Le straordinarie rovine romane di Beit She'an con strade colonnate, un teatro da 7000 posti di 1800 anni fa molto ben conservato, due strutture termali ed enormi colonne di pietra che giacciono proprio dove caddero durante il terremoto del 749 evocano la grandezza dell'antica vita di provincia romana.
Beit She’an, detta anche Beisan o Bisan, è una città del Distretto Settentrionale di Israele posta all'incrocio tra la valle del Giordano e la valle di Jezreel, essa si estende in un pendio morbido verso il Giordano, e in Oriente alla Valle del Jezreal.
Beit She’an è una delle più antiche città della nazione, come testimonia il Parco Nazionale di Beit She’an, nel nord della città. Le vicine rovine abbandonate di Tel che appaiono sulle colline sono una parte del Parco Nazionale del sito, e contengono ben 15 strati successivi di occupazione, cioè 15 città edificate l'una sopra l'altra, un miscuglio di civiltà mescolate in modo difficile da districare.
Gli strati più importanti sono dall'occupazione egiziana in Canaan e appartengono archeologicamente all'età del bronzo. L'altezza della Tel è impressionante, fino a 80 metri, ma le sue misure di diametro sono solo pochi acri.
Le rovine della magnifica città sono ancora visibili nella sua area principale, il Parco Nazionale di Beit She’an, uno dei più belli, dove nell’area settentrionale si trova Tel Beit She’an, con l’antica città di Beit She’an, a sud e ad est di essa, le superbe rovine della Scythopolis romanico/bizantina.
LA STORIA
Beit She’an fu inizialmente fondata 5.000/6.000 anni fa, ed ebbe in seguito molti conquistatori, tra cui gli Egiziani, 3.500 anni fa. Essa però è menzionata per la prima volta tra le conquiste di Tutmosi III ((1481 – 1425 a.c.), che la rese un centro amministrativo egiziano nella XVIII e XIX dinastia. L'occupazione egiziana durò per 3 secoli.
La sua prima menzione nella Bibbia invece è come una città cananea nel Libro di Giosuè, conquistata da parte di Davide; gli scavi hanno portato alla luce costruzioni amministrative dell'epoca di Salomone distrutte da Tiglat-Pileser III, uno dei principali re dell'Assiria nell'VIII secolo a.c..
In Giudici 1:27 Beit Shean è riferita appartenente all'area conquistata della tribù israelita di Manasse, ma in realtà gli Israeliti non erano abbastanza avanzati per conquistare una città di pietra fortificata. Oltre a questo, si sarebbero incontrati con le forze dei Cananei che avevano carri, mentre gli israeliti combattevano a piedi.
Alcuni secoli dopo, venne conquistata dai Filistei che, dopo la famosa battaglia del Monte Gilbo’a, appesero il corpo di Saul al muro di Beit She’an
(Samuele 1, 31.8-11 - “Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan.”).
Beit She’an divenne in seguito parte dei Regni di Davide e di Salomone, con interessanti manufatti di Cananei, Filistei e Israele, ampi resti di edifici, per venire infine distrutta in un incendio, apparentemente per mano del Re di Assiria (732 a.c.). Il Tel è stato scavato a fondo dal 1980, ma i resti più importanti sono emersi nel Tel Rehov, poco distante.
- Flavio Giuseppe - Antichità giudaiche -La sua prima menzione nella Bibbia invece è come una città cananea nel Libro di Giosuè, conquistata da parte di Davide; gli scavi hanno portato alla luce costruzioni amministrative dell'epoca di Salomone distrutte da Tiglat-Pileser III, uno dei principali re dell'Assiria nell'VIII secolo a.c..
In Giudici 1:27 Beit Shean è riferita appartenente all'area conquistata della tribù israelita di Manasse, ma in realtà gli Israeliti non erano abbastanza avanzati per conquistare una città di pietra fortificata. Oltre a questo, si sarebbero incontrati con le forze dei Cananei che avevano carri, mentre gli israeliti combattevano a piedi.
SCORCIO DEL TEATRO |
(Samuele 1, 31.8-11 - “Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan.”).
Ricostruita come città ellenistica intorno a 2.300 anni fa, e rinominata Scythopolis, “città degli Sciiti”, probabilmente in quanto vi si erano stabiliti come veterani dei mercenari sciti; poiché la mitologia greca la voleva fondata da Dioniso e dalla sua nutrice Nysa, la città era nota anche come Nisa-Scitopoli (Nysa-Scythopolis).
I ROMANI
Nel 63 a.c. il generale romano Pompeo nella sua vittoriosa marcia al potere in Israele includeva Scitopoli nella sua Decapoli, 10 città che sostenevano l'influenza greco-romana nella regione. Scitopoli venne ricostruita e resa capitale della Decapoli.
Quando gli abitanti ebrei della città caddero in conflitto con i vicini greci durante la I Guerra Ebraica, furono massacrati. La città crebbe enormemente nel II secolo d.c quando la VI legione romana fu stanziata a Scitopoli.
Allo stesso tempo, la città divenne uno dei centri tessili dell'impero romano. La biancheria di Scitopoli era famosa. Sempre nel periodo Romano si espanse verso Sud, raggiungendo l’apice della sua ricchezza nel V secolo, epoca in cui contava 30/40000 abitanti.
Molte delle costruzioni di Scitopoli furono danneggiate dal terremoto del 363. Nel 409 la città divenne capitale della Palaestina Secunda. Dopo la conquista araba il nome della città fu cambiato in vecchio "Beisan", ma gli arabi non potettero fermare il declino della città, finchè un terremoto non distrusse la città nell'VIII secolo.
DESCRIZIONE
La pax romana rese florida la città, che si estendeva su di un’area di 370 acri, fiorente nella manifattura, nell'agricoltura e nei commerci, come evidenzia la sua nuova pianificazione urbana, con ampie strade e grandi edifici, e sono ancora visibili i resti delle mura che la circondava.
Inoltre, nel parco nazionale sono stati scoperti alcuni imponenti edifici, con:
- un teatro ancora utilizzato per spettacoli ed eventi,
- un bagno pubblico, il più grande ritrovato in Israele,
- due magnifiche strade colonnate,
- un tempio romano,
- una monumentale fontana decorativa,
- un’ampia basilica che segna il centro della città.
- il mosaico restaurato della Dea romana della fortuna, Tyche, che porta la cornucopia.
- un ippodromo.
Per la viabilità venne edificato il cardine, la via più importante della città che correva in direzione nord sud che collegava le porte praetoria e decumana, traversato ortonogonalmente dal decumanus maximus. In coincidenza del loro incrocio sorgeva solitamente il praetorium, che diveniva la sede del forum. e di altri edifici pubblici.
Dal monte Ghilboa, distante 7 km a settentrione di Israele, vennero estratti i blocchi di basalto scuro usati per le varie costruzioni tra cui anche l'acquedotto romano, la cui acqua proviene dagli stessi monti. C'era un'enorme palestra colonnata che sembrava un tempio, con piscine e sale riscaldate per estrarre il sudore dal corpo su tre lati. Le stanze del nord erano non riscaldate e utilizzate per socializzare. Un ingresso monumentale conduce alla strada.
All'angolo nord-est del bagno c'era un piccolo ninfeo, su cui però venne eretto un successivo edificio bizantino, e quindi distrutto. La costruzione bizantina è costruita in un semicerchio costituito da un mercato aperto con stanze separate (probabilmente per i negozi), ognuna delle quali contiene un mosaico. Una delle sale custodisce un meraviglioso mosaico di Tyche, la Dea romana della fortuna.
La strada principale della città è pavimentata con lastre di basalto, nel mezzo, le lastre di pietra coprono uno scarico. Su entrambi i lati della strada ci sono marciapiedi. Lungo il lato occidentale della strada c'erano negozi.
Conducendo al Tel, la strada si snoda lungo l'intero Tel su cui delle scale portavano al tempio di Zeus, che si trovava sulla cima. I resti all'angolo della strada sono del tempio di Dioniso, il Dio protettore della città. Aveva quattro colonne alte 10 metri che sostenevano una pietra triangolare. I gradini interni conducono al tempio stesso che poggia su un podio.
Accanto al tempio di Dioniso c'era un ninfeo, una fontana decorativa. La struttura è realizzata in basalto rivestito in pietra calcarea. Accanto ad essa, lungo la strada che conduce verso est, si trova un grande edificio pubblico che fu utilizzato in epoca romana come una sorta di tribuna coperta per gli affari della città.
In epoca bizantina venne ristrutturato e utilizzato come un grande mercato o "agora". Ai lati c'erano negozi coperti. Da un lato si trova un bellissimo mosaico di leone. Accanto al mercato si trova un'altra strada, e dall'altra parte c'è un altro Bagno pubblico bizantino. A nord di questo bagno si trovano i resti di un edificio costruito in epoca romana e ristrutturato in epoca bizantina.
L'edificio romano era una grande piscina ornamentale a gradini, decorata con alte colonne. Successivamente è stato convertito in una fila di negozi. C'è anche un anfiteatro romano risalente al II secolo d.c. al di fuori del Parco Nazionale, si trova un po 'a nord della strada Shaul Hamelech.
Questo servì per intrattenere la sesta legione romana e mostrò spettacoli di gladiatori e di caccia. A nord del Tel è anche un monastero con pavimenti a mosaico ben conservati, che appartiene alla città bizantina.
BIBLIO
- Mariam Shahin - Palestine: A Guide - Interlink Books - 2005 -
Nel III e II sec. a.c., la città fu coinvolta nelle guerre dei Diadochi tra le dinastie tolemaica e seleucide, come pure nella rivolta dei Maccabei asmonei, che nel II sec. a.c. distrussero Scitopoli.
IL TEATRO |
I ROMANI
Nel 63 a.c. il generale romano Pompeo nella sua vittoriosa marcia al potere in Israele includeva Scitopoli nella sua Decapoli, 10 città che sostenevano l'influenza greco-romana nella regione. Scitopoli venne ricostruita e resa capitale della Decapoli.
Quando gli abitanti ebrei della città caddero in conflitto con i vicini greci durante la I Guerra Ebraica, furono massacrati. La città crebbe enormemente nel II secolo d.c quando la VI legione romana fu stanziata a Scitopoli.
Allo stesso tempo, la città divenne uno dei centri tessili dell'impero romano. La biancheria di Scitopoli era famosa. Sempre nel periodo Romano si espanse verso Sud, raggiungendo l’apice della sua ricchezza nel V secolo, epoca in cui contava 30/40000 abitanti.
La pianta del lino attirò anche contadini ebrei dalle campagne, ma i leader ebrei ammonirono contro l'influenza corruttrice della vita in una città romana. Tuttavia gli ebrei continuarono a emigrare in città.
Più tardi i cristiani si unirono a loro quando il cristianesimo venne proclamato unica religione di stato, e durante il dominio bizantino i lavoratori del lino furono ridotti cristianamente in schiavi, poiché lo stato aveva il pieno controllo dell'industria del lino e poteva fare ciò che desiderava. Ciò ha comportato una deriva di lavoratori di lino qualificati che erano richiesti in altri luoghi.
IL CARDO MASSIMO |
Molte delle costruzioni di Scitopoli furono danneggiate dal terremoto del 363. Nel 409 la città divenne capitale della Palaestina Secunda. Dopo la conquista araba il nome della città fu cambiato in vecchio "Beisan", ma gli arabi non potettero fermare il declino della città, finchè un terremoto non distrusse la città nell'VIII secolo.
TERME DI DOMUS PRIVATA |
DESCRIZIONE
La pax romana rese florida la città, che si estendeva su di un’area di 370 acri, fiorente nella manifattura, nell'agricoltura e nei commerci, come evidenzia la sua nuova pianificazione urbana, con ampie strade e grandi edifici, e sono ancora visibili i resti delle mura che la circondava.
Inoltre, nel parco nazionale sono stati scoperti alcuni imponenti edifici, con:
- un teatro ancora utilizzato per spettacoli ed eventi,
- un bagno pubblico, il più grande ritrovato in Israele,
- due magnifiche strade colonnate,
- un tempio romano,
- una monumentale fontana decorativa,
- un’ampia basilica che segna il centro della città.
- il mosaico restaurato della Dea romana della fortuna, Tyche, che porta la cornucopia.
- un ippodromo.
MOSAICO ROMANO |
Dal monte Ghilboa, distante 7 km a settentrione di Israele, vennero estratti i blocchi di basalto scuro usati per le varie costruzioni tra cui anche l'acquedotto romano, la cui acqua proviene dagli stessi monti. C'era un'enorme palestra colonnata che sembrava un tempio, con piscine e sale riscaldate per estrarre il sudore dal corpo su tre lati. Le stanze del nord erano non riscaldate e utilizzate per socializzare. Un ingresso monumentale conduce alla strada.
All'angolo nord-est del bagno c'era un piccolo ninfeo, su cui però venne eretto un successivo edificio bizantino, e quindi distrutto. La costruzione bizantina è costruita in un semicerchio costituito da un mercato aperto con stanze separate (probabilmente per i negozi), ognuna delle quali contiene un mosaico. Una delle sale custodisce un meraviglioso mosaico di Tyche, la Dea romana della fortuna.
TESTA DI MARCO AURELIO |
Conducendo al Tel, la strada si snoda lungo l'intero Tel su cui delle scale portavano al tempio di Zeus, che si trovava sulla cima. I resti all'angolo della strada sono del tempio di Dioniso, il Dio protettore della città. Aveva quattro colonne alte 10 metri che sostenevano una pietra triangolare. I gradini interni conducono al tempio stesso che poggia su un podio.
Accanto al tempio di Dioniso c'era un ninfeo, una fontana decorativa. La struttura è realizzata in basalto rivestito in pietra calcarea. Accanto ad essa, lungo la strada che conduce verso est, si trova un grande edificio pubblico che fu utilizzato in epoca romana come una sorta di tribuna coperta per gli affari della città.
IL CIRCO |
L'edificio romano era una grande piscina ornamentale a gradini, decorata con alte colonne. Successivamente è stato convertito in una fila di negozi. C'è anche un anfiteatro romano risalente al II secolo d.c. al di fuori del Parco Nazionale, si trova un po 'a nord della strada Shaul Hamelech.
Questo servì per intrattenere la sesta legione romana e mostrò spettacoli di gladiatori e di caccia. A nord del Tel è anche un monastero con pavimenti a mosaico ben conservati, che appartiene alla città bizantina.
BIBLIO
- Mariam Shahin - Palestine: A Guide - Interlink Books - 2005 -
- G. Bejor, M.T. Grassi, S. Maggi, F. Slavazzi - Arte e archeologia delle Province romane - Milano 2011 -
- Sesto Aurelio Vittore - De Caesaribus -
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