MICHELE I |
Nome: Michele I Rangabe
Nascita: 770 circa
Morte: 11 gennaio 844
Dinastia: Siriana
Padre: Teofilatto Rangabe
Padre: Teofilatto Rangabe
Madre: sconosciuta
Moglie: Procopia, figlia di Niceforo I
Regno: 2 ottobre 811 - 11 luglio 813
Regno: 2 ottobre 811 - 11 luglio 813
Michele era un patrizio dell'impero bizantino, figlio che aveva sposato Procopia, l'unica figlia femmina dell'imperatore Niceforo I detto il Logoteta, ed era stato curopalate nell'802. Il curopalate, da cura palatii (cura del palazzo), era un titolo puramente onorifico ma di grande prestigio della corte di Costantinopoli. Divenne Basileus dei Romei in seguito all'abdicazione di Stauracio nell'ottobre 811.
Nella biografia agiografica di Ignazio I il patriarca di Costantinopoli, redatta da Niceta David il Paflagone, si riporta che Michele I Rangabe era figlio di un patrizio di nome Teofilatto Rangabeel, drungarios (ammiraglio) del Dodekanesos (nell'Egeo meridionale).
L'Imperatore Stauracio venne gravemente ferito a sua volta, con lancinanti dolori alla schiena. Riuscì a tornare a Costantinopoli, e si fece incoronare, ma la schiena gli dava dolori insopportabili, per cui dovette nominare un altro erede ed abdicò in favore del cognato Michele I, che era stato l'unico illeso della famiglia imperiale nella battaglia di Pliska.
Questi nel 780 partecipò a una congiura per deporre la reggente Irene d'Atene e incoronare Niceforo, il figlio maggiore di Costantino V. Quando Irene scoprì il piano, fece torturare, tonsurare (con conseguente costrizione alla vita monastica) ed esiliare tutti i cospiratori, Teofilatto compreso.
LEONE V COL FIGLIO COSTANTINO |
ABDICAZIONE DI STAURACIO
L'Imperatore Stauracio venne gravemente ferito a sua volta, con lancinanti dolori alla schiena. Riuscì a tornare a Costantinopoli, e si fece incoronare, ma la schiena gli dava dolori insopportabili, per cui dovette nominare un altro erede ed abdicò in favore del cognato Michele I, che era stato l'unico illeso della famiglia imperiale nella battaglia di Pliska.
Michele oltre ad essere designato venne eletto dal popolo che interpretò come un segno divino l'essere scampato alla battaglia di Pliska, ma pure con l'appoggio del partito ortodosso della Chiesa essendo un convinto iconodulo che perseguitò sistematicamente gli iconoclasti sulle frontiere settentrionali e occidentali dell'Impero.
Nonostante l'abdicazione, non potè evitare che i suoi figli venissero castrati dagli avversari politici, i quali si assicuravano in questo modo non solo la totale sconfitta di Michele ma anche quella dei suoi figli, poiché eunuchi non avrebbero potuto ripresentarsi in futuro come pretendenti al trono.
Dopo la morte di Krum nell'814, l'erede, suo figlio Omurtag negoziò un trattato di pace di trent'anni. Nell'893, durante la successiva grande guerra, l'imperatore bulgaro Simeone I sconfisse nuovamente i bizantini, mentre tentava di formare un grande impero nell'Europa orientale, ma i suoi tentativi fallirono.
POLITICA ESTERA
CON CARLO MAGNO
Nell'812 l'imperatore Michele I riconobbe l'impero carolingio come stato sovrano, con gli stessi diritti dell'impero bizantino, accettandone i confini ma ricevendone in cambio Venezia che venne riannessa all'Impero bizantino. Invece non lo riconobbe come "imperatore dei Romani", titolo spettante esclusivamente all'imperatore di Costantinopoli.
GUERRE BULGARO-BIZANTINE |
CON I BULGARI
Intanto i Bulgari depredarono gran parte della Macedonia e della Tracia, per cui dovette Michele dovette entrarci in guerra nella primavera dell'813, e malgrado alcuni iniziali successi venne sconfitto nella battaglia di Versinikia.
La battaglia era nettamente a favore dei bizantini, tanto che i bulgari fuggirono, ma la situazione divenne favorevole per i bulgari, poiché le truppe di Leone (futuro Leone V) disertarono mentre i bizantini seguivano i bulgari, andando via dal campo di battaglia e lasciando Leone con il suo stato maggiore. Il khan dei bulgari, visto l'abbandono dal campo di battaglia delle truppe di Leone, ordinò allora ai suoi uomini di battersi con le truppe rimaste fedeli a Michele, che da inseguitori divennero inseguiti.
Furono così massacrati tutti i macedoni, l'ala sinistra dello schieramento bizantino, comandata da Giovanni Aplakes. Le truppe di Leone avevano agito per ordine di Leone stesso, che voleva usurpare il trono di Michele, ma senza scappare dal campo di battaglia, perché i bizantini non avrebbero mai accettato un imperatore traditore.
Dopo la sconfitta, capendo Michele che la corte e l'esercito volessero incoronare Leone l'Armeno, Michele I decise di abdicare in favore di Leone ed evitare potenziali cospirazioni o complotti che mettessero a repentaglio la sua vita.
La battaglia era nettamente a favore dei bizantini, tanto che i bulgari fuggirono, ma la situazione divenne favorevole per i bulgari, poiché le truppe di Leone (futuro Leone V) disertarono mentre i bizantini seguivano i bulgari, andando via dal campo di battaglia e lasciando Leone con il suo stato maggiore. Il khan dei bulgari, visto l'abbandono dal campo di battaglia delle truppe di Leone, ordinò allora ai suoi uomini di battersi con le truppe rimaste fedeli a Michele, che da inseguitori divennero inseguiti.
Furono così massacrati tutti i macedoni, l'ala sinistra dello schieramento bizantino, comandata da Giovanni Aplakes. Le truppe di Leone avevano agito per ordine di Leone stesso, che voleva usurpare il trono di Michele, ma senza scappare dal campo di battaglia, perché i bizantini non avrebbero mai accettato un imperatore traditore.
Dopo la sconfitta, capendo Michele che la corte e l'esercito volessero incoronare Leone l'Armeno, Michele I decise di abdicare in favore di Leone ed evitare potenziali cospirazioni o complotti che mettessero a repentaglio la sua vita.
Nonostante l'abdicazione, non potè evitare che i suoi figli venissero castrati dagli avversari politici, i quali si assicuravano in questo modo non solo la totale sconfitta di Michele ma anche quella dei suoi figli, poiché eunuchi non avrebbero potuto ripresentarsi in futuro come pretendenti al trono.
La castrazione, oltre a mutilazioni varie sul naso, occhi, lingua ecc, era una pratica politica tanto barbara quanto consueta nell'impero bizantino per impedire la salita al trono degli avversari. Dopo l'abdicazione, Michele decise di trascorrere il resto della sua vita come monaco presso l'isola di Proti, sotto il nome di Athanasios, dove morì l'11 gennaio dell'844.
Dopo la morte di Krum nell'814, l'erede, suo figlio Omurtag negoziò un trattato di pace di trent'anni. Nell'893, durante la successiva grande guerra, l'imperatore bulgaro Simeone I sconfisse nuovamente i bizantini, mentre tentava di formare un grande impero nell'Europa orientale, ma i suoi tentativi fallirono.
BIBLIO
- Teofane Confessore - Cronaca -
- Cronaca dell'anno - 811 -
- Edward N. Luttwak - La grande strategia dell'Impero bizantino - Rizzoli - 2009 -
- John Julius Norwich - Bisanzio - Milano - Mondadori - 2000 -
- Alexander P Kazhdan - Bisanzio e la sua civiltà - Bari - Laterza - 2004 -
- Giorgio Ravegnani - La storia di Bisanzio - Roma - Jouvence - 2004 -
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Roma - Newton & Compton - 2005 -
- Cronaca dell'anno - 811 -
- Edward N. Luttwak - La grande strategia dell'Impero bizantino - Rizzoli - 2009 -
- John Julius Norwich - Bisanzio - Milano - Mondadori - 2000 -
- Alexander P Kazhdan - Bisanzio e la sua civiltà - Bari - Laterza - 2004 -
- Giorgio Ravegnani - La storia di Bisanzio - Roma - Jouvence - 2004 -
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Roma - Newton & Compton - 2005 -
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