QUINTO PETILIO CERIALE - Q. PETILIUS CERIALIS

LA CLEMENZA DI CERIALE

Nome: Quintus Petilius Cerialis o Cerealis
Nascita: 29 d.c.
Morte: 83 d.c.
Gens: Petilia
Professione: Generale genero di Vespasiano
Consolati: 70 d.c., 83 d.c.


Ceriale nacque probabilmente in Umbria dal senatore Petilio Rufo; suo fratello più grande potrebbe essere stato Cesio Nasica, che tra il 52 e il 57, al tempo del governatorato in Britannia di Aulo Didio Gallo, sconfisse Venuzio della tribù dei Briganti. Probabilmente fu il figlio del senatore Petilius Rufus, che accusò un amico del principe romano Germanico nel 28 d.c..

Sposò Flavia Domitilla Minore, la figlia di Vespasiano morta prima del 1º luglio 69, più giovane di lui di almeno dieci anni. Ebbero due figli, Gaio Petilio Firmo, ufficiale della Legio IIII Flavia Felix, e Quinto Petilio Rufo, console nell'83. Ceriale era molto noto per essere un donnaiolo, ed ebbe molte avventure anche durante le sue imprese militari.



IN BRITANNIA

Non sappiamo nulla sulla sua carriera giovanile, tranne che fu legato della IX legio Hispana nel 60, durante il governo di Gaio Svetonio Paolino (console e militare romano, famoso per aver sedato la ribellione della regina Boudica - 60/61).

Questa unità stazionò in due accampamenti, a Longthorpe e a Newton-on-Trent (dove recentemente è stato scoperto un castrum, accampamento romano). Secondo le fonti, questa soffrì pesanti perdite, circa un terzo della sua unità, durante la rivolta della Regina Boudicca.

I comandanti delle legioni erano di solito ex pretori e, come tali, dovevano essere all'età di trent'anni. Pertanto, Cerialis doveva avere  29 anni, e avere almeno dieci anni in più di sua moglie Flavia Domitilla. Questa era la figlia di Tito Flavio Vespasiano, un generale romano di successo che aveva svolto un ruolo importante nell'invasione romana della Gran Bretagna (nel 43) ed era stato console nel 51. Domitilla era morta prima del 1° luglio del 69, giorno in cui suo padre fu proclamato imperatore in Giudea.

CERIALE A BATAVIA

ANNO DEI 4 IMPERATORI

Gli anni 68-70 videro cinque imperatori: Nerone fu costretto al suicidio nel giugno del 68 e succeduto dal vecchio senatore Galba; il comandante dell'esercito del Reno, Vitellius, si ribellò contro Galba, che fu ucciso dai soldati di Otho (gennaio 69); Otho fu sconfitto dall'esercito di Vitellius, a sua volta sconfitto dall'esercito del Danubio, che si era schierato con Vespasiano di Giudea (ottobre 69). 

Nel frattempo, le province lungo il Reno, Germania Superiore e Germania Inferiore, si ribellarono (69 agosto), e un Julius Sabinus si era dichiarato imperatore (70 gennaio). Cerialis aveva pertanto un compito non indifferente.

Durante la guerra civile seguita alla morte di Nerone nel 68, le legioni del Danubio, comandate da Antonio Primo, si erano schierate con Vespasiano, invasero l'Italia e sconfissero l'esercito di Vitellius (15 - 69). 

Ma quest'ultimo malgrado la sconfitta nella II battaglia di Bedriaco (24 ottobre 69) era ancora potente a Roma, e la maggior parte dei parenti di Vespasiano lasciarono Roma. tra questi Ceriale, che si era travestito da contadino, ed era fuggito da Roma verso l'Appennino.



L'AMICO DI VESPASIANO

Sull'Appennino Ceriale riuscì a mettere insieme una piccola forza irregolare che riuscì ad occupare la Campania, l'importante regione a sud di Roma. Mentre il suo esercito di quasi 1.000 cavalieri, aveva preso contatto con le legioni di Marco Antonio Primo, favorevoli a Vespasiano, e stava avanzando rapidamente verso Roma, un altro parente di Vespasiano, Flavio Sabino, occupò il Campidoglio, ma fu sconfitto e giustiziato. 

"Gli eserciti di Antonio e Ceriale arrivarono troppo tardi, e quest'ultimo venne ritenuto da alcuni responsabile della lentezza con cui questa si mosse verso la capitale. Giunto a Roma poi, credendo di avere davanti a sé un nemico già allo stremo, affrontò una unità mista di cavalleria e fanteria che al contrario di lui conosceva bene la zona, e che mise in rotta la cavalleria di Ceriale.
Il comandante di un reggimento, Julius Flavianus, fu catturato, il resto subì un'ignominiosa disfatta, anche se i vincitori non continuarono l'inseguimento oltre Fidenae."
(Tacito, Storie, 3.79)

Nonostante tutto ciò le legioni riuscirono ad occupare Roma il giorno dopo. Vitellius fu ucciso nei pressi del Senato e la città fu saccheggiata. Non conosciamo il ruolo di Cerialis, ma Vespasiano lo ricompensò per il suo ruolo nella guerra civile con un consolato negli anni '70, forse in marzo e aprile, il che significa che suo genero aveva combattuto bene.

BATTAGLIA NAVALE DEI ROMANI CONTRO I BATAVIANI

L'ABILITA' DI CERIALE

Diversi storici gli hanno dato addosso, ritenendolo una specie di raccomandato di Vespasiano in quanto suo genero. Una critica su cui non concordiamo per i seguenti motivi:

1) Vespasiano non era tenero neppure coi figli quando si trattava di combattere. Mandò Tito a sconfiggere gli ebrei in una impresa difficilissima, figuriamoci se era indulgente col genero.

2) Vespasiano aveva conosciuto Ceriale nelle guerre britanniche e se aveva stretto amicizia con lui era perchè aveva apprezzato le sue ottime capacità di generale e la sua lealtà, al punto che poi gli aveva concesso la mano di sua figlia.

3) Le figlie venivano sposate in genere per ragioni di ottenimento di favori, ma non era il caso di Ceriale che aveva lo stesso ruolo di Vespasiano ma meno ascendente sulle truppe. E' evidente che il futuro imperatore aveva gli concesso di sposare sua figlia unicamente per stima e amicizia.

4) Ceriale potè rifiutare (come si vedrà oltre) la richiesta di Domiziano di cedergli il comando delle truppe in quanto sicuro dell'amicizia di Vespasiano, che conosceva sia Petilio che suo figlio, apprezzando di più il primo.



LA RIVOLTA BATAVA

Intanto sul confine del Reno, da cui Vitellius aveva portato con sé gran parte degli eserciti della Germania Superiore e della Germania Inferiore, ferveva la rivolta. I Bataviani del Basso Reno, si erano rivoltati nel 69 - 70, insieme ai Trevirani e Sequani (nelle valli della Mosella e del Doubs) e avevano proclamato imperatore Giulio Sabino.

Ceriale venne inviato dall'imperatore in Germania inferiore a sedare la rivolta del principe romanizzato Gaio Giulio Civile (Vespasiano aveva ancora un potere incerto) e che aveva vinto ben quattro legioni romane. E' chiaro che Vespasiano riponeva grande fiducia in lui.

TOMBA DI UN CANNANEFATE
Petilio, a capo delle legioni VIII Augusta, XI Claudia, XIII Gemina, XXI Rapax e II Adiutrix, traversò le Alpi, approfittando della mancata guardia dei valichi, riunendosi ancora con le truppe della Britannia, un distaccamento della XIIII Gemina, e dalla Hispania, oltre alla I Adiutrix e alla VI Victrix.

Sembra che Domiziano, il figlio di Vespasiano, chiedesse a Ceriale il comando delle legioni che stavano sconfiggendo Civile onde gloriarsi una vittoria in realtà già ottenuta da Ceriale, o forse per prendere il potere. Ceriale rifiutò, scartando la richiesta come la fantasia di un ragazzo. 

Nel 70, Julius Civilis aveva raccolto Frisi, Cananefati, Cugerni di Xanten, Ubiani di Colonia, alcuni Tungriani di Tongeren, Nerviani, e nel sud, Lingoni e Treviriani. 

Da quando Civile aveva attaccato Xanten, era certo che i romani gli avrebbero inviato contro un forte esercito.

Ceriale, prima di essere stato il genero di Vespasiano, era stato suo compagno nella guerra britannica, dove aveva già incontrato Giulio Civile.

"La forza di spedizione era costituita dalla vittoriosa VIII legione Augusta, dall'XI Claudia e dalla XIII Gemina, dalla XXI Rapax (che era stato uno dei sostenitori di Vitellius) e, tra le legioni recentemente reclutate, dalla II Adiutrix. 

Tutte queste legioni furono guidate attraverso le Alpi dai passi del Gran San Bernardo e del Mont Genevre, anche se parte dell'esercito prese il Piccolo San Bernardo. La XIV legione Gemina fu convocata dalla Gran Bretagna, e la VI Victrix e la I Adiutrix dall'Ispania". 

(Tacito, Storie, 4,68)

Non tutte queste legioni combatterono. L'VIII si recò dall'Italia a Strasburgo a protezione dell'attraversamento del Reno. L'XI fu lasciata a Vindonissa (Windisch) in Germania Superiore. Le legioni britannica e le due legioni spagnole dovettero prima combattere alcune rivolte in Gallia.

Pertanto, per i denigratori di Ceriale, secondo cui Vespasiano gli avrebbe assurdamente concesso un grande esercito perchè lo riteneva poco capace, il suo esercito era solo di tre legioni, la II Adiutrix, la XIII Gemina e la XXI Rapax. 

Comunque  l'esercito dell'alleato di Civilis Julius Tutor disertò prima dell'arrivo di Ceriale, e gli ex legionari al servizio di Civilis insieme alle due legioni che avevano capitolato, I Germanica e XVI Gallica, fecero lo stesso. Allora Marco Petilio avanzò a Magonza, dove trovò le legioni IIII Macedonica e XXII Primigenia (70 maggio).

Intanto tre eserciti minacciavano Treviri:

- le due legioni che erano tornate dalla parte romana: la VI Victrix,
- la prima Adiutrix di Hispania, 
- la XXI Rapax di Cerialis da est.

Poiché Giulio Civilis inseguiva i guerriglieri di Claudio Labeo, i trevirani erano soli, cercarono di fermare i romani presso Rigodulum (Riol), ma vennero sconfitti. Il giorno dopo, Cerialis entrò a Treviri. Qui incontrò la I Germanica e la XVI Gallica, fu clemente con loro, con i Trevirani e con i Lingoni, punendo solo i colpevoli di tradimento.

Intanto Julius Civilis e ai suoi alleati Julius Tutor e Julius Classicus fecero un attacco a sorpresa di notte a Treviri riuscendo a penetrare nel campo nemico, ma le tre legioni romane per il grande addestramento e disciplina riuscirono ad avere la meglio. Fu la battaglia decisiva della guerra e da allora Cerialis iniziò a ricostruire il confine del Reno.

Civilis, sapendo che Colonia si era ribellata a lui e aveva ucciso le tribù dei Frisoni e dei Chauci, e che le tre legioni di Cerialis avanzavano verso nord, si diresse a settentrione, soprattutto perché sapeva che la XIV legione Gemina si era imbarcata sulle sue navi in Gran Bretagna e poteva sbarcare sulla costa sabbiosa dell'Olanda.

Qui i Cananefate avevano distrutto una parte della marina romana, ma la XIV legione era già sbarcata a Boulogne e stava marciando attraverso Belgica fino a Colonia. Civilis raccolse il suo esercito e occupò Xanten. Subito accorse Cerialis con la XXI Rapax, la II Adiutrix, e i nuovi arrivati: la VI Victrix, e la XIV Gemina.

MONUMENTO ALLA VITTORIA DELLA VI VITRIX
I due comandanti erano separati da una vasta distesa di terreno paludoso, per cui Civilis aveva edificato una diga sul Reno per trattenere il fiume e farlo poi inondare a suo piacimento. Così lo fece inondare e mentre i legionari avevano carichi pesanti di armature e zaini, mentre i Bataviani e i loro alleati conoscevano i fiumi e le sue secche, e avevano carichi leggeri che potevano innalzare al di sopra del livello delle acque.

Il giorno dopo, la battaglia ricominciò, ma stavolta i Romani riuscirono a vincere i Bataviani e i loro alleati. Julius Civilis, dovette tornare all'isola dei Bataviani. È stato scoperto un monumento della VI Victrix eretto per commemorare la propria vittoria.

Ceriale continuò a ricostruire il confine. La XIV legione fu inviata a Magonza, dove si unì alla I Adiutrix; la X Gemina, che era arrivata da Hispania subito dopo la battaglia, prese il suo posto nell'esercito di Ceriale a Xanten. La IIII Macedonica e la XVI Gallica, che si erano disonorate, ricevettero nuovi nomi (IIII Flavia Felix e XVI Flavia Firma) e furono inviate in Dalmazia e Siria. 

La I Germanica, responsabile dell'assassinio del generale Gaio Dillius Dillius Vocula, fu sciolta e venne aggiunta alla VII Gemina in Pannonia. La XXII Primigenia, la legione di Vocula, fu premiata. La V Alaudae e XV Primigenia, che erano state distrutte a Xanten, non furono mai ricostituite.

Civilis si era ritirato sull'isola, aveva raso al suolo la capitale bataviana Nijmegen, e aveva distrutto il molo costruito da Druso, il figliastro di Augusto, nel 13 a.c..

Cerialis non poteva traversare il fiume finchè non fossero state costruite le navi, intanto i suoi soldati sorvegliavano il fiume. La VI e la XXI legione furono inviate a Neuss e Bonn, la XXII Primigenia arrivò da Magonza a Xanten; la II iniziò a costruire un ponte a Nimega, la X andò ad Arenacium. A Grinnes e Vada stazionarono le unità ausiliarie, non identificate.

I Romani si occuparono della ricostruzione della Renania. Julius Civilis tentò di attaccare contemporaneamente quattro campi ma Cerialis arrivò rapidamente, e Civilis dovette nuotare attraverso il Reno per salvarsi la vita.

Poco dopo, i Bataviani con un colpo a sorpresa furono in grado di trainare la nave ammiraglia romana di nuova costruzione durante un raid a sorpresa, ma Cerialis non era a bordo. La nave fu inviata come dono alla profetessa bructeriana Veleda, l'anima della rivolta batava.

L'offesa andava ripagata e Cerialis devastò duramente l'isola dei Bataviani, utilizzando lo stratagemma di lasciare intatte le terre e le fattorie di Civilis per creare sospetti su di lui. Ma era entrato l'autunno, e le ripetute piogge gonfiarono i fiumi che inondarono l'isola paludosa.

Il resoconto di Tacito si interrompe quando giunge ai negoziati tra Ceriale e Civile, che si sono svolti su un ponte semidistrutto nel Betuwe dove venne ripristinata la vecchia alleanza tra Roma e i Bataviani, che non furono costretti a pagare le tasse, ma che dovettero fornire otto unità ausiliarie.

Molti giovani bataviani erano morti per seguire Civilis, e la capitale batava di Nimega era stata distrutta. Agli abitanti fu ordinato di ricostruirla a due km a valle in un luogo in cui non poteva essere difesa mentre i resti della città vennero usati dalla II Adiutrix per farne un fortino, sostituita però entro tre o quattro anni dalla X legione che era di stanza a Nimega-Hunerberg.

Non sappiamo più nulla del destino di Civilis, se potè invecchiare tranquillo o se ebbe, nonostante le assicurazioni, la "punizione di un criminale" che Munius Lupercus gli aveva promesso quando i Bataviani assediarono Xanten, e cioè la crocefissione.



IL GOVERNATORE 

In quanto a Ceriale, nel 71 divenne governatore della Britannia, portando con sé la fedele II Adiutrix. Fu aiutato da Gneo Giulio Agricola, comandante della XX Valeria Victrix. 

EBORACUM
Ceriale condusse una campagna militare contro i Briganti in Inghilterra settentrionale ponendo per la prima vota una fortezza legionaria ad Eboracum.

Nel 74 Ceriale lasciò la Britannia e tornò a Roma, dove rivestì la carica di console suffetto per la seconda volta. 

Mantenne poi il suo favore anche da parte di Tito, il successore di Vespasiano, tanto è vero che nell'83 divenne console per la terza volta, come collega di rango inferiore dell'imperatore Domiziano. Dopodichè non se ne hanno più notizie. .


BIBLIO

- Tacito - De origine et situ Germanorum - 8.3 -
- Giuseppe Flavio - La guerra giudaica -
- De vita et moribus Iulii Agricolae - 
- Jona Lendering - Quintus Petillius Cerialis -

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