PONTE FUNICCHIO (Lazio)





PISCIN DE POLVERE

Passeggiando nel verde alla ricerca di un po' di frescura, sul fosso Piscin di Polvere, a Viterbo, si incontrano possenti dighe, diversi ponti e numerosi scrosci d'acqua. La zona è bellissima, silenziosa e non si scorge nè un campo nè un abitato, è natura incontaminata.

Il fosso Piscin di Polvere, è un modesto corso d’acqua che all’altezza del km. 1,400 della strada provinciale Vitorchianese (in provincia di Viterbo) inizia, in direzione Nord e con il nome di fosso dell’Acqua Bianca, un piccolo e tortuoso percorso tra alture e declivi fino a confluire nel fosso dell’Acquarossa, accanto al centro etrusco omonimo.

Sul Piscin De Polvere sembra si conservino ancora tre ponti romani o etrusco - romani, il primo è il Pontaccio, che dovrebbe essere di origine etrusca, il secondo il ponte delle Caselle, il terzo il ponte della Strega (qualcuno lo chiama ponte del diavolo), e il quarto è il ponte Funicchio, detto anche Finocchio per deturpazione del linguaggio nell'uso popolare, che invece dovrebbe essere romano, anche se qualcuno ne propugna un'origine etrusca.

PONTE FUNICCHIO

PONTE FUNICCHIO
(Fonte)

"Noi l'abbiamo scoperto in maniera un pò inconsueta. Sapevamo della sua esistenza dalla lettura del Giannini "Centri Etruschi e Romani dell'Etruria Meridionale". Nel capitolo dedicato a Ferento viene evidenziata dall'autore la presenza di ben tre ponti di epoca etrusco-romana sul fosso Piscin di Polvere posti a una distanza di appena duecento metri l'uno dall'altro: il ponte Funicchio, il Pontaccio e il ponte delle Caselle.

Pensavamo che fossero rimasti in loco pochi resti e non abbiamo mai dato importanza alla cosa finchè, navigando su ebay, ci siamo imbattuti in una cartolina del 1904, che raffigurava una imponente costruzione a due arcate ottimamente conservata e la scritta 
" Viterbo, Ponte Etrusco detto Ponte Funicchio sul fosso Piscin di Polvere ". 

Una breve ulteriore ricerca e troviamo sul sito viterboincartolina.it una card molto simile, sempre dei primi anni del 1900, con una foto del ponte e due persone che vi si affacciano, a testimonianza del fatto che all'epoca era ancora accessibile.


Naturalmente abbiamo cercato informazioni sullo stato attuale del ponte e sull'accessibilità dei luoghi. L'opera ancora esiste e si eleva in tutta la sua imponenza, sia pur avvolto da una generosa vegetazione. 

Recentemente l'abbiamo visitata, qui sotto troverete il video della nostra escursione pubblicato su youtube nella serie Nuovi Grand Tour della Tuscia.

Sempre dal Giannini: il ponte è largo mt. 2,60 e alto 16 metri circa. Ha due arcate che poggiano direttamente sui fianchi delle scoscese rupi di peperino. 

Il pilastro centrale poggia su enormi massi, caduti sul fondo del torrente. Costruito in opera quadrata regolare con bugnato, sembra doversi attribuire alla fine del II secolo a.c.. "

Il ponte, in conci di un tipo molto compatto di peperino, è edificato appunto in pietra locale,
Il percorso è attualmente sbarrato da un'alta recinzione con filo spinato, e i cartelli delimitatori riportano "zona addestramento cani con sparo". Sembra impossibile oramai ogni passaggio, però si può invece arrivare al Funicchio dalla strada Pian del Cerro, chiedendo autorizzazione ai proprietari del fondo di visitare il sito.


BIBLIO

- Degli avanzi delle antichità - Bonaventura Overbeke - a cura di Paolo Rolli - Tommaso Edlin - Londra - 1739 -
- Vittorio Galliazzo - I ponti romani - Vol I - Treviso - Edizioni Canova - 1995 -
- A. Seppilli - Sacralità dell'acqua e sacrilegio dei ponti - Sellerio Editore - Palermo -
- Sabrina Laura Nart -  Architettura dei ponti storici in muratura - In: Strade e Autostrade - n. 76 - 2009 -
- Vittorio Galliazzo - I ponti romani - Catalogo generale - Vol. 2 - Treviso - Edizioni Canova - 1994 -



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