TRIGARIUM



TRIGARIUM
Il Trigarium era uno spazio aperto posto a sud dell'ansa del Tevere, vicino al Mausoleo di Adriano, che venne usato all'inizio come terreno di allenamento alle gare equestri. Esso era posto nella parte nord-ovest del Campo Marzio, così chiamato dal nome della triga, un carro a tre cavalli. In realtà le corse con la triga erano inusuali, in quanto tre cavalli erano difficili da gestire per qualsiasi auriga, ma allenarcisi era ottimo per passare poi alle bighe.

Nelle gare si usavano le bighe, a due cavalli, e talvolta le quadrighe ma quasi esclusivamente per spettacoli di parata che non per corse tra quadrigae (quadrighe). Le sfide classiche erano tra le bighe, ma talvolta per allenarsi gli auriga si cimentavano da soli nella corsa con le trighe.  Dionigi di Alicarnasso cita corse di trighe sotto Augusto, corse che sono registrate anche in iscrizioni relative a periodi più tardi..Il primo riferimento al Trigarium data al periodo dell'imperatore Claudio, ma non ne conosciamo le origini.

Si pensa che il Trigarium facesse parte di un terreno più ampio, un vasto spazio pubblico destinato al pascolo dei cavalli e all'addestramento militare dei giovani, che era l'uso originario del Campo Marzio, che si chiamava così proprio perchè i soldati si esercitavano nell'arte della guerra protetta dal Dio Marte. Palmer ipotizza che il sito fu utilizzato per tre tipi di corse. Questo enorme spazio conteneva oltre al Trigarium, anche i Septa Trigaria e il Tarentum.

LA PRESUNTA POSIZIONE

ALLENAMENTO E LUDI

Sebbene il Trigario venisse usato come terreno di allenamento, talvolta ospitava realmente delle corse di bigae che servivano da introduzione all'October Equus, compiuto in Campo Marzio in onore del Dio Marte il 15 ottobre.

RAPPRESENTAZIONE DI DUE TRIGAE
Pertanto lo spazio dedicato all'allenamento si trasformò pian piano in un vero e proprio stadio e gli allevamenti divennero spettacoli. Alla fine della gara il cavallo guida della squadra vincente era sacrificato presso la località ad Nixas, un luogo posto appena a est del Trigarium, che era o un altare alle divinità della nascita (di nixi) o forse qualcosa denominato Ciconiae Nixae.

Alle cerimonie del cavallo di ottobre (October Equus), due quartieri si sfidavano in duelli incruenti per il possesso della testa del cavallo come trofeo per l'anno successivo e un atleta correva a perdifiato per portare la coda del cavallo alla Regia e, prima che si coagulasse, versare il suo sangue sul fuoco sacro di Roma.

In definitiva non si sa se le corse degli Equirria del 27 febbraio e del 14 marzo, festività anch'essa dedicata a Marte, e i ludi tarentini, che poi divennero i Ludi Saeculares si svolgessero al Trigarium oppure l'area servisse solo come campo di allenamento e preparazione per queste festività. 
Isidoro di Siviglia, nelle Etimologie, 18.26, scrive:
"Trigas diis inferis, quia is per tres aetates homines ad se rapit: id est per infantiam, iuventutem atque senectam"



SEPTA TRIGARIA

Nel vasto Campo marzio oltre al Trigarium c'era la Septa Trigaria che Publio Vittore, sulle regioni augustane, pone la nella IX Regio del Circus Flaminius. I Septa sing. septum). Le Septa erano uno spazio recintato all'inizio da tavole (e perciò si chiamarono anche ovili) e diviso in sezioni dove le tribù e le centurie si adunavano nei comizii per dare il suffragio. 
Scrisse Attico, il dì 30 settembre dell'anno 699 di Roma, che egli ed Oppio volevano fare di marmo e coprire i Septa nel Campo Marzio per i comizi tributi e cingerli con un portico magnifico che girasse 1000 passi e con questo edificio andare a raggiungere la Villa Publica.

ADE

TARENTUM

Il Trigarium non possedeva strutture permanenti proprio perchè addetto a svariati usi. Accanto ad esso infatti era collocato il Tarentum, l'altare sotterraneo dedicato a Dis Pater (equivalente di Plutone) e Proserpina (equivalenete di Persefone o Core). 

Dis aveva rapito Proserpina portandola nel mondo degli inferi per farne la sua sposa e regina. Nelle religioni misteriche, la coppia veniva talvolta rappresentata come il Sole e la Luna, e il carro di Plutone è trainato dai quattro cavalli come nelle quadrighe dei sovrani e degli Dei del Sole.

Pertanto anche l'altare era legato al mondo degli inferi con le festività romane dei Consualia, dell'equus Octrber e dei Ludi Taurii, mentre il Tarentum era legato ai ludi tarentini, e il Trigarium era legato alle gare ai giochi e alla religione. 

Isidoro di Siviglia narra che le gare del Trigarium si svolgevano in concomitanza con alcune festività religiose. La quadriga - riferisce Isidoro - rappresenta il sole e la biga la luna; la triga rappresenta gli Dei degli inferi, ma pure le tre età dell'uomo: infanzia, età adulta e vecchiaia.



HARPASTUM 

La sede della fazione degli aurighi professionisti era ubicata nelle vicinanze: il Trigarium si trovava appena a nordovest delle stalle e dell'edificio in cui era la sede delle squadre verde e blu.

GIOCO DELL'HARPASTUM
Un'area adiacente, in cui la gente giocava ad harpastum (gioco della palletta), ai giochi con il cerchio e alla lotta, era il sito in cui furono costruiti stadi temporanei di legno da Giulio Cesare e da Augusto fino a quello permanente dello Stadio di Domiziano.

Infatti Plinio il Vecchio utilizza la parola per indicare genericamente l'esercizio equestre: egli descrive un'acqua fortificata o una bevanda per lo sport, preparata con polvere di sterco di capra e aceto, che era bevuta da Nerone "quando voleva fortificarsi per il trigarium.". Plinio asserisce che i cavalli del suolo italico erano superiori agli altri per gli esercizi del trigarium.

L'ultimo riferimento al Trigarium risale alla seconda metà del IV secolo, dopodiché si suppone che anche le corse dei cavalli ebbero fine in una dolente decadenza generale delle arti, dei costumi e dei diritti umani insieme alla distruzione di tutto ciò che di monumentale poté essere distrutto.


BIBLIO

- Palmer - Studies of the Northern Campus Martius - Richardson - Topographical Dictionary -
- Robert E.A. Palmer - Studies of the Northern Campus Martius in Ancient Rome - American Philosophical Society - 1990 -
- Plinio, Naturalis Historia - 29.9. -
- Isidoro di Siviglia - Etimologie -
- John H. Humphrey - Roman Circuses: Arenas for Chariot Racing - University of California Press - 1986 -






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