Alessandro, abbandonato dai suoi, fu assassinato nella propria tenda, assieme alla madre Giulia Mamea, da un tribuno e da alcuni centurioni mandati a ucciderlo da Massimino (fine di febbraio/inizi di marzo 235. Secondo invece la versione di Zosimo, la morte di Alessandro avvenne a Roma:
«Quando Alessandro venne a sapere della rivolta, mentre si trovava nelle province del Reno, tornò rapidamente a Roma, promise ai soldati ed allo stesso Massimiano il perdono, nel caso rinunciassero all'impresa. E poiché non fu in grado di convincerli, abbandonò ogni speranza e si uccise. Anche la madre, Mamea, giunta dal pretorio con i due prefetti per porre fine alla rivolta, si uccise insieme a loro.»
(Zosimo, Storia nuova, I, 13.2.)
MASSIMINO IL TRACE«Quando Alessandro venne a sapere della rivolta, mentre si trovava nelle province del Reno, tornò rapidamente a Roma, promise ai soldati ed allo stesso Massimiano il perdono, nel caso rinunciassero all'impresa. E poiché non fu in grado di convincerli, abbandonò ogni speranza e si uccise. Anche la madre, Mamea, giunta dal pretorio con i due prefetti per porre fine alla rivolta, si uccise insieme a loro.»
(Zosimo, Storia nuova, I, 13.2.)
MASSIMINO IL TRACE |
Dunque Massimino uccise Alessandro e fu il primo barbaro a diventare imperatore romano, grazie al solo consenso delle legioni, essendo nato senza la cittadinanza romana, e senza essere neppure senatore. Fu anche il primo imperatore a non aver mai messo piede a Roma, in quanto trascorse i suoi tre anni di regno impegnato in vittoriose campagne militari.
«Era in grado di trascinare un carro a quattro ruote a forza di braccia, muovere da solo un carro carico di gente, buttar giù i denti di un cavallo con un pugno, spezzargli i garretti con un suo calcio, frantumare pietre di tufo, spaccare alcune piante in due, tanto da essere chiamato da alcuni Milone di Crotone, da altri Ercole da altri ancora il gigante Anteo.»
(Historia Augusta - I due Massimini, 6.9.)
MAGNO L'USURPATORE
Magno (latino: Magnus; ... – 235) è stato un presupposto usurpatore contro l'imperatore romano Massimino Trace, presupposto in quanto non risulta che abbia mai indossato la porpora, anche se venne acclamato come tale dai membri del senato romano.
Di lui abbiamo poche notizie, non conosciamo neppure per intero il suo nome, sappiamo che era un Senatore di rango consolare, e che dopo la morte dell'imperatore Alessandro Severo condivise e fomentò col resto del Senato romano lo scontento per l'elezione di Massimino Trace che era un plebeo ed era pure un barbaro.
Magnus di mise d'accordo con un gruppo di ufficiali, soprattutto equites, e senatori, ideando un colpo di stato, per deporre Massimino e porre se stesso sul trono. L'idea era di far distruggere a un nutrito gruppo di soldati e genieri il ponte sul Reno attraverso cui sarebbe passato l'imperatore in occasione della sua campagna contro i Germani.
Magnus di mise d'accordo con un gruppo di ufficiali, soprattutto equites, e senatori, ideando un colpo di stato, per deporre Massimino e porre se stesso sul trono. L'idea era di far distruggere a un nutrito gruppo di soldati e genieri il ponte sul Reno attraverso cui sarebbe passato l'imperatore in occasione della sua campagna contro i Germani.
Ciò avrebbe bloccato Massimino in territorio teutonico che era molto ostile e difficile da combattere in quanto sfuggiva alla guerra aperta e tendeva agguati nella selva, operando una guerriglia che dissanguava le legioni.
In questo modo Massimino sarebbe stato costretto a costruire barche o zattere per passare il fiume, il che avrebbe richiesto diverso tempo, e i romani avrebbero avvertito i nemici Germani ponendo l'imperatore nelle loro mani.
Sembra tuttavia che un cavaliere, che era stato coinvolto nel complotto, non fosse affatto d'accordo sul tradimento per cui fece avvertire il senato. Magno, con i suoi compagni senatori e con gli ufficiali loro complici, venne incarcerato, processato e giustiziato.
Alcuni riferiscono che all'epoca Magno fosse già stato investito della porpora mentre Massimino il Trace era a combattere nella campagna contro i Germani, ma non ci sono prove dell'usurpazione. Si pensa sia rimasto solo un infelice tentativo.
BIBLIO
- André Chastagnol - Histoire Auguste - R. Laffont - Paris - 1994 -
- M. Silvestrini - Il potere imperiale da Severo Alessandro ad Aureliano - Einaudi - Torino - 1993 -
- Maximinus Thrax - De Imperatoribus Romanis -
- K. Hoeber - Caius Julius Verus Maximinus Thrax - The Catholic Encyclopedia, Vol. 10 - Robert Appleton Company - New York - 1911 -
- Karlheinz Dietz - Senatus contra principem - C. H. Beck ed. - Monaco - 1980 -
- André Chastagnol - Histoire Auguste - R. Laffont - Paris - 1994 -
- M. Silvestrini - Il potere imperiale da Severo Alessandro ad Aureliano - Einaudi - Torino - 1993 -
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- Karlheinz Dietz - Senatus contra principem - C. H. Beck ed. - Monaco - 1980 -
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