DIODORO SICULO - DIODORUS SICULUS



DIODORO SICULO

Nome: Diodorus Siculus
Nascita: Agyrium 90 a.c. circa
Morte: 27 a.c. circa
Professione: storico siceliota, autore della Bibliotheca historica


"Diodoro afferma che le feste di ringraziamento agli dei fossero inventati da un Re di Macedonta in onore delle Muse e di Giove La comune opinione vuole che fossero i drammi trovati in occasione di solennizzar le feste di Bacco quindi a Bacco erano particolarmente dedicati e artefici di Bacco Ji chiamavano nella Grecia i poeti tragici e gli attori Dagli antichi scoliasti si ricava che dentro del teatro e sulle scene e nell'ingresso s'innalzavano delle statue in onore dei numi"
(Evanzio)



LE ORIGINI

Diodoro nacque in Sicilia, ad Agira, prov. di Enna: una delle due sole iscrizioni greche di Agyrium (IG XIV, 588) è di un certo "Diodoro figlio di Apollonio". Girolamo (347 - 420) scrive che Diodoro iniziò la sua produzione nel 49 a.c. il che concorda con lo stesso Diodoro. Inoltre poiché sembra non sapere che l'Egitto diventò una provincia dell'Impero romano, cosa che avvenne nel 30 a.c., deve aver scritto opera prima del 30 a.c..

Diodoro dichiara di aver dedicato trent'anni, si desume all'incirca dal 60 a poco prima del 30 a.c., alla realizzazione della sua Biblioteca, durante i quali compì numerosi e perigliosi viaggi in Europa e in Asia, per reperire testi e conoscenza. Qualche dubbio però si affaccia, perché nei suoi libri fa degli errori non giustificabili in un testimone oculare.

Diodoro non appare nè brillante nè intelligente, e il suo greco di  è comune e colloquiale, nel quale stranamente si inseriscono talora tratti classicistici in puro attico, segno di studi approfonditi ed eruditi.

L'opera di Diodoro, un'opera unica e grandissima, intitolata la "Biblioteca Historica" è stata considerata da lui stesso una biblioteca, in quanto si tratta di un libro che compendia altri libri, fornendo un'utilissima conservazione e trasmissione del sapere, in un mondo che tendeva invece a distruggere ogni forma di sapienza antica.

Anche se lo scrittore è mediocre, per alcuni periodi storici è l'unica fonte; ma sono importanti anche le indicazioni cronologiche che precedono gli avvenimenti di ogni anno e grazie alle quali conosciamo la lista degli arconti eponimi ateniesi e dei supremi magistrati romani per il periodo 480/79-302/01 a.c.



L'OPERA

DIODORI SICULI
Diodoro scrisse una storia universale in cui erano descritti gli avvenimenti dall'età mitica alla spedizione di Cesare in Gallia (59 a.c.), un'opera in 40 libri, di cui restano solo i primi cinque, sull'età mitica d'Asia, d'Africa e d'Europa, e la seconda deca (XI-XX) dalla spedizione di Serse (480 a.c.) ai precedenti della battaglia di Ipso (302-01 a.c.).

Nella sua storia Diodoro attinse largamente a scrittori precedenti, storici altrimenti perduti, e narra di un suo viaggio in Egitto durante la 180ª Olimpiade (fra il 60 e il 56 a.c.), durante il quale vide l'ira della gente che chiedeva la pena di morte per un cittadino romano reo di aver ucciso accidentalmente un gatto, animale sacro agli Egizi (Bibliotheca historica, I, 41 e I, 83). 
Il dato storico più recente invece è la vendetta di Ottaviano sulla città di Tauromenion (Taormina), colpevole di avergli rifiutato l'aiuto che gli avrebbe forse evitato la disfatta sul mare attorno al 36 a.c. 


Il Proemio

Nel proemio del libro si enuncia l'intenzione di aiutare tutti gli uomini, in ogni terra e in ogni tempo, fornendo la storia che da sempre è fonte di insegnamento, traendola da varie fonti e autori come: 
- Ecateo di Abdera, (550 – 476 a.c.) un geografo e storico greco antico;
- Ctesia di Cnido, (440? – dopo il 397 a.c.?), uno storico greco antico;
- Eforo di Cuma, (400 circa – 330 a.c. circa) uno storico greco antico;
- Teopompo, ( ... - 320 a.c.) uno storico greco antico;
- Timeo di Tauromenio, (350 circa – 260 a.c. circa) è stato uno storico siceliota.
- Diyllus, scrisse una storia universale degli anni 357–296 a.c., una continuazione della storia di Eforo;
- Filisto di Siracusa, (430 – 356 a.c.) storico e militare siceliota, autore di una Storia della Sicilia (Sikelikà);
- Duride di Samo, tiranno dell'isola di Samo nel 300 a.c., che governò fino alla morte, intorno agli anni 370 a.c..
- Ieronimo di Cardia, (354 - 250 a.c.) uno storico e militare greco antico;
- Evemero di Messina, (330 circa - 250 a.c. circa) un filosofo, mitografo e storico siceliota, presso Cassandro I, re di Macedonia;
- Polibio, (206 circa – 118 a.xc.) uno storico greco antico;
- Posidonio di Rodi, (135 circa – 50 a.c.), un filosofo, geografo e storico greco antico. 


La Storia Universale

Egli presenta la Bibliotheca historica come una storia universale dalle origini del mondo alle campagne di Cesare in Gallia e in Britannia. L'opera, composta da 40 libri, suddivisi in tre sezioni:

- sei di argomento geografico, e descrivono la storia e la cultura di Egitto (libro I), Mesopotamia, India, Scizia e Arabia (II), Nord Africa (III), Grecia ed Europa (IV - VI).

- due libri, il VII e il XVII, raccontano la storia del mondo a partire dalla guerra di Troia fino alla morte di Alessandro il Grande.

- ventitrè libri, dal libro XVII sino alla fine, narrano le vicende storiche dei successori di Alessandro, sino al 60 a.c. o all'inizio della guerra gallica di Giulio Cesare nel 59 a.c. Questo non è chiaro perchè la fine dell'opera è andata perduta.

DIODORO - AFFRESCO DELL'800
I Libri Tramandati

Suddivisi successivamente in pentadi e decadi, l'opera si è trasmessa a noi con solo i primi 5 libri completi:
- libro I - sull'Egitto, 
- libro II - sulla Mesopotamia, sull'India, sulla Scizia e sull'Arabia, 
- libro III - sull'Africa settentrionale, 
- libro IV - sulla Grecia,
- libro V - sull'Europa,
- libri XI-XX - dal 480 e dai diadochi (generali di Alessandro Magno) al 301 a.c. 

Dell'opera restano numerosi estratti di epoca medievale, negli scritti di Fozio I di Costantinopoli detto il Grande, e con l'imperatore Costantino VII detto Porfirogenito, che promosse un'intensa attività compilatoria a carattere enciclopedico, onde tramandare le tradizioni religiose e civili che avevano reso grande l'impero prima del periodo dell'iconoclastia; e pure attraverso i numerosi frammenti che ne restano.

Il libro sull'Egitto è interessante soprattutto per il metodo d'estrazione mineraria chiamato a fuoco, utilizzato per le rocce contenenti oro. Si accendeva un fuoco di fronte alla roccia e poi vi si gettava dell'acqua: lo shock termico riduceva così la roccia in frammenti. Una volta estratto, il minerale grezzo veniva sbriciolato manualmente e ridotto ad una polvere fine. Il passaggio finale consisteva poi nel lavare il minerale grezzo, per estrarvi la polvere d'oro con un flusso di acqua corrente.

Anche se la parte finale dell'opera è andata perduta, sembra probabile che Diodoro non giunse fino alle campagne di Cesare, ma si fermò al 60 a.c.

IL MANOSCRITTO

L'Edizione

La I edizione della Biblioteca storica, dopo la traduzione latina di Poggio Bracciolini dei primi cinque libri (Bologna 1472), fu pubblicata a cura di Vincentius Opsopoeus a Basilea nel 1539, ma era limitata ai soli libri XVI-XX; la prima edizione completa fu pubblicata da Henri Estienne a Ginevra nel 1559.

La Critica

L' Enciclopedia Britannica del 1911 non la giudica positivamente
« Gli errori di Diodoro risalgono parzialmente alla natura dell'impresa, e dalla goffa formula degli annali in cui ha disposto la parte storica della sua narrazione. Egli non dimostra nessuna delle abilità critiche dello storico, ma espone semplicemente una lunga e inutile serie di dettagli sconnessi. La sua narrazione contiene frequenti ripetizioni e contraddizioni, è stinta e monotona; e la sua semplice lingua, a metà tra l'attico puro e il Greco colloquiale in uso a quel tempo, ci fa scorgere senza troppe difficoltà i pezzi di altre narrazioni da lui raffazzonati e riutilizzati ».

Charles Henry Oldfather, che scrisse l'introduzione alla sua traduzione di Diodoro fu ovviamente più benevolo:
« Mentre caratteristiche come queste impediscono a Diodoro di essere annoverato tra i più capaci storici dell'antichità, non c'è motivo per non credere egli abbia utilizzato le migliori fonti e le abbia riportate fedelmente. Il suo libro I, dedicato quasi completamente all'Egitto, è il più completo resoconto della storia e dei costumi di quel paese dopo Erodoto. 
I libri II-IV sono di ampio respiro, e hanno minor valore, in quanto pieni di materiale mitologico. Nel periodo che va dal 480 al 301 a.c., che egli tratta nella forma degli annali e la cui maggior fonte è la Storia Universale di Eforo, è difficile stabilire quanto la sua opera sia rilevante, o perché non ha concorrenti, o perché concorre nuovamente con scrittori a lui superiori. 
Tucidide dedica solo poco più di trenta capitoli al cinquantennio tra il 480 e il 430 a.c.; Diodoro invece, li copre molto più esaustivamente (11.37-12.38) e perciò il suo appare essere l'unico resoconto continuativo per la cronologia di quel periodo.
Stessa cosa si verifica per gli anni tra il 362 e il 302 a.c... Diodoro offre anche l'unico resoconto per il periodo di Filippo II di Macedonia, e integra gli autori sopra menzionati e le fonti contemporanee in molti settori. Per il periodo dei successori di Alessandro, dal 323 al 302 a.c. (libri XVIII-XX), è nuovamente lui la fonte più eminente e la sua storia di quel periodo assume perciò un'importanza che non aveva per tutti gli altri anni ».


Commenti

Libro XIII - Dino Ambaglio, Diodoro Siculo, Biblioteca storica, Libro XIII. Commento storico, Milano, Vita e Pensiero, 2008.
Libro XVI - Marta Sordi, Diodori Siculi Bibliothecae liber sextus decimus, Introduzione, testo e commento, Firenze, La Nuova Italia, 1969.
Libro XXXI - Alberto Gandini, Diodoro Siculo, Biblioteca storica, libro XXXI. Commento storico, Milano, Vita e Pensiero, 2016.


BIBLIO

- Luciano Canfora - Il copista come autore - Palermo - Sellerio - 2002 -
- Luciano Canfora e Renata Roncali - Autori e testi della letteratura latina - Roma-Bari - Laterza - 1993 -
- Diodoro Siculo, Biblioteca Storica,
- I-V a cura di G.F. Gianotti, A. Corcella, I. Labriola, D.P. Orsi - Introduzione di L. Canfora - Palermo - Sellerio - 1986 -
- XI-XV a cura di I. Labriola, P. Martino, D.P. Orsi, Palermo Sellerio 1992 -
- XIV-XVII, a cura di T. Alfieri Tonini, Milano Rusconi 1985 -
- XVIII-XX a cura di A. Simonetti Agostinetti, Milano Rusconi 1988 -
- XXI-XL, a cura di G. Bejor, Milano Rusconi 1988 -
- IX-XIII, a cura di C. Miccichè, Milano Rusconi 1992 -
- Diodoro Siculo e la Sicilia indigena - Atti del Convegno di studi - Caltanissetta - 21-22 maggio 2005 - Assessorato dei beni culturali ambientali e della pubblica istruzione - 2006 -
- Mythoi siciliani in Diodoro - Atti del Seminario di Studi - Università degli Studi di Milano (12-13 febbraio 2007) - Milano - Cuem - 2008 -


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