COLONNA DI POMPEO IN EGITTO |
COLONNA DI POMPEO IN EGITTO
Le più grandi colonne monolitiche vennero utilizzate dai costruttori romani che le preferivano ai tamburi impilati tipici dell'architettura greca classica. Le colonne monolitiche furono caratteristiche di templi dell'antico Egitto, ma pure dei templi dorici in Grecia.
La logistica e tecnologie coinvolte nel trasporto e montaggio di extra-grandi colonne formate da un pezzo unico richiedevano grandi mezzi e grande esperienza. In effetti se le colonne greche e doriche erano a rocchi, le più antiche venivano montate intere, come si può vedere nei siti più antichi, anche a Catania.
Di regola il peso dei fusti di colonna lunghi tra i 40 e i 60 piedi romani (da 11.8 a 17.8 m ) veniva raddoppiato con ogni dieci piedi dalle 50 tonnellate, alle oltre 100 e alle 200. Nonostante questo, alti quaranta e anche cinquanta piedi, i fusti monolitici possono essere trovati in un certo numero di edifici romani, ma potevano raggiungere i sessanta piedi, come dimostrano due incompiuti di colonne di granito che si trovano ancora nella cava romana di Mons Claudianus, in Egitto.
COLONNA DI POMPEO IN EGITTO |
Uno dei due incompiuti, che è stato scoperto solo nel 1930, ha un peso stimato di 207 t. Tutte queste dimensioni, tuttavia, vengono superate dalla Colonna di Pompeo, una colonna celebrativa di una vittoria eretta in Alexandria, in Egitto, scolpita in marmo di Assuan, nel 297 d.c.
Pur venendo chiamata colonna di Pompeo, la colonna, di stile corinzio è stata effettivamente costruita nel 297 d.c., per commemorare la vittoria dell'imperatore romano Diocleziano (244-311) contro una rivolta alessandrina.
In realtà la colonna onoraria venne eretta in onore dell'imperatore Diocleziano, per la rivolta di Domizio Domiziano contro Roma nel giugno/luglio del 297. Nel marzo di quell'anno era stata promulgata una nuova legge sulle tasse e forse la rivolta ne era la reazione.
Essa misura 20,46 m di altezza con un diametro di 2,71 m alla base, il peso del suo fusto di granito è stato calcolato di 285 t., ed è la più grande colonna di trionfo romano costruita al di fuori delle due capitali imperiali di Roma e di Costantinopoli, e si trova presso il Serapeo di Alessandria.
Secondo altri invece la colonna riguarda la sconfitta del cesare Galerio nella battaglia di Callinicum del 296 e quindi la debolezza del potere imperiale in Egitto. All'inizio si sollevò la Tebaide, con centro la città di Coptos, poi si ribellò il Basso Egitto, inclusa Alessandria d'Egitto.
Secondo altri ancora si tratterebbe della rivolta di Aurelio Achilleo. Sebbene il capo della rivolta e auto-proclamato imperatore fu Lucio Domizio Domiziano, pare che si trattasse di un fantoccio, mentre il potere effettivo fosse nelle mani di Aurelio Achilleo, il quale concentrò nelle proprie mani il potere politico e quello militare assumendo la carica di Corrector dell'Egitto.
Oppure è possibile che Achilleo, responsabile della difesa di Alessandria, tenesse la città dopo la morte di Domiziano. Diocleziano comunque andò personalmente in Egitto per sedare la rivolta, assediò la città per otto mesi per strapparla all'usurpatore Lucio Domizio Domiziano e ad Aurelio Achilleo, e da lì dirottò un carico di grano per Roma allo scopo di sfamare la popolazione colpita dall'assedio.
Riprese dunque il controllo della Tebaide e qui le date si discostano dal 297 al 298. Perchè Domiziano morì nel dicembre 297, ma la città resistette ancora, cadendo solo nel marzo del 298.
Comunque la colonna di Pompeo non veniva chiamata così al tempo dei romani ma ricevette questo nome dai Crociati, che la ritenevano costruita sul luogo dove era stato sepolto il generale romano Gneo Pompeo Magno.
COLONNA DI POMPEO A ISTAMBUL
Si tratta della colonna romana più antica di Istanbul ed é situata all’ingresso del Bosforo. Viene chiamata Colonna di Pompeo questa volta giustamente, perché venne eretta per celebrare la vittoria di Gneo Pompeo Magno contro Mitridate re del Ponto nel 63 a.c..
La Pompei Sütunu, così viene chiamata in turco, é stata eretta in un luogo abbastanza inusuale ma con scopo preciso, e cioè per evitare che i marinai venissero ingannati da un “falso” ingresso del Bosforo. Infatti le navi che provenivano dal Mar Nero se non notavano o conoscevano quello che poi era un segnale, entravano in questa insenatura e si schiantavano, inevitabilmente, contro gli scogli.
Si pensa che la colonna probabilmente sorgesse in un luogo dove era presente un tempio antico.
Essa presenta una iscrizione in romano:
Questa iscrizione conferma che la colonna risale alla fine della repubblica e probabilmente, vista la sconfitta di Pompeo contro Cesare, si é voluto “cambiare” il destinatario dell’opera ormai sconfitto.
CIO' CHE RESTA DELLA COLONNA DI ISTAMBUL |
Si pensa che la colonna probabilmente sorgesse in un luogo dove era presente un tempio antico.
Essa presenta una iscrizione in romano:
CAESARI AVGVSTO
F (E) C (I) T ANNIDIVS
LF CLA (VDIA) FRONTO.
“Lucio Annidio Fronto, figlio di Lucio del clan Claudia, eretto per Cesare Augusto”. F (E) C (I) T ANNIDIVS
LF CLA (VDIA) FRONTO.
Questa iscrizione conferma che la colonna risale alla fine della repubblica e probabilmente, vista la sconfitta di Pompeo contro Cesare, si é voluto “cambiare” il destinatario dell’opera ormai sconfitto.
BIBLIO
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Roma - Newton e Compton - 2005 -
- Alexander A. Vasiliev - History of the Byzantine Empire - Vol. I - The University of Wisconsin Press - 1980 -
- Giorgio Ravegnani - La storia di Bisanzio - Roma - Jouvence - 2004 -
- Alain Ducellier, Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -
- Alain Ducellier, Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -
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