CARAUSIO - CARAUSIUS (Usurpatore: 286-293)





Nome: Marcus Aurelius Valerìanus
Pius Felix Invictus Carausius
Nascita: ?
Morte: 293
Professione: Generale romano e ammiraglio.
Regno: 286 - 293


Marco Aurelio Mauseo Carausio (latino: Marcus Aurelius Maus(aeus (?) Carausius; ... – 293), della tribù dei Menapii, è stato un militare romano, originario della Gallia Belgica, che nel 286 usurpò il potere, proclamandosi imperatore della Britannia e della Gallia settentrionale. Mantenne il potere per sette anni, per essere poi assassinato dal suo tesoriere, Alletto che gli succedette e che regnò dal 293 al 296.

L'imperatore Massimiano fu prima Cesare e poi Augusto, quindi co-imperatore con Diocleziano (244 - 313), le cui arti politiche erano complementari alle grandi capacità militari di Massimiano. Carausio, essendosi distinto in battaglia, aveva infatti ottenuto da Cesare Massimiano, co-imperatore di Augusto Diocleziano, l'incarico di provvedere alla sicurezza del mare presso Bononia, infestata da Franci e Saxones.

Massimiano pertanto gli affidò il comando della flotta "classis britannica" e gli dette l'ordine di difendere la Manica dai pirati franchi e sassoni che devastavano la costa dell'Armorica e quella della Gallia Belgica, e magari di liberarsi di questi briganti una volta per tutte.

Carausio, secondo la Historia Augusta, era di umili origini, figlio del mercenario Menapo (oppure della tribù dei Menapi popolo della Gallia Belgica). Massimiano, lo nominò capo della flotta, facendolo diventare comandante della classis britannica, che pattugliava la Manica. 
Quindi lo incaricò di pattugliare e ripulire i mari dalla minaccia dei pirati Franchi e Sassoni, che devastavano la costa dell'Armorica (odierna Bretagna e territori tra la Senna e la Loira) e quella della Gallia Belgica, e quegli assolse il suo compito con grande efficienza, soprattutto durante la campagna militare condotta dall'imperatore contro i Bagaudi nel 286.



L'USURPATORE

Sembra poi che, insuperbitosi dai numerosi successi, abbia cominciato ad agire e a comandare per conto proprio, e Massimiano sospettò che Carausio avesse tradito Roma e fosse sceso a patti coi nemici, per cui aveva deciso di farlo uccidere.

L'Historia Augusta afferma che l'imperatore fosse adirato per la abitudine di Carausio di prendere per sé il bottino dei pirati, o forse Massimiano temeva che la sua popolarità potesse scalzare la propria, o che Carausio avesse ambizioni di potere contro di lui.

Avendo saputo ciò dai suoi informatori, nel 286 - 287, Carausio, promettendo larghi favori ai suoi uomini che temevano comunque di poter essere puniti, li convinse, col forte ascendente che aveva su di loro, a proclamarlo, nel 286 d.c., imperatore della Britannia e della Gallia settentrionale.

Massimiano emise allora la sua condanna a morte (secondo alcune fonti tentò di farlo assassinare ma senza successo), e per reazione Carausio occupò la Britannia (286), evento a cui si riferiscono le sue monete colla leggenda: Expectate vent e colla rappresentazione del genio della Britannia (Cohen, 54 segg.).
ISCRIZIONE DI CARAUSIUS

Carausio era infatti molto convincente si che, non solo convinse le tre legioni in stanza nell'isola a dichiararlo imperatore, ma ottenne anche l'alleanza dei Franchi del re Gennobaude, il quale gli fornì molti mercenari con i quali iniziò a compiere scorrerie nella Gallia per costringere i Romani a combattere su più fronti.

Le cronache dell'epoca rimandano  che i Franchi e i Sassoni, suoi alleati, abbiano saccheggiato il corso superiore del Reno, la Batavia, e abbiano tentato l'invasione della Gallia centrale, dove però vennero respinti da Massimiano, che si guadagnò così un trionfo e il titolo di "Germanicus Maximus".

Intanto Carausio costruiva una zecca dove fece coniare numerose monete di qualità superiore a quelle imperiali (con un titolo più alto e pertanto più gradito negli scambi commerciali e nei pagamenti in genere) e, per aumentare il suo esercito, si dichiarò Imperatore della Britannia, incontrando così lo spirito ribelle e separatista dei Britanni che lo acclamarono.

Carausio assunse allora i nomi di Imperator, Caesar ed Augustus, che gli furono riconosciuti da Diocleziano e Massimino, dopo che nel 289 ebbe sconfitto i militari inviatigli a destituirlo. Allora probabilmente assunse i nomi di Af. Aurelius Valerius. 

Nelle sue monete i tipi sono ripetuti da quelle di imperatori precedenti, come: 
- Carausius et fratres sui, nelle quali accanto a lui si vedono Massimino e Diocleziano (Cohen 7 p. 43), 
- Moneta Auggg. (Cohen 177), 
- Laetitia Auggg. (Cohen, 129), 
- conservatori Augg. (Cohen, 49), 
- Comes Auggg. (Cohen, 27), 
- Hilaritas Augusti. (Cohen, 104), 
- Pax Auggg. (Riv. ital. di numism. 1892 p. 32. 

Carausio, sperando in un riconoscimento dei coimperatori, cominciò a battere moneta a Londra, a Rouen e a Colchester, fregiandosi dei titoli di "Restitutor Britanniae" ("Restauratore della Britannia") e di "Genius Britanniae" ("Spirito della Britannia"), forse per accattivarsi il popolo di Roma. All'epoca le monete erano il mezzo più valido di propaganda presso la popolazione.
Inoltre, fece costruire una flotta forte e numerosa con la quale invase la Gallia del Nord, proprio mentre Massimiano, pressato dalla situazione, si dichiarò Augusto.
Però nel 288 o nel 289, Massimiano preparò un'invasione della Britannia, che tuttavia fallì, forse anche in seguito all'invasione dei Franchi Sali del loro re Gennobaude, che impegnò l'esercito romano lungo il fronte renano con diverse battaglie, per le quali il coimperatore ottenne il titolo di Germanicus maximus insieme a Diocleziano.

Sembra che Carausio non abbia mai coperto la carica di console, benchè in una moneta (Cohen, 51) si legga cos. III (cioè III consolato). II suo dominio durò diversi anni, assicurando la pace nei mari del Nord. 



LA RIVOLTA DI CARAUSIO


I Soldati Romani

Almeno otto legioni, tre di queste impiegate nella battaglia finale; tra i 40.000 e i 50.000 soldati.


I Soldati Britanni

Almeno tre legioni secessioniste, molti mercenari Franchi e indipendentisti britanni: 15.000 Romani, almeno 10.000 Franchi (forse 30.000 - 40.000, ma impegnati solo fino al 293)



MASSIMIANO

Massimiano chiamò allora in aiuto Diocleziano, con il quale concordò una strategia contro Carausio. Massimiano iniziò la guerra contro le tribù renane alleate di Carausio, prima contro i Burgundi e gli Alemanni, che vinse. Si racconta di un'azione contro alcuni barbari che avevano passato il Reno: Massimiano, toltasi la tunica e indossata la corazza, mosse contro i barbari e li sconfisse in un luogo imprecisato, celebrando poi il trionfo. Successivamente sconfisse i Burgundi e gli Alemanni in una terribile terra bruciata, o forse si trattò di scaramucce, che però ebbero l'effetto sperato.

Poi sconfisse gli Eruli, e nel il 287-288, Massimiano e Diocleziano invasero la Germania, l'uno dirigendosi verso la regione degli Agri Decumates e l'altro verso la Rezia, vincendo entrambi. Rimanevano solo i Franchi, con cui però il prefetto del pretorio, Flavio Costanzo, stilò un trattato di pace. Nel 289 venne organizzata una spedizione contro Carausio, ma l'attacco fallì, probabilmente per una tempesta.



COSTANZO CLORO

Il fallimento della spedizione scoraggiò Massimino, il quale strinse un accordo di pace con Carausio, che Diocleziano, però non accettò, comprendendo che due imperatori non erano sufficienti a tenere unito l'Impero. Decise quindi di far nominare due Cesari: Massimiano scelse Costanzo e Diocleziano scelse Galerio.

Costanzo Cloro conquistò la Gallia settentrionale nel 293, attaccato poi dai Franchi che ugualmente vinse ricevendo il titolo di Germanicus Maximus. 



ALLECTUS

Fu allora che Carausio venne ucciso dal suo prefetto dei pretoriani, Allectus, non per riportare l'ordine ma per prenderne il posto (Entrop. 9, 2. Inc. paneg. Constantio, 12, 21. Aur. Vict. Caes. 39, 20. 21. Jordan, Rom. 297 etc.).

Il suo regno durò tre anni, dopodichè Allecto venne sconfitto e ucciso per strangolamento da un uomo di Costanzo Cloro, Giulio Asclepiodoto. Secondo la Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, Allecto sarebbe stato un duca di Cornovaglia nemico dell'usurpatore Alletto, che opprimeva la Britannia.



ASCLEPIODOTO

Sconfitto e ucciso Alletto nei pressi di Londra, Asclepiodoto fece massacrare con l'inganno dai suoi alleati le restanti truppe di Alletto, che si erano rifugiate in città. Le loro teste mozzate furono gettate nel fiume Galobroc. Dopodichè Asclepiodoto venne incoronato re e governò per dieci anni in modo giusto. 
Per reazione però alle persecuzioni ordinate contro i cristiani dall'imperatore Diocleziano, Coel Hen, duca di Colchester, mosse guerra contro Asclepiodoto e lo uccise, prelevandone la corona,, ma si rivelò un incapace.
Così nel 296 Costanzo diede inizio all'invasione. Al comando vi era il prefetto del pretorio, Giulio Asclepiodoto, che sconfisse e uccise in battaglia Alletto nel corso della Battaglia di Londinium del 296. Poco dopo Costanzo Cloro entrò a Londra, accolto come un liberatore.
Con la morte di Carausio e di Alletto la Britannia tornò sotto il dominio Romano, e la tetrarchia proseguì come forma di governo fino alla morte di Diocleziano e all'ascesa al trono di Costantino I.


ETTORE DI RUGGIERO

CARAUSIUM (Marcus AnreUns Valerìanus Pius Felix Invictus). 

Carausio, Menapìo, aveva avuto da Massimino l'incarico di provvedere alla sicurezza del mare presso Bononia, infestata da Franci e Saxones. Egli ebbe il comando dei soldati e della flotta del canale, ma pare, che, insuperbitosi per la buona riuscita delle sue imprese, abbia cominciato ad agire per conto proprio. Condannato a morte, occupò la Britannia, al che si riferiscono le sue monete colla leggenda: "Expectate veni" e colla rappresentazione del genio della Britannia (Cohen, 54 segg.). 

Assunse i nomi di Imperator, Caesar ed Augustus, che gli furono riconosciuti da Diocleziano e Massimino, dopo che nel 289 egli ebbe battuti i soldati mandatigli contro. Allora probabilmente assunse i nomi di Af. Aurelius Valerius. Nelle sue monete i tipi sono ripetuti da quelle di imperatori precedenti: sono più notevoli quelle : "Carausius et fratres sui", nelle quali accanto a lui si vedono Massimino e Diocleziano (Cohen 7 p. 43), Moneta Auggg. (Cohen 177), Laetitia Auggg. (Cohen, 129), conservatori Augg, (Cohen, 49), Comes Auggg. (Cohen, 27), Hila- ritas Auggg. (Cohen, 104), Pax Auggg. (Riv. ital. di numism. 1892 p. 32. 

Non s'ha memoria che egli abbia coperto la carica di console, benché in una moneta (Cohen, 51) si legga cos. III. Il suo dominio durò più anni, col buon risultato di assicurare la tranquillità dei mari del Nord. Senonché nel 293 fu ucciso dal suo prefetto dei pretoriani, Allectus, che ne occupò il posto (Eutrop. 9, 2. Inc. paneg. Constantio, 12, 21. Aur. Vict. Caes. 39, 20. 21. Jordan, Rom. 297 etc.).


BIBLIO

- Panegirici latini VIII, 12;
- Aurelio - Vittore, Libro dei Cesari XXXIX, 40;
- Eutropio - Breviario IX, 22;
- Orosio - Historia adversus paganos libri VII, 25,6
- Pius Felix Invictus Augustus - Herder 2003
- Goffredo di Monmouth, Historia Regum Britanniae V, 3-4
Schiller, Gesch. der Rom. Kaiserz. 2 p. 127 segg



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