CLIVUS ARGENTARIUS - CLIVUS LAUTUMIARUM



CLIVUS ARGENTARIUS

Il Clivus Argentarius iniziava dalla piazza antistante il Carcere Tulliano e si snodava a mezza costa sulle pendici del Campidoglio, alle spalle del Foro di Cesare, fino a raggiungere il tempio di Giove Ottimo Massimo, transitando per la parte del Campidoglio chiamata Inter duos Lucos o anche Asylum, corrispondente alla sella posta fra le due sommità dell'Arx e del Capitolium.

Sembra che anticamente si chiamasse Clivus Lautumiarum e solo nel Medioevo venne denominato Clivus Argentarius (Order of Saint Benedict, p143; Mirab. 24). Altri documenti asseriscono che il nome del Clivus Argentarius era probabilmente in uso già sotto l'Impero e derivava dalle botteghe dei banchieri. Infatti il Clivo prese il nome dagli argentari, che lì avevano delle loro botteghe di cambia valute. Tra l'altro il Clivus passa proprio dietro la Basilica Argentaria il cui nome è datato in epoca Costantiniana. 


Sul lato destro del clivus Argentarius vi sono infatti delle taberne in laterizio e un ninfeo a ferro di cavallo absidato con nicchie per statue, costruzioni probabilmente risalenti ad epoca traianea, e qui si effettuava l'attività dei banchieri, dal III sec. a.c. al II sec. d.c., che comprendeva operazioni creditizie e bancarie, oltre a speculazioni finanziarie. Un altra ipotesi vede uffici dell'impero comunque sempre ad uso creditizio.

Di questa strada si conserva un tratto di basolato, che parte dalla piazzetta antistante il Carcere Tulliano, appena fuori dell'area archeologica del Foro Romano e giunge fino all'ingresso del Museo centrale del Risorgimento, alle spalle del Vittoriano.

Il tratto che corre immediatamente a monte del Foro di Cesare, in maggiore pendenza, conserva il basolato antico e tracce degli ambienti in laterizio che lo fiancheggiavano: quelli a valle costituiscono un secondo piano al di sopra delle taberne aperte sul fondo dei portici della piazza del Foro, innalzato con i rifacimenti di epoca traianea e comprendente anche un'ampia latrina semicircolare.


Il Clivus Argentarius, visto da sud a nord, presenta varie tabernae sulla destra della strada. Nell'area immediatamente antistante si conservano nella pavimentazione stradale moderna tracce di muri in blocchi di tufo di Grotta Oscura, che dovevano appartenere alle mura serviane e forse alla Porta Fontinalis.

L'ANTICO PERCORSO DEL CLIVUS ARGENTARIUS (IN ROSSO)


IL PERCORSO

Il clivo, nome che si dava alle vie in pendenza, lasciava il Foro come prosecuzione della Via Sacra, subito dopo l'incrocio tra la via Sacra stessa e il vicus Iugarius, dove si ergeva l'arco di Tiberio (oggi scomparso). Qui si conservano alcuni archi dell'epoca di Silla che lo sostenevano, assieme a una via che se ne diramava.

Passava di fronte al tempio di Saturno e si piegava poi a sudovest, costeggiando il tempio di Saturno nel fianco occidentale e passando a fianco del portico degli Dei Consenti, poi, proseguendo la salita sul colle, girava sul lato posteriore svoltando a destra. Il lato posteriore del portico svolgeva da sostruzione del clivo. 

IL PERCORSO

Dopo aver costeggiato il Tabularium e il tempio di Veiove, raggiungeva con una pendenza media del 12,5% la località chiamata Asylum o anche Inter duos lucos, dove sorgevano anche abitazioni private. Il clivo, lasciava quindi il foro come prosecuzione della via Sacra, subito dopo l'intersezione tra la via Sacra stessa e il vicus Iugarius, sul quale si innalzava l'arco di Tiberio oggi scomparso.

Qui si conservano alcuni archi dell'epoca di Silla che sorreggevano il clivus, assieme a una via che se ne diramava. Passava di fronte al tempio di Saturno e svoltava quindi a sudovest, costeggiando il tempio di Saturno lungo il fianco occidentale e passando a fianco del portico degli Dei Consenti, poi proseguendo l'ascesa sul colle, girava sul lato posteriore dopo una netta svolta a destra.

Del tracciato superiore del clivo e della diramazione che conduceva all'Arx (Arce) non restano tracce, ma si pensa che il clivo raggiungesse le sostruzioni degli edifici del Capitolium dal lato nordorientale, che girasse poi ad angolo retto, costeggiasse con una ripida salita il lato orientale dell'area sacra e vi entrasse dal lato sudorientale.



BIBLIO

- Tito Livio - Ab urbe condita libri - III -
- Plinio il Vecchio - Naturalis Historia - XIX -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Arnoldo Mondadori Editore - Verona - 1984 -
- Samuel Ball Platner - (completato e rivisto da Thomas Ashby) - A Topographical Dictionary of Ancient Rome - Oxford University Press - Londra - 1929 -



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