VILLA ROMANA AD APPIANO (Trentino Alto Adige)




Il paesino di San Paolo, anticamente chiamato Appiano, è situato in Alto Adige a 394 m s.l.m., e un po' al di sopra del paesino, nel quartiere di Aica, nell'anno 2005 è avvenuta una magnifica scoperta. 

Secondo alcuni studiosi il nome Appiano dovrebbe derivare da quello del proprietario terriero Appius, proprietario della villa dissepolta. Secondo altri qui avrebbe soggiornato a lungo Appiano di Alessandria, ma questa sembra meno credibile.

In Italia i beni archeologici si scoprono quasi sempre per caso, tanto il nostro territorio è ricco di questi beni, per cui si scoprono facendo una casa, una strada, sistemando delle rotaie e così via. Durante la costruzione di una nuova casa della zona sono infatti emersi i resti di un’abitazione del IV secolo d.c..

Trattavasi dei resti di una magnifica villa romana, con zone conservate meglio o peggio, in parte perché le pareti sono servite come forniture di materiale da costruzione ai residenti circostanti, in parte perchè vi hanno edificato sopra delle case.

La villa giaceva in una zona servita dalla Via Augusta, una delle più importanti vie romane di collegamento tra il Nord Italia e le aree germanofone meridionali, che attraversa San Paolo e la Bassa Atesina in direzione Val Venosta e Augusta in Germania.


Particolarmente visibili sono i contorni di una piscina pubblica e di una grande sala di rappresentanza con diversi mosaici pavimentali. Soprattutto i mosaici e i resti di pitture murali conservati fanno di questa scoperta una rarità: In Alto Adige non c'è nessun altro mosaico, che sarebbe così ben conservato come quello della villa romana di San Paolo / Appiano.

L'alta qualità e la struttura della Villa fanno pensare ad un padrone di casa molto benestante, infatti nella villa sono stati anche rinvenuti frammenti di pitture murali, che mostrano tutto lo splendore della villa, all’epoca dotata anche di riscaldamento a pavimento (encaustum) e di un impianto balneare (Balneum). 

Fino al 2010, erano state individuate 27 stanze, di cui due affrescate e tre con bellissimi pavimenti a mosaico, simili a quelle rinvenute ad Aquileia. Sono state rinvenute anche piastrelle in marmo per la decorazione di pareti e pavimenti e frammenti di pregiate stoviglie.  

La parte ovest è quella meglio conservata, mentre verso valle le mura sono state demolite in epoca moderna per costruire altre case (sig!). La villa romana di San Paolo, eretta probabilmente per un grande proprietario terriero, un cosiddetto Possessore, è oggi di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano. 

Le foto sono state messe a disposizione da: © Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, Ufficio Beni archeologici.



IL CONCORSO DI PROGETTAZIONE

Bandito il concorso di progettazione per la musealizzazione della villa romana in via Aica. Entro il 28 maggio 2021 il progetto di fattibilità per il percorso espositivo. La Provincia intende musealizzare e così rendere accessibile ai visitatori i resti della Villa romana, risalente al III-IV secolo d.c., venuti alla luce in via Aica a S.Paolo/Appiano.

La struttura sorgeva in posizione strategica, su un rilievo lungo una probabile strada d’accesso alla via Claudia Augusta. Secondo gli storici il complesso abitativo dovrebbe essere appartenuto al proprietario terriero Appius. Dal suo nome potrebbe derivare la denominazione della località Appiano.

Il costo netto di costruzione della struttura museale prevista ammonta a 2.270.000 di euro, oneri della sicurezza inclusi, come indicato dal programma planivolumetrico approvato dalla Giunta provinciale a fine 2010.



PROGETTO DI FATTIBILITA' ENTRO IL MAGGIO 2021

In questi giorni, la Ripartizione edilizia e servizio tecnico della Provincia ha pubblicato l’avviso relativo all’indizione del concorso di progettazione per la musealizzazione della Villa romana.

«Oggetto del concorso è individuare la miglior soluzione complessiva architettonica e funzionale grazie all’elaborazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, a basso impatto ambientale», fa presente l’assessore provinciale all’edilizia pubblica che ricorda la richiesta ai partecipanti di utilizzare il legno come materiale edile da costruzione per la struttura.

L’istanza di partecipazione potrà essere inoltrata entro il 2 ottobre 2020; in seguito a due fasi di selezione, entro il 28 maggio 2021 dovrà essere presentato il progetto di fattibilità.

Per la realizzazione dell’opera al vincitore del concorso verrà richiesto di presentare, sulla base del progetto vincitore un'offerta per le successive fasi prestazionali, ossia progettazione definitiva ed esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, nonché direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione.



PERCORSO MUSEALE COPERTO 

Obiettivo del concetto museale da progettare è rendere visibili gli scavi al meglio per veicolare al pubblico le varie funzioni della villa nel suo contesto storico. A tal fine dovrà essere sviluppato un percorso archeologico con passerelle che attraversi l’intero ambito espositivo. L’intera zona di rinvenimento dei reperti della Villa romana dovrà essere coperta da una struttura protettiva.

La copertura degli scavi dovrà essere chiusa, al fine di garantire temperature e umidità costanti. Le finestre della struttura museale dovranno essere dotate di filtro di protezione dai raggi infrarossi UV per mantenere intatti i colori dei mosaici.

Il percorso sarà dotato di zone per bacheche, pannelli espositivi ed informativi per i visitatori.
Inoltre, sul lato est, vi sarà un ambito per consentire ai visitatori di riposarsi e di ammirare il paesaggio circostante al paese di S. Paolo, antico paese romano, e di ascoltare spiegazioni sulla storia del luogo.
Le singole parti dello scavo saranno poste in risalto grazie ad illuminazione artificiale mirata.

RICOSTRUZIONE DELLE TERME


TERME E LOCALI RISCALDATI
 
La parte più a sud è costituita dalle terme con le vasche; la zona nord è la parte residenziale e di rappresentanza con ambienti di particolare bellezza per i mosaici e gli affreschi che li adornano.
I locali erano riscaldati grazie a un sistema di riscaldamento a pavimento ad hypocaustum, un sottofondo con tubi in laterizio nei quali circolava aria calda, prodotta da un apposito forno. Parti della villa non sono più conservate.


COMMENTO

Oltre ad approvare l'iniziativa del bando di progettazione, suggeriremmo di restituire al paese l'antico nome romano, cioè Appiano, lasciando al Santo le sue glorie e le sue feste. Non tanto perchè l'Italia è per costituzione un paese laico, quanto perchè i nomi romani sono molto più suggestivi e ricchi storia sia per chi ci vive che per i turisti.


E ANCORA IN ALTO ADIGE

A Bolzano/Gries, sul terreno d.c. con portico, colonnato e un edificio pubblico, il primo del genere in Alto Adige, sono venuti alla luce durante i lavori di costruzione della nuova casa di riposo.

Una scoperta considerata straordinaria: frammenti di colonne di marmo, muri fino a due metri di altezza con affreschi di ottima qualità e motivi floreali e geometrici. Sono stati rinvenuti resti di capitelli corinzi, una rarità per la zona, ed elementi architettonici in marmo. Al centro del peristilio si trovava una vasca decorata verosimilmente da un mosaico di cui sono rimasti frammenti e singole tessere.

A monte della villa è emersa una struttura imponente, un edificio pubblico realizzato all’epoca della conquista delle Alpi da parte di Druso, figlio adottivo dell'imperatore Augusto. Si tratta dei resti archeologici più importanti del romano Pons Drusi.


BIBLIO

- L. Crema - L’architettura romana - Torino - 1959 -
- James C. Anderson - Architettura e società romana - Baltimore - Johns Hopkins Univ. Stampa - a cura di Martin Henig - Oxford - Oxford Univ. - Comitato per l'archeologia - 1997 -
- Ranuccio Bianchi Bandinelli, Mario Torelli - L'arte dell'antichità classica - Etruria-Roma - Utet - Torino 1976 -
- N. Blanc - Les frises de stuc du décor intérieur en Italie romaine (TAV. V).53 -
- Santo Mazzarino - Il basso impero. Antico, tardoantico ed era costantiniana. 2 volumi, Dedalo, Bari, 1974-1980 -



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