MICHELE TERZO, LA SORELLA TECLA E LA MADRE TEODORA ARMENA |
Nascita: 19 gennaio 840
Morte: 25 settembre 867
Regno: dal 29 gennaio 842 formalmente, dall'855 realmente, fino all'867
Madre e reggente: Teodora Armena
Padre: Teofilatto
TEODORA ARMENA
Teodora Armena, Basilissa dei Romei, cioè Imperatrice d'Oriente, come moglie dell'Imperatore bizantino Teofilo, figlio dell'imperatore Michele II (820-829) e della sua prima consorte Tecla, alla morte dell'imperatore divenne reggente dell'Impero Bizantino dall'842 all'855 per conto di suo figlio Michele III.
Con l'appoggio della famiglia e del suo favorito, il comandante della flotta Teoctisto, un eunuco che assistette all'ascesa al trono di Michele II nell'822 e venne insignito del titolo di patrikios e quindi di magistros, Teodora rovesciò la politica religiosa del marito, destituì il patriarca di Costantinopoli, Giovanni VII Grammatico e nominò al suo posto Metodio I, il quale ristabilì la venerazione delle immagini di Cristo e dei Santi mentre il clero iconoclasta veniva destituito. Con una grande processione le immagini vennero riportate in Santa Sofia l'11 marzo 843 e viene istituita la "Festa dell'Ortodossia".
Figlio di Teofilo, della dinastia amoriana, e di Teodora, Michele nacque nell'840 e successe al padre nell'842, a soli due anni, sotto la reggenza della madre. Durante la minore età di Michele, l'impero fu governato dalla madre Teodora, suo zio Sergio ed il ministro Teoctisto.
Intanto a corte nacquero due fazioni divergenti sull'educazione del giovane Michele:
- la fazione di sua madre, di suo zio Sergio e del ministro Teoctisto che accusavano altri due suoi zii di portare Michele sulla cattiva strada, facendogli condurre una vita libertina, edonistica e peccaminosa
- la fazione di altri due suoi zii, Bardas e Petronas. che agli occhi di Michele erano modelli di riferimento. Bardas persuase Michele ad allontanarsi dagli oppressivi precetti materni e riuscì a farsi nominare cesare dal giovane figlio di Teodora.
Nell'855 Teodora e Teoctisto impedirono all'erede di sposare Eudokia Ingerina, figlia di un ufficiale della guardia variaga, costringendolo invece a prendere in sposa l'aristocratica Eudokia Decapolitissa.
Nel marzo dell'856 Michele si fece incoronare imperatore col nome di Michele III, mentre nell'857 lo convinse a regnare da solo relegando in monastero madre e sorella.
FOZIO IL GRANDE
Nell'858 un giovane studioso di legge da poco entrato nell'ordine ecclesiastico, Fozio, convinse Michele III a nominarlo Patriarca di Costantinopoli al posto di Ignazio I, il quale nell'847 era stato designato dall'imperatrice-madre Teodora come sostituto di Metodio I, morto in quell'anno.
Intanto Papa Niccolò I rivolle il deposto Ignazio e non riconobbe Fozio quale Patriarca di Costantinopoli, allora Michele III organizzò un sinodo a Costantinopoli nell'867 ed in cui furono invitati altri patriarchi ecumenici, incluso lo stesso Papa Niccolò.
Invece nell'867 Basilio, per timore che Michele III volesse associare al trono un altro co-imperatore, e cioè il cortigiano Basilikiano, divenuto sempre più influente, ordì una congiura ai danni dell'imperatore.
Michele III morì così a soli 27 anni, dopo 25 anni di regno. In quanto a Basilio, essendo già stato incoronato co-imperatore, divenne automaticamente e senza opposizioni il solo Basileus Autokrato
LA RIVALUTAZIONE
Benché per lungo tempo l'immagine di Michele III sia stata screditata per la sua vita libertina e poco religiosa, da cui il soprannome l'Ubriacone, gli storici l'hanno poi rivalutato:
- per aver fermato l'espansione araba ai danni delle province bizantine,
- per aver incrementato le entrate dell'Erario,
- per la vittoria sui Bulgari e la loro cristianizzazione,
- per la cristianizzazione degli Slavi settentrionali del Khaganato cazaro,
- per la costrizione a tributo agli Slavi meridionali che abitavano i Balcani.
Teodora Armena, Basilissa dei Romei, cioè Imperatrice d'Oriente, come moglie dell'Imperatore bizantino Teofilo, figlio dell'imperatore Michele II (820-829) e della sua prima consorte Tecla, alla morte dell'imperatore divenne reggente dell'Impero Bizantino dall'842 all'855 per conto di suo figlio Michele III.
L'imperatore Teofilo morì di malattia il 20 gennaio 842 all'età di 29 anni. Dopo la morte del marito, Teodora assunse l'incarico di reggente per il figlio Michele, di due anni, formalmente assieme alla figlia Tecla. Teodora è venerata come santa della Chiesa ortodossa per la sua politica contraria a iconoclasti e pauliciani, una setta di asceti che prendevano il nome dal Paul-ik, ovvero il "figlio di Paolo" perché pensavano di vivere secondo il vero insegnamento di Paolo di Tarso.
Con l'appoggio della famiglia e del suo favorito, il comandante della flotta Teoctisto, un eunuco che assistette all'ascesa al trono di Michele II nell'822 e venne insignito del titolo di patrikios e quindi di magistros, Teodora rovesciò la politica religiosa del marito, destituì il patriarca di Costantinopoli, Giovanni VII Grammatico e nominò al suo posto Metodio I, il quale ristabilì la venerazione delle immagini di Cristo e dei Santi mentre il clero iconoclasta veniva destituito. Con una grande processione le immagini vennero riportate in Santa Sofia l'11 marzo 843 e viene istituita la "Festa dell'Ortodossia".
L'INFANZIA DELL'IMPERATORE
Figlio di Teofilo, della dinastia amoriana, e di Teodora, Michele nacque nell'840 e successe al padre nell'842, a soli due anni, sotto la reggenza della madre. Durante la minore età di Michele, l'impero fu governato dalla madre Teodora, suo zio Sergio ed il ministro Teoctisto.
Le incursioni arabe devastavano l'impero, con ripetute sconfitte nel sud Italia, a Creta e lungo le coste dell'Asia Minore. Ma grazie alla buona gestione finanziaria di Teoctisto, nell'853 il governo di Reggenza riuscì ad organizzare una flotta imponente di ben 300 navi che affrontarono e vinsero la flotta araba nell'Egeo e lungo le coste della Siria: il Califfato Abbaside firmò così una tregua.
Ponendo fine al periodo iconoclastico causò la rivolta dei pauliciani, i quali si rifiutarono di riconoscere il culto delle icone (per loro paragonabile all'idolatria pagana) e collaborarono con gli arabi perchè conquistassero la Cappadocia, cuore del paulicianesimo e thema bizantino a confine con i territori arabi.
Nell'856 poi l'esercito fu affidato al valente generale Petronas, fratello dell'imperatrice-madre Teodora, il quale vinse i Pauliciani e li deportarono in Tracia, poi Petronas spinse l'esercito nei Balcani, dove vinse le popolazioni slave e le rese tributarie dell'impero.
LE DUE FAZIONI
Intanto a corte nacquero due fazioni divergenti sull'educazione del giovane Michele:
- la fazione di sua madre, di suo zio Sergio e del ministro Teoctisto che accusavano altri due suoi zii di portare Michele sulla cattiva strada, facendogli condurre una vita libertina, edonistica e peccaminosa
- la fazione di altri due suoi zii, Bardas e Petronas. che agli occhi di Michele erano modelli di riferimento. Bardas persuase Michele ad allontanarsi dagli oppressivi precetti materni e riuscì a farsi nominare cesare dal giovane figlio di Teodora.
UNICO MONARCA
Nell'855 Teodora e Teoctisto impedirono all'erede di sposare Eudokia Ingerina, figlia di un ufficiale della guardia variaga, costringendolo invece a prendere in sposa l'aristocratica Eudokia Decapolitissa.
Quando Michele III raggiunse la maggiore età, nel 855, suo zio Bardas lo convinse ad eliminare la guida di Teoctisto e di sua madre, l'imperatrice Teodora e il 20 novembre 855, Teoctisto venne assassinato da Bardas e dai suoi seguaci.
Nel marzo dell'856 Michele si fece incoronare imperatore col nome di Michele III, mentre nell'857 lo convinse a regnare da solo relegando in monastero madre e sorella.
LE GUERRE
Nell'855 il cesare Bardas dichiarò guerra ai Bulgari per riprendersi le numerose città un tempo parte dell'impero bizantino, e pure il controllo del Golfo di Burgas. Le armate imperiali furono condotte in guerra direttamente da Michele III e da Bardas, che insieme riconquistarono Filippopoli, Develtos, Anchialo, Mesembria e altre città sotto il controllo dei Bulgari.
Poi Michele III si mosse al comando del suo esercito contro gli Abbasidi, tra l'856 e l'863, e assediò la città di Samostata, ma nell'860 dovette tornare alla capitale, la "Nuova Roma", posta d'assedio dai Rus', scandinavi di Ucraina, Bielorussia e Russia occidentale.
Nell'855 il cesare Bardas dichiarò guerra ai Bulgari per riprendersi le numerose città un tempo parte dell'impero bizantino, e pure il controllo del Golfo di Burgas. Le armate imperiali furono condotte in guerra direttamente da Michele III e da Bardas, che insieme riconquistarono Filippopoli, Develtos, Anchialo, Mesembria e altre città sotto il controllo dei Bulgari.
Poi Michele III si mosse al comando del suo esercito contro gli Abbasidi, tra l'856 e l'863, e assediò la città di Samostata, ma nell'860 dovette tornare alla capitale, la "Nuova Roma", posta d'assedio dai Rus', scandinavi di Ucraina, Bielorussia e Russia occidentale.
Nell'863 l'esercito guidato da suo zio, il generale Petronas, vinse abilmente le armate arabe nella battaglia di Lalakaon: i bizantini ripresero il controllo della regione di Melitene e posero fine all'espansione abbaside, e Petronas ottenne il trionfo nella capitale.
FOZIO IL GRANDE
FOZIO IL GRANDE |
Grazie alla sapienza di Fozio ed all'astuzia di Bardas, in quegli anni Michele III si impegnò nella manutenzione di numerose città dell'impero, guadagnandosi la stima del popolo e degli intellettuali, con i quali riorganizzarono l'Università Imperiale, presenziata dall'erudito Fozio, tra l'altro un bibliografo.
Nell'863 su iniziativa di Fozio, Michele III incaricò i monaci Cirillo e Metodio di cristianizzare il Khaganato dei Kazari: adattando l'alfabeto greco ai fonemi ed i suoni slavi, Cirillo inventò un alfabeto per quei popoli, detto poi il "cirillico".
Nell'863 su iniziativa di Fozio, Michele III incaricò i monaci Cirillo e Metodio di cristianizzare il Khaganato dei Kazari: adattando l'alfabeto greco ai fonemi ed i suoni slavi, Cirillo inventò un alfabeto per quei popoli, detto poi il "cirillico".
Intanto Papa Niccolò I rivolle il deposto Ignazio e non riconobbe Fozio quale Patriarca di Costantinopoli, allora Michele III organizzò un sinodo a Costantinopoli nell'867 ed in cui furono invitati altri patriarchi ecumenici, incluso lo stesso Papa Niccolò.
Ipatriarchi scomunicarono il Papa, reo di essere eretico nelle liturgie a causa del "filioque", derivato dalla frase latina "qui ex Patre Filioque procedit" (che procede dal Padre e dal Figlio), che esprime la dottrina della Chiesa cattolica per la quale lo Spirito Santo proviene dal Padre e dal Figlio congiuntamente, Tale evento verrà conosciuto come "scisma di Fozio".
EUDOKIA DEKAPOLITISSA
Michele III fu sempre infelice per aver sposato Eudokia Dekapolitissa, che non riusciva oltre a tutto a dargli degli eredi. Invece riprese sua relazione con Eudokia Ingerina, ma senza mai divorziare dalla moglie per paura del Clero. Fece invece sposare Ingerina al suo ciambellano di corte, Basilio che amava la sorella dell'imperatore Tecla, che fu per queste ragioni liberata dalla clausura.
Basilio, divenuto sempre più influente, ottenne da Michele III il permesso di poter uccidere Bardas nell'aprile dell'866, facendolo accusare di cospirazione contro l'imperatore, ed ottenne addirittura di essere adottato, e quindi erede, nonchè associato al trono nel maggio dello stesso anno come co-imperatore.
Si pensa che il piccolo Leone, figlio di Basilio e Ingerina, fosse in realtà figlio di Michele III. Adottando come suo erede Basilio, Michele III si assicurava che in seguito l'Impero sarebbe passato a suo figlio naturale.
Al contrario il riconoscimento ufficiale di Leone quale suo figlio, avrebbe creato uno scandalo che poteva mettere a rischio il trono e la vita del piccolo: i bizantini usavano accecare o castrare i pretendenti al trono, essendo questo precluso agli invalidi.
MICHELE III DAVANTI ALLA CHIESA DI ST. MAMAS |
LA MORTE
Invece nell'867 Basilio, per timore che Michele III volesse associare al trono un altro co-imperatore, e cioè il cortigiano Basilikiano, divenuto sempre più influente, ordì una congiura ai danni dell'imperatore.
Così nella notte tra il 23 ed il 24 settembre 867, Basilio, approfittando del fatto che l'imperatore ed il suo nuovo favorito fossero incoscienti per gli alcolici bevuti, con il sostegno dei suoi famigliari e di altri cortigiani a lui vicini, sigillò le porte e fece assassinare Michele insieme al suo favorito per mano di Giovanni di Chaldia il quale tagliò le mani dell'imperatore e mise il pugnale sul suo petto.
LA RIVALUTAZIONE
Benché per lungo tempo l'immagine di Michele III sia stata screditata per la sua vita libertina e poco religiosa, da cui il soprannome l'Ubriacone, gli storici l'hanno poi rivalutato:
- per aver fermato l'espansione araba ai danni delle province bizantine,
- per aver incrementato le entrate dell'Erario,
- per la vittoria sui Bulgari e la loro cristianizzazione,
- per la cristianizzazione degli Slavi settentrionali del Khaganato cazaro,
- per la costrizione a tributo agli Slavi meridionali che abitavano i Balcani.
BIBLIO
- Charles Diehl - Figure bizantine - introduzione di Silvia Ronchey - Einaudi - 2007 -
- Judith Herrin - Women in Purple: Rulers of Medieval Byzantium - Phoenix - London - 2001 -
- Steven Runciman - The Medieval Manichee: A Study of the Christian Dualist Heresy - Cambridge - 1947 -
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Newton & Compton - Roma - 2005 -
- Alain Ducellier - Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - San Paolo - Milano - 2005 -
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