AMBRACIA - ARTA (Grecia)

MOSAICO DI AMBRACIA
Ambracia, odierna Arta, situata nella periferia dell'Epiro, fu un'antica città greca, capitale del regno d'Epiro (Epirus vetus) durante il regno di Pirro (318 a.c. - 272 a.c.). Nella mitologia greca, Ambracia (in greco antico: Άμβρακία) era una principessa Oeachalian e figlia di Melaneus, figlio di Apollo e Oechalia, e quindi sorella di Eurito. La città di Ambracia in Epiro prese il suo nome (Antoninus Liberalis - Metamorphoses).

Secondo diversi autori essa venne fondata da Gorgo, figlio di Cipselo (tiranno di Corinto dal 657 al 628 a.c.), nella fertile valle del fiume Aracto, a nord della baia di Azio. Già dal V secolo a.c. il nome originale passa da Ἀμβρακία a Ἀμπρακία.

TEATRO DI AMBRACIA

FRANCESCO ZANOTTO

- Scimmo di Chio (v 452) dice che Ambracia è una colonia di Corintij e che Gorgo, figlio di Cipselo, ne fu il primo abitante. 
- Strabone (l VII) scrive che la città di Ambracia è opera di Tolgo figlio di Cipselo. 
- Antonio Liberale (Met l 4) chiama Torgo quello che Scimmo di Chio e Strabone chiamano Gorgo e Tolgo e lo fa fratello di Cipselo. 
- Questo autore assicura che Ambracia diggià esisteva quando vi fu spedita una colonia di Corinti. 
- Cipselo, tiranno di Corinto, viveva 620 anni circa prima dell'era volgare.
- Gli Ambraci gemevano sotto la tirannia di Faleco quando la colonia dei Corinti giunse in Epiro condotta da Cipselo che li tolse dalla tirannia di Faleco e verosimilmente li pose sotto la propria poichè Periandro figlio di Cipselo è chiamato tiranno degli Ambraci da Aristotele e da Massimo di Tiro ed Aristotele dice che il popolo avendo scacciato Periandro recuperò la sua libertà.
- Gli Ambraci ebbero pure dissenzioni coi Molossi da cui furono vinti.
- Furono egualmente soggiogati dai re d'Epiro e sconfitti dagli Ateniesi secondo Tucidide (l. 5) comandati da Demostene. 

LE MURA ANTICHE DI AMBRACIA
- Diodoro di Sicilia dice che la città d Ambracia restò quasi distrutta per le conseguenze della guerra contro gli Ateniesi. 
- Demostene riferisce che Filippo padre d'Alessandro re di Macedonia assalì poscia gli Ambracj. 
- Secondo Polibio, Marco Fulvio li sottomise ai Romani e Paolo Emilio li spogliò dei loro privilegi e dei loro beni come il resto degli Epiroti al dir di Plutarco (in Emilio). 
- Pausania (l. 10 c. 18) nota che vedevasi a Delfo un asino di bronzo offertovi dagli Ambraci in riconoscenza di una vittoria riportata sopra i Molossi. Le statue, i quadri e le cose preziose che i Romani tolsero ad essi sono innumerabili."

(Dizionario pittoresco di ogni mitologia - Francesco Zanotto - 1840)

IL TEATRO PICCOLO DI AMBRACIA

SECONDO UN'ALTRA TRADIZIONE

Secondo un'altra tradizione Ambracia fu, originariamente, una città dei Tesproti (antica tribù greca di Tesprozia, Epiro, consanguinei ai Molossi), fondata da Ambrace, figlio di Tesproto, mitico figlio di Licaone.

I Molossi erano un'antica tribù epirota che abitava la regione dell'antico Epiro sin dall'età Micenea, in antichità avevano abitato le coste della Tessaglia, e vennero portati da Neottolemo, figlio di Achille caduto presso Troia, in Epiro dove occupò Dodona. Ambracia era così celebre per l’oracolo di Giove che da tutta la Grecia erano inviati spesso ambasciatori per consultare l’oracolo. Qui i Molossi tanto furono forti per le armi e per la loro potenza e la loro fama tanto crebbe che furono ritenuti i più forti di tutti i popoli confinanti.
Tuttavia non venivano amati dai Greci, che li ritenevano ignoranti e rozzi. La più antica delle loro città fu Passarone, in seguito espugnata dai Romani.

Ambracus figlio di Tesproto pose le fondamenta della città d Ambracia presso la foce dell'Arete, oggidì Arta, sul golfo dello stesso nome.
Nella seconda metà del VII secolo a.c. (tradizionalmente nel 635 a.c.) nella città vi si insediarono i Corinzi di Cipselo, che la trasformarono in una città greca.

Presto Ambracia divenne una florida e importante città tanto da inviare 7 navi ad Atene durante la II guerra persiana ( il secondo tentativo di aggressione, invasione e conquista della Grecia ad opera dei Persiani, comandati da Serse I di Persia, tra il 480 e il 479 a.c.)

NECROPOLI OCCIDENTALE DI AMBRACIA
Fu in guerra contro i vicini acarnaniesi, appartenenti alla Lega Acarnana, una alleanza tra più città dell'Acarnania (regione greca fondata nel V secolo a.c., che si affaccia sul Mare Ionio, situata tra il fiume Acheloo ed il Golfo di Arta), durante la guerra del Peloponneso, il secondo tentativo di aggressione, invasione e conquista della Grecia ad opera dei Persiani, comandati da Serse I di Persia tra il 480 e il 479 a.c.

Nel IV secolo a.c. divenne uno stato federale con a capo Anfilochia per il controllo della baia, fino allo scoppio della guerra del Peloponneso, dove Ambracia raggiunse la massima potenza. Nel 426 a.c. la città fu però sconfitta da questi suoi nemici grazie al loro alleato ateniese.

Occupata dalla Macedonia al tempo di Filippo (382 -386 a.c.), Ambracia passò poi a Pirro, re dei Molossi, che l'abbellì.
Dopo la morte di Alessandro Magno (323 a.c.), la città venne conquistata dalla Lega Etolica.

Nel 212 a.c., gli Etoli affiancarono i Romani accanto a Sparta contro Filippo V nel corso della I guerra macedonica (214 - 205 a.c.), ma nel 206 a.c. dovettero giungere a una pace separata con Filippo V, che li indebolì ulteriormente. 

RESTI DEL TEMPIO DI APOLLO
Schieratisi con Filippo nella guerra di Creta, nella II guerra macedonica, combatterono al fianco di Roma, alleatasi con Attalo I di Pergamo e Rodi, contro Filippo V di Macedonia alleato del re di Bitinia, Prusia I. 
Filippo venne sconfitto e costretto ad abbandonare i possedimenti macedoni in Grecia e in Tessaglia il console Tito Quinzio Flaminino proclamò nel 196 a.c. la libertà di tutta la Grecia.

Nel 189 a.c. venne eletto console Marco Furio Nobiliore che si recò in Etolia al comando di un esercito. L'Etolia, infatti, aveva parteggiato per Antioco III di Siria e, quando questi fu sconfitto alla battaglia di Magnesia, dovette subire la rappresaglia romana. La capitale, Ambracia, si arrese dopo un lungo assedio.

Per celebrare la sua vittoria (31 a.c.) su Marco Antonio ad Actium, Ottaviano (futuro Augusto) fondò la nuova città di Nicopoli Atia a pochi Km di distanza; di conseguenza, Ambracia andò in declino.
PONTE DI ARTA

IL PONTE ROMANO

Arta è caratterizzata principalmente da un gran numero di interessanti monumenti bizantini. L'emblema della città è il famoso ponte di Arta. rinomato per la sua architettura e la leggenda che coinvolge il capomastro, che si suppone abbia sepolto la moglie nelle fondamenta, per placare gli Dei altrimenti il ponte aveva continui crolli. Si dice che il ponte risalga all'epoca di Pirro, oggetto però di diverse trasformazioni e adattamenti.

Secondo altri, e il suo aspetto lo conferma decisamente, il ponte è romano ed è a cinque arcate e quattro oculi a livello di guardia per le piene che qui possono defluire, tral'altro alleggerendo il peso del ponte.


I MONUMENTI

- Il teatro (III sec. a.c.) scoperto di recente,
- Le fondamenta del tempio dorico di Apollo Pythios (V sec. a.c.),
- Una parte delle antiche mura,
- La base di un monumento del VI sec. a.c. (la fortezza di Arta fu costruita nel XIII secolo in un tratto di mura antiche). Attualmente è utilizzato come teatro comunale,
- Il ponte romano.
Si conoscono tre principali parti in cui la città di Ambracia era suddivisa:
- L'acropoli
- Il monte Perrante
- Il porto Ambraco




TROVATO UN MOSAICO IN CIOTTOLI AD AMBRACIA (Fonte)

Un mosaico in ciottoli pertinente a dei bagni del IV secolo a.c. è venuto alla luce durante uno scavo presso il piccolo teatro dell'antica città di Ambracia, scavo condotto dall'Eforato delle Antichità di Arta, in Grecia.

Il mosaico è composto da ciottoli di fiume dalla superficie arrotondata che rappresentano scene legate all'acqua, amorini che giocano con gli animali, cigni, pesci, uccelli acquatici ed un polipo. Il mosaico è antecedente alla costruzione del teatro ed è simile a quello scoperto negli anni '70 nella parte orientale del teatro e successivamente rimosso per essere esposto nel Museo Archeologico di Arta.

La datazione del mosaico è stata attribuita in base alle sussistenze architettoniche ed in base ai mosaici in ciottoli trovati nelle terme dell'antica città di Corinto e datati alla metà del IV secolo a.c.Arta, che si trova nella Grecia occidentale, è stata abitata ininterrottamente dall'antichità all'età moderna.

La stratigrafia dei vecchi insediamenti è tuttora visibile in varie parti della città attuale. Il piccolo teatro, per esempio, si trova proprio nel centro della città moderna. Nell'antichità Arta era conosciuta come Ambracia.

Molto noto è il suo ponte medioevale sul fiume Arachthos, ma anche per i resti risalenti all'epoca di Pirro, re dell'Epiro, l'antica regione greca nella quale era situata la città. Consistenti sono anche i resti dell'epoca bizantina, quali la chiesa Panagia Paregoretissa, costruita nel 1290 da Niceforo I Komnenos Doukas.

Il primo insediamento nell'area ora occupata dalla moderna Arta risale al IX secolo a.c.. Ambracia venne fondata come colonia corinzia nel VII secolo a.c.. Nel 294 a.c., dopo molti anni di semi-autonomia sotto la sovranità macedone, Ambracia venne ceduta a Pirro, re dei Molossi e dell'Epiro.
Questi fece di Ambracia la sua capitale e il punto di partenza per la sua spedizione in Italia contro i Romani. Nel frattempo Pirro adornò la città con palazzi, templi e teatri. Nel 146 a.c. Ambracia venne inserita nei possedimenti romani.

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