservazione rituale della luna nuova nella Roma antica. La Luna Nuova o novilunio, o Luna Nera, è la fase della Luna in cui il suo emisfero visibile risulta completamente in ombra.
Però anticamente il novilunio non era la Luna Nera, ma era il giorno in cui compariva di nuovo la luna. Vale a dire che era il giorno in cui rinasceva la luna, o il giorno in cui la Dea Diana emergeva dalle grotte in cui si era occultata. Tale giorno è spesso utilizzato come primo giorno del mese nei calendari lunari.
La Luna Nuova
La Luna nuova avviene quando nel corso della sua orbita il nostro satellite è in congiunzione col Sole, cioè si frappone tra la Terra e il Sole. Durante la fase di Luna nuova, non è possibile vedere la Luna in quanto essa è presente in cielo di giorno a poca distanza apparente dal Sole. Se il novilunio si verifica quando la Luna si trova in un nodo della sua orbita, cioè sta attraversando il piano eclittico, la Luna risulta allineata perfettamente con la Terra e il Sole e perciò provoca il fenomeno delle eclissi di Sole.
"Vogliono taluni asserire che alla fondazione di Roma vi fu una congiunzione di luna che ecclissò il Sole e questa essere stata veduta anche da Antimaco Poeta da Teo accaduta essendo nell'anno terzo della sesta Olimpiade"
Il Pantheon di Roma, ricreato da Agrippa sul modello dei templi più arcaici, era, ed è, come quelli, rotondo e con l'oculo in cima che consentiva l'osservazione della luna. Infatti nell'Equinozio di Primavera la Luna Piena è osservabile giusto al centro dell'oculo del tempio. Momento importantissimo perchè nella Roma più arcaica l'anno solare iniziava all'equinozio di primavera e non al solstizio d'inverno come avvenne poi.
La Luna nuova avviene quando nel corso della sua orbita il nostro satellite è in congiunzione col Sole, cioè si frappone tra la Terra e il Sole. Durante la fase di Luna nuova, non è possibile vedere la Luna in quanto essa è presente in cielo di giorno a poca distanza apparente dal Sole. Se il novilunio si verifica quando la Luna si trova in un nodo della sua orbita, cioè sta attraversando il piano eclittico, la Luna risulta allineata perfettamente con la Terra e il Sole e perciò provoca il fenomeno delle eclissi di Sole.
"Vogliono taluni asserire che alla fondazione di Roma vi fu una congiunzione di luna che ecclissò il Sole e questa essere stata veduta anche da Antimaco Poeta da Teo accaduta essendo nell'anno terzo della sesta Olimpiade"
Il Pantheon di Roma, ricreato da Agrippa sul modello dei templi più arcaici, era, ed è, come quelli, rotondo e con l'oculo in cima che consentiva l'osservazione della luna. Infatti nell'Equinozio di Primavera la Luna Piena è osservabile giusto al centro dell'oculo del tempio. Momento importantissimo perchè nella Roma più arcaica l'anno solare iniziava all'equinozio di primavera e non al solstizio d'inverno come avvenne poi.
1 - Aedes Fidei
2 - Aedes Opis
3 - Aedes Iuppiter Custodis
4 - Aedes Tensarum - (Menzionato solo da un diploma militare. L'edificio è stato utilizzato per immagazzinare i carri che trasportano le sculture degli Dei nelle processioni. Secondo alcune ipotesi, Iuppiter era al lato del santuario di Iuppiter Feretrius.)
5 - Aedes Iuppiter Feretrius
6 - Curia Calabra
9 - Aedes Veneris Erycinae
10 - Aedes Mentis
13 - Aedes Iuppiter Tonantis
Il Calendario
Il calendario romano era infatti originariamente lunare. Le Calende o il primo giorno di ogni mese, il pontifex minor occupava la Curia Calabra per attendere l'avvistamento della luna nuova. Il Rex Sacrificulus (o Rex Sacrorum), una figura magistratuale e sacerdotale insieme, unitamente al Pontefice, poi officiavano una res divina (servizio religioso) e il sacrificio in onore di Giunone, e il popolo romano veniva chiamato in assemblea nei Comitia Calata, che sembra avvenissero sul Campidoglio. Come calata, il nome Calabra deriva probabilmente da calare, "convocare" o "proclamare". Ma secondo altri "calabra" o "galabra" richiama più il significato di roccia.
"Tra i pubblici stabilimenti a Romolo viene attribuita quella della Curia Calabra. Anche il luogo ove si teneva adunanza per cura dei publici affari chiamavasi Curia e dalla parola cura era Curia lo stesso luogo. Nella Curia Calabra di Romolo, asseriscono Varrone, Macrobio e Sesto Pompeo, si trattava solamente ciò che aveva relazione alle cose sacre. Fu detta Calabra a "colendo" verbo che significava chiamare poiché siccome scrive Macrobio vicino alla Curia si chiamava il Popolo per avvertirlo dei giorni che dalle Calende alle None del mese.
Questa Curia fu coperta di strame, che è un insieme di erbe secche e paglia che vengono usate come foraggio e come lettiera per il bestiame, tuttavia ottimo per coprire i tetti sostenuti da vimini intrecciati e pali di legno. Ciò dimostra la povertà di quei tempi ed era situata Campidoglio nella parte meridionale e precisamente vicino alla rupe da Manlio nella insalizione de Galli come scrive Virgilio, vicina a questa Curia fu altra Casa di Romolo e di tal piccolezza che le dà il nome di tugurio. Era ancor questa coperta di canne di strame con legature di vinchi per testimonianza di Ovidio".
Secondo altri studiosi la sua posizione esatta è poco chiara, ma la ritengono un un recinto scoperchiato davanti a una capanna augurale (auguraculum, un tempio senza tetto), sul lato sud-ovest della zona Area Capitolina, il recinto del tempio di Giove Ottimo Massimo. Servio Mario Onorato, grammatico e commentatore romano del IV secolo, identifica la Curia Calabra con una Casa Romuli ("Capanna di Romolo") o Tugurium, o "Tegurium Romuli" sul colle capitolino. Il tegurium era una capanna con un tetto di paglia, molto isolante dal freddo e dalle piogge, usatissimo anche nei paesi anglosassoni dell'800 e '900 ma alcuni a tutt'oggi. Tuttavia Ambrogio Teodosio Macrobio fa supporre, e molti studiosi sono concordi, che invece era adiacente alla Casa di Romolo.
La Curia Calabra ebbe dunque un aspetto sia religioso che civile, per propiziarsi gli Dei, e per stabilire il calendario che il popolo doveva rispettare, onde permettere una civile e fruttuosa convivenza tra i cittadini romani. E' evidente che nei tempi più antichi fosse una capanna con un foro sul tetto, ma che poi venne edificata in muratura con un tetto e un cortile che fungeva da osservatorio.
Curia Calabra
"Generalmente da tutti i più accurati topografi si stabilisce esservi stata sulla descritta Rocca la Curia Calabra, nella quale il Pontefice Minore, dopo di avere osservato il Novilunio, pronunziava alla plebe ivi raccolta quanti giorni avanzavano dalle Calende alle None. Io poi ne ritrovo la sua forma in quel frammento della Pianta Capitolina, distinto quivi col N. LX che il Bellorio, seguendo il sentimento di Andrea Bufalini, crede esservi rappresentato il tempio di Giove Capitolino con quello di Giove Custode 170. Questo ritrovato primieramente lo deduco dalla forma quadrata stabilita nella lapide all'edifizio maggiore, la quale molto conviene con quella di una Curia; quindi dalle altre cose che si vedono disegnate nella medesima lapide, le quali assai bene si adattano a rappresentare il recinto meridionale del Tarpeo con le lunghe scale, denominate dei Cento gradi, che venivano ivi a riferire; e circa alla sommità di queste si trova indicato esservi stata una porta arcuata."
(STORIA E TOPOGRAFIA DI ROMA ANTICA DELL'ARCHITETTO CAV. LUIGI CANINA)
LA CURIA CALABRA ACCANTO ALLA CASA DI ROMOLO
Le fonti storico –letterarie c’informano che la casa si trovava nel’angolo sud occidentale del palatino sulle pendici che guardano verso il velabro e il circo massimo, ai cui piedi era la grotta del lupercale dove il pastore Faustolo rinvenne i fatidici gemelli, era il "tugurium faustoli", una capanna divenuta oggetto di venerazione che venne conservata, costantemente restaurata e rifatta durante tutta l’antichità, preziosa reliquia delle origini di Roma, tanto che Augusto vi fece edificare nei pressi la propria casa.
Una serie incredibile di coincidenze e corrispondenze che ci porta a credere seguendo le fonti antiche di trovarci di fronte alla mitica casa di Romolo dove si doveva trovare il “ lituus “ di Romolo il caratteristico bastone con l’estremità superiore ricurva attributo dei re e dei grandi sacerdoti, e nei cui pressi Romolo aveva fatto edificare la Curia Calabra, un luogo vicinissimo da cui riunire il popolo in ogni questione che volesse risolvere con il popolo e per il popolo. Popolo che contò sempre per Roma, anche durante la monarchia.
BIBLIO
- Luigi Pompili Olivieri - Annali di Roma, dalla sua fondazione sino a' di' nostri - Parte I, contenente gli anni av. G.C, vol. 1 - Roma - Tipografia Perego-Salvioni - 1836 -
BIBLIO
- Luigi Pompili Olivieri - Annali di Roma, dalla sua fondazione sino a' di' nostri - Parte I, contenente gli anni av. G.C, vol. 1 - Roma - Tipografia Perego-Salvioni - 1836 -
- Furius Dionysius Filocalus - Cronica -
- A.Tighe - The Development of the Roman Constitution - D. Apple & Co. - 1886 -
- Gabriella Poma - Le istituzioni politiche del mondo romano - Bologna - 2009 -
- Biondo Biondi - Istituzioni di diritto romano - Ed. Giuffré - Milano - 1972 -
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