IL DECUMANO MASSIMO CHE ATTRAVERSA VIA GARIBALDI - TORINO |
Il nome della via non lo conosciamo ma gli studiosi l'hanno assegnato al valoroso costruttore, Marco Fulvio Flacco, console nel 125 a.c.. A supporto di questa assegnazione vi è la presenza lungo il tracciato del Forum Fulvii.
MARCO FULVIO FLACCO
Nel 132 a.c. Marco Fulvio Flacco preparò con Caio Gracco un procedimento contro gli assassini di Tiberio, tra i quali si suppone vi fosse Scipione Emiliano. Nel 130 a.c., eletto triumviro, fu incaricato di attuare la legge agraria di Tiberio Gracco, per la divisione delle terre tra le città alleate.
Nel 125 a.c. eletto console propose una legge per cui, se avesse ottenuto i suffragi del Senato, avrebbe avrebbe evitato tante guerre nei decenni successivi: La legge avrebbe concesso la cittadinanza ai Latini e ai soci Italici ma il Senato rifiutò.
Nel 124 a.c. fu proconsole in Gallia e fu inviato dal Senato a Massalia (Marsiglia) che invocò l'aiuto dei romani contro i Liguri Transalpini, i Celti Voconzi e i Salluvi. Fulvio vinse e ottenne tre trionfi. Nel 121 a.c. Fulvio fu a capo delle bande armate dei gracchiani durante la battaglia dell'Aventino, con in tutto tremilacinquecento uomini. I gracchiani si sbandarono, Flacco e suo figlio fuggirono ma vennero trovati e strangolati.
Plutarco, che sta dalla parte degli ottimati lo descrive come un agitatore nato e Cicerone commenta che fu più uno studioso di letteratura che un oratore. Sul suo vergognoso assassinio nemmeno una riga.
Fu proprio lui, Marco Fulvio Flacco a far eseguire la strada tra il 125 a.c. e il 123 a.c. (negli stessi anni della deduzione della colonia di Hasta), mentre combatteva per Roma nel territorio dei Liguri, per collegare la prima colonia romana nel loro territorio, Dertona, con Augusta Taurinorum e il territorio celtico.
A partire dal III secolo d.c., iniziò il declino economico e demografico di Hasta e del Piemonte meridionale e la via Fulvia fu progressivamente abbandonata. Sono stati individuati numerosi rifacimenti della strada sicuramente a causa di alluvioni e straripamenti del fiume Tanaro. Solo parti del tracciato sono ripercorse da strade moderne.
IL TRACCIATO |
IL TRACCIATO
La Tabula Peutingeriana riporta un percorso che unisce Derthona a Augusta Taurinorum passando per Forum Fulvi e Hasta, riportando la distanza tra Derthona e Augusta Taurinorum a 68 miglia. La via Fulvia costituiva il decumano massimo di Hasta (odierno corso Alfieri).
Probabilmente passava anche per Carrea Potentia, (Chieri), ed entrava a Torino attraverso la Porta Decumana, nel Medioevo detta Porta Castello. Delle pietre miliari: Quarto Inferiore era Ad Quartum, Castello di Annone era Ad Nonum, Dusino era Ad Duodecimum, Quattordio era Ad Quattuordecim.
"Tratto della via Fulvia, di larghezza tra i 9 e i 12 metri, scoperto ad ovest di Villa del Foro, in località San Damiano. Ai lati della strada sorgevano botteghe artigianali per la lavorazione di metalli (un forno) e ceramica e inoltre aree funerarie della prima età imperiale.
Le necropoli si trovavano in prossimità dell'abitato nelle zone nord e sud-ovest, vicino al Tanaro. Sono emersi inoltre i resti di grandi domus con ambienti riscaldati e pavimenti musivi ed un collettore fognario."
LE IPOTESI SUL PERCORSO FINALE DI VIA FULVIA
I IPOTESI: POLLENZO - TORINO
Secondo il Rodolfo, da Pollenzo la Via Fulvia, attraversati gli attuali territori di Bra, Cavallermaggiore, Racconigi e Carmagnola, percorreva verso nord i territori di Carignano, La Loggia e Moncalieri, entrando poi in Torino (Augusta Taurinorum) da sud.
Più precisamente, dopo La Loggia la Via Fulvia varcava il fiume Chisola e il Sangone, passando presso la cappella medievale di San Salvatore di Campagna, che compare in un atto di donazione del 1119. Attraversava quindi la regione dells stazione ferroviaria di Porta Nuova, passando accanto all'anfiteatro romano e giungeva alle mura di Augusta Taurinorum, e alla Porta Principalis Sinistra, dove furono rinvenute delle tombe romane del I sec. d.c.
L'esistenza del tracciato stradale romano è attestata nel XII e XIII secolo, attraverso le denominazioni di strata e di publica.
Sussistono tracce di selciato scoperte in diversi punti; necropoli romane (ad incinerazione e ad inumazione) e cimiteri barbarici, disseminati lungo l'intero percorso, spesso in corrispondenza o nei pressi di antiche cappelle; un pozzo romano vicino a Carignano.
I numerosi corredi tombali rinvenuti nelle necropoli romane, riportano all'inizio del I sec. d.C., ma due ritrovamenti datano con maggior precisione la costruzione della strada: uno è la splendida coppa vitrea fioristellata ellenistica, forse importata da Alessandria d'Egitto, e trovata sopra una moneta di Druso nella necropoli romana di Valdoch a Carignano; l'altro è un'iscrizione che si trovava a San Salvatore di Campagna, una delle più antiche iscrizioni torinesi, attribuibile all'età di Augusto o di Tiberio.
II IPOTESI: ASTI - TORINO
Qui la Via Fulvia, uscita da Asti e superato Dusino (Duodecimum), sarebbe giunta nel territorio di Chieri (Carreum Potentia) e poi a Torino. Gli studiosi ipotizzano vari percorsi:
Dusino-Riva-Chieri (oggi SS n.10) oppure Dusino-Poirino-Testona (oggi SS n.29),
- Settia:
Buttigliera-Chieri-Torino attraverso la collina nei pressi dell'Eremo dei Camaldolesi. Più in dettaglio, la strada avrebbe seguito il percorso: strada Roaschia, Tetti e via Pietra del Gallo (latino Peregallum, da Petricale, mura di sassi), Eremo, Val Salice o Val San Martino. Questo itinerario, chiamato nei catasti chieresi del 1253 Strata longa Mongenoni, sarebbe stato soppiantato nel Medioevo dal più agevole e breve transito attraverso il valico di Montosolo (presso Pino Torinese).
- Vanetti:
Dusino-Borghetto-Corveglia-Vadum Banne-Banna-Cascina Zucchea-Rivetta-Porcile-Via Alta-Cascina Termine-Ponticelli-Fabaro-Hospitalle harenarum-Testona. qui la Via Fulvia sarebbe la più scorrevole e adatta al traffico pesante, stesso tracciato dell'attuale autostrada A 21.
Ad Asti: una delle due torri a base poligonale (16 lati) della porta occidentale che si apriva nelle mura di Asti lungo il decumano massimo, del I secolo d.c.; della seconda torre, sull’altro lato del decumano massimo, non è ancora stata individuata alcuna traccia.
Nell'XI fu sopraelevata di due piani e utilizzata come campanile prima per la chiesa di S. Secondo (denominata appunto “della Torre Rossa”) e dal 1766 per quella di S. Caterina. Le due torri dovevano inquadrare una facciata in cui si aprivano i fornici d’ingresso.
FORUM FULVII
«Forum Fulvii quod Valentinum dicitur»
(Plinio il Vecchio)
Forum Fulvii, fine II secolo a.c. venne fondata dal console M. Fulvio Flacco, impegnato in una campagna militare contro le popolazioni di Salluvii e Vocontii in supporto della città di Massalia.
Venne aperta per l'occasione una grande strada consolare, la via Fulvia con diversi centri lungo il suo percorso. Molti di essi inoltre, tra cui lo stesso Forum Fulvii, assegnando terre ai veterani congedati e magari originari delle zone stesse.
Il Forum Fulvii fu assegnato alla Tribus Pollia e ottenne la cittadinanza latina nell'89 a.c., la cittadinanza romana nel 49 a.c. e nel 42 a.c., divenne municipio, inserita nella Regio IX Liguria in seguito alla riforma di Augusto
A partire dal III secolo d.c., con la crisi dell'Impero, Forum Fulvii declinò con un progressivo spopolamento e una perdita di importanza della via consolare, a cui furono preferiti altri percorsi causando quindi un decentramento degli interessi economici e commerciali.
«Forum Fulvii quod Valentinum dicitur»
(Plinio il Vecchio)
Forum Fulvii, fine II secolo a.c. venne fondata dal console M. Fulvio Flacco, impegnato in una campagna militare contro le popolazioni di Salluvii e Vocontii in supporto della città di Massalia.
Venne aperta per l'occasione una grande strada consolare, la via Fulvia con diversi centri lungo il suo percorso. Molti di essi inoltre, tra cui lo stesso Forum Fulvii, assegnando terre ai veterani congedati e magari originari delle zone stesse.
Il Forum Fulvii fu assegnato alla Tribus Pollia e ottenne la cittadinanza latina nell'89 a.c., la cittadinanza romana nel 49 a.c. e nel 42 a.c., divenne municipio, inserita nella Regio IX Liguria in seguito alla riforma di Augusto
A partire dal III secolo d.c., con la crisi dell'Impero, Forum Fulvii declinò con un progressivo spopolamento e una perdita di importanza della via consolare, a cui furono preferiti altri percorsi causando quindi un decentramento degli interessi economici e commerciali.
BIBLIO
- E. Zanda, M. C. Preacco Ancona, M. Somà - Nuclei di necropoli di Forum Fulvii e Hasta - Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte - Torino - Soprintendenza Archeologica del Piemonte - 1994 -
- Le strade dell'Italia romana - DEA Store - Milano - 2004 -
- Romolo A. Staccioli - Strade romane - L'Erma di Bretschneider -
- Renato Del Ponte - I Liguri, Etnogenesi di un popolo - ECIG - Genova - 1999 -
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