Il Pont-Saint-Martin è un ponte romano della Valle d'Aosta, in Italia, risalente al I secolo a.c. che presenta, secondo una recente verifica, una lunghezza di 31,4 metri (103 ft), anche se più volte è stato dichiarato avere una lunghezza di 35.64 m o di 36.65 m.
La ragione deve derivare dal fatto che le parti ai lati del ponte, degradanti a livelli più bassi, sono state inglobate dagli edifici adiacenti, costruiti direttamente sopra la strada del ponte. Il ponte Saint Martin, edificato con il materiale del posto, è ad una sola campata, ha una forma a schiena d'asino con parapetto a punta ed è ad arco ribassato, cioè inferiore ad una forma semicircolare.
E' considerato il ponte ad arco più snello che si conosca. Un favorevole rapporto di spessore della nervatura dell'arco di calibrazione viene valutato come il più importante parametro nella progettazione degli archi in pietra. Come si vede dall'immagine la parte superiore del ponte è infatti estremamente sottile, per gravare il meno possibile sull'unica enorme campata del monumento.
E' considerato il ponte ad arco più snello che si conosca. Un favorevole rapporto di spessore della nervatura dell'arco di calibrazione viene valutato come il più importante parametro nella progettazione degli archi in pietra. Come si vede dall'immagine la parte superiore del ponte è infatti estremamente sottile, per gravare il meno possibile sull'unica enorme campata del monumento.
I Romani furono i primi a realizzare pienamente il potenziale degli archi per la costruzione di ponti. Ma in realtà copiarono dagli etruschi, anche se ne perfezionarono notevolmente l'architettura, e si dotavano del titolo di pontifex (facitore di ponti), titolo usato a tutt'oggi dal Papa cattolico.
Il ponte è realizzato in pietra, con vari marcapiani di grosse pietre rettangolari e longitudinale, mentre lo strato successivo ha le estremità rivolte verso l'esterno. Le pietre longitudinali fuoriescono dal paramento del ponte per assicurare un contenimento alle pietre superiori. L'arco si sostiene su conci di pietra rastremati e uniti a secco, anche se oggi diverse chiavarde li uniscono al paramento sottostante.
Il ponte cavalca il torrente Lys nella Valle del Lys (detta anche Valle di Gressoney - Vallée du Lys in francese; Lystal in tedesco; Walleschu in walser) che è una valle della Valle d'Aosta, che prende il nome dal torrente Lys. Il ponte, oggetto di puntuale manutenzione, è tutt'oggi in uso, sia per i pedoni che per i veicoli di transito, a riprova della straordinaria capacità degli architetti romani.
BIBLIO
- Vittorio Galliazzo - I ponti romani - Vol I - Treviso - Edizioni Canova - 1994 -
- Vittorio Galliazzo - I ponti romani - Vol. II - Treviso - Edizioni Canova - 1995 -
- Sabrina Laura Nart - Architettura dei ponti storici in muratura - In: Strade e Autostrade - n. 76 - 2009 -
- Colin O'Connor - Roman Bridges - Cambridge University Press - 1993 -
- Marcel Prade - Les grands ponts du monde: Ponts remarquables d'Europe - Brissaud - Poitiers - France - 1990 -
- Marcel Prade - Les grands ponts du monde: Ponts remarquables d'Europe - Brissaud - Poitiers - France - 1990 -
bellissimo
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