La Gens Minucia fu un'antica famiglia romana riportata nelle fonti dai primi tempi della repubblica fino all'epoca imperiale. La gens era di origine patrizia, ma ebbe più fortuna con i suoi rami plebei. Il primo dei Minucii a salire al consolato fu Marco Minucio Augurino, eletto console nel 497 a.c.
I Minuci vengono spesso confusi con Minici o con Munici, che sono però gentes diverse. I Minucii furono tanto importanti da dare il loro nome a diversi monumenti, tra cui la Via Minucia, il Pons Minucius, un ponte lungo la Via Flaminia, e il Porticus Minucia, all'interno del Campo Marzio, che prese il nome dal console Marco Minucio Rufo, eletto nel 110 a.c.
I PRAENOMINA
I Minucii adottarono di solito i praenomina Publius, Marcus, Lucius, Tiberius, e Gaius. Almeno uno dei primi Minucii portava il praenomen Spurius. Altri praenomina appaiono raramente e solo verso il finire della Repubblica.
I COGNOMINA
Il ramo più vecchio della famiglia, i Minucii Augurini, era in origine patrizio, ma nel 439 a.c. Lucio Minucio Augurino passò tra le file dei plebei onde farsi eleggere tribuno della plebe e vi riuscì. Tra i suoi discendenti ricordiamo il console Tiberio Minucio Augurino del 305 a.c. e numerosi altri tribuni della plebe. Il cognomen deriva da augur, che indicava un sacerdote dedito alla divinazione, carica di solito limitata ai soli patrizi.
Alcuni dei primi Augurini portavano l'agnomen (nome proprio) Esquilino, assunto perché vivevano sul colle Esquilino. Gli altri cognomina furono Rufo, Termo, Basilo. I Minucii Rufi e i Minucii Termi iniziano nella seconda metà del III secolo a.c. fino alla seconda metà del I secolo d.c. Rufus significa "rosso" e, probabilmente dovuto a qualche esponente con i capelli rossi.
Thermus potrebbe riferirsi a dei bagni termali o a sorgenti calde. I Minucii Basili compaiono solo nell'ultimo secolo della Repubblica. Il loro cognomen deriva da basileus, che in greco significa "re". Altri Minucii plebei non avevano cognomen.
UOMINI ILLUSTRI
MINUCI AUGURINI
- Marco Minucio Augurino -
console nel 497 e nel 491 a.c.. Nel 497 a.c. venne eletto console con Aulo Sempronio Atratino; fratello di Publio Minucio Augurino, console nel 492 a.c., e fu il primo rappresentante della Gens Minucia ad ottenere la carica di console.
Durante il suo consolato fu inaugurato il tempio di Saturno nel foro romano e venne istituita la festività delle Saturnalia. Nel 491 a.c. fu rieletto console per la seconda volta, anche questa volta con Aulo Sempronio; dalla Sicilia giunse una massiccia importazione di grano, per poter soddisfare la mancanza di generi alimentari seguita alla secessione della plebe sul Monte Sacro.
Alcuni senatori si erano pentiti di aver concesso alcuni diritti ai plebei grazie alla secessione del 494 a.c., soprattutto Coriolano, che tanto osteggiò i tribuni della plebe, da venire condannato all'esilio a vita.
Nel 488 a.c. fu uno dei cinque ex-consoli inviati dal Senato al campo dei Volsci ad intercedere con Coriolano, quando questo stava avanzando contro Roma. Fu proprio Minucio a perorare con un lungo discorso, la causa di Roma, con Coriolano.
- Publio Minucio Augurino - console nel 492 a.c.
(Roma 525 a.c.- 492 a.c.) Venne eletto console nel 492 a.c. con il collega Tito Geganio Macerino, che era il fratello di Marco Minucio Augurino, console nel 497 a.c. e nel 491 a.c. Publio ebbe due figli, che a loro volta raggiunsero la carica di console, Lucio Minucio Esquilino Augurino Consul suffectus nel 458 a.c. e Quinto Minucio Esquilino Augurino, console nel 457 a.c.
Come narra Livio, il 492 a.c. non vi fu alcuna guerra e non vi furono altre sommosse popolari, ma i consoli dovettero fronteggiare l'emergenza alimentare derivata dall'abbandono dei campi; per questo i consoli inviarono delle delegazioni in giro per l'Italia per acquistare del grano.
A Cuma, il tiranno Aristodemo trattenne le navi come forma di indennizzo perché era l'erede di Tarquinio il Superbo; presso i Volsci ed i loro vicini fu addirittura impossibile negoziare, ed il grano dovette essere acquistato in Etruria ed in Sicilia.
«...Quell'anno, non essendoci più nessuna preoccupazione militare ed essendo stato composto ogni motivo di urto all'interno, una calamità di ben altra portata si abbatté su Roma: la mancanza di generi alimentari, dovuta al fatto che i campi erano rimasti incolti durante la secessione della plebe, poi la fame, come succede alle città in stato d'assedio.
Per gli schiavi e soprattutto per la plebe avrebbe voluto dire morte se i consoli non avessero provveduto mandando degli emissari a racimolare frumento dovunque, non solo lungo la costa etrusca a nord di Ostia e a sud superando via mare le terre dei Volsci fino giù a Cuma, ma addirittura in Sicilia, tanto lontano li aveva costretti a cercare aiuto l'odio dei popoli confinanti......»
(Tito Livio - Ab Urbe condita libri)
Durante il suo consolato fu inaugurato il tempio di Saturno nel foro romano e venne istituita la festività delle Saturnalia. Nel 491 a.c. fu rieletto console per la seconda volta, anche questa volta con Aulo Sempronio; dalla Sicilia giunse una massiccia importazione di grano, per poter soddisfare la mancanza di generi alimentari seguita alla secessione della plebe sul Monte Sacro.
Alcuni senatori si erano pentiti di aver concesso alcuni diritti ai plebei grazie alla secessione del 494 a.c., soprattutto Coriolano, che tanto osteggiò i tribuni della plebe, da venire condannato all'esilio a vita.
Nel 488 a.c. fu uno dei cinque ex-consoli inviati dal Senato al campo dei Volsci ad intercedere con Coriolano, quando questo stava avanzando contro Roma. Fu proprio Minucio a perorare con un lungo discorso, la causa di Roma, con Coriolano.
- Publio Minucio Augurino - console nel 492 a.c.
(Roma 525 a.c.- 492 a.c.) Venne eletto console nel 492 a.c. con il collega Tito Geganio Macerino, che era il fratello di Marco Minucio Augurino, console nel 497 a.c. e nel 491 a.c. Publio ebbe due figli, che a loro volta raggiunsero la carica di console, Lucio Minucio Esquilino Augurino Consul suffectus nel 458 a.c. e Quinto Minucio Esquilino Augurino, console nel 457 a.c.
Come narra Livio, il 492 a.c. non vi fu alcuna guerra e non vi furono altre sommosse popolari, ma i consoli dovettero fronteggiare l'emergenza alimentare derivata dall'abbandono dei campi; per questo i consoli inviarono delle delegazioni in giro per l'Italia per acquistare del grano.
A Cuma, il tiranno Aristodemo trattenne le navi come forma di indennizzo perché era l'erede di Tarquinio il Superbo; presso i Volsci ed i loro vicini fu addirittura impossibile negoziare, ed il grano dovette essere acquistato in Etruria ed in Sicilia.
«...Quell'anno, non essendoci più nessuna preoccupazione militare ed essendo stato composto ogni motivo di urto all'interno, una calamità di ben altra portata si abbatté su Roma: la mancanza di generi alimentari, dovuta al fatto che i campi erano rimasti incolti durante la secessione della plebe, poi la fame, come succede alle città in stato d'assedio.
Per gli schiavi e soprattutto per la plebe avrebbe voluto dire morte se i consoli non avessero provveduto mandando degli emissari a racimolare frumento dovunque, non solo lungo la costa etrusca a nord di Ostia e a sud superando via mare le terre dei Volsci fino giù a Cuma, ma addirittura in Sicilia, tanto lontano li aveva costretti a cercare aiuto l'odio dei popoli confinanti......»
(Tito Livio - Ab Urbe condita libri)
Inoltre, per fronteggiare una possibile nuova guerra contro i Volsci, i Romani rafforzarono la colonia di Velitrae (Velletri) e costruirono una nuova colonia a Norba. Publio venne poi eletto console nel 492 a.c. con il collega Tito Geganio Macerino, che era il fratello di Marco Minucio Augurino, console nel 497 a.c. e nel 491 a.c..
console nel 458 a.c. decemviro nel 450 a.c.
- Quinto Minucio Esquilino Augurino -
fratello del precedente, console nel 457 a.c.
- Lucio Minucio Augurino -
praefectus annonae, che passò tra le file dei plebei e venne eletto tribuno della plebe.
- Tiberio Minucio Augurino -
console nel 305 a.c.
- Marco Minucio Augurino -
tribuno 216 a.c., a lui si deve la creazione dei triumviri mensarii, responsabili delle operazioni finanziarie.
- Gaio Minucio Augurino -
tribuno della plebe nel 187 a.c., che fece arrestare Lucio Cornelio Scipione Asiatico.
- Tiberio Minucio Augurino Molliculo -
praetor peregrinus nel 180 a.c., morì per la pestilenza che colpì Roma in quell'anno.
ALTARE FUNERARIO DI MINUCIA E STATORIA MARCELLA |
MINUCII RUFI
- Marco Minucio Rufo -
console nel 221 a.c., magister equitum nel 217 a.c., fu ucciso a Canne nel 216 a.c..
- Quinto Minucio Rufo -
pretore nel 200 a.c. e console nel 197 a.c..
- Marco Minucio Rufo -
praetor peregrinus nel 197 a.c..
- Marco Minucio Rufo -
- Marco Minucio Rufo -
console nel 110 a.c. insieme al collega Spurio Postumio Albino. Dopo il consolato ottenne la Macedonia come provincia. Combatté con successo contro i barbari della Tracia e, al suo ritorno a Roma, gli fu tributato il trionfo per le sue vittorie contro gli Scordisci (celti originari dell'area del fiume Sava) ed i Triballi (popolazione trace posta nell'area tra la Serbia e la Bulgaria).
- Marco Minucio Rufo -
tribuno della plebe nel 121 a.c..
- Marco Minucio Rufo -
Marco Minucio è ricordato anche per la costruzione della Porticus Minucia (struttura quadrilatera che racchiudeva i quattro templi dell'area sacra di Largo Argentina a Roma, nell'antico Campo Marzio), presso il Circo Flaminio.
- Minucio Rufo -
uno dei comandanti della flotta romana nella guerra contro il re del Ponto Mitridate (132 a.c. - 63 a.c.).
MINUCII TERMI
- Quinto Minucio Termo -
console nel 193 a.c. con Lucio Cornelio Merula come collega. Nel 202 a.c. fu al servizio di Scipione come tribuno militare nella campagna d'Africa; nel 201 a.c. fu tribuno della plebe e nel 197 a.c. fu edile curule; venne poi nominato "triumvir coloniis deducendis" per la fondazione di sei nuove colonie lungo le coste italiane.
Nel 196 a.c. venne eletto pretore e gli fu affidata la provincia della Spagna Citeriore dove riuscì a consolidare le posizioni romane, tanto che al suo ritorno a Roma gli fu tributato il trionfo (195 a.c.).
Nel 193 a.c. fu eletto console con Lucio Cornelio Merula e gli fu affidata la Liguria come provincia, dove era scoppiata la rivolta.
Portò a Pisa il suo quartier generale ma, in inferiorità numerica, fu costretto a rimanere sulla difensiva e si trovò per ben due volte in grande pericolo. Nel 192 a.c. il suo imperium fu prolungato e, ricevuti i rinforzi, potè ottenere una vittoria decisiva contro i Liguri. L'anno successivo il suo imperium fu ancora esteso e sconfisse nuovamente i Liguri, che di notte avevano compiuto un attacco improvviso contro l'accampamento romano.
Rientrato a Roma nel 190 a.c., chiese il trionfo per le vittorie ottenute, ma gli fu negato, principalmente causa l'opposizione di Catone, che lo accusava ingiustamente di aver ucciso dieci uomini liberi in Liguria e di aver inventato false battaglie di aver esagerato il numero di nemici uccisi. Nel 189 a.c. servì sotto Lucio Cornelio Scipione Asiatico nella guerra contro Antioco III. Morì l'anno seguente (188 a.c.) mentre operava agli ordini di Gneo Manlio Vulsone nella guerra contro i Galati.
- Lucio Minucio Termo -
legatus in Istria di Aulo Manlio Vulsone, governatore della Gallia, nel 178 a.c..
- Marco Minucio Termo -
- Aulo Minucio Termo -
difeso due volte con successo da Cicerone nel 59 a.c..
- Quinto Minucio Termo -
tribuno della plebe nel 64 a.c., propretore nel 51 e nel 50 a.c., , governatore dell'Asia dal 52 al 50 a.c..e un sostenitore di Gneo Pompeo il Giovane (75 a.c. - 45 a.c.)
- Minucio Termo -
un amico di Seiano (amico e confidente dell'imperatore Tiberio), messo a morte dall'imperatore Tiberio nel 32 a.c.
MINUCII BASILI
- Minucio Basilo -
tribuno dei soldati sotto Lucio Cornelio Silla nell'86 a.c., durante la campagna contro il generale greco Archelao.
- Minucio Basilo -
sepolto lungo la via Appia. La sua tomba era un luogo tristemente famoso per le rapine.
- Lucio Minucio Basilo -
uno dei legati di Cesare durante le guerre galliche, menzionato nella guerra contro Ambiorige nel 54 e nel 52 a.c., a conclusione della campagna di Gallia, quando si fermerà a svernare presso i Remi, al comando di due legioni. Restò in Gallia fino allo scoppio della guerra civile tra Cesare e Pompeo nel 49 a.c., in cui guidò parte della flotta di Cesare. « L. Minucius Basilus fu un eminente ufficiale, probabilmente un legatus sotto Cesare in Gallia, e, sembra, anche durante la Guerra civile. Egli si ritenne tuttavia mortalmente offeso dalla decisione di Cesare di non concedergli una provincia dopo la sua Pretura nel 45 a.c., ma solo una somma di denaro in cambio dei servigi resi, e così si unì alla congiura ordita contro di lui. »
L'anno dopo aver assassinato Cesare venne ucciso da un suo schiavo come vendetta di una barbara mutilazione punitiva inflitta ad uno di loro.
- Minucio Basilo -
VARI
- Spurio Minucio -
- Marco Minucio -
- Marco Minucio Fesso -
- Quinto Minucio -
- Minucio Aciliano -
- Minucio Basilo -
attaccato da Cicerone nella seconda filippica in quanto amico di Marco Antonio.
VARI
- Spurio Minucio -
pontifex maximus nel 420 a.c..
- Marco Minucio -
tribuno della plebe nel 401 a.c., mise sotto accusa due dei tribuni consolari dell'anno precedente, accusati di cattiva condotta nella guerra contro Veio.
- Marco Minucio Fesso -
uno dei primi plebei eletto augure dopo la promulgazione della Lex Ogulnia.
- Quinto Minucio -
legatus di Marco Claudio Marcello durante l'assedio di Capua del 210 a.c..
- Lucio Minucio -
legatus di Quinto Fulvio Flacco nella Spagna Citeriore nel 180 a.c.
- Tiberio Minucio - eletto praetor peregrinus nel 180 a.c., morì poco dopo essere entrato in carica.
- Minucio Pacato - meglio conosciuto come Ireneo, grammatico alessandrino, probabilmente visse al tempo di Augusto.
- Minucio Aciliano -
amico di Plinio il Giovane, fu questore, tribuno e pretore.
- Marco Minucio Felice -
visse tra il II e il III secolo; avvocato e apologeta. Felice menziona Marco Cornelio Frontone, morto nel 170; il trattato "Quod idola dii non sint" è basato sull'Octavius; dunque se quello è di Cipriano (morto nel 258), Minucio Felice non fu attivo oltre il 260, altrimenti il termine "ante quem" è Lattanzio, attorno al 300.
Anche la zona d'origine di Minucio è sconosciuta. Lo si ritiene talvolta di origine africana, sia per la sua dipendenza da Tertulliano, sia per i riferimenti alla realtà africana: la prima ragione, però, non è indicativa, in quanto dovuta al fatto che all'epoca i principali autori di lingua latina erano africani, e dunque il loro era lo stile cui ispirarsi.
Anche la zona d'origine di Minucio è sconosciuta. Lo si ritiene talvolta di origine africana, sia per la sua dipendenza da Tertulliano, sia per i riferimenti alla realtà africana: la prima ragione, però, non è indicativa, in quanto dovuta al fatto che all'epoca i principali autori di lingua latina erano africani, e dunque il loro era lo stile cui ispirarsi.
La seconda, inoltre, potrebbe dipendere esclusivamente dal fatto che il personaggio pagano dell'Octavius, Cecilio Natale, era africano, come attestato da alcune iscrizioni. Cionondimeno, è significativo che entrambi i personaggi dell'Octavius abbiano nomi citati in iscrizioni africane, e che lo stesso valga per il nome Minucio Felice.
BIBLIO
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane - Libro VIII -
- William Smith - Marco Minucio - Dizionario di biografia e mitologia greco-romana - 1849 -
- Nomina Gentesque Antiquae Italiae (1763-1764) -
BIBLIO
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane - Libro VIII -
- William Smith - Marco Minucio - Dizionario di biografia e mitologia greco-romana - 1849 -
- Nomina Gentesque Antiquae Italiae (1763-1764) -
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