VI REGIO AUGUSTEA - UMBRIA

TEMPIO DI MINERVA - ASSISI



La Regio VI era anche detta Umbria et Ager Gallicus, in quanto nel territorio regionale erano compresi due territori:

- la parte dell'attuale Umbria ad est del Tevere con le attuali città di Terni, Narni, Spoleto, Foligno, Assisi, Gubbio e Città di Castello.
- l'Ager Gallicus, detto anche Ager Gallicus Picenus, il territorio che i Romani avevano conquistato ai Galli Senoni, che di nuovo la invasero mescolandosi ai Piceni, corrispondente alle attuali Marche settentrionali, a Nord dell'Esino.

La parte occidentale dell'Umbria attuale, situata ad ovest del Tevere, con le città di Perugia, Orvieto, ecc, .era invece compresa nell'Etruria. Una descrizione del territorio della Regio VI è presente nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (Libro III) con l'elenco delle città che con i propri territori costituivano la regione:
«Aggiungeremo a questa la sesta regione che comprende l'Umbria e il territorio dei Galli al di qua di Rimini

Essa fu una delle regioni dovute al riordinamento che fece Cesare Augusto nell'Italia nel I secolo;
in occasione della riforma dioclezianea dell'amministrazione imperiale, la Regio VI fu unificata alla Regio VII Etruria per formare la Tuscia et Umbria, mentre la parte orientale della VI Umbria al Piceno a formare la Flaminia et Picenum.



LE CITTA'

- Aesis - oggi Jesi -
facente parte dell'ager Gallicus, nelle Marche, di fondazione picena, appartenente alla tribù Pollia, poi colonia romana dedotta nel 247 a.c. Negli scontri coi Galli Sénoni i Romani li vinsero nella battaglia del Sentino del 295 a.c., poi Roma sconfisse definitivamente i popoli italici e nel 283 a.c. stabilendo così numerose colonie, tra cui Jesi nel 247 a.c. che divenne la Colonia Civium Romanorum di Aesis e fu incorporata nella Regio VI Umbria.
Nacque così il municipium di Aesis sul modello del castrum, rimasto fino ad oggi. I Romani costruirono anche un'importante via di comunicazione, la Via Salaria Gallica, che passando proprio per Jesi (importante centro per il pagamento del dazio fra la V e la VI Regio) collegava la Via Flaminia alla Via Salaria. In epoca romana Cupramontana e Planina furono i due centri vicini di Aesis, ma a differenza di quest'ultima non sopravvissero ai saccheggi e alle distruzioni barbariche.


- Ameria (nome latino) - Amer (nome umbro) - oggi Amelia,
locata in Umbria e di fondazione umbra. Secondo il mito fondata dal re Ameroe, con resti di mosaici e terme romane. Divenne Municipio dopo essersi alleata con Roma. Conserva la statua bronzea di Germanico, opera di eccezionale valore e unica al mondo, conservata nel Museo archeologico della città. 


- Arna - Civitella d'Arna -
in Umbria, di fondazione umbra, poi governata dagli etruschi sotto cui fiorì nel IV secolo a.c., il suo castello del XIII secolo venne costruito su fondamenta di antiche cisterne romane.


- Asisium - Assisi -
in Umbria - di fondazione umbra - della tribù Sergia - conquistata dai Romani nel 295 a.c., con la battaglia del Sentino, insieme a tutta l'Italia Centrale. Prese il nome latino di Asisium e fu monumentalizzata a partire dal II secolo a.c. Nell'89 a.c. divenne municipium e fu un importante centro economico e sociale dell'Impero romano.


- Attidium (n.l.) - Atiersium (n.u.) - Attiggio -
vicino a Fabriano - nelle Marche - di fondazione umbra - della tribù Lemonia, vanta delle terme romane.


- Camerinum n.l. - Kamars n.u. - Camerino -
nelle Marche, di fondazione umbra, presso il confine del Piceno, della tribù dei Camerti che secondo una leggenda, avevano abbandonato la città natia, Kamars, perché vinti in guerra dal popolo dei Pelasgi. I Camerti ed i Romani strinsero un trattato di alleanza, l'Aequum Foedus (309 a.c.). Ottenne la cittadinanza romana, confermata da Gaio Mario nel 101 a.c. e da Settimio Severo nel 210. Durante la II guerra punica i Camerti fornirono a Roma 600 combattenti. Fiorì durante l'Impero, nel teatro comunale emersi i resti di un mercato d'epoca romana.

CARSULAE

- Cornelia - Carsulae -
vicino a San Gemini, in  Umbria, posta al confine  tra  Interamna Nahars (Terni) e Casventum (San Gemini), lungo la futura via Flaminia, abbandonata già in epoca remota a seguito di gravi smottamenti del terreno ed è ancora in parte sepolta


- Cupramontana -
nelle Marche - di fondazione picena - deriva il suo nome dalla italica Cupra, Dea della fertilità e della bellezza adorata dalla popolazione preromana dei Piceni alla quale era dedicato un tempio nella zona. Cupramontana divenne poi un importante municipio romano, il cui fulcro si estendeva nell'attuale zona del cimitero e di cui resta a testimonianza il serbatoio detto Barlozzo.


Fanum Fortunae - Colonia Julia Fanestris - Fano -
appartenente all'ager Gallicus, nelle Marche, di fondazione picena, poi colonia romana, della tribù Pollia, il nome rimanda al "Tempio della Fortuna", eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, nel 207 a.c. quando le legioni romane vinsero e uccisero Asdrubale che voleva ricongiungersi al fratello Annibale.
Nel 49 a.c. Giulio Cesare la conquistò assieme a Pesaro, dando così inizio alla Guerra Civile contro Pompeo. Successivamente Cesare Augusto la dotò di mura di cinta, elevandola a colonia romana col nome di Colonia Julia Fanestris. Nel 271 d.c., si svolse nei suoi pressi la Battaglia di Fano che segnò la fine del tentativo degli Alemanni di raggiungere Roma, sconfitti dall'imperatore Aureliano.


- Forum Flaminii - San Giovanni Profiamma -
presso Foligno in Umbria - Fondata nel 220 a.c. dal censore Gaio Flaminio durante la costruzione della via Flaminia con lo scopo di organizzare un mercato sotto la diretta sorveglianza di Roma. La sistemazione del forum va pertanto riferita alle iniziative intraprese dal potere centrale di Roma, quando il console Gaio Flaminio iniziò a sistemare, probabilmente su itinerari preesistenti, il tracciato della Via Flaminia.


- TufiemoForum Julii Concupiensium - Pietralunga -
In Umbria. La fondazione del centro urbano col nome di Tufiernu, risale al popolo Umbro. Durante il florido periodo romano venne chiamata Forum Julii Concupiensium. L'oppidum dei foroiulienses cognomine concupienses, elevato a Municipium nell'età augustea, è citato anche da Plinio il Vecchio nella "Naturalis historia. Ne restano ville, acquedotti, fistulae aquariae, monete e strade con tratti interamente basolati. A san Crescenziano, legionario romano a cui la leggenda attribuisce l'uccisione di un drago alle porte di Tiferno (Città di Castello), decapitato e sepolto a Pieve de' Saddi dove, venne dedicata, sopra le vestigia di un tempio pagano, una chiesa per accogliere le spoglie del martire.


- Forum Sempronii - Fossombrone -
dell'ager Gallicus, nelle Marche, di fondazione picena, della tribù Pollia, deve il nome al tribuno Gaio Sempronio Gracco capitato in queste zone nel 133 a.c. per l'applicazione della legge agraria, venne elevato al rango di municipio nel I secolo a.c. e conobbe un periodo di splendore in epoca imperiale. Plinio il Vecchio  nella sua Naturalis historia del II secolo d.c.chiama i suoi abitanti Forosempronienses. 


- Fulginium, Fulginia Fulkinion - Foligno -
nell'Umbria, di fondazione umbra ad opera degli "Umbri Fulginates" nel X secolo a.c., divenne poi Fulginium romana, situata in zona precollinare nei pressi di Santa Maria in Campis, alla biforcazione dell'antica via Flaminia e dello sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Timea romano) a fondovalle. Le sue strade sono in rapporto a quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.c. fu prefettura e municipio, dal 254 a.c., venne iscritta alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale.


CORNELIA HISPELLUM
- Cornelia Hispellum - Spello -
in Umbria, di fondazione umbra. della tribù Lemonia, poi Julia Splendidissima colonia Julia. Agli inizi del sec. IV d.c. Costantino I, ovvero Flavio Valerio Aurelio Costantino, le cambiò il nome in Flavia Costans, cioè le dette il suo nome concedendole vari privilegi.
Ne restano: la porta consolare, l'arco di Augusto in via Giulia, il bel complesso di porta Venere con due torri (dette di Properzio), le porte "urbica" ed "arce", resti dell'anfiteatro romano ma anche del Foro, delle antiche mura, di varie evidenze negli spazi di Villa Fidelia.


- Iguvium o  Eugubium - Ikuvium - Gubbio -
in Umbria, di fondazione umbra, alleatasi con Roma nel 295 a.c., nel 167 a.c. vi fu custodito Genzio, ultimo re dell'Illiria fatto prigioniero dal pretore Lucio Anicio Gallo. Genzio fu condotto prigioniero ed assieme alla moglie e ai figli fece parte del trionfo di Lucio Anicio (167 a.c.). Quindi fu inviato al confino a Gubbio (secondo altri a Spoleto), dove probabilmente morì. Gubbio ottenne nell'89 a.c. la cittadinanza romana: fu eletta a municipium e ascritta alla tribù Clustumina. 


- Interamna Nahars - Terni -
in Umbria, in base ad un'iscrizione del 32 d.c. (Corpus Inscriptionum Latinarum XI, 4170) di fondazione umbra nel 672 a.c.. Le genti preromane che l'abitavano dalle fonti latine sono chiamate Nahartes (da cui Interamna Nahartium, ossia dei Naharti), come tutte le popolazioni umbre che vivevano lungo il corso del fiume Nahar (il Nera) in fondo alla valle.
Nel 290 a.c. Manio Curio Dentato fece edificare la Via Curia (scomparsa), collegando Terni a Rieti e realizzò il taglio del costone delle Marmore, per facilitare il deflusso delle acque del Velino nel Nera. Dopo la Guerra sociale, Interamna divenne municipium e fu iscritta alla tribù Clustumina. Nella prima metà del I secolo d.c. nella Terni romana vennero edificati templi, il teatro, due terme e l'anfiteatro.
Nel 275 d.c., assassinato Aureliano, un ternano divenne imperatore di Roma: Marco Claudio Tacito, che punì i responsabili della morte di Aureliano, riordinò la rete stradale, si rivolse contro gli Eruli e i Goti che saccheggiavano i territori dell'Asia Minore; sconfitti, affidò la continuazione dell'impresa al fratellastro Marco Annio Floriano, prefetto del pretorio. Nonostante l’età si impegnò nella guerra contro i persiani che Aureliano aveva avviato. Dopodiché, a 75 anni, si ritirò a vita privata ritornando ad Interamna dove morì un anno dopo.


- Matilica - Matelica -
nelle Marche, di fondazione picena, iscritta alla tribù Cornelia. Nel I sec. a.c. divenne municipium; l’attestazione della magistratura dei duoviri consente di datare l’assunzione della municipalità intorno alla metà del I sec. a.c. Riemerse varie domus e le terme.

MOSAICO DELLE TERME DI BEVAGNA

- Mevania - Bevagna -
nell'Umbria, di fondazione umbra, iscritta alla tribù Aemilia, conquista romana dell'Umbria con la famosa Battaglia del Sentino del 295 a.c., divenne Municipio romano nel 90 a.c. col nome di Mevania, servita dalla via Flaminia (220 a.c), e dal suo porto fluviale sul Topino. Munita di una cinta muraria, di terme e d'un anfiteatro dei quali restano ancora le vestigia.


Mevaniola -
vicino a Galeata, nella Romagna, di fondazione umbra, annoverata da Plinio il Vecchio tra le città umbre, iscritta alla tribù Stellatina, vi è stato rinvenuto un balneum con diversi mosaici ed una cisterna per l'acqua piovana. Fu abbandonata intorno al IV-V secolo d.c. per ragioni sconosciute.


- Narnia - Nahars - Nequinum - Narni -
Nell'Umbria, fondata dagli Umbri come Nequinum,  Nel 300 a.c. venne assediata dal console Quinto Appuleio Pansa che riuscì a conquistarla solo nel nel 299 a.c. grazie al tradimento di due locali che permisero ai Romani l'ingresso tra le mura. Divenne colonia romana e centro strategico lungo la via Flaminia. Per punire il sostegno dato ai Galli, venne distrutta dai romani, ma rifondata nelle vicinanze, considerando Nequinum di cattivo auspicio (in latino, nequeo significa "non posso", e nequitia "inutilità".), i romani cambiarono il nome della città in latino di Narnia, dal nome del vicino fiume Nar, attuale Nera, e iscritta alla tribù Papiria.
Lungo il fiume Nera, nei presso Stifone, dove si trovava il porto della città romana, è stato individuato il sito archeologico di un cantiere navale romano. Divenne Municipium nel 90 a.c. Nell'anno 30 d.c. vi nacque Nerva, ultimo italico tra gli imperatori romani. Di epoca paleocristiana è la citazione di Narnia ad opera di Tertulliano, nell'Apologeticum, in un elenco di "falsi dei" redatto nel I secolo, in quanto la città era dimora del dio Visidianus (Narnensium Visidianus).


- Nuceria Camellaria - Nocera Umbra -
nell'Umbria, di fondazione umbra, lungo la via Flaminia, sul ramo che portava a Fanum. I Romani costruirono anche un'altra strada, la Septempedana, che attraversati i vici di Dubios, Prolaqueum e Septempeda proseguiva per Ancona. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, nell'elenco dei Popoli Umbri cita i "Nucerini cognomine Favonienses et Camellani", (i Nocerini chiamati Favoniensi e Camellani), i primi (Favoniensi) avrebbero abitato nella vicina località oggi chiamata Pievefanonica, mentre un gruppo di Camellani si sarebbero trasferiti vicino ad Arcevia nel Piceno. Divenne colonia romana dal I sec. a.c..


- Nuceria Favoniensis - Pievefanonica -
vicino a Capodacqua (Foligno), nell'Umbria, oggi un piccolo agglomerato di case, attorno ad una chiesa presumibilmente costruita su di preesistente tempio pagano, da cui il toponimo Pieve Fanonica (Plebes – Pieve, fanum – tempio).

OCRICULUM

- Ocriculum - Otricoli
nell'Umbria, di fondazione umbra, Narra Tito Livo che, dopo la battaglia di Mevania (Bevagna), agli abitanti di Ocriculum venne formalmente promesso che sarebbero stati accolti tra gli amici di Roma - "Ocriculani sponsione in amicitiam accepti".
Così Ocriculum divenne città di confine tra l'Umbria, l'agro Falisco e la Sabina sia in ambito fluviale, attraverso il cosiddetto "Porto dell'Olio", sia in quello terrestre, a seguito della costruzione nel 220 a.c. della Via Flaminia; è da questo periodo che si suppone che la città, con le attività commerciali, si sposto lungo la riva del Tevere.
Fu ascritta alla tribù Arnensis, come documentato da diverse epigrafi rinvenute in loco e divenne municipio, retto da quattuorviri: nella divisione operata da Augusto assegnata alla Regio VI, di cui costituì l’estremo lembo verso la Sabina.
Narra Tacito che nel 69, durante la guerra tra  Vespasiano e Vitellio, Marco Antonio Primo, comandante del primo, radunò le truppe a Carsulae, passò indenne da Narni, e poi raggiunse Ocriculum, dove si fermò per festeggiare i Saturnalia. In occasione della riforma dioclezianea delle suddivisioni amministrative della penisola italiana, Ocricolum entrò a far parte della Tuscia et Umbria.


Ostra - Ostra Vetere -
Appartenente all'ager Gallicus, nelle Marche, di fondazione romana, ascritta alla tribù Pollia, In località "Le Muracce" di Pongelli, si trovano le rovine dell'antica città, fu dapprima prefettura nel 232 a.c. per poi ricevere lo statuto municipale nel corso del I secolo a.c fino a raggiungere nel II d.c. il massimo della cultura e della ricchezza. Venne abbandonata in quanto distrutta da Alarico nel 410.


Pisaurum - Pesaro -
appartenente all'ager Gallicus, nelle Marche, di fondazione picena, poi, dal 184 a.c., colonia romana iscritta alla tribù Stellatina. Il nome deriverebbe da Furio Camillo che, vinti i Galli, avrebbe pesato l'oro (aurum in latino) che i barbari stavano trafugando da Roma. In età triumvirale e augustea la città assunse il nome di colonia Iulia Felix Pisaurum. Fu successivamente colonizzata nuovamente durante il secondo triumvirato da Ottaviano e Marco Antonio, diventando, durante l'Impero, castrum e centro economico posto sulla via Flaminia.


- Pitinum Mergens -
vicino ad Acqualagna nelle Marche. Della tribù Clustumina L’abitato era situato lungo il percorso della strada che si distaccava dalla Flaminia a breve distanza dalla gola del Furlo e che proseguiva verso il passo appenninico della Serriola (m 730), aperto verso l’alta valle del Tevere.

Nel sito in cui sorgeva la città, attualmente sottoposta a vincolo archeologico, sono stati segnalati due brevi tratti di mura urbiche; resti di strutture del teatro romano sono stati rinvenuti in una zona in leggero pendio.


- Pitinum Pisaurense -
vicino a Macerata Feltria, appartenente all'ager Gallicus, nelle Marche, della tribù Oufentina, menzionata da Plinio (Nat. hist., III, 114), edificato nel III sec. a.c., vi si veneravano le divinità di Saturno, Fortuna, Minerva e Matronae-Iunones.


- Planina - Castelplano -
nelle Marche, ritrovati mosaici, una villa romana e un'epigrafe romana di Quinto Precio Proculo, un ricco possidente della città di Ostra antica.



  - Plestia -
vicino a Colfiorito, sito in Umbria/Marchedi fondazione Plestini (umbri), Dal VI secolo a.c. al I secolo a.c. fu luogo di culto dedicato alla dea Cupra, Nel III secolo a.c. ottenne la cittadinanza sine suffragio e la prefettura; nel II secolo a.c. ottenne la cittadinanza optimo iure e l'iscrizione nella tribù Oufentina. Dopo la guerra sociale del 90 a.c., si compì il processo di urbanizzazione che portò alla nascita della città di Plestia, con la creazione della Res Publica Plestinorum, municipio romano


- Sassina - Sarsina -
nella Romagna, di fondazione umbra (Sassinates), venne sottomessa dai Romani nel 266 a.c., in seguito a due gravose campagne militari, che le conferirono lo status di civitas foederata (città alleata), concedendole una certa autonomia. Pertanto nel 225 a.c., quando i Romani combatterono contro i Galli, i Sassinates, insieme gli Umbri, fornirono all'esercito romano 20.000 soldati. Nel I secolo a.c. Sassina, divenuta municipio romano, venne iscritta alla tribù Pupinia e venne riorganizzata sul piano urbanistico ed architettonico, con la dotazione inoltre di una massiccia cinta muraria.


Sena Gallica - Senigallia -
appartenente all'ager Gallicus, nelle Marche; dopo la battaglia di Sentino del 295 a.c. i romani ottennero il territorio tra il fiume Esino e Ariminum (Rimini), popolato dai Galli Senoni, che fu denominato da quel momento Ager Gallicus.
Nel 284 a.c. istituirono la colonia romana di Sena Gallica, la prima sull'Adriatico, e nel 207 a.c. la città fu base di partenza delle truppe romane che infersero un duro colpo ai cartaginesi sulle rive del Metauro sconfiggendo in battaglia Asdrubale Barca, fratello di Annibale, che stava accorrendo in suo aiuto. Ottenne pertanto lo status di colonia romana dal 283 a.c. e venne iscritta alla tribù Pollia.


- Sentinum - Sentino -
vicino a Sassoferrato, nelle Marche, nota soprattutto per la battaglia del 295 a.c., dove Decio Mure effettuò la sua eroica devotio, ed in seguito alla quale divenne città federata di Roma. Dopo la guerra sociale diventò municipio retto da quattuorviri e venne iscritto alla tribù Lemonia.
In età romana doveva possedere una cinta di mura, perché Ottaviano non poté nel 41 a.c. espugnarla con la forza e solo il suo luogotenente Salvidieno Rufo riuscì ad occuparla con l'inganno e, pare, con confische ed assegnazioni di territorio; tuttavia continuò a vivere come municipio, almeno fino al sec. III d.c., in cui abbiamo alcune iscrizioni datate.


Sestinum - Sestino -
in Toscana, Nel I secolo a.c. i romani edificarono su un villaggio di capanne una grande città (un municipium con il foro, la curia e le terme) sul crocevia degli Appennini, dove convergevano strade per le Marche, la Toscana e la Romagna, venne iscritta come tribù Clustumina.

DOMUS ROMANA DI SPOLETO

Spoletium - Spoleto -
In Umbria, di fondazione umbra, la colonia romana fu fondata nel 241 a.c.. Il suo nome deriva probabilmente dal greco “spaolothos”, pietra spaccata, da cui il latino Spoletium, sorge sulla sommità di un colle ed ha per decumani massimo la via Flaminia, la via consolare che la poneva in comunicazione coi territori italici del nord.
Divenne poi colonia romana e rimase fedele alleata di Roma anche durante le guerre puniche, quando respinse vittoriosamente l'esercito di Annibale dopo la battaglia del Trasimeno nel 216 a.c. Ha come resti: il Ponte sanguinario, l'Arco di Druso e Germanico, il Teatro Romano, una casa attribuita dalla tradizione a Vespasia Polla, madre dell'imperatore Vespasiano.



- Horatia Suasa - detta a volte Suasa Senonum -
vicino a Castelleone di Suasa ager Gallicus, nelle Marche, di fondazione romana, iscritta alla tribù Camilla; La città sorge nel III secolo a.c. come praefectura e assume dignità municipale a metà del I secolo a.c. In un'iscrizione il pretoriano Lucius Naevius Verus fu sepolto a Pergola nel territorio di Suasa da un altro Lucius Naevius.


- Suillum - Sigillo -
in Umbria, Plinio il Vecchio (79 d.c.) nella sua Naturalis Historia, narra che Suillum fu fondato dalla popolazione umbra dei Suillates; in epoca imperiale ebbe il municipium di Suillum, retto dai magistrati "Duoviri". Attraversato dall'importante via Flaminia, costruita nel 220 a.c., a 127 miglia da Roma, per raggiungerla erano necessari tre giorni di viaggio sui carri..


- Tadinum - Tarsina - Gualdo Tadino -
in Umbria, di fondazione umbra; gli scavi ne hanno portato alla luce cinque complessi edilizi: le terme pubbliche, il foro civile con adiacente area sacra, un'area di mercato ed una grande domus. Le terme sono costituite da un grande edificio, con fronte di 40 m che si affaccia lungo la Flaminia, realizzato all'inizio del I sec. d.c..
L'area sacra si sviluppa a sud del foro, prima delle grandi terme, con un'area porticata che si affaccia sulla via Flaminia. Il portico, del I sec. d.c., con colonne con base in travertino ed alzato in calcaree e laterizio, nel IV sec. d.c. fu sostituito da un nuovo portico a pilastri.
Il forum pecuarium o mercato del bestiame, si trova a sud delle terme ed è una vasta spianata chiusa ad est da una serie di ambienti che si affacciano sulla Flaminia. L'ambiente più antico, databile al 100 a.c., viene identificato come sacello di Ercole in base ad una iscrizione del II sec. d.c. trovata nei pressi, che ne documenta il restauro.


Tifernum Mataurense -
oggi Sant'Angelo in Vado Marche, iscritta alla tribù Clustumina; vi sono stati rinvenuti i resti dell’ingresso monumentale delle terme con fronte porticata a quattro colonne, intonacate di rosso, la palaestra con la relativa piscina (natatio) ed il destrictarium, l’abside lungo il lato Sud del calidarium. Quest’ultimo insieme ad altri ambienti riscaldati con sistema a ipocausto, cioè con pavimentazione sospesa (suspensura) su colonnette (pilae) per il passaggio di aria calda, era già venuto alla luce nelle passate stagioni di scavo. Tali scoperte confermano ancora una volta quanto estesa e articolata fosse la pianta del complesso termale tifernate, decorato con marmi e pavimenti musivi, figurati e policromi, vicini stilisticamente a quelli rinvenuti negli scorsi anni nella sontuosa ‘Domus del mito’ a Campo della Pieve.


- Tifernum Tiberinum - Città di Castello
in Umbria, iscritta alla tribù Clustumina, venne ben presto federata a Roma. Fu Municipio fiorente sin dalla fine del I secolo, magnificato da Plinio il Giovane, che nelle sue epistole la descrive con molta ammirazione.
Tifernum si estendeva alla sinistra del Tevere, nell’attuale area sud-ovest della città, in corrispondenza dei rioni Prato e Mattonata dove in passato fu trovato un mosaico del II sec.a.c. e dove stati rinvenute porzioni di antiche mura (e forse di un anfiteatro) di epoca romana.
Alcuni altri reperti sono conservati nella Sala Consiliare del Comune, mentre i sarcofagi conservati nella Pinacoteca comunale attestano che anche nel III secolo risiedevano in loco ceti sociali capaci di commissionare opere artistiche di buon livello. In seguito alla riforma di Diocleziano (285/305 d.c.) il territorio tifernate fu incluso nella provincia “Tuscia et Umbria” sotto la diretta amministrazione romana.


Trebia o Lucana Trebiensis - Trevi -
in  Umbria, tribù Aemilia;  fu pagus umbro (Plinio il Vecchio parla dei Trebiates come degli originari abitatori di questa terra) sorto forse nel 450 a.c.. Conquistata dai Romani, nel 284 a.c., fu municipio retto da quattuorviri. Sulla sommità del colle, v'era il tempio dedicato a Diana Trivia, famoso santuario.
Trebiae, in epoca romana, ebbe una grande rilevanza posta com'era sul diverticolo spoletino della Flaminia, a confine con la zona sacra al Dio Clitunno ed attraversata dall'omonimo fiume, allora navigabile, attraverso il quale si poteva giungere sino a Roma. Tiberio vi volle un altro teatro a sue spese.


- Tuder - Tutere - Todi -
in Umbria, di fondazione umbra tra l'VIII ed il VII secolo a.c.; eretta su un colle situato sulla riva sinistra del Tevere, al territorio etrusco, col nome di Tutere, che significa "Città di confine".
Si sviluppò soprattutto fra il V e il IV secolo a.c., probabilmente annessa dagli etruschi Nel III secolo a.c. iniziò il processo di romanizzazione pur nel rispetto delle autonomie locali fra cui il diritto di coniare moneta propria. 
Ottenne la cittadinanza romana (dopo l'89 a.c.) con l'ascrizione alla tribù Clustumina, venendo successivamente ribattezzata con il nome di Colonia Julia Fida Tuder (60 a.c. circa). A partire dall'età augustea ricevette un vigoroso impulso edilizio con la costruzione di un anfiteatro, di edifici civici e ville.


Tuficum - Borgo Tufico -
oggi presso Fabriano, nelle Marche, iscritto alla tribù Oufentina.

MOSAICO A URVINUM HORTENSE
- Urvinum Hortense -
oggi Collemancio, Umbria romana, un'epigrafe testimonia la presenza di un teatro nel sito archeologico di Urvinum Hortense di Collemancio a Cannara.


- Urvinum Metaurense, detto a volte anche Urvinum Mataurense  - Urbino -
nelle Marche, tribù  Stellatina, domina da posizione strategica la vicina gola del Furio, frequentata lungo il percorso naturale più favorevole che collega l'alta valle del Tevere con la regione medio-adriatica. Il tracciato, lungo la vallata del Metauro e dei suoi affluenti, fu utilizzato ininterrottamente dalla fine del III sec. a.c. dalla Via Flaminia per unire Roma a Rimini, a partire dalla romanizzazione dell'ager Gallicus.


- Vettona - Bettona -
in Umbria, di fondazione etrusca, l'unico centro etrusco sulla sponda orientale del Tevere; gli abitanti di Bettona vengono citati in Plinio, (NH III.114) come Vettonenses.
Nel periodo in cui l'Umbria cadde sotto il controllo romano, Bettona venne eletta municipio (Vettona) ed entrò a far parte delle colonie Clusturmina e Lemonia. Nella guerra tra Augusto e Marco Antonio, la città si schierò al fianco di quest'ultimo, riportando una grave sconfitta.



 VIE CONSOLARI 

- Via Flaminia che partendo da Roma attraversava gli Appennini arrivando al mar Adriatico all'altezza di Fanum Fortunae e continuava fino ad Ariminum.



STRADE SECONDARIE

- Via Amerina da Ameria a Ravenna.
- Via della Spina da Spoletium a Plestia.
- Via di Helvillum da Helvillum lungo la valle dell'Esino, ad Ancona
- Via Nucerina da Nuceria Camellaria lungo la valle del Potenza fino all'Adriatico.
- Via Plestina da Fulginia a Plestia e poi al Piceno.
- Via Salaria Gallica, strada intervalliva che partendo da Forum Sempronii arrivava ad Asculum collegando la regio VI alla via Salaria nel Piceno.
- Via Salaria Picena, strada litoranea che partendo da Fanum Fortunae arrivava al Piceno collegando le città della costa e la via Flaminia alla via Salaria.


BIBLIO

- Plinio il Vecchio - Naturalis Historia, III, 112; Traduzione di G. Ranucci in G.B. Conte (a cura di) - G. Plinio II - Storia Naturale I - Cosmologia e geografia - Libri 1-6 - Torino - 1982 -
- Lorenzo Braccesi - Hellenikòs Kolpos: supplemento a Grecità adriatica - L'Erma di Bretschneider -  2001 -
- Delia G. Lollini - La civiltà picena in Popoli e civiltà dell'Italia antica - Roma - Biblioteca di Storia Patria - 1976 -
- Augusto Ancillotti, Romolo Cerri - La civiltà degli Umbri - Edizioni Jama - Perugia - 1996 -
- Simonetta Stopponi - La media valle del Tevere fra Etruschi ed Umbri - in Filippo Coarelli - Helen Patterson (a cura di) - Mercator placidissimus - The Tiber valley in antiquity, New research in the upper and middle river valley - Roma - Ed. Quasar - 2009 -

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