LEGIO I IULIA ALPINA

MILIZIA TARDO IMPERIALE

La legione Iulia Alpina è menzionata nella "Notitia Dignitatum", ovvero nella "Notitia dignitatum ei administrationum omnium tam avilium quam militarium", un breve scritto attribuito al III secolo d.c. che illustra i ruoli dell'amministrazione civile e militare, con una serie di percorsi organizzati nella forma tappe-distanze nel tardo impero romano.

La datazione riportata dalla "Notitia Dignitatum" non è universalmente accettata: secondo T. Mommsen, O. Seeck, J. B. Bury la legione sarebbe stata composta tra il secondo e il quarto decennio del sec. V (Seeck, 411-13; Mommsen, 425-30; Bury, 438); secondo altri, alla fine del IV, con correzioni e aggiunte successive (L. A. Constans, 395-425; F. S. Salisbury, 378-383 per certe sezioni importanti, con rimaneggiamenti posteriori).
EMBLEMA

Doveva trattarsi della guarnigione di una provincia della diocesi italiana, dove la diocesi (in latino dioecesis, dal greco διοίκησις, cioè "amministrazione") era un tipo di suddivisione amministrativa utilizzata nell'Impero romano, varia di estensione e di importanza a seconda dei luoghi e delle epoche. 

Sembra accertato che si trattasse della Diocesi delle Alpi Cozie, cioè la regione tra Briançon in Francia e Susa in Italia.

Briançon (oggi in Francia) venne fondata dai Greci cacciati dai dintorni del lago di Como dai "Boiani" e dai Senoni, che avrebbero distrutto la loro città, Brigantium. Questi greci si sarebbero rifugiati nelle Alpi, stabilendosi tra il Monginevro ed il Sisterone, costruendo la nuova città Brigantium, in memoria della città che avevano abitata in Italia.



COZIO E DONNO

All'epoca romana, Brigantio (o Brigantium, oggi Briançon) faceva parte delle Alpi Cozie, governate un tempo dal re Marco Giulio Cozio (60 a.c. - 10 d.c.) da cui presero il nome, figlio e successore di Donno, Nel 61 a.c. infatti Donno stipulò un patto con Giulio Cesare che era diretto in Spagna, consentendogli il transito sul valico del Monginevro, monte chiamato dai latini Mons Matrona. Questo patto pose le basi per una alleanza con Roma, che procurerà fortuna e prosperità a Donno, al suo regno e alla sua stirpe.

Nel 58 a.c. Cesare dovette nuovamente oltrepassare il valico per recarsi in Gallia, ma questa volta il transito sul valico fu preceduto da scontri tra i Romani ed alcune tribù montane che non riconoscevano l'alleanza con Roma, ma che dovettero infine cedere alla superiorità dell'esercito romano. 

Ciò rafforzò il potere di Donno, e l'alleanza con Cesare, consentendo al re di mantenere il regno indipendente, cioè con le sue leggi e i suoi costumi, sebbene Roma considerasse questi un protettorato.

Dal 55 a.c., con la conquista romana della Gallia, il passaggio del Monginevro, divenne di primaria importanza economica e militare, e Donno si premurò di svilupparla, fino a farla diventare la Via delle Gallie per definizione.

PARTICOLARE DELL'ARCO

LA VIA DELLE GALLIE

Con la morte di Cesare e la guerra civile romana, i rapporti tra le popolazioni locali e i Romani si fecero sempre più distaccati ma Donno lasciò sempre libera la Via delle Gallie ai Romani. Suo figlio Marco Giulio Cozio godette del doppio titolo di re dei Cozii sulle tribù liguri stanziate sulle Alpi Cozie e praefectus romano della medesima provincia.

Il regno di Cozio comprendeva le valli di Susa, Chisone e Pellice, la Savoia, le Alte Alpi e il Delfinato, raggruppando diverse tribù e la capitale del regno era Segusio (oggi Susa). L'alleanza tra romani e genti locali venne sancita tra il 13 e il 12 a.c. con un patto tra il re Cozio e l'imperatore Augusto, e celebrata nel fregio dell'Arco di Augusto che venne eretto a Susa, dove la Via Domizia qui prendeva il nome di Via Cozia. 

Unica menzione di nota, oltre alla Notitia Dignitatum fu che Ammiano Marcellino, nella seconda metà del IV secolo d.c., chiamò la città di Briançon "Castellum Virgantiam" (probabile deformazione di Castellum Brigantiam).

A causa dei pochi dati reperiti sulla legione, non conosciamo il suo fondatore, ma il nome Iulia, o Giulia, dà qualche indizio. Secondo alcuni dovette venire reclutata (come le legioni gemelle II e III) dall'imperatore Diocleziano (284-305) o poco dopo il suo regno, tra le popolazioni dell'Italia del nord ovest (Alpi Marittime, Cozie, Graie e Pennine), forse una conversione di reparti etnici di truppe ausiliarie, esistenti da secoli.

Alcuni autori suggeriscono si trattasse del cesare Giulio Crispo  (317-326), figlio dell'imperatore Costantino I il Grande, o dell'augusto Giulio Costante (337-350), l'imperatore della metà occidentale dell'Impero Romano tra il 337 e il 350 o Giulio Costanzo II (337-361). 

Altri ancora indicano l'origine del nome al fatto che la legione fosse di guardia e controllo nel nord est dell'Italia, presso le Alpi Giulie (dunque con nessun legame con personaggi di nome Iulio), e anche di stanza nella medesima zona di reclutamento, a guardia dell'ingresso nella penisola italiana, come esercito di riserva, insieme alle legioni gemelle II e III Alpina.

All'inizio del V secolo la legio I Iulia risulta essere di pertinenza dell'esercito dell'Impero Romano d'Occidente agli ordini del Magister Peditum Praesentalis, con la qualifica di legione preudocomitatensis, di stanza in Italia. Probabilmente si sciolse o venne distrutta durante le invasioni barbariche, e in ogni caso non può essere sopravvissuta oltre il V secolo.


BIBLIO

- Erik Abranson, Jean-Paul Colbus - La vita dei legionari ai tempi della guerra di Gallia - Milano -Mondadori - 1979 -
- J. R. Gonzalez - Historia del las legiones romanas - Madrid - 2003 -
- Joanne Berry, Nigel Pollard - The Complete Roman Legions - ed. Thames Hudson - 2012 -
- H. M. D. Parker - The Roman Legions - New York - 1993 -
- Stephen Dando-Collins - Legions of Rome: The Definitive History of Every Imperial Roman Legion - Quercus - London - 2010 -
- L. Keppie - The making of the roman army - Oklahoma - 1998 -
- D.B. Campbell - Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378 - Oxford - 2006 -

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