LUCANI (Nemici di Roma)

I LUCANI

La Lucania (si estende) dal fiume Lao, mentre fino a Metaponto dalla parte del golfo di Sicilia (lo Ionio). Esterna all'Italia è la zona tarantina, che è vicina a Metaponto, e gli abitanti Iapigi... Poi il nome di Italia e di Enotria si estese anche fino a Metaponto e alla Siritide.... Dunque la Lucania sta tra la costa tirrenica e quella siciliana, dal Sele al Laus, e da Metaponto a Thurii; sul continente, va dai Sanniti all'istmo da Thurii a Cerilli, vicino al Lao: l'istmo misura trecento stadi (55,5 km)»
(Strabone, Geografia, VI, 4)

Importante fu poi la Siritide (in greco Sirítis), una fiorente regione della Lucania centro-meridionale, ovvero la zona d'influenza dell'antica città di Siris, e comprendeva l'attuale territorio occidentale del metapontino, compreso tra i fiumi Sinni, Cavone e Agri (antichi Siris, Akalàndros e Akìris). 



I LUCANI

I Lucani furono una popolazione appartenente al ceppo italico e di lingua osca, che giunse, nel V secolo a.c., nella terra che da essi prese il nome di Lucania, nel territorio compreso tra i fiumi Sele, Bradano, Laos e Crati, fino ad allora chiamato dai Greci Enotria, dal nome del popolo abitante in precedenza la regione, gli Enotri. 

LA POSIZIONE DELLA LUCANIA (INGRANDIBILE)
I Lucani, pur avendo adottato presto l'alfabeto greco, mantennero sempre l'osco, una lingua indoeuropea del gruppo osco-umbro diffusa tra numerosi popoli italici ad essi affini, come i loro vicini Sanniti, che avevano assorbito gli Osci nel V secolo a.c.. Appresero l'uso della scrittura dai Greci per cui, pur essendo in lingua osca, le loro iscrizioni usavano l'alfabeto greco. 

Esistono varie ipotesi sull'origine del toponimo Lucania:
- dai Lucani, popolazione osco-sabellica proveniente dall'Italia Centrale, che avrebbero preso il nome dall'eroe eponimo Lucus;
- dal termine greco leukos ("biancore"), affine al latino Lux ("Luce"); secondo Alfonso Mele «Il nome dei lucani suona in greco Leukànoi e si pone perciò in relazione con l'aggettivo leukòs, che vuol dire splendente, luminoso;
- dal termine latino lucus ("Bosco sacro");
- dal termine greco lykos ("Lupo") per l'uso delle popolazioni sabelliche di adottare un animale totemico come guida nelle loro migrazioni, secondo l'uso della Primavera sacra; tuttavia, proprio l'esempio dei loro vicini settentrionali, gli Irpini, il cui nome deriva dal termine hirpus ("lupo"), rende poco probabile questa ipotesi. 
- dai Lyki, popolazioni provenienti dall'Anatolia che si sarebbero stabiliti nella valle del fiume Basento;
- dalla radice protoindoeuropea "leuk" che ha originato la parola latina lux ("luce") e quella greca leukos ("lucente, bianco") e che il nome Lucania indicasse "Terra della Luce". 

Nella sua Geografia, Strabone afferma che avevano istituzioni democratiche, tranne che in tempo di guerra, quando i magistrati in carica sceglievano un dittatore, e che ai suoi tempi fossero ormai in decadenza, con poche città poste sulle alture e piuttosto povere, con molte foreste abitate da cinghiali, orsi e lupi. 

L'attività principale era la pastorizia, tuttavia. nel secolo successivo al loro insediamento, alla pastorizia si associò l'agricoltura e si diffuse l'uso di abitare in fattorie sparse sul territorio. Per la religione, osservavano il culto di Mamerte (il Marte dei Romani) e il culto di Mefite, Dea delle acque e del mondo dei morti. 

I LUCANI IN GUERRA

LA STORIA

All'inizio del IV secolo a.c. si spinsero a sud-ovest, nell'attuale Calabria, dove combatterono con i Greci della Magna Grecia, in particolare con Siracusa, che riuscì a dividere i Lucani e a sbarrare loro il passo. Allora i Lucani si spinsero verso est, dove combatterono con Taranto. In seguito presero parte alle Guerre sannitiche e alle Guerre pirriche contro la potenza in ascesa di Roma, che riuscì a sottometterli nel 275 a.c..

Tra III e I secolo a.c. i Lucani presero parte a diverse insurrezioni italiche contro il dominio romano, senza riuscire a riacquisire l'indipendenza; a partire dalla decisiva battaglia di Porta Collina (82 a.c.) ebbe inizio la loro definitiva romanizzazione. 
 
Le tribù lucane: 
Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, compila una lista di popoli dell'antica Lucania: Atinati, Eburini, Grumentini, Numestrani, Potentini, Sontini, Sirini, Tergilani, Ursentini, Volcentani.
 
Le città principali:
- a est, Metapontum, Heraclea, Siris, 
- sul litorale a ovest, sorgeva Posidonia, dai romani ribattezzata Paestum; 
- delle città dell'entroterra le più importanti erano Potentia, Bantia, Acheruntia, Grumentum, Muranum, Atina, Strapellum, Popilii, Tegianum, Sontia, Buxentum, Pandosia, Cosilinum (l'attuale Padula), Eburi. 

«Dal Sele parte la III regione e comincia il territorio di Lucania e Bruzio... Il fiume Lao è omonimo di una città: da esso comincia la costa del Bruzio... Tra il fiume Siris e l'Aciris c'è Heraclea, a volte chiamata >Siris. Ai fiumi Acalandro, Casuento e alla città di Metaponto termina la III regione d'Italia. Sono mediterranei, tra i popoli bruzi, solo gli Aprustani, tra i Lucani solo gli abitanti di Atena... Tra l'altro, sappiamo da Catone che è scomparsa Tebe di Lucania, da Teopompo che scomparve Pandosia, nella quale morì Alessandro d'Epiro. »
(Plinio il Vecchio - Naturalis Historia) 

Poco sappiamo dei rapporti dei Lucani con le popolazioni preesistenti dell'interno chiamate dai Greci Enotri, Morgeti, Siculi. Al contrario sappiamo che le relazioni con le colonie greche furono molto conflittuali. 



LE CONQUISTE

- V secolo - Conquistata alla fine del V secolo a.c. Poseidonia, che i Lucani chiamarono "Paistom" (la Paestum dei Romani), ben presto caddero sotto il loro potere tutte le città della costa tirrenica fino a Laos, eccetto Velia. 

- Nel 389 a.c., i Lucani, alleati di Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa che cercava di imporre il suo predominio sulle città della Magna Grecia, mossero guerra contro le polis nemiche di Siracusa. Questo scatenò la reazione di Thurii, potente città sorta sulle ceneri di Sibari, che, senza attendere l'aiuto di altre città della Lega sorta proprio per difendersi dai Lucani, cercò di riconquistare la sua antica colonia, Laos, subendo una disastrosa sconfitta ed evitando lo sterminio dei prigionieri solo grazie all'intervento del generale siracusano Leptine. 

-  I Lucani conquistarono così tutta l'attuale Calabria interna a nord dell'istmo. Ma Siracusa, da alleata dei Lucani, divenne loro ostile; inoltre scoppiò una violenta rivolta servile che provocò una lunga guerra civile che avrebbe indebolito i Lucani. Narra Strabone che la rivolta provocata da Dione di Siracusa, fu causata dall'avere i Lucani armato i loro servi dediti alla pastorizia per sostenere le numerose guerre. 

La rivolta di quelli che i Lucani chiamarono Bretti ("ribelli" in osco) corrispondenti ai Bruzi provocò la nascita di un nuovo popolo, che si consolidò intorno a Cosentia e sui monti della Sila, privando i Lucani del territorio a sud della linea Laos-Thurii. 

Essendo impossibile espandersi a sud dato la presenza dei Bretti (i Bruzi dei Romani), i Lucani si diressero verso lo Ionio, entrando in conflitto con la potente Taranto. I Tarantini per mantenere la posizione di predominio nello Ionio settentrionale dovettero ricorrere all'aiuto della madrepatria, Sparta. 

- Intervenne in favore di Taranto Archidamo III, re di Sparta che, nel 338 a.c., morì combattendo i Messapi sotto le mura di Manduria. 

MONETA DI ALESSANDRO IL MOLOSSO


ALESSANDRO IL MOLOSSO

- Nel 323 a.c., giunse ad aiutare Taranto Alessandro I, detto "il Molosso", zio di Alessandro Magno. Alessandro che, dopo aver privato i Lucani delle città ioniche e restituito Heraclea a Taranto, conquistò l'Apulia; quindi, attraversando la Lucania, giunse sotto le mura di Poseidonia (Paestum) dove i Lucani ed i loro alleati sanniti affrontarono la falange macedone che distrusse i loro eserciti. 

Alessandro liberò Poseidonia, prese numerosi ostaggi fra le famiglie aristocratiche lucane deportandone molte in Epiro. Con la battaglia di Poseidonia, all'alleanza fra Lucani e Sanniti, da poco usciti dalla Prima guerra sannitica contro Roma, si contrappose l'alleanza di Alessandro con i Romani, per realizzare in Occidente un dominio su tutte le città magnogreche e siceliote. 

- Allora i Lucani trovavano nuovi alleati a sud nei Bruzi, ma per evitare il congiungimento delle forze lucane con quelle bruzie, Alessandro si posizionò a Pandosia, ai confini tra i territori dei due popoli, ma nel 338 a.c. il suo esercito, diviso in tre parti isolate fra loro da un'alluvione, venne distrutto da Bruzi e Lucani ed egli stesso morì, trafitto dal giavellotto di un ostaggio lucano. 

Narra Arriano che nel 323 a.c., i Lucani insieme ad altri popoli dell'Occidente, inviarono legati a Babilonia in segno di amicizia alla corte di Alessandro Magno.
 


LE GUERRE SANNITICHE

Durante la II guerra sannitica i Lucani erano divisi tra una fazione aristocratica filoromana ed una democratica vicina a Taranto e ai Sanniti, ma nel 302 a.c. Romani e Lucani si allearono nuovamente contro l'esercito del condottiero greco Cleonimo, re di Sparta, chiamato da Taranto. 

L'alleanza proseguì anche durante la III guerra sannitica, causata, come narra Tito Livio, dalla richiesta d'aiuto dei Lucani a Roma contro i Sanniti che, devastando i loro territori, cercavano di costringerli ad un'alleanza contro Roma. 

I LUCANI CONTRO PIRRO


LE GUERRE PIRRICHE

Finite le Guerre sannitiche, ai confini settentrionali della Lucania i Romani fondarono la colonia latina di Venusia mentre tra i Lucani prevalse la fazione democratica, per cui alleatisi con i Bruzi e con Taranto, attaccarono Thurii, tradizionale nemica di Taranto e alleata di Roma. 

Thurii chiese aiuto a Roma nel 285 a.c. e nel 282 a.c., quando venne inviato il console Gaio Fabricio Luscino per respingere i Lucani, un tempo alleati dei Romani, e per porre a Thurii una guarnigione romana. Il principe lucano Stenio Stallio venne sconfitto, come si ricorda nei Fasti triumphales ed ebbe inizio la Guerra tarantina.



LA GUERRA TARANTINA

In questa guerra combatté Roma contro Taranto alleata con Lucani, Sanniti, Bruzi e soprattutto Pirro, re dell'Epiro. L'esercito romano e quello di Pirro si scontrarono ad Heraclea e Pirro vinse grazie all'uso degli elefanti da guerra, sconosciuti ai Romani, che li chiamarono "buoi lucani". Ma infine i Romani ottennero la vittoria ed estesero il loro dominio su tutta l'Italia meridionale. 

Nel 275 a.c. Marco Curio Dentato celebrò il trionfo sui Lucani e nel 273 a.c. vennero dedotte colonie a Poseidonia, che divenne la romana Paestum, e a Grumentum. I Lucani divennero alleati dei Romani, mantenendo però i loro costumi ed istituzioni come tutti i popoli della penisola.



LE GUERRE PUNICHE

Durante la II Guerra Punica, dopo la battaglia di Canne i Lucani, come molti popoli e molte città del Sud Italia si schierarono con Annibale, più per evitare i saccheggi degli invasori che per ostilità verso Roma.

D'altronde i Romani avevano adottato la strategia del logoramento di Fabio il temporeggiatore  che consentì ad Annibale di restare diversi anni nell'Italia meridionale, ma fu punita tre anni dopo con la strage dei suoi cittadini e col saccheggio quando Fabio Massimo la riconquistò. Nel 125 a.c. vi fu dedotta una colonia romana (colonia neptunia).

Comunque i Lucani tornarono ad essere socii dei Romani fino a quando, nel 90 a.c., stanchi di partecipare alle numerose guerre romane senza ottenere reali vantaggi, chiesero la cittadinanza romana come gli altri popoli italici.



LA GUERRA SOCIALE


Poichè il Senato romano, nonostante le numerose richieste, rifiutò di concedere agli Italici la cittadinanza, i Lucani si misero in guerra contro Roma, guidati da Marco Lamponio che, presso Grumentum, sconfisse Marco Licinio Crasso, ma più tardi la stessa città fu presa e saccheggiata dai Romani. Lucani e Sanniti furono gli ultimi ad arrendersi e pertanto, quando i Romani nell'88 a.c. concessero la cittadinanza agli Italici, ne esclusero proprio questi due popoli.

In seguito Roma concesse anche ai Lucani la cittadinanza romana, e questi combatterono nella guerra civile fra Mario e Silla, schierandosi con Mario più favorevole agli Italici e poi con suo figlio. La rappresaglia di Silla fu feroce e intere città vennero rase al suolo.

Strabone narra che «a seguito di queste disfatte i loro insediamenti sono assolutamente insignificanti, senza alcuna organizzazione politica e i loro usi, in fatto di lingua armamenti e vestiario, completamente tramontati».

La battaglia di Porta Collina dell'82 a.c. tra le legioni degli optimates guidata da Lucio Cornelio Silla e le legioni dei populares e dalle milizie italiche guidate dal condottiero sannita Ponzio Telesino che marciavano su Roma venne vinta da Cornelio Silla e fu la la I guerra civile della Repubblica romana. 

Dopo la battaglia Silla procedette crudelmente con l'uccisione in massa dei capi e dei soldati dell'esercito sconfitto caduti prigionieri. I Lucani non ebbero mai più l'autonomia e il loro territorio venne organizzato con quello dei Bruzi nella Regio III Lucania et Bruttii.



LA DOMINAZIONE ROMANA

La ribellione dei Lucani al dominio romano con la Guerra sociale (90–88 a.c.), portò i popoli della Lucania al declino completo. In questo periodo, infatti, Strabone parla dello svuotamento delle città greche del litorale e dell'affermazione della malaria nelle pianure e nelle valli, mentre le poche città dell'entroterra non avevano nessuna importanza.

Durante l'impero di Augusto la Lucania fu unita al distretto dei Bruzi per costituire la Regio III Lucania et Bruttii e rifiorì in quanto attraversata dalle grandi direttrici delle vie consilari, ossia la via Popilia, la via Herculia e la via Appia.



BIBLIO

- Fasti triumphales 282/281 a.c. - Gaio Fabricio Luscino, console, trionfò su Sanniti, Lucani e Bruzi, alle none di marzo -
- Plinio il Vecchio - Naturalis Historia
- Strabone - Geografia -
- Tito Livio - Ab Urbe condita libri -
- Appiano di Alessandria - Storia romana -
- Alfonso Mele - Le fonti storiche in "I greci in occidente: Poseidonia e i Lucani" - di M. Cipriani, F. Longo - Napoli - Electa - 1996 -
- Luigi Pareti, Angelo Russi - Storia della regione lucano-bruzzia nell'antichità - Ed. di Storia e Letteratura - 1997 -
Lucilla De Lachenal - Da Leukania a Lucania: la Lucania centro-orientale fra Pirro e i Giulio-Claudii -Istituto poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato - 1993 -

3 commenti:

  1. Proprio un popolo davvero davvero interessante e sottovalutato

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  2. IL BELLO È LA NOSTRA ITALICA STORIA DI CIVILTÀ !

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  3. NULLA È PATARAGONATO A NOI NATIVI ITALIANI.

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