La Legio IIII Flavia Felix (Flavia fortunata) venne assoldata dall'imperatore Vespasiano nel 70 d.c. ed era ancora attiva in Mesia Superiore agli inizi del V secolo. Il simbolo della legione era il leone.
VESPASIANO (9 - 79)
La Legio venne assoldata dall'imperatore Vespasiano (r. 69-79) nel 70 d.c., per intenderci quell'imperatore che in punto di morte disse « Imperatorem stantem mori oportet » (È opportuno che un imperatore muoia in piedi) e in effetti si alzò in piedi mentre traeva l'ultimo respiro. (Svetonio, Vite dei Cesari, Vespasiano, 24)
L'ARALDO |
Secondo alcuni la legione venne organizzata tra luglio e agosto, avendo il leone come simbolo, ma risulta invece che le legioni si portassero in genere il simbolo zodiacale del loro imperatore, non riferito però al segno dove era collocato il sole al momento della nascita, ma al segno dove era collocata la luna al momento della nascita.
Durante la ribellione bataviana (68 - 69), la IV Macedonica combatté per Vespasiano nella Germania Inferiore contro Giulio Civile, ma l'imperatore diffidava dei suoi uomini, probabilmente perché due anni prima avevano sostenuto Vitellio contro lo stesso Vespasiano durante l'Anno dei quattro imperatori (69).
La legione fu dunque organizzata da Vespasiano con i componenti della IIII Macedonica, creata da Gaio Giulio Cesare nel 48 a.c. e sciolta nel 70 dall'imperatore Vespasiano poichè aveva combattuto dalla parte di Vitellio contro di lui durante l'Anno dei quattro imperatori (69). Pertanto la IV Macedonica fu sciolta e una nuova Quarta legione, chiamata Flavia Felix, fu reclutata dall'imperatore, che diede alla legio il nome della sua gens, e cioè Flavia.
- In Dalmazia:
DOMIZIANO (51 - 96)
Dopo l'invasione dei Daci dell'86, Domiziano, in occasione delle sue campagne daciche contro re Decebalo, combattute negli anni 85-89, spostò la legione in Mesia Superiore, a Singidunum, (fondata dagli Scordisci nel III secolo a.c., poi conquistata dai Romani, attuale Belgrado), sebbene alcune sue vessillazioni rimanessero a Viminacium, la base della VII Claudia, fondata dall'imperatore Claudio.
Dopo l'invasione dei Daci dell'86, Domiziano, in occasione delle sue campagne daciche contro re Decebalo, combattute negli anni 85-89, spostò la legione in Mesia Superiore, a Singidunum, (fondata dagli Scordisci nel III secolo a.c., poi conquistata dai Romani, attuale Belgrado), sebbene alcune sue vessillazioni rimanessero a Viminacium, la base della VII Claudia, fondata dall'imperatore Claudio.
Singidunum, pur non essendo importante come Viminacium, aveva un suo valore per la sua disposizione sulla strada che portava al confine del Danubio, rendendola un punto ottimale per accamparvi delle legioni. Così nell'86 vi venne costruito il castrum della Legio IIII Flavia Felix, naturalmente edificato dalla stessa legione.
TRAIANO (53 - 117)
Nell'88 la Flavia Felix partecipò all'invasione punitiva della Dacia, partecipando alla vittoriosa battaglia di Tape, per vendicare la disfatta subita nell'86 dal prefetto del pretorio Cornelio Fusco; dieci anni dopo fece parte dell'esercito che, guidato da Traiano, determinò la definitiva conquista della Dacia occupando la fortezza legionaria di Berzobis, un grande accampamento fortificato della legio IV Flavia Felix, che divenne il nucleo iniziale dell'antica città di Berzobis.
Nell'88 la Flavia Felix partecipò all'invasione punitiva della Dacia, partecipando alla vittoriosa battaglia di Tape, per vendicare la disfatta subita nell'86 dal prefetto del pretorio Cornelio Fusco; dieci anni dopo fece parte dell'esercito che, guidato da Traiano, determinò la definitiva conquista della Dacia occupando la fortezza legionaria di Berzobis, un grande accampamento fortificato della legio IV Flavia Felix, che divenne il nucleo iniziale dell'antica città di Berzobis.
Sembra che fu in quest'occasione che l'imperatore la denominò come "Pia Fidelis". cioè "devota e fedele".
L'appellativo non era solo motivo di orgoglio e di gloria per i legionari che ne ottenevano gloria e riconoscimenti da ogni romano, ma era anche fonte di doni da parte dell'imperatore, sia in denaro ma pure in oggetti preziosi o armi e armature.
Sembra pertanto che durante la conquista della Dacia, la fortezza legionaria di Singidunum ebbe un ruolo fondamentale nella guerra.
È possibile infatti identificare sulla colonna di Traiano a Roma alcune immagini della fortezza.
ADRIANO (76 - 138)
Per ordine di Adriano la Flavia Felix si trasferì a Singidunum (terra degli Scordisci, oggi Belgrado in Serbia), che ottenne la condizione di municipium e successivamente di colonia romana.
Per ordine di Adriano la Flavia Felix si trasferì a Singidunum (terra degli Scordisci, oggi Belgrado in Serbia), che ottenne la condizione di municipium e successivamente di colonia romana.
Ma vessillazioni sono attestate in varie parti del confine, ad Apulum, oggi Alba Iulia in Romania, a Naissus,
città romana, situata lungo il fiume
Nišava, nell'attuale Serbia, dove oggi sorge la città di Nis, a Ulpiana, città romana nei Balcani, e capitale della regione storica della Dardania, e ad Aquincum (Budapest).
ANTONINO PIO (86 - 161)
LUCIO VERO (130 - 169)
La IIII si recò in oriente nel 165, per partecipare alla campagna contro i Parti condotte dal co-imperatore Lucio Vero, per volontà di Marco Aurelio (Cassio Dione: «perchè Lucio Vero era robusto e più giovane del fratello Marco, più adatto all'attività militare»). Secondo alcune fonti però si trattò solo di alcune vexillationes della IIII Flavia.
L'Impero dei Parti, sconfitto e parzialmente sottomesso da Traiano quasi cinquant'anni prima (114-116), era così tornato a rinnovare i suoi attacchi alle province orientali romane, dagli antichi territori dell'Impero persiano. Il governatore della Cappadocia, provincia che costituiva la prima linea difensiva lungo la frontiera armena, era Marco Sedazio Severiano, un anziano comandante dotato di grande esperienza militare.
Ancora combattè sotto Marco Aurelio le guerre Marcomanniche (167 - 189), stanziata a Singidunum, nel 172 e oltre. Tornato a Roma il fratello Lucio Vero, Marco, uomo di pace, dovette assumersi l'onere di questa massacrante guerra e la IV Flavia lo seguì.
SETTIMIO SEVERO (146 - 211)
Dopo la morte di Pertinace (128 - 193), diversi pretendenti al trono emersero tra i comandanti militari: la IIII sostenne Settimio Severo, di origine africana, contro Dido Giuliano (sostenuto dai pretoriani), contro Pescennio Nigro e contro Clodio Albino, e quando questi completò la propria campagna orientale, la Flavia Felix rimpiazzò la II Adiutrix ad Aquincum.
Di questa legione sono stati rinvenute sue tracce durante la campagna germanica di Massimino Trace del 235.
ISCRIZIONE DELLA IV FLAVIA FELIX |
MASSIMINO TRACE (173 - 238)
Di questa legione sono stati rinvenute delle tracce durante la campagna germanica di Massimino Trace del 235, sostenitore della guerra "antigermanica", che continuò a combattere gli Alemanni, riuscendo non solo a respingere le loro incursioni lungo il limes germanico-retico, ma anche a penetrare profondamente in Germania per circa 30-40 miglia romane (45-60 chilometri) e a battere sul loro terreno le armate alemanne, nella regione del Württemberg e Baden. Ne venne coivolta anche la IV Flavia.
Da recenti scoperte però la valutazione di 30-40 chilometri appare riduttiva, e si rivela realistica l'informazione dell'Historia Augusta secondo cui i romani sarebbero penetrati per circa 300-400 miglia romane, che era ritenuta inattendibile ed era stata considerata quindi un errore di trascrizione.
Campagne archeologiche di scavo, condotte dal 2008 al 2011, hanno rivelato, infatti, tracce di uno scontro militare tra le armate romane ed i Germani presso l'Harzhorn, nell'area boschiva nei pressi di Kalefeld (in Bassa Sassonia), a centinaia di Km dalla base di Mogontiacum.
Di questa legione sono stati rinvenute delle tracce durante la campagna germanica di Massimino Trace del 235, sostenitore della guerra "antigermanica", che continuò a combattere gli Alemanni, riuscendo non solo a respingere le loro incursioni lungo il limes germanico-retico, ma anche a penetrare profondamente in Germania per circa 30-40 miglia romane (45-60 chilometri) e a battere sul loro terreno le armate alemanne, nella regione del Württemberg e Baden. Ne venne coivolta anche la IV Flavia.
Da recenti scoperte però la valutazione di 30-40 chilometri appare riduttiva, e si rivela realistica l'informazione dell'Historia Augusta secondo cui i romani sarebbero penetrati per circa 300-400 miglia romane, che era ritenuta inattendibile ed era stata considerata quindi un errore di trascrizione.
Campagne archeologiche di scavo, condotte dal 2008 al 2011, hanno rivelato, infatti, tracce di uno scontro militare tra le armate romane ed i Germani presso l'Harzhorn, nell'area boschiva nei pressi di Kalefeld (in Bassa Sassonia), a centinaia di Km dalla base di Mogontiacum.
DECIO (201 - 251)
La IIII Flavia Felix venne quindi impiegata dall'imperatore Decio (r. 249-251) contro i Gepidi a cui i romani pagavano un tributo annuale. Combatté probabilmente nelle diverse campagne lanciate contro i Sasanidi in oriente, ma il campo-base è attestato ancora in Mesia ancora nella prima metà del IV secolo, e poi fino alla Notitia Dignitatum, ("Notitia dignitatum et administrationum omnium tam civilium quam militarium", ovvero "Notizia di tutte le dignità ed amministrazioni sia civili sia militari"), un documento redatto da un anonimo e attribuito dagli studiosi ad un periodo compreso tra la fine del IV secolo e l'inizio del regno dell'Imperatore romano d'Occidente Valentiniano III (425-455).
La IIII Flavia Felix venne quindi impiegata dall'imperatore Decio (r. 249-251) contro i Gepidi a cui i romani pagavano un tributo annuale. Combatté probabilmente nelle diverse campagne lanciate contro i Sasanidi in oriente, ma il campo-base è attestato ancora in Mesia ancora nella prima metà del IV secolo, e poi fino alla Notitia Dignitatum, ("Notitia dignitatum et administrationum omnium tam civilium quam militarium", ovvero "Notizia di tutte le dignità ed amministrazioni sia civili sia militari"), un documento redatto da un anonimo e attribuito dagli studiosi ad un periodo compreso tra la fine del IV secolo e l'inizio del regno dell'Imperatore romano d'Occidente Valentiniano III (425-455).
Qui sotto l'Antoniniano (moneta equivalente a due denari) dell'imperatore Gallieno (253-268) dove si può notare la legenda "LEG IIII FL VI P VI F" che attesta il conferimento del titolo "VI Pia VI Fidelis" ("sei volte devota, sei volte leale") alla legione IIII Flavia.
ANTONINIANO DI GALLIENO CON LA LEGENDA LEG IIII RL VI P VI F |
BIBLIO
- Cassio Dione Cocceiano - Storia romana - LV -- Santo Mazzarino - L'Impero romano -
- Aurelio Vittore - De Caesaribus - XXVI -
- Notitia Dignitatum - in partibus Orientibus - XLI -
- Michael Grant - Gli imperatori romani, storia e segreti -
- Michael Grant - Gli imperatori romani, storia e segreti -
- Michael Geschwinde & Petra Lönne - La spedizione dimenticata» - Archeo, attualità dal passato - ottobre 2012 -
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