LUCIO PETRONIO TAURO VOLUSIANO - L. PETRONIUS TAURUS VOLUSIANUS

GENS PETRONIA

Nome: Lucius Petronius Taurus Volusianus
Nascita:  203 
Morte: dopo il 268
Padre: Lucio Petronio
Figlio: Lucio Publio Petronio Volusiano
Professione: Generale e Politico


Lucio Petronio Tauro Volusiano, ovvero Lucius Petronius Taurus Volusianus, è stato un generale e politico romano del III secolo, sotto il regno dell'imperatore Valeriano (200 - 260) e in quello di suo figlio Gallieno (218 - 268). La sua carriera fu un'ascesa, a detta delle fonti, straordinariamente rapida, da soldato semplice dell'esercito fino al consolato e alla prefettura. 

Figlio di Lucio Petronio, apparteneva alla tribù di voto Sabatinae, nell'Etruria: la sua tribù di voto e il suo legame di patrono con la città di Arretium (Arezzo) suggeriscono una origine italica. Fu probabilmente il padre di Lucio Publio Petronio Volusiano, a sua volta patrono di Puteoli. Apparteneva per nascita all'ordine equestre.
I due imperatori cui si fa riferimento in un'iscrizione o erano Valeriano e Gallieno (253-260), e in tal caso la carriera di Petronio fu molto rapida, oppure Filippo l'Arabo e suo figlio Marco Giulio Severo Filippo (247-249), che sarebbe meno portentosa, ma tutto lascia presupporre che fossero i primi due.



LE FONTI

La sua carriera è nota attraverso un'iscrizione dedicatagli dal municipium di Arretium (Arezzo), città di cui era patrono, intorno al 261; nella Roma antica il patrono era un cittadino di una certa autorevolezza, in genere patrizio, chiamato così per via del legame, detto di patrocinio, ossia di protezione, che aveva con i clientes.

Il suo consolato è attestato anche nei Fasti e nella Historia Augusta. Come praefectus urbi è noto come Petronius Volusianus nel Cronografo del 354. Si trattava del diretto rappresentante dell'imperatore, con controllo su tutti gli ufficiali civili cittadini, le corporazioni e tutti gli enti pubblici.

GALLIENO

IL CURSUM HONORUM 

Volusiano ebbe una splendida carriera militare:
- divenne centurione, in quanto la sua prima carica registrata è quella di centurio deputatus, cioè ufficiale di complemento presso l'imperatore, di stanza nei castra peregrina a Roma.
Successivamente divenne primus pilus della Legio XXX Ulpia Victrix, di stanza a Castra Vetera, a Xanten, sede di un accampamento legionario della provincia della Germania inferiore, forse intorno al 245.
- Fu poi "praepositus equitum singulares Augusti nostri", il cui corpo disponeva di due caserme:
la prima caserma Castra Priora equitum singularium si trovava sul Celio (odierna via Tasso),
la seconda caserma Castra Nova equitum singularium venne costruita sotto l'imperatore Settimio Severo tra il 193 e il 197, presso il Laterano.
Divenne poi comandante della guardia del corpo imperiale a cavallo, intorno al 253; questo incarico è fuori dalla norma e mostra la fiducia degli imperatori in Volusiano, in quanto normalmente era affidato ad un ex-tribuno dei vigiles.  
Nel 254 circa fu comandante di legione, con il grado di tribuno o con quello di praepositus, prima di una legione della Dacia, poi di un distaccamento formato da vexillationes della Legio X Gemina e della XIIII Gemina in Pannonia superiore, in entrambi i casi in servizio lungo il Danubio, probabilmente intorno al 253.
Tra il 255 e il 257 seguì il normale cursus equestre, ricoprendo incarichi a Roma:
1) tribuno della coorte III dei vigiles,
2) tribuno della XI coorte urbana,
3) due volte tribuno della IIII coorte pretoria.
- Nel 258 ebbe un salto di qualità e fu nominato tribuno della I coorte pretoria e protector Augusti nostri; era così entrato nel rango di protector, e i due imperatori dovrebbero essere ancora Valeriano e Gallieno.
È possibile che tale incarico gli abbia permesso di seguire l'imperatore Gallieno in una o più campagne militari, tanto che, nel 259, ebbe un inusuale avanzamento: la nomina a preafectus vigilum, cioè comandante dei vigili, direttamente da tribuno pretoriano.
Volusiano raggiunse, probabilmente nel 260, il rango di prefetto del pretorio, forse in concomitanza con la cattura di Valeriano da parte dei Sasanidi e la rivolta del suo prefetto Ballista contro Gallieno, con il quale Volusiano condivise il consolato per il 261.
- Tra il 267 e il 268 fu praefectus urbi di Roma. Dopodichè non se ne sa più nulla. Probabile quindi che sia morto nel suo letto. Fu una delle carriere più brillanti, senza sotterfugi o colpi di stato, di cui abbiamo notizia.

BIBLIO 

- Cassio Dione, Storia romana, LII, 21
- Aurelius Victor, Epitome de Caesaribus
- Zosimus, Historia Nova
- Historia Augusta - Due Gallieni
- The Prosopography of the Later Roman Empire Vol. 2 - Cambridge - 1971-1992 -
- Andreas Alföldi - La crisi dell'impero (249-270 d.C.) - «Storia del mondo antico» - vol. IX - 1999 -
- Porena, Pierfrancesco - Le origini della prefettura del pretorio tardoantica - L'erma di Bretschneider - 2003 -

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