GENS VALERIA |
La gens Valeria era una gens patrizia romana di origine sabina, facente parte delle cento gentes originarie citate dallo storico Tito Livio ed avrebbe avuto come capostipite un Volusus o Valesus, venuto dalla Sabina (Dione Halicarnasso) assieme a Tito Tazio. Il praenomen Valesus divenne il nomen Valesius, trasformatosi successivamente in Valerius.
In realtà i Vegeti erano in realtà una gens a sè che solo in seguito si imparentò con l'antichissima e potentissima gens Valeria.
Infatti ai tempi di Tiberio era Duumviro in Turiaso un certo Caio Mario Vegeto il cui nome è trascritto su una medaglia; nell'anno 66 si ha menzione di un altro Duunviro, Lucio Saufeto Vegeto, e sotto Domiziano inoltre fu prefetto di una classe in Egitto un Caio Settimio Vegeto, nominato nella Honesta Missio (congedo di Onesta Missione, cioè con onore).
Alessandro Capannari
Della famiglia di Quinto Vegeto, oltre la madre Gomena Severina e la moglie Etrilia Afra, ci è pur noto un Mummie Nigro Valerio Vegeto il quale, possedendo una sontuosa villa detta Calvisiana, nell'agro Viterbese, la dotò di « acque a mezzo di un acquedotto parte in muratura, parte a sifone. Gli acquisti dei terreni e la concessione di far passare il detto acquedotto per "vias limitesque publicos" son registrati nel singolarissimo titolo viterbese (Lanciani, Silloge aquaria p. 378).
A questo Mummio che assai probabilmente fu figlio di Quinto Valerio e di un'altra sua moglie della gente Mummia, si riferisce forse la iscrizione di Aeca (Troia) C. /. L IX, 948:
lOVI Dolicheno EXVPERANTISSi mo L • MVMMIVS NIGr QVINTVS VALERIV5 WeGeiVS SEVERINts C • AVCIDIVS TERTVL lus COS • V S •
Dì una Valeria Vegeta che senza dubbio alcuno deve essere legata da stretti vincoli di parentela col nostro console, ci dà notizia l'iscrizione di Emerita (Lusitania) C. /. /.. II n« 500. Un L Valerius L lib. Vegetius è ricordato nel titolo sepolcrale scoperto a Petronella (Pannonia Superiore).
A quanto io mi sappia non si conoscono, oltre le addotte, altre memorie intorno ai Valerii Vegeti; di altre persone però pertinenti a varie genti e che adottarono il cognome di Vegeto, non sono rari gli esempi offerti dall'epigrafia.
Nel 509 a.c. un discendente di Valesus, Publio Valerio Publicola, si attivò fortemente assieme a Lucio Giunio Bruto nella cacciata di Tarquinio il Superbo, dando inizio alla Repubblica Romana e ricoprendo per primo la magistratura consolare insieme a Lucio Giunio Bruto.
Sembra inoltre che durante il periodo di transizione dalla monarchia alla repubblica, i membri della Gens Valeria avessero il privilegio di esercitare i poteri del rex sacrorum, in virtù della loro origine sabina e quindi della loro appartenenza alla tribù dei Tities.
I Valerii furono una delle famiglie romane più illustri ed influenti, e ricoprirono per ben 74 volte la carica di Console, il che fa comprendere l'ascendente di questa gens sul popolo romano. Pur essendo patrizi molto si adoperarono per il riconoscimento dei diritti dei plebei, durante il primo periodo della repubblica, il che fa capire quale fosse la loro levatura morale.
I PRIVILEGI
I Valerii risiedevano tra il Palatinno e l'Oppio, sulla sommità della collina Velia, e proprio per quel riconosciuto senso di onestà e giustizia, godettero a Roma di straordinari privilegi. Tra questi quello di essere gli unici le cui porte si aprivano direttamente sulla strada; nel circo avevano un seggio speciale a loro riservato.
Inoltre potevano seppellire i loro defunti all'interno delle mura della città, privilegio riservato a pochissime famiglie, che mantennero anche quando passarono dall'uso dell'inumazione a quello della cremazione.
Sembra inoltre che durante il periodo di transizione dalla monarchia alla repubblica, i membri della Gens Valeria avessero il privilegio di esercitare i poteri regi, in virtù della loro origine sabina e quindi della loro appartenenza alla tribù dei Tities.
Diversi membri della Gens Valeria ebbero diritto di coniare monete, sulle quali troviamo incisi i cognomen Acisculus, Barbatus, Catullus e Flaccus.
DOMUS VALERII
La Casa dei Valerii ( Domus Valeriorum ), grande famiglia di origine Sabina, occupava una grande superficie sul Celio e fiancheggiava l’Acqua Claudia con vasti giardini in pendio. La ricca domus giaceva ai piedi della Velia, la terra che connetteva il Palatino col Colle Oppio ed era l'unica domus di Roma dove le porte si aprivano direttamente sulla strada.PUBLIO VALERIO PUBLICOLA |
MEMBRI ILLUSTRI
Celiomontano
Intanto gli Equi, i Volsci e i Sabini si muovono contro Roma: prima di partire per la guerra, i due consoli fanno incidere nel bronzo le leggi delle XII tavole. Mentre Marco Orazio si occupa dei Sabini, Valerio dei Volsci ed Equi e ambedue vinsero ma il senato irato per le leggi a favore del popolo, negò loro il trionfo.
Ma, per la prima volta nella storia di Roma, i comizi tributi, ignorando la volontà del Senato, decretarono il trionfo per i due consoli. Tito Livio commenta: «Non capitano spesso consoli come Valerio e Orazio, che antepongono la libertà delle persone ai propri interessi»
- Marco Valerio Massimo -
- Lucio Valerio Potito -
- Manio Valerio Massimo Corvino Messalla - fu console nel 263 a.c., con Manio Otacilio Crasso e censore nel 252 a.c. con Publio Sempronio Sofo. durante la I guerra punica, i due consoli scesero in Sicilia al comando di una legione ciascuno. I Fasti trionfali riportano che Messalla riportò delle grandi vittorie, conquistando 67 cittadine, tra cui Messina e Catania, e vincendo un'importante battaglia contro i cartaginesi ad Imera. I contemporanei ascrissero a Messalla il principale merito dei successi riportati, concedendo a lui solo il trionfo «De Paeneis et Rege Siculorum Hierone» (Fasti). Al suo ritorno a Roma, portò la prima meridiana e la fece posizionare su una colonna nel Foro. Fece dipingere nella Curia Hostilia la battaglia tenutasi ad Imera.
- Quinto Valerio Falto -
- Publio Valerio Flacco -
- Publio Valerio Lucio Flacco -
- Marco Valerio Massimo Messalla -
- Marco Valerio Messalla -
Ricevette il comando dell'esercito e sconfisse i Galli Boi, uccidendone 8000. Nel 194 a.c. fu proconsole nella Gallia Cisalpina e sconfisse i Galli Boi e gli Insubri, uccidendone oltre 10.000. Nel 191 a.c. servì sotto Manio Acilio Glabrione nella guerra contro Etoli e Macedoni e sconfisse alle Termopili Antioco III di Siria.
- Lucio Valerio Tappone -
- Lucio Valerio Flacco -
- Lucio Valerio Flacco -
Fu nominato praefectus urbi nel 26 a.c., ma rinunciò dichiarandosi incapace. Nel 2 a.c., come princeps senatus, avanzò la proposta dell'attribuzione a Ottaviano del titolo di pater patriae. Incoraggiò la letteratura con il "Circolo di Messalla" in cui c'erano Tibullo, Ligdamo e la poetessa Sulpicia. Fu amico di Orazio ed Ovidio.
- Lucio Valerio Messalla Voleso -
- Valerio Mariano -
- Decimo Valerio Asiatico -
- Marco Valerio Messalla Corvino -
- Gaio Calpetano Rancio Quirinale Valerio Festo -
Da questa scoperta poteva già argomentarsi che quivi fosse sorta la casa urbana di Quinto Valerio Vegeto console suffetto negli ultimi mesi del 91 (Henzen, Acta Arv. , p. CXXXI).
A brevissima distanza fu rimessa in luce la parete frontale di un ricco ninfeo, adorna di otto nicchie di diversa misura; rettangolari alcune, curvilinee altre, rivestite tutte di mosaici per varietà e per gusto squisitamente eleganti. I mosaici sono a vivacissimi colori ed offrono rappresentazioni di rami fioriti di semprevivo, di pappagalli e di altri uccelli. Al sistema idraulico che alimentava questo antico ninfeo doveva senza alcun dubbio appartenere il tubo plumbeo quivi presso scoperto nel 1641.
Tutta la superficie della stanza era ricoperta di mosaico bianco: solo da un lato e in asse con una porta di cui si rinvenne la soglia, il pavimento si dimostrò decorato da un quadrato a doppia fascia di m. 1,26 di lato, nel quale era inscritto un circolo, ed in questo un esagono diviso a sua volta in sette altri esagoni uguali contenenti ciascuno un rosone a vivaci colori, mentre tutta la parte geometrica del disegno è ottenuta sul fondo bianco, per mezzo di tessere nere. Il detto mosaico venne accuratamente trasportato sopra appositi telai e con pari diligenza sarà nuovamente posto in opera a decorazione di una sala del nuovo palazzo.
- Gaio Valerio Flacco -
- Valerio Probo -
- Marco Valerio Bradua Maurico -
- Lucio Valerio Messalla Trasea Prisco -
Sotto Marco Aurelio e Commodo fu questore; poi fu "adlectus inter praetorios" (guardia pretoriana), "sevir equitum Romanorum" (comandante squadrone di cavalleria), probabilmente sotto Settimio Severo. Nel 211/212 fu messo a morte per ordine di Caracalla.
- Lucio Valerio Messalla Apollinare - console 214
- Publio Valerio Comazone Eutichiano - console 220. Era un commediante e un danzatore, ma sotto Commodo iniziò la carriera militare in Tracia, come soldato semplice. Sotto Settimio Severo fece una rapida carriera e nel 218, divenne prefetto della Legio II Parthica, di stanza in Siria; si alleò con Gannys, l'eunuco tutore di Eliogabalo, nell'organizzazione del colpo di mano militare che destituì Macrino. Sotto Eliogabalo, Comazone divenne cavaliere e prefetto del pretorio, e nel 220 divenne console ordinario, con Eliogabalo come collega; nello stesso anno ricevette la prefettura del pretorio per la seconda volta.
Malgrado il suo stretto legame con Eliogabalo, Comazone sopravvisse alla caduta del giovane imperatore, ottenendo dal suo successore Alessandro Severo la prefettura per la terza volta.
- Valerio Massimo - console 253.
- Marco Valerio Romolo - console 309. figlio primogenito di Massenzio, cesare e poi usurpatore, e di Valeria Massimilla, figlia dell'imperatore romano Galerio. Nato nel 294 quando Massenzio aveva solo sedici anni, non ebbe mai rilevanza politica. Venne insignito del titolo di clarissimus puer da bambino, e in seguito di quello di nobilissimus vir. Tenne il consolato con il padre nel 308 e nel 309; sembra che morì nel 309, probabilmente affogato nel Tevere. Massenzio seppellì il figlio nel mausoleo lungo la Via Appia, presso la propria villa. Venne divinizzato, e nel Foro Romano gli fu dedicato un tempio.
- Valerio Messalla Avieno - Prefetto del pretorio d'Italia (399-400). Era pagano, noto per la sua eloquenza e per la sua cultura letteraria. Tra il 396 e il 398 fu legato senatoriale. Nel 399 fu nominato Prefetto del pretorio d'Italia dall'imperatore Onorio, e tenne la carica fino al 400. Durante questo mandato ricevette diverse lettere di Quinto Aurelio Simmaco conservatesi sino ad oggi.
- Giulio Valerio Alessandro Polemio - erudito del IV secolo, sotto Costanzo II. Si pensa che la nomina di Polemio e del suo collega Flavio Urso a consoli per il 338 fosse una ricompensa all'esercito di cui erano comandanti, per il sostegno dato a Costanzo in occasione delle purghe del 337, che avevano eliminato i pretendenti al trono dopo la morte di Costantino I. Costanzo si dovette occupare della frontiera sasanide dell'impero, e in occasione di una delle campagne condotte dall'imperatore, intorno al 340, venne composto e dedicato a Costanzo l'Itinerarium Alexandri ("Il viaggio di Alessandro"), che conteneva le imprese di Alessandro Magno durante la sua campagna contro i Persiani. L'opera, un parallelo tra le imprese del re macedone e dell'imperatore romano, contiene anche una traduzione del Romanzo di Alessandro, forse dello stesso Polemio.
- Valerio Publicola - senatore del IV secolo, padre di santa Melania la giovane, ricchissimo possidente con estese proprietà a Roma, in Sicilia, in Spagna, in Gallia, in Aquitania, in Bretagna e in Africa settentrionale. Costrinse la figlia a sposarsi per avere nipoti ma infine si riconciliò e le lasciò in eredità la sua fortuna.
- Cesare M. Aurelio Valerio Massimiano Augusto (Massimiano), imperatore 286 - 305
- Cesare Galerio Valerio Massimino Augusto (Massimino Daia), imperatore 308 - 313
- Flavio Galerio Valerio Liciniano Licinio (Licinio) - imperatore 308 - 324
- Imp. Cesare Flavio Valerio Constantino Augusto (Costantino I) - imperatore 306 - 337
- Imp. Giulio Valerio Maggioriano (Maggioriano) - imperatore 457 - 461.
IL MAUSOLEO DEI VALERII
MAUSOLEO DEI VALERI |
La Repubblica:
Il Mausoleo dei Valeri
(Fonte)
"E' un mondo sterminato, oscuro. Forse tra i più densi di storia a Roma, considerata la stratigrafia complessiva, l' imponenza di ciò che lo sovrasta, il valore simbolico.
SOL INVICTUS - MAUSOLEO DEI VALERII |
BIBLIO
- Münzer - De Gente Valeria- Plutarch - The Life of Publicola
- Briscoe - Valerius Maximus,
- Cicero - Pro Flacco, 36 - De Oratore, 38 -
Aelius Lampridius, "The Life of Commodus"
Julius Capitolinus, "The Life of Antoninus Pius
- Suetonius, De Illustribus Grammaticis,
- Valerius Maximus - Factorum ac Dictorum Memorabilium -
- Marcus Valerius Martialis - Epigrammata (Epigrams).
Priscus, quoted in the Excerpta de Legationibus.
Cornelius Nepos, "The Life of Cato
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