RICOSTRUZIONE DEL TROFEO DELLE ALPI |
Gaio Giulio Cesare menziona i Caturigi una sola volta nel De bello Gallico. Il nome dei Caturigi è ricordato anche insieme a quello di numerose altre tribù alpine vinte da Ottaviano Augusto nell'iscrizione presente sul Trofeo delle Alpi ("Tropaeum Alpium"), monumento romano eretto
nel 7-6 a.c. per celebrare la sottomissione delle popolazioni alpine e situato presso la città francese di La Turbie:
«GENTES ALPINAE DEVICTAE· ACITAVONES · MEDULLI · UCELLI · CATURIGES»
Augusto in persona si dedicò, con l'aiuto di Agrippa, a conseguire la sottomissione di quelle aree interne all'impero non ancora conquistate. Iniziò con la sottomissione del nord-ovest della penisola iberica, e li pose sotto il dominio romano, dopo una serie di sanguinose campagne militari in Cantabria dal 29 al 19 a.c., impiegando 7 legioni e altrettanti ausiliari.
POSIZIONE DEI CATURIGI, NELLE ALPI COZIE |
Questi successi furono commemorati con il trofeo di La Turbie, eretto nel 7-6 a.c. in onore di Augusto nella Francia mediterranea, per ricordare i nomi di tutte le tribù sottomesse, ben 46 tribù alpine tra l'Italia, la Gallia Narbonese e la Rezia:
I Caturigi vennero sottomessi a Roma durante le campagne di conquista di Augusto, nel 16 e il 15 a.c., di Rezia e dell'arco alpino, condotte dai suoi generali Druso maggiore e il futuro imperatore Tiberio, contro i popoli alpini.
ARCO DI AUGUSTO |
Sebbene depredato delle lettere in bronzo dell'iscrizione e delle grappe di bronzo che ornavano e tenevano i blocchi di pietra, l'arco è in gran parte intatto. Solo il fregio sul lato est del monumento è stato corroso dal tempo ed è oggi incomprensibile. L'arco è stato comunque restaurato in occasione del suo bimillenario tra il 1990 e il 1992 con la supervisione della Soprintendenza Archeologica del Piemonte.
IL TROFEO DELLE ALPI |
«IMP · CAESARI · AVGVSTO · DIVI · F · PONTIFICI · MAXVMO · TRIBVNIC · POTESTATE · XV · IMP · XIII
M · IVLIVS · REGIS · DONNI · F · COTTIVS · PRAEFECTVS · CEIVITATIVM · QVAE · SVBSCRIPTAE · SVNT · SEGOVIORVM · SEGVSINORVM
BELACORVM · CATVRIGVM · MEDVLLORVM · TEBAVIORVM · ADANATIVM · SAVINCATIVM · ECDINIORVM · VEAMINIORVM
VENISAMORVM · IEMERIORUM · VESVBIANIORVM · QVADIATIVM · ET · CEIVITATES · QVAE · SVB · EO · PRAEFECTO · FVERVNT»
(CIL V 7231)
“[In onore dell']Imperatore Cesare Augusto, figlio del divino [Cesare], Pontefice Massimo, con Potestà Tribunizia da 15 [anni] e Imperatore da 13, [da parte di] Marco Giulio Cozio, figlio del re Donno, Praefectus delle popolazioni qui elencate: Segovii, Segusini, Belaci, Caturigi, Medulli, Tebavi, Adanati, Savincati, Ecdini, Veamini, Venisami, Imerii, Vesubiani, Quadiati e delle popolazioni che furono sotto la sua prefettura”.
Il fregio effigia scene politico-religiose relative al patto di alleanza tra Cozio e Ottaviano Augusto, diventando un'opera propagandistica assolutamente inusuale.
Sotto la sua guida, le popolazioni locali, Caturigi compresi, si romanizzarono, adottando la lingua latina, le leggi romane e l'arte romana. Rimase intatta però la devozione verso i loro Dei, solo in seguito affiancati e identificati con quelli romani. Del resto i romani furono sempre estremamente tolleranti verso le divinità straniere.
CATURIGES
« Popolazione celtica, la quale abitava nella vallata superiore della Druentia (Dura^ice), nel territorio delle Alpes Cottiae, colle città di Caturigomagus o Caturiges (Charges), Eburodunum (Embrun), Brigantio (Bnanon), mentre circa l'anno 400 a.c. una parte di essa avanzantasi verso la Gallia Transpadana, era stata distrutta dagl'Insubri, dai Boii e dai Senoni (Plin. nat. hist. 3, 125). Siccome gente alpina, i Caturiges sono designati da Cesare (b. Gall, i, 10), da Strabone (4, 6, 6 p. 204) e da Tolomeo (3, i, 65).
Dalla iscrizione C. V 7231 si vede come essi formassero una delle leghe, che erano sotto il dominio di M. lulius Cottius, figliuolo del re Donnus (a. 9 | 8 a. Cr. nel Parco trionfale di Segusium); e cosi pure appaiono fra le popolazioni alpine soggiogate dai Romani nell'iscrizione C. V 7817 -= Plin. hist. nat. 3, 137 (a. 7 I 6 a.c. sul monumento di Turbia).
Una parte di questa popolazione sembra essersi distaccata dal rimanente e aver posto sede presso Tornain, confluente della Mama, giacchè ivi si ha una città detta Caturiges (Tab. Peuting. 2, 5 Caiurices, Itin. Anton. 365, 2 Caiurrigis) corrispondente all'odiemo Barte-Duc. Catnriges, oggi Charges (dep, Hautes-Atpes) è chiamata come stazione nella Tabula Peutingeriana (3, 2) e nell'itinerario Antoniniano (342, ?. 357, 6); per contrario negli itinerari di Vicarello (C. XI 3281-3284) ricorre il nome di Caturigoniagus che probabilmente è identico con quello di Caturige. »
BIBLIO
- Giulio Cesare - De bello gallico - Libro I - Descrizione geografica della Gallia; Guerra di Elvezia -Guerra contro Ariovisto e i Germani - I 10,4 -
- Tropaeum Augusti - Romanoimpero -
- Arnaldo Marcone - Augusto - Salerno - 2015 -
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