LA COLONNA SERPENTINA (Istanbul)




La Colonna Serpentina o Τrikarenos Οphis "A tre teste di Serpente" o Tripode di Delphi, è una colonna greco-romana di bronzo che era posta nell'Ippodromo di Costantinopoli, e faceva parte di un complesso antichissimo che comprendeva un antico tripode greco.

Si definisce greco-romana in quanto edificata in epoca greca ma poi adottata, se non sequestrata dai romani per ornare l'ippodromo di Costantinopoli, secondo la volontà di Costantino I che trasferì la capitale dell'impero da Roma a Costantinopoli.

Il complesso riguardava la capacità oracolare della Pitia o Pitonessa, che vaticinava sul tripode sacro, o treppiedi, prima che gli invasori Dori abbattessero il santuario della Madre Terra, dove era il tripode e lo spostassero nel tempio di Apollo. L'immagine sopra mostra la colonna com'era, da una riproduzione del '700, e come è oggi da una foto attuale.

UNA DELLE TESTE DI SERPENTE ANCORA CONSERVATA
La colonna era serpentina in onore del serpente pitone, il serpente sacro, simbolo della Madre Terra nel cui nome oracolavano in versi le sacerdotesse, o pitonesse, del tempio prima che i nuovi seguaci del Dio Apollo abbatterono il tempio della Grande Madre costringendo le sacerdotesse ad oracolare per loro.

Originariamente la colonna locata a Delphi, creata per commemorare i greci che combatterono e sconfissero l'impero persiano nella battaglia di Platea del 479 a.c. venne trasferita a Costantinopoli da Costantino il Grande nel 324. La colonna rimase intatta fino alla fine del XVII secolo (una testa di serpente è in mostra presso il vicino Musei archeologici di Istanbul).

La colonna Serpentina ha una lunghissima storia di quasi 2500 anni, lunga come quello del suo originale tripode dorato e il suo calderone, che si dice fosse un trofeo, oppure l'offerta che ricordava una vittoria militare, dedicata all'Apollo di Delfi.

L'offerta venne fatta nella primavera del 478 a.c., diversi mesi dopo la sconfitta dell'esercito persiano nella battaglia di Platea (agosto 479 a.c) da quelle città-stato greche in alleanza contro l'invasione persiana del continente Greco, durante le guerre greco-persiane

Tra gli scrittori che menzionano la Colonna nella letteratura antica ci sono Erodoto, Tucidide, pseudo-Demostene, Diodoro Siculo, Pausania il viaggiatore, Cornelio Nepote e Plutarco; insomma la conoscevano tutti.

La rimozione della colonna dal imperatore Costantino per la sua nuova capitale, Costantinopoli, è descritto da Edward Gibbon, citando la testimonianza dei bizantini storici Zosimo, Eusebio, Socrate Scolastico e Sozomeno. .


BIBLIO

- Jordan, David - Gibbon e il suo Impero Romano - Urbana, IL - University of Illinois Press - 1971 -
- Fabrizio Fabbrini - Paolo Orosio: uno storico - Roma - Edizioni di storia e letteratura - 1979 -
- F. Paschoud Zosime - Histoire Nouvelle - Paris - 1971 -
- Paolo Orosio - Historiae adversus paganos - Coloniae - apud Maternum Cholinum - 1561 -
- Eusebio di Cesarea - Vita Constantini - ( La vita del Beato imperatore Costantino ) -
- Socrate Scolastico -  Pierre Maraval - nel Sources Chrétiennes collezione -



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